Atti 1:4-14
Gli atti degli apostoli sono in realtà gli atti del Cristo esaltato eseguiti per mezzo dei suoi apostoli. Dopo la sua esaltazione il vangelo del Regno si estende a tutte le nazioni. Il mondo intero giungerà a servire lui. Il patto è spalancato a tutti i popoli facendo diventare il popolo d’Israele una nazione tra molte. In questo modo il Regno di Cristo sul mondo intero diviene manifesto.
Fu solo gradualmente che la chiesa fu portata ad accettare il fatto che la salvezza è per tutte le nazioni. Nel libri degli Atti ci viene raccontato per primo lo spargersi del vangelo tra i Giudei. Successivamente sono mostrati degli eventi nei quali la chiesa fu condotta a portare la predicazione del vangelo tra i Gentili. Infine, è descritto il cammino del vangelo tra i Gentili fino a che raggiunge Roma. In questo libro vediamo la forza dinamica dello Spirito raggiungere tutte le nazioni con la Parola di Dio. A Roma fu raggiunto il centro del mondo. Il patto fu aperto a tutte le nazioni. Cristo è il sovrano governatore del mondo.
Esercita la sua sovranità mediante il suo Spirito, lo Spirito di amore di comunione mandato proprio a quello scopo.
Concetto principale: Con la sua ascensione Cristo è esaltato come Re.
La promessa del battesimo dello Spirito santo. Erano trascorsi quaranta giorni da quando Gesù era risorto dai morti. Era apparso ai suoi discepoli diverse volte. Si era rivelato solo a loro, non al mondo. Ma ripetutamente era scomparso e nemmeno i discepoli sapevano dove fosse. Sentirono che questa situazione era solo temporanea. Nel mondo qualcosa sarebbe dovuto succedere: la salvezza avrebbe dovuto essere rivelata nella sua pienezza. Questa tensione divenne sempre più presente in loro. Nel quarantesimo giorno dopo la sua resurrezione comparve di nuovo ai suoi discepoli a Gerusalemme. È evidente che questa apparizione fosse stata pianificata perché tutti undici i discepoli si trovarono assieme. Rimase con loro più a lungo delle altre volte. Camminarono perfino insieme per le strade di Gerusalemme. Uscirono dalla porta della città, attraversarono la valle di Kidron e poi salirono sul Monte degli Olivi. Tutto era come nei giorni che avevano preceduto la sua morte.
Gesù disse loro che non avrebbero dovuto lasciare Gerusalemme ma aspettare lì il compimento della promessa che aveva loro fatta. Molto presto sarebbero stati battezzati con lo Spirito santo. A tal proposito ricordò loro il battesimo di Giovanni Battista. Quel battesimo avrebbe ora ricevuto il suo completo compimento. Mediante lo Spirito santo moriamo al peccato per poterci offrire al Signore in una nuova vita. Mediante lo Spirito santo la vita è santificata in un sacrificio perfetto. Adesso tutto questo sarebbe accaduto molto presto.
L’aspettativa dei discepoli. Oh, come questa promessa destò la loro aspettativa e aumentò la loro anticipazione! Ciò fu evidente dalla domanda che fecero a Gesù. “Signore”, chiesero, “è questo il tempo in cui restituirai il regno a Israele?” Speravano che la promessa fatta dai profeti sarebbe adesso stata adempiuta. Il regno di Davide e di Salomone era stato così glorioso! Quel regno sarebbe stato restaurato con anche maggior gloria quando Cristo, unto dal Padre, avrebbe regnato per mezzo dello Spirito.
Non avevano notato i discepoli quanto ribelle e ostile Israele realmente fosse? Ci avevano pensato, ma avevano anche udito la promessa che Cristo aveva dato loro riguardo al suo Spirito santo. Quella restaurazione sarebbe stata troppo meravigliosa per lo Spirito? Non sarebbe forse stato capace di rinnovare Israele spiritualmente al punto che riconoscesse Cristo come Re? I discepoli credettero che ne sarebbe stato capace. Ricordarono inoltre la promessa profetica che Dio si sarebbe di nuovo volto verso il suo popolo (Per es. Geremia 16:14, 15; 30; 31 ed Ezechiele 37-39).
Anche noi dobbiamo credere ciò che loro credettero. Il fatto che tutte le nazioni siano in ribellione contro il Signore Gesù Cristo è in conflitto col suo governo regale. Volete che Dio non sia capace mediante il suo Spirito di rinnovare la vita delle nazioni oggi? Dobbiamo credere che ne è capace e dobbiamo continuare a pregare che avvenga. Abbiamo infatti la promessa che sarà chiamato Dio di tutta la terra.
I tempi e le stagioni del Padre. Allo stesso tempo, Dio è sovrano per quanto concerne il tempo e il modo in cui adempirà la sua promessa. Non possiamo dire che debba essere fatto in un particolare momento e in un certo modo: dobbiamo riconoscere la sovrana libertà di Dio. Gesù rispose ai suoi discepoli: “Non sta a voi di sapere i tempi e i momenti adatti, che il Padre ha stabilito di sua propria autorità”. Le vie del Signore sono sempre una sorpresa; sono diverse dalle nostre vie.
I discepoli avrebbero semplicemente dovuto compiere la loro vocazione. Non potevano prevedere la fine delle vie del Signore. Fu loro detto di concentrarsi su ciò che stava loro immediatamente davanti: la loro vocazione e la potenza dello Spirito santo che avrebbero ricevuto per compiere quella vocazione. Avrebbero dovuto testimoniare di Cristo in Gerusalemme, Giudea, Samaria e in tutte le nazioni. Dio avrebbe compiuto la sua promessa per mezzo della loro testimonianza. Perciò il Regno di Cristo sarebbe stata stabilito tra le nazioni per mezzo del cambiamento miracoloso che lo Spirito santo avrebbe causato. Il loro dovere era di predicare il vangelo.
Assunto nella gloria. I discepoli spesso ricordarono le parole che Gesù aveva detto proprio prima della sua ascensione. Infatti, sebbene l’ascensione di Cristo possa averli tentati di ignorare la loro vocazione terrena, l’insegnamento di Gesù aveva riguardato il loro mandato nel mondo!
Nel frattempo erano arrivati sulle pendici del Monte degli Olivi. Gesù stette in mezzo a loro e proprio mentre lo guardavano cominciò a salire. I suoi piedi si staccarono da terra e davanti ai loro occhi ascese al cielo.
Ascese per ereditare la gloria celeste. Gli angeli lo ricevettero con grida esultanti. Come aveva anelato e pregato per quella gloria! L’ascensione completò il suo essere. Noi non potremo mai immaginare la sua gioia ma possiamo sperare di vederlo un giorno nel suo splendore.
In quel momento prese il suo posto alla destra del Padre, il Regno della sua grazia cominciò ad estendersi su tutta la terra, il suo Regno glorioso si estende su tutte le nazioni.
In più, con la sua ascensione non si è separato da noi nel senso che siamo deprivati della sua benedizione. Al contrario, la sua ascensione ha spalancato per noi i tesori del cielo. Gesù volle sbloccare per noi la pienezza che il cielo tiene per la terra. Ha ereditato la gloria celeste anche per noi.
La nuvola che lo tolse al loro sguardo. Noi comprendiamo quella pienezza solo per fede perché egli non è più presente tra noi in modo visibile. Mentre i discepoli tenevano su di lui il loro sguardo, una nuvola passò davanti e lo rese invisibile. Da quel momento la vita si sarebbe vissuta per fede. Noi non lo vediamo, eppure sappiamo che regna in cielo su tutte le cose. Egli coinvolge tutte le nazioni nel Regno della sua grazia. Sebbene le nazioni si “liberino” da lui e sembrino dimenticarlo, lui non le dimentica. Mediante la sua grazia lotta con tutte quelle nazioni per salvarle per il suo Regno. Ciò avverrà solamente nel tempo scelto dal Padre. Un residuo sarà salvato. Dio glorificherà se stesso nel salvare le nazioni.
Tutto questo noi lo crediamo mentre non lo vediamo. Il vedere verrà solo al ritorno di Gesù sulle nubi del cielo. Di conseguenza l’attenzione dei discepoli fu rivolta a quel giorno. E mentre fissavano il cielo per vedervi il Cristo, due angeli vestiti di bianco apparvero accanto a loro. Avvertirono i discepoli di non aspettarsi di vederlo di nuovo per il presente. Era ora che cominciassero la loro opera missionaria, così come era ora che la grazia di Dio si spandesse nel mondo. Ma un giorno sarebbe ritornato nella gloria, proprio nello stesso modo in cui lo avevano visto salire in cielo. Tutte le loro fatiche sulla terra erano basate su ritorno di Cristo.
Improvvisamente, per fede, videro di più che quando avevano scalato il Monte degli Olivi con lui. Perciò poterono ritornare a Gerusalemme con gioia. Gli undici discepoli si riunirono a Gerusalemme assieme a certe donne e a Maria, la madre di Gesù, così come i suoi fratelli che avevano imparato a credere in lui. Ogni giorno pregavano per il compimento della promessa che avrebbero ricevuto lo Spirito santo. Imploravano il Cristo asceso che permettesse loro di vedere chiaramente davanti a sé il loro cammino sulla terra e restare in comunione con Lui, e che lui diventasse glorioso nel suo Regno tra le nazioni sulla terra.