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11: Signore sulle forze della natura

Matteo 14:13-33

In origine Adamo esercitò il dominio sulle opere creative di Dio qui sulla terra, incluse le forze della natura. Ma non dobbiamo pensare ad Adamo separatamente dall’eterna Parola mediante la quale la comunione di Dio giungeva a lui. Quando quella comunione fu rotta, perse anche il dominio. In Cristo la Parola è apparsa nella carne. Quella Parola ora ha il dominio.

Dobbiamo ricordare che l’eterna Parola era la rivelazione del favore di Dio ed è ora la rivelazione della sua grazia (La grazia è il favore che perdona il peccato). Tutte le cose sono sottoposte alla Parola della grazia, incluse le forze della natura perché furono fatte da quella Parola. Abbiamo qui la stessa rivelazione dei giorni di Elia. La Parola della grazia, di cui Elia era il portatore, domina su siccità e pioggia. Le forze della natura non erano dei Baal. Ed ora, la Parola è diventata carne in Gesù Cristo.

Se Cristo nella sua grazia ha autorità su tutte le cose, mediante la fede in lui noi pure abbiamo dominio in principio. Pietro lo comprese, e noi dobbiamo seguire lui in questo suo credere in Cristo. È vero che siamo ancora soggetti alle forze della natura (Eb. 2:8-9), ma nello spirito esercitiamo il dominio. Presto tutte le cose saranno poste in sotto i nostri piedi. Anche qui, deve essere enfatizzato che tutte le cose sono sottoposte a quelli che condividono la grazia dell’eterna Parola.

Cristo esercitò già quell’autorità sulla base dell’opera che stava per compiere. Pertanto, questo esercizio della sua autorità era temporaneo. E siamo giustificati nel dire che assunse quel potere alla sua resurrezione.

          Concetto principale: In quanto Parola-diventata-carne, Cristo è
                                                  Signore sulle forze della natura.

          Solo sul monte. Nel periodo in cui il Signore Gesù passò un sacco di tempo a Capernaum, attraversò anche più di una volta il Mar di Galilea e predicò sull’altra sponda. Ora lo attraversò di nuovo, questa volta per sfuggire alle folle. Per una volta voleva essere solo con i suoi discepoli. Ma la folla fece a piedi il giro del lago e così ministrò loro di nuovo. Sfamò la moltitudine in modo miracoloso.

Era sera, Gesù e i suoi discepoli avrebbero dovuto ritornare dall’altra parte del lago. Ma Gesù disse ai suoi discepoli di tornarci in barca da soli. Lui si sarebbe preso cura di licenziare le folle. Quella sera voleva essere completamente solo.

Quando fu solo salì sul monte per pregare. A quanto pare vi trascorse diverse ore in preghiera. Era realmente Dio, ma era anche umano. Mentre da un lato in lui abitava la pienezza della deità, dall’altro, cioè dal suo lato umano, doveva aggrapparsi alla sua comunione con Dio in fede e in preghiera. Per questo lottò sul monte. Lì bevve dalla fonte della comunione con Dio per  rafforzarsi per il compimento della sua chiamata sulla terra. Ma lottò lì in veste di Mediatore, cercando di aggrapparsi alla comunione con Dio per il mondo intero.

“Per il mondo intero”, ma questo non significa per ogni persona. Lottò per quelli che credono in lui e nella sua vittoria.

          Sono Io. Rafforzato nella sua comunione con Dio, Gesù tornò al suo lavoro. Durante la notte sul lago era scoppiato un forte temporale. Era un temporale talmente violento, con forti venti, che i discepoli nella barca si trovarono in una situazione disperata.

Tra le tre e le sei di mattina, il Signore Gesù apparve che camminava sulle acque proprio in mezzo al lago. Era ancora buio. Tutto quello che i discepoli potevano distinguere era una figura. Si dissero l’un l’altro che era un fantasma e gridarono di paura. Noi avremmo fatto uguale perché questo è quanto siamo sintonizzati con la verità. Crediamo che il mondo sia controllato da poteri oscuri che la nostra immaginazione trasforma in fantasmi. Ma non siamo per niente in grado di portarci a credere che tutte le cose, incluse le forze della natura e perfino le onde  e i venti sono sottoposti al Signore Gesù.

E tuttavia è vero. Gesù voleva rivelare questo in quella situazione.  Subito parlò ai discepoli e disse: “Rassicuratevi, sono io, non temete”. Allora non ebbero più paura perché lui era con loro. Non videro nessun potere ostile schierato contro di loro. Può mai essere diverso per noi se crediamo in lui?

          Con lui sull’acqua. Quando seppero che era il Signore, Pietro chiese: “Signore, se sei tu, comandami di venire a te sull’acqua!” Pietro aveva compreso correttamente la situazione: se il Signore Gesù comanda le forze della natura, allora anche noi possiamo fare la stessa cosa per fede in lui. Ma dipende lo stesso dalla volontà del Signore. È per questa ragione che Pietro chiese al Signore di dirgli di venire. Un giorno regneremo col Signore Gesù su tutte le cose. Gesù volle dare in anticipo un segno di quel regno. Ecco perché disse a Pietro di venire.

Pietro camminò sul mare per incontrare il Signore. Andò tutto bene finché guardò al Signore. Ma poi deve aver guardato giù verso l’acqua e deve essere rimasto sbalordito di ciò che stava accadendo. A quel punto non era più sbalordito in fede nel Signore Gesù e nella potenza della sua grazia. Era invece sbalordito per ciò che stava sperimentando.  A quel punto le cose andarono male. La paura crebbe ed egli perse il legame col Signore Gesù. Immediatamente cominciò ad affondare.

Terrorizzato gridò: “Signore, salvami!” Il Signore lo prese per mano e gli disse: “O uomo di poca fede, perché hai dubitato?” Il guardare a se stesso aveva fatto impaurire Pietro. A quel punto aveva cominciato ad affondare per la sua mancanza di fede.

Se continuiamo a guardare al Signore Gesù siamo sempre in controllo. Può essere che le forze della natura non siano ancora soggette a noi ma niente al mondo sarà allora capace di abbatterci. Nello spirito siamo più che vincitori.

          Veramente il Figlio di Dio. Una volta che il Signore Gesù fu sulla barca coi discepoli, il vento si calmò. Questo dimostrò nuovamente che le forze della natura gli erano soggette.

I discepoli vennero e l’adorarono dicendo: “Veramente tu sei il figlio di Dio!” In lui, stavano confessando, la pienezza della grazia divina era giunta a loro. La promessa, che un tempo era stata fatta e che era stata ripetuta molte volte, era stata adempiuta.

La pienezza della grazia divina era stata spalancata per loro. Non è sempre rimasto così. Se noi, per fede abbiamo un occhio per quella grazia nel Signore Gesù Cristo, vedremo in Gesù la gloria di Dio, il Padrone sovrano; vedremo cioè il dominio della grazia su tutte le cose.


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