Verso un Matrimonio Cristiano

UNO STUDIO DI CHALCEDON

 Editore. Elizabeth Fellersen

 Traduzione di G. Modolo

INTRODUZIONE

Quando questo libro fu stampato per la prima volta alcuni anni fa, vendette bene e velocemente, e fu generalmente ricevuto con favore. Ci fu comunque, un responso sorprendentemente negativo da parte di un certo numero di donne, specialmente al mio capitolo. Per lettera, in alcune dichiarazioni a mezzo stampa, e a me personalmente durante i miei viaggi, più di qualche donna vide la mia posizione come moralmente errata e come decisamente “sub-cristiana”.

Il disaccordo non era esegetico. Non mi fu detto che avevo letto e interpretato le Scritture in modo errato. Semmai, la reazione comune era che la mia posizione non rifletteva “il cristianesimo del Nuovo Testamento” e che era “non-spirituale”.

Queste lettrici non erano moderniste. Erano fondamentaliste e si professavano credenti riformate. Per il primo gruppo, dispensazionalista, significava che la mia posizione era ovviamente “legalista”. Le donne apparentemente Riformate non avevano il dispensazionalismo estremo delle prime, ma avevano due dispensazioni, le ere del Vecchio e del Nuovo Testamento. Sostenevano che siamo ora in una nuova era e non più sotto la legge. Perciò, le varie sfere di vita sono ora governate “spiritualmente”, non dalla Legge. Questa posizione assume che lo Spirito Santo che con il Padre ed il Figlio ha dato la Legge, non ne richieda più l’obbedienza. Non sorprende che l’immoralismo sia uno dei problemi maggiori della chiesa.

La Legge, la Via di Dio alla santità o alla santificazione, non è predicata nella maggior parte delle chiese. Ciò che è predicato invece è una vaga, antinomica spiritualità. Il punto focale è umanista. È su ciò che Dio può fare per te se tu persegui degli interessi spirituali. La fede non è in relazione ai problemi del mondo, ne al Regno di Dio, ma al trovare pace interiore per mezzo del pensiero e del vivere spirituali. Ciò che intendono con ciò rassomiglia fortemente gli interessi del Pietismo del tardo Medio Evo. Lascia che il mondo vada in pezzi mentre tu cerchi la pace del cuore e della mente.

Una tale enfasi è ostile sia alla Bibbia che alla Riforma. È una fuga dal mondo, non una vittoria su di esso. In questo pensiero ci sono elementi implicitamente Manichei.

Inoltre, i critici erano femministe dentro la chiesa, femministe “spirituali” piuttosto che militanti.

La chiesa si è concentrata su Giovanni 3:16 in isolamento dal Regno di Dio. La sua predicazione “spirituale” è molto debole in teologia. Diversamente dalla chiesa primitiva, non c’è una predicazione sistematica, verso per verso, di un libro della Bibbia dopo l’altro. La storia biblica e la Legge sono neglette, e ciò perverte la predicazione in una vaga spiritualità neo-platonica.

Come conseguenza, troppi membri di chiesa ricevono il loro concetto del mondo e della vita dal mondo, non da Dio, perché le chiese considerano la Bibbia come un manuale di spiritualità, non come l’ordine di marcia di Dio per tutta la vita e per tutti gli uomini.

È imbarazzante chiedere, e io non lo faccio più, quando sia stata l’ultima volta che i membri fedeli della chiesa abbiano udito un sermone su uno dei Dieci Comandamenti. È altrettanto desolante chiedere a chicchessia di recitare i Dieci Comandamenti. Se la chiesa è così spogliata della Legge di Dio, ci sorprende che lo sia anche la nostra società?

Tristemente, la situazione non è migliore in altre chiese. Il Rev. John C. Miller, sacerdote cattolico ed editore del Social Justice Review, scrisse, nel numero di Gennaio- Febbraio 1994 che “Moralmente parlando, agire omosessualmente è errato perché contrario alla natura”. Questo argomento è stato invalidato a partire almeno dal tempo del Marchese De Sade. De Sade riconobbe la natura decaduta e depravata dell’uomo e della natura. Egli comprese che la moralità cristiana va contro la nostra natura caduta anziché esserne un’espressione; vide la cristianità e la sua legge come innaturali.

Poiché siamo persone cadute che vivono in un ordine mondiale decaduto, il cristianesimo ci richiede di operare per stabilire una vita ed un ordine rigenerati. Una volta che siamo convertiti, dobbiamo convertire tutte le cose, riconducendo ogni sfera di vita e di pensiero in cattività a Cristo.

La sfera chiave, e il nostro punto di partenza è – la famiglia. Come uomini e donne rigenerati, dobbiamo stabilire famiglie pie. La Legge di Dio ci dice che il governo civile dovrebbe ricevere solo una piccola tassa per poterci “coprire”, per proteggerci (Es. 30:11-16). In Numeri 18:25-26 vediamo che la decima al Signore veniva data ai Leviti, che a loro volta davano la decima della decima ai sacerdoti per il santuario. In altre parole, Dio limitò il reddito dello stato e della chiesa perché non voleva che nessuna delle due divenisse l’istituzione dominate.

Questo significò che l’istituzione forte nei termini della Parola-Legge di Dio non è ne la chiesa ne lo stato ma la famiglia. Un ordinamento veramente pio richiede che la famiglia abbia la priorità.

Ciò non significa che la famiglia sia senza peccato o senza difetto, qualsiasi uomo o donna sposati sanno bene che non è così. Significa, però, che la famiglia ha la centralità nella vita cristiana e nel Regno di Dio. Senza una famiglia veramente pia né la chiesa né lo stato saranno forti.

Quanto la famiglia sia importante per la civiltà fu sviluppato da Carle C. Zimmerman nel suo family and Civilization (1947) e da Lucius F. Cervantes nel suo Marriage and the Family (1956). Queste opere di importanza eccezionale ricevettero molto poca attenzione dalle università e dalle chiese. Il pubblico non cristiano inoltre si rivolse ad un vasto numero di libri la cui enfasi era puramente fisica come The search for the Perfect Orgasm di Jodi Lawrence (1973). In questo secolo l’enfasi è stata spostata dal matrimonio e la famiglia all’esperienza sessuale, con gli ovvi tristi risultati. L’obbiettivo della Lawrence è “l’orgasmo umanistico” come “il massimo” e non la famiglia.

Le chiese, avendo abbandonato la Legge di Dio, prendono sempre più i loro parametri dal mondo. Un fatto spaventoso è costituito dalle decisioni di varie denominazioni ecclesiali di istituire commissioni per studiare e riportare su aborto, omosessualità ed altre questioni, come se Dio non avesse già provveduto una relazione sufficiente chiamata la Bibbia!    

Ora, il matrimonio è solo per il tempo. Nostro Signore rende chiaro che nella resurrezione non c’è né matrimonio né dare in matrimonio (Lc. 20:35). Allo stesso tempo la legge di Dio rende chiaro quanto importante e quanto centrale sia il matrimonio. Dio il Figlio venne nel mondo non attraverso la chiesa né per mezzo dello stato ma in una famiglia. Questo ci dice che il matrimonio, benché inesistente in cielo è ciò nonostante pivotale per questo mondo. Noi dobbiamo vivere qui sotto Dio come creature fisiche alle cui vite è dato il grande terreno d’addestramento nei termini del Regno di Dio per mezzo del matrimonio. Nostro Signore sottolinea il fatto che il matrimonio è la nostra vocazione normale (Mt. 19:10-12).

Una grande enfasi della Riforma fu sulla santità del matrimonio cristiano. Ci fu della predicazione esuberante in Inghilterra, per esempio su Genesi 26:8 “vide Isacco che accarezzava Rebecca sua moglie”, questi predicatori insistevano che sia le gioie che i doveri della vita sono maritali. La rivitalizzazione di una forte famiglia patriarcale fu una delle maggiori fonti della vitalità protestante.

Zimmerman e Cervantes, in Marriage and the Family scrissero:

Dalla nascita alla tomba, scarsamente c’è una qualsiasi grande azione di rilievo che possa essere compiuta da una persona, anche nella nostra società libera, che non sia guidata e colorata da relazioni familiari. L’individuo nel suo significato familiare è la reale unità nella società. Individui isolati o guidati in modo non-familista esistono solo nell’immaginazione o in ambienti sbiaditi quali prostituzione, crimine o quartieri degradati. (p.31)

Questo è un fatto ovvio, eppure dal pulpito viene detto così poco riguardo all’importanza del matrimonio cristiano.

La famiglia è il grande trasmettitore di fede e di cultura. Dove la famiglia è indebolita o assente, abbiamo un ritorno al barbarismo, un fatto alquanto evidente ai nostri tempi. Non ci può essere una effettiva ricostruzione sociale senza la famiglia cristiana. Qualsiasi istituzione o gruppo che non rafforzi la famiglia sta contribuendo alla caduta della civiltà. Dio ordinò il matrimonio per il benessere e la felicità dell’umanità. Negligere il matrimonio e la famiglia per la spiritualità neoplatonica è sia sbagliato sia peccaminoso.

Il pensiero evoluzionista è stato anti-familista e ha contribuito all’attuale crisi morale. La famiglia è più di un fattore biologico; non è meramente uno stadio dell’evoluzione. È lo scopo di Dio per l’umanità, è una benedizione. Certamente, la caduta ha comunemente guastato e impedito quella benedizione, ma, in un matrimonio veramente cristiano, quella benedizione è un fatto santo e meraviglioso.

Rousas John Rushdoony

Vallecito, California

15 Febbraio, 1994


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