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10. Il Regno è come un tesoro

Matteo 13:44-52

Ancora una volta dobbiamo ricordarci che queste storie sono parabole. Non dobbiamo prendere ogni elemento in senso spirituale. E nemmeno possiamo chiederci se fosse giusto per l’uomo che aveva trovato il tesoro nel campo non informare il proprietario della sua scoperta prima di acquistare il campo da lui. Cristo trae esempi dalla vita quotidiana senza marchiare questi esempi come eticamente corretti.

La differenza tra la prima parabola e la seconda è che nella seconda c’era un parlare di ricerca che nella prima è assente. Se quell’elemento nella seconda parabola debba essere preso in un senso spirituale, dobbiamo fare il punto che per natura noi non ricerchiamo la verità. Lo Spirito e la Parola di Dio fanno di noi dei cercatori.

          Concetto principale: Il Regno è come un tesoro.

          Come un tesoro in un campo. Il Signore Gesù aveva spiegato ai suoi discepoli la parabola della zizzania. Mentre continuò a parlare loro usò solo parabole. Per mezzo delle parabole avrebbero dovuto comprendere meglio le cose del Regno che sono celate alla mente incredula. In questo modo contava di preparali per il loro futuro compito di spargere il vangelo del Regno dappertutto.

Raccontò loro di un uomo che scavando in un campo trovò un vaso che conteneva un grande tesoro. A quanto pare qualcuno della generazione precedente lo aveva interrato lì ed era morto prima di poterlo disseppellire. Il trovatore rimise il tesoro sotto terra, vendette tutto quello che aveva e comprò il campo. Ciò fece di lui il proprietario del tesoro.

È così col Regno dei cieli. Dio lo ha rivelato e la sua forza è divenuta efficace nella vita del mondo. Eppure gli passiamo accanto senza accorgercene. Noi non abbiamo idea di quale tesoro Dio ci abbia dato in questa vita. Possiamo averne spesso sentito parlare senza mai averlo visto. Se i nostri occhi vengono aperti su di esso per fede lo vediamo tutto ad un tratto. Allora il Regno ha tale valore per noi che rinunciamo a tutto il resto per averlo. Lo troviamo così attraente che non vogliamo possedere altro che il Regno perché solo esso dà valore alla nostra vita. Tutto ciò che possediamo è santificato dalla grazia del Regno.

          Come una perla di grande valore. Questo stesso pensiero, che il regno è totalmente avvincente e accattivante una volta che l’abbiamo visto, fu reso chiaro dal Signore Gesù in un altro modo ancora. C’era un mercante di perle, egli spiegò, un mercante che viaggiava per acquistare le perle migliori e più costose. Un giorno ne vide una che era estremamente grande e costosa. Fu così deliziato che vendette tutto ciò che aveva e comprò quella perla.

Ci sono anche persone che cercano il Regno di Dio. Il vangelo che hanno sentito e lo Spirito del Signore li hanno resi irrequieti. Perciò non riescono più a trovare alcuna soddisfazione. Poi, improvvisamente, i loro occhi vengono aperti perché vedano il Regno ed essi si arrendono completamente alla grazia di quel regno. Chiunque l’abbia visto non può sfuggire al suo fascino.

          Come una rete da pesca. Il fascino del Regno di Dio è così grande che attrae anche persone che non lo “vedono”. Quello che vedono è qualcosa della forza che il Regno ha nel mondo. Siccome non possono liberarsi completamente dalla presa che il vangelo ha su di loro partecipano nelle attività del Regno senza appartenergli. C’è un movimento dinamico del Regno nel mondo. Mediante il movimento del Regno Dio vuole ricatturare tutta la vita e santificarla al suo servizio. Per questa ragione ci sono persone che fanno la stessa strada insieme senza “vedere” il regno. Il Signore Gesù mise in guardia i suoi discepoli contro tali persone e disse loro che avrebbero sperimentato questo fatto nella loro opera.

Il Regno, disse, è come una rete a strascico che al suo passare raccoglie pesci di tutti i tipi inclusi alcuni che sono immangiabili o impuri. Quando la rete viene ritirata, questi pesci vengono buttati via. Similmente, quando il combattimento del Regno qui sulla terra giunge alla fine un giorno, gli angeli verranno col Signore Gesù a giudicare. Separeranno dai credenti quelli che si sono lasciati trasportare insieme dal movimento del Regno ma non l’hanno “visto”. Il giudizio di Dio sarà duro su quelli che sono andati insieme solo per il viaggio. La sua ira si accenderà contro di essi perché hanno preteso di appartenere al Signore mentre in realtà stavano cercando solo il proprio interesse. Facendo così hanno offeso doppiamente la grazia del Signore.

          Come il tesoro di un padrone di casa. Dopo che Gesù ebbe detto queste cose ai suoi discepoli, chiese loro: “Avete capito tutte queste cose?” Essi risposero: “Sì, Signore!” Assai probabilmente non tutto era loro chiaro. Chi poteva comprendere tutto? Ma avevano compreso i segreti del Regno dei cieli ed erano anche in grado di insegnarli. Ora erano scribi nel senso buono della parola, cioè persone ben versate nelle Scritture.

Il tesoro del regno dei cieli è così grande che potevano vedere e raccontare di esso nuove cose più e più volte. È come il proprietario di una grande casa con una grande dispensa. Ogni giorno costui sarebbe stato costretto a mettere davanti alla sua famiglia gli stessi cibi, ma li avrebbe anche spesso sorpresi con piatti che non avevano mai assaggiato prima e che non si aspettavano. Nello stesso modo, il vangelo del regno è il nostro pane quotidiano. Le stesse cose devono essere dette continuamente, ma lo Spirito del Signore ci insegna anche a vedere e a dire cose nuove. La sapienza del regno è inesauribile. Ogni giorno il Signore Gesù rivelava di esso nuove cose con ciò preparando i suoi discepoli alla loro vocazione.


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