Matteo 25:1-13
La parabola della festa di nozze ci ha già dimostrato che non possiamo trattare una parabola come un’allegoria e che non possiamo cercare di spiritualizzare tutti i suoi dettagli. L’abito di nozze non corrispondeva alla fede o alla santificazione o a simili cose. Non mettere il vestito di nozze era semplicemente un’indicazione di mancato rispetto per l’onore dell’invito.
Similmente, nel caso della parabola delle dieci vergini, non possiamo fare domande come: cosa rappresenta l’olio delle lampade; rappresenta la fede? O lo Spirito santo? Questo non è ciò a cui la parabola punta. Cinque ragazze volevano solo andare alla festa di nozze. Ecco perché non si curarono di considerare cosa potesse essere necessario per incontrare lo sposo. Lo scopo delle altre cinque era onorare lo sposo. Di conseguenza pensarono con cura cosa sarebbe potuto essere necessario. Dimenticare è prova che la tua mente non è centrata sul vero obbiettivo.
Perciò non possiamo trarre dalla parabola l’ammonizione: esamina te stesso per vedere se realmente hai olio per la lampada. O, esamina te stesso per vedere se la tua mente è realmente concentrata sulla venuta dello sposo. Alla fine il Signore Gesù Cristo offre un’ammonizione assai diversa: Vegliate dunque! La vostra mente sia centrata sulla venuta dello Sposo; il vostro interesse sia nello Sposo, non nell’auto-esame! Egli merita l’attesa.
Probabilmente dovremmo immaginarci la situazione come segue. Lo sposo viene alla casa dei genitori della sposa per la celebrazione del matrimonio. In quel caso le vergini non sono lontane dalla casa dei genitori della sposa.
Concetto principale: Lo sposo merita l’attesa.
Intenzioni diverse. Un giorno dell’ultima settimana prima della sua morte, il Signore Gesù lasciò il tempio coi suoi discepoli. Uno di questi attirò la sua attenzione sulla bellezza del tempio. L’orgoglio nella bellezza di quell’edificio giocava un ruolo anche in questo discepolo. Non si rendeva conto che il favore per il quale Dio aveva dato il tempio ad Israele come segno del suo dimorare in mezzo al suo popolo era stato rigettato e perso? Il giudizio di distruzione sarebbe caduto su Gerusalemme e sul tempio.
Allora il Signore Gesù dipinse questa distruzione ai suoi discepoli. Allo stesso tempo fece capire che la distruzione di Gerusalemme sarebbe stata una profezia che indicava la fine del mondo. Proprio come Gerusalemme, così anche la bellezza del mondo, quella bellezza in cui la gente si gloria, sarebbe stata distrutta.
Verso la fine del mondo, il Regno della grazia sarà rigettato dalle nazioni a cui è pervenuto. A quel punto sulle nazioni verrà un giudizio simile a quello che era dapprima venuto su Israele. Allora, quando il Regno entrerà nella sua piena gloria, ci sarà una vagliatura tra le persone che dicevano che stavano aspettando la sua gloria. Alcuni entreranno in quella gloria, altri no. Il Signore Gesù lo volle esprimere ancora una volta in una parabola.
C’erano una volta dieci ragazze che erano state invitate a un matrimonio dalla sposa e dai suoi genitori. A quanto pare erano amiche della sposa. Quando la festa fosse stata lì lì per cominciare avrebbero dovuto aspettare lo sposo vicino alla casa della sposa. Quando fosse giunto, avrebbero dovuto accoglierlo con luci festive e così accompagnarlo nella casa della sposa con onore.
Nel giorno in questione tutte presero le loro lampade e lasciarono casa loro per dirigersi verso il luogo in cui avrebbero atteso insieme lo sposo. Ma queste dieci ragazze non erano tutte uguali. Cinque di loro danzavano ed esultavano per la festa che ci sarebbe stata quella sera ma non pensarono affatto che il loro dovere principale era quello di onorare lo sposo. È per questo che non si ricordarono di portare con loro olio a sufficienza quando avevano preso le loro lampade festive. Le altre cinque invece erano proprio determinate ad accompagnare dentro lo sposo con onore. Perciò si assicurarono di portare con loro oltre alle lampade anche una fiaschetta d’olio.
Anche ai nostri giorni, quando la storia si affretta verso la fine, ci saranno persone che dicono di non vedere l’ora di partecipare nella gloria del Regno. Tuttavia non pensano al Signore Gesù Cristo. Non sono spinti dall’amore a dargli lode eterna o a dirigere verso di lui l’intera loro vita.
Tutte addormentate. Le ragazze aspettarono e aspettarono, ma lo sposo non arrivò. Si fece tardi. Le cinque ragazze che pensavano solo alla festa erano stanche dall’eccitazione. E le cinque che pensavano invece di incontrare lo sposo e di onorarlo erano stanche per la tensione.
Tutte e dieci s’addormentarono. Questo era troppo brutto, perché adesso non c’era nessuno ad attendere lo sposo. Questo sarebbe stato per lui un disonore. Ora non c’era distinzione tra quelle che volevano onorare lo sposo e quelle che erano più interessate alla festa.
Ci sarà forse una situazione simile verso la fine del mondo? Qui il Signore Gesù stava già suggerendo che ci sarebbe benissimo potuto volere molto tempo prima che venga la fine del mondo e che lui ritorni nella pienezza della gloria del suo Regno. La situazione nella chiesa di tutte le nazioni sarà forse tale che non c’è nessuno che abbia la mente fissata sulla sua venuta? Questo sarebbe per lui un disonore. Se sarà così, quelli che sono genuinamente interessati di lui non sarebbero più in grado di rammentare agli altri di aspettare lui e di avere la loro mente centrata sul suo onore. Le chiese non saranno forse più interessate di Cristo e del suo onore?
Giudizi diversi. Improvvisamente qualcuno gridò: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!” Le ragazze si svegliarono tutte di colpo. Presero le loro lampade, le accesero per andare incontro allo sposo.
Le lampade delle ragazze stolte si accesero solo per un momento perché gli stoppini erano ancora bagnati, ma immediatamente si spensero di nuovo. Le ragazze stolte non poterono riempirle d’olio. Ne chiesero alle altre ragazze ma queste ne avevano abbastanza solo per le loro lampade durante la processione.
Su loro consiglio le stolte andarono di corsa a comperarne ma mentre erano via lo sposo arrivò. Le cinque ragazze avvedute lo accompagnarono con onore ed entrarono con lui alla festa di nozze. La porta fu chiusa dietro di loro. Poi arrivarono le altre e scoprirono di essere in ritardo. Bussarono e chiesero di essere fatte entrare ma lo sposo dichiarò di non conoscerle. Non avevano preso parte della processione e pertanto non potevano neanche far parte della festa.
La stessa cosa può accadere a noi se le nostre menti non sono concentrate ad onorare il Signore Gesù alla sua venuta nella gloria del suo Regno. Egli è degno del nostro onore.
Non sappiamo quando verrà. Non importa, purché siamo in ogni momento pronti a riceverlo, purché la nostra intera vita sia diretta verso di lui, purché lo stiamo aspettando con amore.
Israele non era pronta per la sua venuta quando venne la prima volta. Come andrà con le chiese ora che stiamo aspettando il suo ritorno?