INDICE:

Abrahamo

07. Benedetti nell’Uno

Genesi 12

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Dopo Babele il bisogno di unità fu percepito ancor più intensamente a causa della divisione e dispersione dell’umanità. Ciò che era necessario non era solo un’unità di fede guidata dallo Spirito ma quell’una radice che avrebbe sostenuto l’umanità intera. Quell’Uno di cui si parlava come della Radice si sarebbe dimostrato essere una benedizione per tutti i popoli. Abramo fu ora messo scelto per essere il suo tipo provvisorio.

La vita per mezzo dello Spirito di quell’Uno nel quale il mondo sarebbe stato benedetto è completamente diversa dalla vita nella carne. I credenti che vissero prima del tempo di Abramo ne erano ben consapevoli naturalmente, perché allora come ora, nessuno che non fosse nato di nuovo poteva vedere il regno di Dio. Il contrasto o antitesi tra la fede e la vita nella carne, tra Cristo e tutto ciò che è nella carne, doveva manifestarsi chiaramente altrimenti la fede avrebbe potuto essere confusa con la vita “religiosa” nella carne (il culto degli idoli). Questo fu ottenuto separando Abramo dal suo paese, dai suoi parenti e dalla casa di suo padre. Il contrasto emerse anche più tardi nella nascita miracolosa di Isacco. Il “miracolo” della grazia doveva essere manifestato. Cristo è il miracolo.

Nondimeno, la chiamata ad Abramo a lasciare la propria terra e il proprio popolo non conteneva la minima indicazione che la grazia, come ciò che è “completamente altro” avrebbe continuato a contrapporsi alla vita umana. Al contrario, ad Abramo fu promesso che sarebbe diventato il padre di una nazione, che avrebbe avuto un nome sulla terra, e che in lui sarebbero state benedette tutte le nazioni. La grazia entrò nella vita e la santificò. Infine entrò nella vita di ogni nazione. Nella promessa ad Abramo, c’era una forte enfasi sulla terra che un giorno sarebbe stata sua.

Fin dal principio, la grazia di Cristo è stata vincolata con la terra e la società umana. L’Uno in cui tutte le nazioni sarebbero state benedette è l’Uno che è vincolato a Dio. Questi è il Cristo, nel quale sono uniti Dio e l’uomo. Anche questo è riflesso nella storia di Abramo. Abramo fu il primo essere umano cui Dio apparve dopo Babele, il primo a sperimentare la vicinanza di Dio. A Babele Dio “discese” ma qui leggiamo per la prima volta che Dio “apparve” nella terra della promessa. Nella storia d’Israele l’apparire di Dio e il suo dimorare con gli uomini divenne sempre più ricco di contenuti.

L’Uno, insieme a tutto ciò che gli appartiene è un santuario divino. Questo divenne chiaro ad Abramo quando Sarai fu salvata dal disonore in Egitto. In ballo non c’era solo la moglie di Abramo o il matrimonio; anche il seme promesso che doveva nascere dalla loro unione era in pericolo.

Quando narriamo ai bambini la storia della chiamata di Abramo dovremmo evidenziare le azioni compiute da Dio e non enfatizzare la fede di Abramo in se stessa. Anche nutrire la fede è opera di Dio. Ricordate che mentre non possiamo vivere sulle basi della fede di qualcun altro, possiamo vivere della rivelazione di Dio.

          Concetto principale: La benedizione per tutti viene data nell’Uno, in
                                                  modo che tutti si aggrappino a quell’Uno in fede.

          La chiamata ad uscire e seguire. Costruendo la Torre di Babele, la gente sulla terra aveva dimostrato di non voler vivere per fede nella promessa che Dio avrebbe preservato la razza umana e un giorno mandato il Redentore. Questa promessa non dava loro alcuna forza. Avevano paura e perciò fecero dei passi per assicurarsi la protezione di fronte a tutti i pericoli. Poiché non volevano obbedire il comando di Dio di riempire la terra, Dio dovette disperderli. Ora idolatria e superstizione divennero prevalenti sulla terra, il che non dovrebbe sorprenderci. Senza fede nella Parola di Dio, la gente cominciò a credere le proprie idee riguardo a Dio anziché aggrapparsi a ciò che egli aveva rivelato riguardo a se stesso.

Dio lasciò che seguissero la propria strada, proprio come un padre saggio a volte lascia che un figlio percorra una strada sbagliata: se il figlio rifiuta di ascoltare dovrà imparare la lezione nel modo più duro. Dio decise di permettere alle nazioni di scoprire da se stesse dove le avrebbe condotte la disobbedienza. Ma questo non è dire che le abbandonò. Alla luce dei fatti, invece, mostrò loro bontà. Diede loro la pioggia e permise loro di prosperare, ma li punì pure, frequentemente, quando i loro peccati divenivano per lui uno spettacolo insopportabile. Però non mandò loro dei profeti per predicare la sua Parola, né diede loro nuove rivelazioni.

Anche dopo aver disperso i popoli su tutta la terra, non li abbandonò. Nonostante tutto, intendeva ancora mandare il suo Redentore, mediante il quale le nazioni sarebbero state salvate. Il Redentore non avrebbe imitato l’empietà delle nazioni. Avrebbe fatto la volontà di Dio in tutto, e la sua speranza sarebbe stata nella Parola di Dio. Egli sarebbe stato obbediente per tutti e avrebbe tolto i peccati del mondo.

Le nazioni non potevano e non volevano vivere col Signore. Dio avrebbe mandato comunque il suo Redentore per salvarli, come un miracolo del suo amore. Allora avrebbero tutti dovuto venire a lui e abbandonare la loro vita empia.

Per insegnare alle nazioni e alle genti in tutte le epoche susseguenti che il Redentore sarebbe stato completamente diverso da noi nella nostra empietà, Dio fece sì che la nazione dalla quale sarebbe nato il Redentore vivesse una vita completamente separata. A quel popolo avrebbe sicuramente mandato i suoi profeti. Dentro a quella nazione avrebbe preservato la conoscenza del suo nome. Poiché il suo popolo scelto avrebbe vissuto separato, essi avrebbero imparato che la loro fede nel Redentore richiedeva una rottura con l’empietà e l’idolatria delle altre nazioni. Questo avrebbe eventualmente insegnato anche alle altre nazioni ad abbandonare questi peccati.

Ma quella nazione non era ancora nata. Sarebbe uscita da un uomo. Dio si guardò intorno alla ricerca di qualcuno che divenisse il padre di quella nazione, e decise per Abramo, un uomo della linea di Sem che viveva a Ur dei Caldei. Come ricorderete, il Cristo sarebbe nato della linea di Sem.

Perché scelse Abramo? Era la sua tribù migliore delle altre? Per niente. Infatti nella casa di Terah, suo padre, si adoravano idoli. Noi semplicemente non sappiamo perché Dio scelse Abramo. Quando Dio permette a qualcuno di avere comunione con lui ed ereditare vita eterna, non è perché quella persona è migliore delle altre. Tutto ciò che possiamo dire è che fu volontà di Dio.

Terah e la sua famiglia lasciarono Ur dei Caldei. Essi migrarono dalla terra di Babilonia e si sistemarono in Haran. L’idea di levare le tende era probabilmente stata piantata da Dio nel cuore di Abramo quando ancora viveva a Ur. Questo potrebbe benissimo essere parte del motivo per cui Terah si mosse in cerca di una terra per se stesso, un posto dove i suoi discendenti potessero moltiplicarsi.

Mentre erano in Haran, Dio rese manifesto ad Abramo che avrebbe dovuto lasciare la casa, la famiglia e la terra di suo padre; egli avrebbe dovuto andare in un’altra terra che il Signore gli avrebbe mostrato. Noi non sappiamo come Dio passò questo messaggio ad Abramo. Comunque accadde: Abramo fu completamente convinto che era il comando del Signore.

Il Signore aveva certamente fatto ad Abramo una richiesta pesante quando gli chiese di rompere con tutto ciò che gli era famigliare e caro. Questa richiesta era per insegnare ad Abramo che la vita col Signore è interamente diversa dalla vita di peccato cui era abituato. Il Redentore non avrebbe partecipato nello spirito della gente del tempo di Abramo: egli sarebbe stato un dono dal Signore.

Noi non abbiamo più bisogno di separarci da tutte le cose che ci sono care per poter servire il Signore e amare il Redentore. Ma non c’è modo di sfuggire la necessità di rompere con il peccato nella nostra vita e nei nostri cuori. Per mezzo della fede nel Redentore, Abramo fu capace di operare quella rottura. Per mezzo di quella fede, noi saremo capaci di fare la stessa cosa.

Abramo non sapeva ancora dove sarebbe dovuto andare. Il Signore potrebbe avergli indicato la direzione ma non gli disse il nome della terra. Così, Abramo affrontò un futuro sconosciuto. Egli dovette semplicemente seguire il Signore. Tutto ciò che Abramo poteva fare era avanzare per fede, fidandosi di Dio in ogni cosa. Noi dobbiamo seguire il Signore allo stesso modo. A volte Egli ci conduce lungo sentieri che ci sconcertano ma, se continuiamo a seguirlo per fede, riceveremo infine una benedizione.

          La promessa di benedizione. Il Signore rafforzò Abramo nella sua obbedienza dandogli una promessa. Abramo doveva fidarsi di Dio e seguirlo semplicemente perché il Signore lo aveva chiamato. Ma il Signore volle lo stesso rendere la cosa più facile ad Abramo con una promessa. Come Abramo anche noi dobbiamo seguire il Signore perché egli ci chiama. Ciò nonostante, abbiamo meravigliose promesse a sostenerci.

Cosa promise Dio ad Abramo? Abramo ora era solo; egli aveva dovuto lasciarsi dietro tutto. Il Signore allora gli promise che non sarebbe sempre rimasto solo. In realtà, il Signore gli disse che avrebbe fatto di lui una grande nazione. In altre parole, una grande nazione sarebbe uscita dai suoi lombi. Abramo sarebbe potuto sembrare un uomo dimenticato una volta che aveva lasciato indietro gli altri ad Haran, ma il mondo avrebbe un giorno riconosciuto che egli non era affatto una figura dimenticata. Il Signore avrebbe fatto in modo che il suo nome fosse onorato.  

Quando Abramo partì, sembrava proprio che non avesse alcun valore. Perché mai avrebbe voluto vivere in una terra sconosciuta? Tutto questo doveva cambiare; Abramo sarebbe diventato una benedizione per molti perché il Signore sarebbe stato sempre dalla sua parte. Tutti coloro che avessero scelto il percorso di Abramo avrebbero in effetti scelto la via di Dio e avrebbero sperimentato la sua benedizione. Allo stesso modo, tutti quelli che avessero maledetto Abramo stavano rigettando il Signore e sarebbero stati maledetti dal Signore. Alla fine, tutte le nazioni della terra sarebbero state benedette in Abramo, egli sarebbe stato una benedizione per tutte le genti.

Non ha forse il Signore adempiuto la sua promessa ad Abramo in modo meraviglioso?  Abramo divenne il padre del popolo d’Israele, e da quel popolo nacque il Cristo. Se noi crediamo nel Signore Gesù Cristo, siamo realmente figli spirituali di Abramo. In tal caso apparteniamo a quella grande nazione che doveva uscire dai lombi di Abramo.

Dunque, Abramo non fu dimenticato. Noi parliamo ancora spesso di lui perché il Cristo nacque nella sua linea genealogica. Per mezzo del Redentore Abramo divenne una benedizione per tutte le nazioni. Il Signore mantiene sempre le sue promesse.

Rafforzato dalla promessa, Abramo lasciò dietro tutto quando partì da Haran. Il Signore gli diede fede. Dev’essere stato doloroso per Abramo rompere tutti quei legami, ma obbedì lo stesso il comando del Signore. Egli arrese se stesso al Signore e mise nelle sue mani la propria vita e il proprio futuro. All’opera nella sua vita c’era lo Spirito del Signore Gesù, l’Uno che si arrese al Padre in tutte le cose, perfino al punto di dare la sua vita.

Il solo (parente) a lasciare Haran con Abramo e sua moglie Sarai fu suo nipote Lot, il figlio del fratello di Abramo Haran. Non sappiamo perché Lot abbia deciso di accompagnare suo zio Abramo. Forse sentì qualcosa della gloria di seguire la chiamata del Signore. O potrebbe essere che fu attratto dalla novità dell’impresa di Abramo che potrebbe essere sembrata un’avventura troppo attraente, irrinunciabile. Le Scritture non ci rivelano i motivi di Lot per aggreagarsi ad Abramo. Più tardi, come vedremo, tra Abramo e Lot ci saranno delle difficoltà.

          L’apparizione del Signore in Canaan.  Al comando del Signore, Abramo partì e venne nella terra di Canaan. A quel tempo questa terra era abitata da diverse tribù di Canaaniti, un popolo empio. Perfino quando Abramo si fu profondamente inoltrato in territorio Canaanita, non sapeva ancora quale terra il Signore avesse designato come sua. Il Signore aveva promesso di mostrargli la terra, ma Abramo si sarà sicuramente chiesto che forma questa rivelazione avrebbe preso. Quando egli arrivò a Sichem, che è proprio nel cuore  di Canaan, il Signore gli apparve e gli disse che questa era la terra che avrebbe dato ai discendenti di Abramo.

Non sappiamo come il Signore sia apparso ad Abramo. Sarà stato in un sogno o in una visione? Comunque sia successo, deve essere stato un evento non usuale. Precedentemente il Signore aveva infuso nel cuore di Abramo certe convinzioni riguardo a ciò che avrebbe dovuto fare, ma ora Abramo effettivamente udì il Signore parlare e vide un qualcosa della gloria di Dio.

Il Signore non era apparso a nessun essere umano dai tempi del diluvio. Egli apparve ora ad Abramo in Canaan. Inoltre, successivamente  Egli gli apparve di nuovo in diverse occasioni. Il Signore desiderava di nuovo dimorare con l’uomo. Per Abramo il Signore non era solamente un Dio lontano ma qualcuno di molto vicino. E questo era solo l’inizio. In tempi successivi il Signore apparve in gloria ai discendenti di Abramo; visse perfino in mezzo a loro. L’apparizione divina più gloriosa di tutte fu il Signore Gesù Cristo.

Com’è meraviglioso che Dio voglia vivere in intima relazione con l’uomo, nonostante i suoi peccati! Dio intende vincere il peccato e fare espiazione per esso. Come dev’essere stata gloriosa la sua apparizione ad Abramo! A noi sembra ancor più gloriosa perché sappiamo dell’apparizione del Signore Gesù Cristo! Per mezzo del suo Spirito, Dio ora desidera dimorare nei nostri cuori.

In gratitudine Abramo costruì un altare a Sichem. Più tardi costruirà altari anche in altri luoghi. Voleva offrire sacrifici al Signore e con ciò magnificare il suo nome. La costruzione di questi altari era significativa poiché essi indicavano un legame che un giorno sarebbe stato stabilito tra il Signore e il popolo che sarebbe vissuto nella terra di Canaan. Gli uomini avrebbero riverito il Signore in quella terra, nonostante l’empietà del popolo che viveva in Canaan ai tempi di Abramo.

          Il matrimonio di Abramo come santuario. Quando Abramo e Sarai lasciarono Haran, non avevano figli, e tutto faceva pensare che non ne avrebbero mai avuti. Eppure il Signore aveva detto che Abramo sarebbe divenuto una grande nazione. Come sarebbe potuto accadere? Sarai sarebbe veramente diventata madre? O il Signore avrebbe adempiuto la sua promessa in un modo interamente diverso?

Presto Abramo ricevette un segno, benché gli sia arrivato proprio mentre stava commettendo un peccato. Mentre stava attraversando Canaan, una carestia colpì il paese. Decise perciò di spostarsi in Egitto che era in quel momento il granaio della zona. Mentre stava viaggiando gli nacque un dubbio: cosa sarebbe successo se gli Egiziani avessero notato la bellezza di Sarai e l’avessero desiderata? Abramo poteva finire assassinato per poter prendere Sarai per moglie. Così i due si misero d’accordo che Sarai si sarebbe presentata come sorella di Abramo. (Ella era infatti sua mezza sorella; in quei tempi tali matrimoni non erano proibiti). Se gli Egiziani avessero preso Sarai per sorella di Abramo, avrebbero probabilmente trattato bene lui a motivo di lei.

Quando Abramo presentava Sarai come sua sorella stava dicendo una “bugia innocente”, poiché veniva deliberatamente tenuto nascosto il fatto che erano sposati. Non possiamo mai attenderci la benedizione di Dio quando facciamo il male.

Ciò che Abramo e Sarai temevano accadde. Alcuni Egiziani parlarono della bellezza di Sarai alla corte del faraone d’Egitto, ed ella fu presa per diventare moglie di faraone. Il faraone quindi coprì Abramo di regali ma non cercò il suo permesso di sposare Sarai. Avrebbero Abramo e Sarai dovuto vivere separati ora? Se fosse stato così, come sarebbe Sarai potuta diventare la madre del figlio promesso e del popolo promesso?

Fortunatamente il Signore aveva altri piani. Egli afflisse faraone e la sua casa con piaghe prima che potesse fare di Sarai sua moglie. Il Signore gli fece sapere che le piaghe erano la conseguenza del suo piano di prendere in moglie la moglie di un altro. Faraone allora rimproverò Abramo per la sua bugia, ed Abramo non potè dire nulla in sua difesa. Faraone restituì ad Abramo sua moglie e ordinò ai suoi soldati di scortare Abramo e Sarai fuori dall’Egitto prima che tutto il paese fosse colpito da ulteriori maledizioni a motivo di Abramo. Siccome la potenza del Signore gli era stata rivelata faraone aveva paura.

Così il Signore protesse Sarai nel suo matrimonio con Abramo. Dopo tutto ella doveva divenire la madre del figlio promesso e del popolo promesso. Un giorno il Redentore sarebbe nato da quel popolo. Per amore del Cristo, il matrimonio di Abramo e Sarai era inviolabile. Qualsiasi cosa sia collegata al Signore Gesù Cristo è sotto la protezione di Dio.    


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