Lawrence R. Eyres

                                    UN EREDITÀ PER I NOSTRI FIGLI NEL PATTO

                                                                 Salmo 78. 1-8

Questo Salmo fu scritto da Asaf e strettamente legato col tempo di Davide allo scopo di fare pressione sui genitori in Israele affinché accogliessero l’eredità che avevano fin dai primi tempi in cui diventarono una nazione, con la speranza che i genitori avrebbero cercato il Signore e insegnato a farlo alle generazioni successive. Il dovere d’insegnare l’eredità d’Israele ai propri figli è fatto valere in modo particolare per la storia della costante e persistente apostasia d’Israele.  Tale apostasia ha la sua epitome nello spirito ribelle di Efraim, che successivamente (dopo la morte di Salomone) eruttò nello scisma in Israele, separando le dieci tribù da Giuda e Beniamino.

Il Salmo comincia con un tono paterno, sollecitando una forte attenzione. Il Salmista dichiara la propria intenzione di insegnare qualcuna delle profonde, sottili verità del passato. Perciò, quanto segue è molto di più che una semplice cronaca della storia d’Israele dall’Esodo allo stabilimento del regno di Davide. È una lezione per contrasto. Le potenti liberazioni di Dio sono messe in contrasto con la ribellione d’Israele, seguita da giudizi, i quali a loro volta sono seguiti da pentimenti superficiali, seguiti nuovamente dall’indulgente soppressione dei giudizi da parte di Dio. Questo cerchio avrebbe inevitabilmente condotto ad un nuovo giro di apostasia, giudizio, pentimento, liberazione. Ora, la scaturigine di questa non purgata malvagità è ascritta allo spirito di Efraim che condusse quella tribù a cercare la preminenza. Nei fatti egli ebbe la preminenza fin dai giorni di Giosuè, e specialmente al tempo dei Giudici. Il tabernacolo era a Sciloh in Efraim, e fu alla fine di questo periodo che, dovuto allo spirito di Efraim, l’Arca del Patto cadde in mano ai Filistei. Come giudizio contro Efraim, Dio diede l’Arca a Giuda e, a tempo debito, stabilì Davide sul trono d’Israele.

Se Israele avesse imparato la lezione del Salmo 78 non ci sarebbe stata la divisione del regno ai giorni di Roboamo. Ma fu questo spirito di Efraim ancora virulento che causò la rottura sotto Geroboamo, un Efraimita. Sembrerebbe che il detto di Hegel foss” vero allora come ora: “Tutto ciò che l’uomo impara dalla storia è che l’uomo non impara mai nulla dalla storia!”

Venendo ora al testo davanti a noi, specialmente ai versi da 3 a 8, l’ispirato Salmista mette davanti ai capi delle famiglie d’Israele che devono insegnare queste lezioni rinsaventi ai loro  figli. E, cosa molto interessante, al verso 4 leggiamo: “Non le nasconderemo [queste sobrie verità] ai loro figli”. Ci saremmo aspettati che il Salmista dicesse: “nostri figli”. In un senso questo sarebbe stato vero; ma, nei termini del Patto, i loro figli erano i figli dei loro pii antenati, i quali avevano un giusto diritto sui loro giovani e impressionabili cuori. Essi appartenevano ai progenitori d’Israele perché Israele apparteneva al Dio di Abrahamo, di Isacco e di Giacobbe. Questo non è meno vero oggi. I nostri figli sono figli del Patto. Fu proprio questo che fece sfidare ad Amram e Jochebed il decreto di Faraone riguardante il bambino Mosè. Non fu tanto che rifiutarono di riconoscere il diritto di Faraone sul proprio figlio, ma che Mosè era un affidamento pattizio a loro, e non era in loro potere violare quell’affidamento e dare ciò che non era loro a Faraone! Per dirlo in un altro modo, i nostri figli appartengono al passato affinché marcino dentro al futuro nella continuazione del popolo del patto di Dio attraverso tutta la storia del mondo. Lo spirito di Efraim avrebbe spezzato la connessione. Noi dobbiamo resistere quello spirito con tutte le nostre forze, sotto la benedizione di Dio.

I nostri figli sono il dono di Dio a noi. Se siamo cristiani essi sono di Dio, ed è nostra responsabilità nasconderli in Cristo. È nostra responsabilità dire “No” al mondo che in ogni sottile maniera vorrebbe imprimere il proprio marchio sulle loro menti e sui loro cuori. I nostri figli ci sono stati dati affinché li alleviamo per Dio. Non ci sono stati dati per il nostro conforto, per la nostra gioia, benché noi riceviamo conforto e gioia da loro; ma ci sono stati dati da Dio perché li alleviamo per Lui. Dio ha posto padri, e sotto di loro, madri per governare bene sulle loro proprie famiglie, tenendo i propri figli “In sottomissione con ogni decoro”, con ogni forma di pietà.

Dio fece miracolo dopo miracolo per tenere vivi i tre milioni di persone della nazione Ebraica dove non c’era un qualsiasi naturale mezzo di sostentamento della vita. Eppure, nonostante ciò ci fu apostasia in Israele.

Non osservarono il patto di DIO e rifiutarono di camminare secondo la sua legge dimenticarono le sue opere e le meraviglie che aveva loro mostrato.

e tentarono DIO in cuor loro, chiedendo cibo secondo le loro voglie. E parlarono contro DIO, dicendo: “Potrebbe DIO imbandire una mensa nel deserto?” (Salmo 78: 10, 11, 18, 19)

Or tutte queste cose avvennero loro come esempio, e sono scritte per nostro avvertimento, per noi, che ci troviamo alla fine delle età (1 Corinzi 10:11)

E le inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando sei seduto in casa tua, quando cammini per strada, quando sei coricato e quando ti alzi (Deuteronomio 6:7).

Questa lezione dal Deuteronomio è una lezione per noi oggi. Dobbiamo considerare i nostri figli come i figli che Dio ci ha dati.

Non lo nasconderemo ai loro figli, ma racconteremo alla generazione futura le lodi dell’Eterno, la sua potenza e le meraviglie che egli ha fatto (Salmo 78:4).

Questi figli sono i figli di una generazione passata, una generazione con una pia eredità, e così il Salmista ci dice che il nostro dovere è: collocare i nostri figli nell’albero genealogico, per così dire, nella linea della pia eredità dei nostri antenati spirituali. Dobbiamo riempire le loro menti e i loro cuori con i fatti di quell’eredità cui appartengono.

Com’è che accade che giovani provenienti da cosiddette famiglie cristiane non sono fuori nei campus universitari ad opporsi contro tutto ciò che sta impazzando contro la conoscenza di Dio, contro le autorità date da Dio? È possibile che sia perché non glielo abbiamo insegnato.

Ogni persona sia sottoposta alle autorità superiori, poiché non c’è autorità se non da Dio, e le autorità che esistono sono istituite da Dio (Romani 13:1).

È possibile che sia perché non abbiamo loro detto che ogni autorità legale giustamente insediata è un’estensione dello scettro e della corona di Re Gesù e che obbedire a giuste autorità è essere obbedienti a Gesù Cristo, che è il solo, assoluto Re delle nostre vite?

Mancare di farlo è il fallimento della casa e della chiesa insieme. La chiesa è fatta di famiglie. È un compito di inculcare massivamente o inondare le cose di Dio nei cuori dei nostri figli.

Quanto tempo spendete a parlare ai vostri figli delle cose di Dio? Quanto tempo spendete spiegando ai vostri figli il significato degli avvenimenti mondiali d’oggigiorno alla luce della Parola di Dio? Quanto tempo spendete avvertendo i vostri figli del pericolo della ribellione, non solo che porterà loro guai in questa vita, ma anche che li esporrà all’ira di Dio nella vita a venire? Quanto tempo spendete pregando che Dio cambi i cuori dei vostri figli e li conduca ad una salvifica fede in Cristo Gesù? Quanto tempo spendete insegnando loro le cose profonde della Parola di Dio? Quanto tempo spendete con loro implorandoli a dare i loro cuori al Signore Gesù? Non è cosa facile.

È vostro dovere prendere la Parola di Dio, le cose di Dio e la storia del popolo di Dio e fare che i vostri figli le sentano. È far sentire ai vostri figli che stanno marciando alla testa di un grande esercito di santi le cui colonne si estendono indietro nei secoli fino alla Riforma, al tempo degli Apostoli, ai giorni del Signore Gesù Cristo, perfino ai giorni dei figli d’Israele quando passarono fuori dall’Egitto e marciarono nel deserto. Dobbiamo insegnare ai nostri figli che appartengono a quel grande retaggio.

Dobbiamo insegnare loro che non appartengono a questo mondo secolare. Dobbiamo insegnare ai nostri figli che devono resistere le infiltrazioni del pensiero di questo mondo secolare in modo che possano sapere e vivere da persone che appartengono al grande esercito di santi di Dio del passato, che continua anche al giorno d’oggi e continuerà a marciare attraverso le pagine della storia finché il Signore Gesù ritornerà di nuovo sulle nuvole del cielo.

Solo voi potete farlo perché Dio ha decretato voi come genitori per farlo. Noi vi aiutiamo, ma non ho la minima simpatia per il genitore cristiano che dà i propri figli alla scuola domenicale e dice: Io ve lo porto. Io vengo a prenderlo, Voi educatelo per Cristo. Se la scuola domenicale non viene considerata come un supplemento al vostro insegnamento, la scuola domenicale non funzionerà, a meno che Dio non sia meravigliosamente misericordioso, al di la delle proprie promesse.

Deve essere la chiesa e la casa insieme come una potente combinazione per educare, per insegnare, per inculcare, di esempio e di preghiera, tutto ciò che serve per raddrizzare il cuori dei suoi figli. E, fino a che non faremo questo, non vedremo nessun grande cambiamento nella terribile direzione della vita in cui viviamo oggi.

Per darvi qualche idea del contenuto dell’insegnamento riguardo a all’eredità, primo, significa che dobbiamo connettere i nostri figli con quella leggenda vivente che è la chiesa nei secoli passati. Quanto sapete voi stessi della storia della chiesa? È tempo, amici cari, che impariamo la grande storia della chiesa cristiana. Abbiamo parlato della Riforma, dei riformatori, dei puritani, e dei nostri pii antenati. In questa chiesa negli ultimi due o tre anni abbiamo reso disponibili ai prezzi più bassi possibile, grandi libri scritti per la gente comune da puritani e da altri dopo di loro, affinché possiate conoscere la storia della chiesa, affinché possiate sapere ciò che Dio ha fatto in secoli passati, affinché voi ed i vostri figli possiate identificarvi con la chiesa del passato. Ma certamente voi state utilizzando queste risorse.

Secondo, significa che dobbiamo insegnare ai nostri figli la natura di Dio, il grande Dio delle meraviglie, il quale fa grandi cose per il proprio popolo e per la sua salvezza.

Terzo, dobbiamo anche insegnare loro la loro natura, il fatto che sono peccatori che meritano l’inferno e che tutti loro hanno lo spirito di Efraim in se stessi il quale cerca di avere la preminenza e non vuole sottomettersi umilmente alla guida di Dio, alla sua Parola e ai suoi servitori. Dobbiamo loro insegnare la loro totale depravazione.

Quarto, dobbiamo insegnare loro di non fidarsi della propria saggezza e di non confidare nel proprio cuore.

Infine, dobbiamo insegnare loro a sperare nel Redentore del Patto d’Israele:

E ponessero in DIO la loro fiducia e non dimenticassero le opere di DIO, ma osservassero i suoi comandamenti (Salmo 78:7).

Finché non sanno chi Dio è, finché non sanno che dovrebbero identificarsi con il grande esercito dei fedeli del passato, finché non sanno quanto terribilmente peccatori sono; finché non conoscono il Vangelo in tutti i suoi meravigliosi contrasti; finché non sanno che Dio solo è l’Uno in cui possono riporre al loro assoluta ed eterna speranza, questi nostri figlioli non saranno salvati, e noi avremo mancato il nostro dovere come genitori cristiani.

Io vi propongo una sorta di violento sconvolgimento nella vita delle nostre famiglie per prendere in mano la struttura famigliare, girarla sottosopra, e scuoterne fuori gli idoli, dovunque possano annidarsi. Un idolo, lo sapete, è qualsiasi cosa insegni ciò che è contrario alla Parola di Dio. Gettatelo fuori. Finche voi non assumete il controllo, il governo, la conduzione della vostra casa in un modo pieno e formale, non andrete mai da nessuna parte in questa questione d’insegnare ai vostri figli le giuste vie del Signore.

Io vi propongo questo: l’unica sicura alternativa allo scoprire che nell’ultimo giorno i vostri figli e le vostre figlie vengono condannati a soffrire la vendetta del fuoco eterno è di allevarli nel modo che vi ho suggerito: allevateli come una continuazione del fluire dei fedeli nei secoli passati della storia, allevateli come coloro che sanno di appartenere al Dio del Patto; allevateli come coloro che vogliono combattere e resistere tutti gli sforzi del mondo per vincerli e portarli dentro le proprie schiere.

Se non volete vedere i vostri figli perire nelle fiamme eterne, e voglio intendere esattamente questo, dovete fare ciò che il Salmista comanda, dire:

Non lo nasconderemo ai loro figli, ma racconteremo alla generazione futura le lodi dell’Eterno, la sua potenza e le meraviglie che egli ha fatto. Egli ha stabilito una testimonianza in Giacobbe e ha posto una legge in Israele, e ha comandato ai nostri padri di farle conoscere ai loro figli, affinché la generazione futura le conoscesse, assieme ai figli che sarebbero nati, ed essi a loro volta le narrassero ai loro figli, e ponessero in DIO la loro fiducia e non dimenticassero le opere di DIO, ma osservassero i suoi comandamenti.

(Salmo 78: 4-7)

PADRE, noi Ti chiediamo ora di prendere queste parole e di scriverle sui nostri cuori, queste verità, o Signore e falle la stessa trama e l’ordito del nostro modo di pensare. Dio, perdonaci per aver offerto i nostri figli e le nostre figlie ai mondani Moloch del nostro tempo, facendo si che passassero attraverso il fuoco dell’influenza  che li corteggia e li vince alienandoli al Dio del cielo. Dio aiutaci a vedere che questa è una battaglia mortale, non solo per noi e per i nostri figli, per la chiesa di Dio tutta. Per certo i conflitti si stanno acuendo sempre più ai nostri giorni. Signore fa che abbiamo la volontà di mettere in gioco il nostro tutto con Gesù e i suoi pensieri, e la sua chiesa, e la sua causa, e il suo patto. Lo chiediamo per amore del suo nome. Amen.

15 Febbraio, 1969


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