Riepilogo schematico dei 33 principi ermeneutici –

Guida divina per la comprensione del libro dell’Apocalisse (Parti 1-14)

Questo schema mostra i 33 principi chiave tratti dall’introduzione del libro dell’Apocalisse, ovvero i primi 11 versetti del capitolo 1; poiché ispirati da Dio per il tramite dell’apostolo Giovanni, risultano indispensabili per una proficua ed agile comprensione del libro nel suo insieme.

Chiunque desideri ascoltare o leggere i sermoni del “Progetto Apocalisse” del Dr. Kayser è, quindi, invitato a soffermarsi con particolare attenzione sui primi quattordici episodi della serie; questi, infatti, valgono come introduzione all’ermeneutica propria dell’ultimo libro della Bibbia. Prendendo tali punti come presupposti che governano l’esegesi di ogni passo dell’Apocalisse, lo studio di questi scritti non potrà che essere accompagnato da quella fiducia necessaria per la comprensione e per l’applicazione del suo messaggio alla nostra vita, evitando allo stesso tempo un gran numero di errori interpretativi.

(Cliccando sul contenuto della colonna di destra, è possibile essere rimandati all’audio e alla trascrizione di ogni sermone).

 
Verso Testo Principio Sermone
1 Rivelazione di Gesù Cristo 1 – Si deve trattare questo libro come una rivelazione o un chiaro svelamento della verità (Ἀποκάλυψις – apokalypsis). Parte 1
2 – Si deve trattare questo libro come una rivelazione su Gesù Cristo.
che Dio gli diede 3 – Si deve considerare questo libro come un messaggio ispirato da Dio.
per render noto ai suoi schiavi 4 – Dio ha mostrato apertamente il significato di questo libro a tutti i lettori; non è un “mistero” segreto per pochi (come nello gnosticismo) (cfr. 1:1,3; 13:9; 2:7,11,17: 2:29; 3:6,13,22).
5 – È necessario che si comprenda e si obbedisca al messaggio di questo libro perché esso comunica le istruzioni di Cristo ai suoi “schiavi”.
le cose che devono presto accadere, 6 – Si deve considerare questo libro come un libro che tratta di storia.
7 – La storia raccontataci nel libro e da vedersi come una Storia della Provvidenza predestinata da Dio (δεῖ – “devono”) – questo principio gira attorno alla domanda “chi controlla la storia?”.
8 – L’adempimento (o almeno un adempimento parziale) di tutte e sette le sezioni dell’Apocalisse si deve considerare avendo ben presenti questi riferimenti temporali: “presto”, “vicino” o “star per (accadere)” (cfr. 1:3,7, 19; 2:5,10,16; 3:10,11; 6:11; 11:14; 22:6,7,10,12,20).
e che egli comunicò 9 – Gli eventi storici si devono vedere come comunicatici tramite simboli (ἐσήμανεν [esímanen]: “comunicare tramite simboli”). Parte 2
mandando il suo angelo al suo Schiavo Giovanni, 10 – Il ruolo degli angeli si deve considerare come di fondamentale importanza nella storia del mondo (“angelo”). Parte 3
11 – Si deve prendere in considerazione l’intento autoriale di Giovanni.
2 il quale attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, 12 –  Questo libro è da vedersi come un procedimento giudiziario intentato contro la chiesa (cap. 1-3 – che tuttavia viene scagionata dalle accuse), contro Israele (cap. 4-19) e contro Roma (cap. 13-19) (v. 2b ἐμαρτύρησεν – emartýrisen: portare testimonianza in quanto “testimone giudiziale”). Parte 4
13 – Si deve leggere il libro dell’Apocalisse alla luce dell’Antico Testamento e della causa giudiziaria pattizia di Gesù nei Vangeli (v. 2c – “il quale attesta [μαρτυρέω – martyréo] la parola di Dio e la testimonianza [μαρτυρίαν – martyrían] di Gesù Cristo”). Parte 5
riferendo ciò che ha visto: le cose che sono e quelle che devono accadere dopo di esse.. 14 – Questo è un libro che contiene un alto grado di visività, non semplicemente parole analitiche e non semplicemente simboli; è da pensare come un film o un’opera drammaturgica (v. 2c – εἶδεν passato di ὁράω – “vide” – 41 volte nell’Apocalisse). Parte 6
15 – Nei versetti 2, 3 e 19 c’è del già (“sono”) e non ancora (“le cose che sono e quelle che devono accadere dopo di esse”) [v. 2 “και ατινα εισιν και α χρη γενεσθαι μετα ταυτα” ricorre nel “maggioritario”; v. 3 v. 19 – καὶ ἃ εἰσίν, καὶ ἃ μέλλει γίνεσθαι μετὰ ταῦτα].
3 Beato chi legge e chi ascolta le parole della profezia e osserva le cose che sono scritte in essa, perché il tempo è vicino. 16 – Quando correttamente compreso, questo libro è per i credenti fonte di grande incoraggiamento (v. 3a – “Beato”). Parte 7
17 – Questo libro ha da essere letto ad alta voce nelle assemblee dei santi (“leggere” = ἀναγινώσκω); ha quindi una funzione liturgica.
18 – Questo libro è un libro sull’etica (v. 3c – “ascolta…osserva”).
19 – L’intero libro dell’Apocalisse è definito profezia (v. 3b; cfr. 22:7,10,18,19) e dovrebbe essere interpretato con i principi del genere profetico. Parte 8
Reiterazione del principio n. 8 – “…il tempo è vicino“.
4 Giovanni alle sette Chiese che sono in Asia: 20 – Questo libro dovrebbe essere considerato particolarmente rilevante per le sette chiese del I secolo per le quali è stato scritto. Parte 9
grazia e pace a voi 21 – Quello di “grazia e pace” è un elemento tematico che tiene insieme l’intero libro dell’Apocalisse. Sebbene Satana resista alla dichiarazione divina di grazia e pace contenuta nel versetto 4b, essa verrà pienamente compiuta entro la fine del libro (capitoli 20-22). Parte 10
da Colui che è, che era e che viene, e dallo spirito composto di sette parti che è davanti al suo trono, 22 – Il Dio trinitario (v. 4c-5) è pienamente in grado di fornire la grazia e la pace necessarie per adempiere le profezie del regno (vedere il contesto dell’Antico Testamento in Zaccaria 4, Isaia 11, Salmo 89, ecc.).
5 e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra. A lui, che ci ha amati, ci ha lavati dai nostri peccati con il suo sangue 23 – Questo libro presenta Gesù essere attualmente profeta, sacerdote e re.
6 – che ha fatto di noi un regno, dei sacerdoti al suo Dio e Padre – a lui sia la gloria e il dominio nei secoli dei secoli. Amen. 24 – Il libro dell’Apocalisse descrive il graduale avanzamento della redenzione e del regno.
7 Ecco, Egli viene con le nuvole e ogni occhio Lo vedrà, anche quelli che lo trafissero. E tutte le tribù della terra (γς) faranno cordoglio per Lui. Sì, Amen. 25 –  L’avverbio presentativo “ecco” è un indizio del fatto che il versetto 7 presenta uno dei temi centrali dell’Apocalisse (v. 7a). Poiché, però, questo è l’unico “ecco” della sezione introduttiva (vv. 1-11), allora il versetto 7 potrebbe benissimo contenere il tema centrale dell’intero libro (come sostenuto, ad esempio, da Kenneth Gentry). Parte 11
26 – Un’imminente (vv. 1,3,19; 2:5,16,25; 3:3,11,20; 5:7; ecc.), visibile (v. 7c), dolorosa (v. 7d con Zac. 12,10-14) venuta di Cristo in giudizio sovrano (v. 7b-e) rappresenta un tema centrale dell’Apocalisse (cfr. linguaggio identico in 22:22; cfr. l’elenco dei sette usi del termine “venuta”).
27 – Un giudizio redentivo rivolto a Roma e Israele (“quelli che lo hanno trafitto”) è da intendere come un tema centrale del libro dell’Apocalisse e ciò con particolare enfasi posta su Israele (“tutte le tribù della terra”, sulla base di quanto messo in chiaro dal riferimento di Zaccaria 12).
28 – Lo scenario contestuale di Apocalisse 1:7 ci fornisce il nostro primo indizio di come la parola “terra” (γῆς – “della terra”) dovrebbe essere intesa come “paese” in tutto il libro (v. 7b). “Terra” è, infatti, un riferimento al paese d’Israele.
8 «Io sono l’Alfa e l’Omega», dice il Signore Dio, «Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente». 29 – Poiché Cristo ora governa con assoluto potere divino, la realizzazione dei suoi propositi è garantita (vv. 7e-8).
9 Io, Giovanni, vostro fratello e compagno nella tribolazione e nel regno e nella costanza in Cristo Gesù, ero nell’isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza di Gesù Cristo. 30 – Quando Giovanni scrive il libro dell’Apocalisse, la tribolazione (τῇ θλίψει) è già in corso ed egli condivide (κοινωνὸς) questa esperienza di tribolazione e costanza con le chiese del I secolo (v. 9a). È necessario distinguere tra:

  1. persecuzione/tribolazione generale (Gv 16:33; Atti 11:19; 14:22; 20:23; Rm 5:3; 8:35; 12:12; 1 Cor 7:28; 2 Cor 1:4; 1:8; 2:4; 4:17; 6:4; 7:4; 8:2; Efesini 3:13; Fil. 1:16; 4:14; Col. 1:24; 1 Ts 1,6; 3,3; 3,7; 2 Ts 1,4; Eb 10,33);
  2. la tribolazione” o “la grande tribolazione” a danno dei credenti del I secolo (Mt 24,9-12, 21-29; Ap 1:9; 2:22; Ap 7:14);
  3. la grande ira di Dio contro Israele (Mt 3:7; Luca 21:21-22; Rom. 9:22; 1 Tess. 2:16; Ap 6:16-17; 11:18; 12:12; 14:8-10; 14:19; 15:1, 7; 16:1, 19; 18:3; 19:15). I cristiani vennero sottratti dalle sofferenze causate dal giudizio d’ira divina (1 Ts 1:10; Rm 5:9; Mt 3:7; Rm 2:5-8; 1 Ts 5:9).
Parte 12
31 – Quando Giovanni scrive l’Apocalisse il regno è già iniziato (v. 9b); regno, tribolazione e costanza sono da vedersi come elementi coesistenti l’uno a fianco dell’altro già a quel tempo (v. 9). Vi sono, tuttavia, alcuni aspetti del regno che si dispiegano nel futuro prossimo di Giovanni (vedi Apocalisse 12:10). Parte 13
32 – Il libro dell’Apocalisse non parla solo di Gesù (principio n. 2), ma mostra come la vita stessa debba scaturire da Gesù (“in Cristo Gesù” – v. 9 – vedere versetti 12ss). Parte 14
Reiterazione del principio n. 13: in Apocalisse 1:9 apprendiamo dell’imprigionamento di Giovanni a Patmos. Questo avvenne a causa del suo impegno nei confronti dell’Antico Testamento (“la parola di Dio”) e dell’azione legale pattizia di Gesù riportata nei Vangeli (“la testimonianza di Gesù Cristo”).
Prove a sostegno del principio n. 12 (v. 9c) – La tribolazione di Giovanni a Patmos era causata dai romani e non solo dai giudei.
10 Mi trovai nello Spirito nel giorno del Signore e udii dietro a me una voce, forte come una tromba, Reiterazione del principio n. 3: questo libro è stato ispirato o mosso dallo Spirito (“nello Spirito”) e non è il prodotto della volontà umana (v. 10a; cfr. 2 Pietro 1:21; 1 Tess. 2:13).
33 – La visione di Giovanni ha luogo nel Giorno del Signore (domenica); non è, quindi, una visione sul Giorno del Signore (cioè, la “fine della storia” – come credono alcuni futuristi).
11 che diceva: «Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette chiese: a Efeso, a Smirne, a Pergamo, a Tiatiri, a Sardi, a Filadelfia e a Laodicea». Prove a sostegno dei principi n. 12, 19 e 22.

 


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