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Lezione 9 – 1° Samuele

Onore per onore

La lezione di oggi proviene da 1° Samuele capitolo 2.

Primo e secondo Samuele sono libri affascinanti su re e regine e guerre e storie romanzesche e ogni altra cosa che appartiene alla vita. Ci sono quattro personaggi principali in questi due libri, 1° e 2° Samuele, e se vi ricordate che ci sono quattro  personaggi e guardate al grafico che vi ho dato vedrete qualcosa del fluire e dello scopo dei due libri. Il primo carattere che è di peso in questi libri è il patetico sacerdote e padre Eli. Il secondo personaggio è il pio Samuele, l’ultimo dei giudici. Il terzo personaggio è l’autocrate re Saul, il primo re d’Israele e il quarto personaggio è il pio re Davide a cui Dio fa riferimento come un uomo secondo il suo cuore.

Eli, Samuele, Saul, Davide.

Lo spazio temporale di 1° e 2° Samuele va dall’ultimo dei giudici ai primi due re d’Israele. Copre un periodo di circa 125 anni da approx. 1140 al 1015 a.C.  1° Samuele concerne soprattutto Samuele e Saul. 2° Samuele concerne re Davide. Dovete sapere qualcosa sul contesto storico all’inizio di 1° Samuele. Nazioni straniere opprimevano Israele. Il culto del tabernacolo era negletto e perfino abusato. Il compromesso religioso e morale col Baalismo, la religione dello stato, era all’ordine del giorno. La superstizione imperversava in Israele. La moralità era seriamente compromessa. La gente si stava stancando del modo in cui Dio governava la nazione. La legge di Mosè stava loro diventando pesante. Invocavano un nuovo re e una nuova costituzione come quelli delle nazioni pagane che li circondavano. Ma nel mezzo di questo declino spirituale s’inserì un uomo di nome Samuele che era un profeta ed un giudice e un sacerdote, sul quale era venuto lo Spirito Santo. Egli fu l’ultimo dei giudici e unse e insediò nel loro pubblico ufficio i primi due re d’Israele. Con la sua comparsa sulla scena della storia stava per avvenire un fondamentale giro di boa nella storia d’Israele. Israele era sulla soglia di uno dei più grandi risvegli spirituali e nazionali della sua storia.

Perché furono scritti 1° e 2° Samuele? Ci sono tre scopi. Uno scopo è storico. Uno scopo è teologico e uno è politico. Lo scopo storico volle darci una testimonianza permanente dell’istituzione della monarchia in Israele. Israele, come abbiamo visto quando abbiamo studiato il libro dei Giudici, aveva bisogno di un buon re. Ricordate come alla fine di Giudici ciascuno fa ciò che sembra bene ai propri occhi e c’è anarchia morale. E Israele ha bisogno di un buon re come Samuele il buon giudice, o come Davide il buon re, non come Eli o Saul. E se il popolo del patto avesse dovuto giungere al destino che Dio aveva per loro, avrebbero dovuto avere un buon re. A questo punto quindi lasciate che torniamo indietro per andare da Genesi a 1 e 2 Samuele in modo che possiate vedere l’unità del messaggio e il fluire della storia. In Genesi vediamo prima di tutto la creazione. Dio crea il palcoscenico sul quale manifesterà la sua gloria nel salvare il suo popolo. Avendo creato il palcoscenico, crea dunque un popolo e stabilisce con loro un patto come suoi propri figli. Egli è il loro Dio ed essi sono il suo popolo.

Nel libro dell’Esodo vediamo come Dio procura la loro salvezza perché il suo popolo è costituito da peccatori. E così vediamo che li redime per mezzo di un’offerta sacrificale e li santifica interiormente col suo Santo Spirito, ed esternamente per mezzo della legge che da loro, e quando adorano lì nel tabernacolo essi godono riconciliazione e comunione col loro Dio.

Il libro del Levitico era inteso far loro conoscere come doveva essere il loro modo di vivere. Dio deve avere un popolo santo. E quella santità di vita deve pervadere le loro intere vite. Poi, nel libro dei Numeri osserviamo un manuale dato al suo popolo su come prendere possesso dell’eredità e del futuro che Dio ha promesso al suo popolo. Conquista, occupazione, esaltazione su tutti i loro nemici. Il libro del Deuteronomio termina i libri scritti da Mosè ed in quel libro vediamo l’esplicazione, l’esposizione pratica, non per giudici ma per famiglie, della legge di Dio, la quale fu il dono di Dio al suo popolo come standard per tutto il loro pensare e tutta la loro condotta in ogni ambito di vita, pubblica e privata, individuale e sociale. E di fatto abbiamo imparato nel libro del Deuteronomio al capitolo 28 che la vita pattizia è definita in termini di obbedienza o disobbedienza a quella legge, che quando siamo obbedienti a quella legge per amore del Signore Gesù Cristo, Dio ci benedice e quando siamo disobbedienti possiamo attenderci maledizioni e castighi. E questa vita pattizia d’obbedienza e disobbedienza è tutta ripiena di grazia per il popolo di Dio perché le benedizioni che c’impartisce per averlo obbedito non le meritiamo, e i castighi e le maledizioni che cadono su di noi sono minori di quanto meritiamo. Ed è tutto a motivo della grazia di Dio e a motivo del Signore Gesù Cristo il quale con la sua morte ha guadagnato per noi le benedizioni del patto.

Giungiamo poi a Giosuè e nel libro di Giosuè impariamo che il regno di Dio è sempre in guerra. Che c’è un’antitesi tra la chiesa ed il mondo. E questa guerra deve continuare ad essere combattuta fino a che non sia ottenuta pienamente e definitivamente  la completa vittoria su tutti i nemici di Dio in ogni centimetro quadrato di questo pianeta. E questo è il fondamento della nostra opera evangelica e missionaria. È con la predicazione e l’insegnamento del vangelo di Gesù Cristo che noi conquistiamo questo pianeta e lo sottomettiamo alla sua obbedienza. Poi abbiamo imparato nel libro dei Giudici che il popolo di Dio è un’unità; sono un corpo ed un regno, sono una nazione santa, sono una chiesa. E l’anarchia morale regnerà se noi e loro non avremo un giusto re che possa governare su di loro e liberarli da tutti i loro nemici e che possa dare loro una pace durevole. E infine, la settimana scorsa abbiamo studiato il piccolo, bel libro di Ruth, e abbiamo visto che questo giusto re è un parente redentore, e che Egli, Gesù Cristo, è nostro parente stretto per mezzo dell’incarnazione. È venuto e si è identificato con noi, e ha preso su di Sé la nostra umanità per poter essere il nostro redentore con la sua morte sulla croce e la sua resurrezione dalla tomba e la sua ascensione alla destra di Dio.

Ed ora questo ci porta a 1° e 2° Samuele. Vedete che c’è un fluire, un tema comune che lega insieme tutti questi libri e che viene sviluppato mano a mano che la Bibbia procede. E in 1° e 2° Samuele impariamo che il re deve essere un buon re. E che il regno che egli erige su questa terra tra il popolo di Dio deve essere una teocrazia come vedremo più avanti. Questo è lo scopo storico. Lo scopo teologico ci insegna che Dio manderà al suo popolo un buon re che porterà molto di più della liberazione dall’oppressione da potenze straniere, ma che porterà liberazione dal peccato che fa venire quell’oppressione sul popolo di Dio. E che non porterà solamente liberazione dal peccato ma che stabilirà pace, giustizia, sicurezza e libertà durevoli in tutta la terra. E naturalmente quel re altri non è che il Signore Gesù Cristo stesso.

Avete mai riflettuto sulle similitudini tra come cominciano 1° Samuele e il Vangelo secondo Luca? 1° Samuele comincia con una pia ma sterile madre, Anna, che glorifica Dio per la nascita di suo figlio in risposta alla sua preghiera. Il Nuovo Testamento comincia con una pia vergine madre che glorifica Dio per la nascita di suo figlio. E la cosa stupefacente è che ella usa la preghiera di Anna; prega la stessa preghiera che Anna prega. E così impariamo che il figlio di Maria altri non è che il Dio di Anna incarnato. E non c’è salvezza per voi o per chiunque altro in questo mondo o alcuna nazione di questo mondo al di fuori di Lui. E perciò noi come suoi servitori siamo chiamati a fare delle nazioni del mondo suoi discepoli, che è la sua promessa a noi. È quello che ci ha promesso avrebbe fatto. La Bibbia dice che egli regnerà finché abbia messo i suoi nemici a sgabello dei suoi piedi. Davide stesso ha detto nel Salmo 110 riferendosi a Cristo: “Il Signore ha detto al mio Signore: ‘Siedi alla mia destra finché io faccia dei tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi’”. Quella è la promessa. Questo è ciò che noi siamo sicuri avverrà: che le nazioni del mondo diventeranno discepole di Cristo, e questa è la nostra missione. Questo è ciò che ci chiama a fare nel grande mandato: a fare la nostra parte, compiere la nostra porzione e giocare il nostro ruolo nella conquista del mondo col vangelo del Signore Gesù Cristo in modo che uomini e donne di tutte le parti del pianeta possano essere portati alla fede in Lui.

Calvino ha detto che lo scopo del grande mandato, l’effetto del grande mandato è di piegare il mondo in sottomissione al Signore Gesù Cristo. E poiché quella è la promessa che  questo buon re ha detto che farà, ciò costituisce la garanzia che la nostra missione avrà successo. E che quando siamo impegnati con l’evangelismo e la missione mondiale nelle nostre vite e attraverso la nostra chiesa, possiamo aspettarci di avere successo in quanto Cristo ci benedirà nell’adempimento della sua promessa.  E così noi chiamiamo tutti gli italiani  dai singoli individui ai pubblici ufficiali eletti, con le parole del Salmo 2: Date la vostra fedeltà al Figlio di Dio, che non si adiri e non periate per la via, perché la sua ira può accendersi in un momento. Ma come sono invece benedetti quelli che si rifugiano in Lui. Questo è lo scopo teologico di 1° e 2° Samuele.

Ora, hanno anche uno scopo politico. Di fatto, se avete letto 1° e 2° Samuele e 1° e 2° Re e 1° e 2° Cronache, una cosa che avrete notato è che sono pregni di politica che vi piaccia o no. Quindi è meglio che vi piaccia. Sono zeppi di politica. Parlano di guerre e di amministrazioni politiche; di quale re è succeduto ad un altro; cos’hanno fatto e quando e come e perché; tutti questi libri sono proprio pieni di politica. Ed è così in 1° e 2° Samuele.  Di fatto, lasciate che vi dia quattro importanti principii politici biblici che sono insegnati in 1° e 2° Samuele. Il primo principio è che l’obbedienza nazionale a Dio è essenziale alla sicurezza nazionale. Se un popolo vuole essere sicuro, economicamente e in ogni altro modo, allora ci deve essere obbedienza al Dio vivente da parte di quella nazione, in modo che possono ricevere le sue benedizioni. Numero due, lo stato, il governo civile, è vincolato quanto la chiesa a sottomettersi alla supremazia di Dio rivelata nella sua legge. Lo vediamo attraverso tutto 1° e 2° Samuele. Noi tutti sappiamo che la chiesa è in obbligo di obbedire Dio e la sua parola. Ma noi troviamo in questi libri che il governo civile è in obbligo quanto la chiesa di obbedire e far eseguire ciò che è chiaramente dichiarato nelle Scritture. Ciò non significa che la chiesa e lo stato sono uno. Noi crediamo che c’è una separazione istituzionale e funzionale. Ma entrambi devono parimenti rendere conto a Dio onnipotente.

E poi, tre, vediamo in questi libri che libertà, prosperità e sicurezza sono possibili solo in una società che ama Dio il suo vero Re, ed è governata da un magistrato che è fedele e diligente nell’obbedire e implementare la legge di Dio come servitore sottomesso. Ora, quell’idea continua nel Nuovo Testamento. Vi ricordate ciò che Paolo disse in Romani 13. Disse che il governo civile è un ministro di Dio per voi per il vostro bene, poiché i governanti sono servitori di Dio. Non servitori del popolo, servitori di Dio. E nel libro di Samuele il trono di Davide è identificato col trono di Dio. Il punto è che solamente quando questi funzionari civili applicano la legge di Dio e servono il supremo Dio, stanno veramente proteggendo e accrescendo libertà e giustizia, e prosperità e sicurezza per tutti i loro cittadini. E poi: quarto, vediamo che i profeti erano nel VT guardiani di un governo che onorasse Dio. Una delle cose nuove nei libri di 1° e 2° Samuele, è l’introduzione dei profeti. E si notano i profeti assumere un ruolo sempre più grande nella vita d’Israele cominciando da 1° e 2° Samuele. Ed essi non erano semplicemente politici, ma erano guardiani della teocrazia. Erano sempre alla presenza del re, gravitavano alla corte del re e la loro responsabilità era essere i preservatori, i guardiani, i difensori della giustizia dello stato. Dovevano istruire lo stato riguardo alla parola di Dio e dovevano riprendere lo stato quando fosse infedele alla parola di Dio. E quella vecchia responsabilità profetica del popolo di Dio nel VT rimane la responsabilità della chiesa di Dio nel NT, e cioè noi abbiamo un ruolo profetico da svolgere con riferimento allo stato. Noi siamo i guardiani e i preservatori e i difensori della giustizia nelle questioni civili. Perciò non dobbiamo esitare a dare un consiglio o a dare un parere quando richiesti, e non dobbiamo esitare a riprendere e chiamare a pentimento, ci sia richiesto oppure no. Questi sono dunque principi basilari riguardanti la politica che troviamo in questo libro.

Ora, un’altra cosa su cui voglio spendere alcuni momenti è che tipo di governo Dio ha istituito per tutte le nazioni. Egli lo descrive qui in 1° e 2° Samuele. C’è un certo tipo di governo civile e di istituzione politica che Dio vuole e che ha comandato a tutte le nazioni d’essere e d’avere. E questo è descritto con una parola che usiamo spesso e che oggi ha un connotato negativo, e questa è la parola teocrazia. Dio comanda a tutte le nazioni attraverso la storia di essere una teocrazia. Questo è il tipo di governo civile che egli vuole per il suo popolo. E viene descritto con una parola che oggi è usata spesso, sfortunatamente con una connotazione negativa, e la parola è teocrazia. Dio comanda che tutte le nazioni attraverso tutta la storia siano una teocrazia. Questo è il tipo di governo civile che Egli vuole che il suo popolo abbia. Quando dite ‘teocrazia’ oggi, cosa viene in mente alle persone comuni? Se sono un po’ più anziane, come me, penseranno dell’Ayatollah Khomeini e dell’Iran, e delle teocrazie Islamiche dove i capi religiosi dettano le regole. O se sono più giovani penseranno dei talebani in Afganistan. E infatti i Calvinisti sono stati bollati dai liberali come i Talebani Americani.  Invece, tra le altre cose, essi hanno un diverso libro sacro e hanno un dio diverso. Totalmente diverso da ciò che noi siamo e da ciò in cui noi crediamo. Perciò essi la parola teocrazia l’hanno rubata, ma noi l’abbiamo avuta per primi. Ed è una grande parola, e voi non dovete averne timore.

Dovreste diventare familiari con questa parola e insegnare ai vostri figli di crederla, e lasciare che diventi parte del vostro vocabolario. Perché questo è ciò che impariamo da 1° e 2° Samuele, 1° e 2° Re, 1° e 2° Cronache. Dio vuole che siamo governati in questo modo, da una teocrazia. La parola teocrazia è costituita da due parola greche. La prima è Teos che significa Dio, la seconda è cratos, che significa governo. Governo di Dio. Una teocrazia è dove Dio governa secondo la sua parola. Ora lasciate che vi dia alcuni dettagli sul tipo di governo che avevano nell’Israele del VT. E potreste rimanerne sorpresi, specialmente se avete subito il lavaggio del cervello, come accadde a me nel sistema scolastico pubblico. Permettetemi di mostrarvi alcune cose che erano vere della teocrazia, del governo civile dell’Israele del VT che Dio vuole per tutte le nazioni. Era una società nella quale Jehowah era confessato quale suo governante, la fonte della legge e l’autore della libertà. Sapete donde proviene l’ultima frase? Amo questa canzone. È di gran lunga il mio inno patriottico preferito, e l’ultima strofa  dice che l’autore della nostra libertà è Dio nostro Re. Questa è buona politica teocratica. E un tempo l’America credeva in questo modo. L’ultimo Presidente a chiamare gli Stati Uniti una teocrazia in termini positivi fu Andrew Johnson.

Ma comunque, Isaia 33:22 “Poiché l’Eterno è il nostro giudice, l’Eterno è il nostro legislatore, l’Eterno è il nostro re; egli ci salverà.” E così qui vedete che una teocrazia è una società che vede Dio come la fonte della legge. Che vede Dio come il reggente dell’intera società. E Dio come l’autore della libertà. Ecco un’altra descrizione di teocrazia. In un governo civile teocratico Dio amministra libertà e giustizia di tutti per mezzo dei rappresentanti della sua legge, chiamati da Lui ed eletti dai maschi capifamiglia perché obbediscano e rendano operativa la sua legge e il suo ordine morale. Sapete che la maggior parte della gente non si rende conto che in situazioni normali in Israele nel VT i re venivano eletti? Di fatto, Samuel Rutheford il grande scozzese presbiteriano verso la metà del 1600 fu accusato di aver commesso un crimine capitale perché osò scrivere un libro dal titolo “Lex Rex”, La Legge è Re nel quale disse, tra le altre cose, che se mai avessero voluto la benedizione di Dio sulla Gran Bretagna doveva essere permesso ai cittadini di eleggere i propri monarchi. Così l’intera prima edizione fu bruciata, eccetto una manciata di copie. Ma nel VT i pubblici uffici erano assegnati per elezione. Venivano eletti per rappresentare la legge di Dio, per far rispettare e obbedire la legge di Dio. Ed erano eletti dai maschi capi di famiglie. Se fate una ricerca a ritroso nella Costituzione degli Stati Uniti, benché sia stata cambiata con un emendamento, la dicitura originale è ancora là, e cioè la Costituzione degli Stati Uniti come fu scritta in origine concedeva il voto solo ai maschi adulti, riflettendo la teocrazia del VT.

Ancora un’altra descrizione: in una teocrazia biblica c’è la separazione istituzionale e funzionale di chiesa e stato. Ora, ciò che la maggior parte delle persone che non hanno letto l’Antico Testamento pensa è che in una teocrazia comandano i vari capi religiosi, e che i vari profeti erano capi di stato. Non è affatto così. Ci sono diversi libri, God and Government di Gary De Mar è uno di questi, che insegnano che nel VT la chiesa e lo stato, benché entrambi responsabili a Dio erano istituzionalmente e funzionalmente separati. Infatti, nel VT c’era anche la separazione dei poteri. C’era un sistema esecutivo, giudiziario, dalle corti di giustizia locali a quelle più alte fino alla corte suprema. E c’era persino un sistema legislativo bicamerale. Uno era chiamato il senato. Questa parola compare nella Bibbia (Atti 5:21 KJV). L’altro era la Camera dei rappresentanti, che rappresentava il popolo chiamata l’assemblea dei figli d’Israele. Se volete un buon libro su questo argomento procuratevi “The Hebrew Republic” di E. C. Wines. E vedete che la Costituzione degli Stati Uniti contiene queste caratteristiche  a motivo della profonda influenza cristiana e cristiana riformata nelle colonie fin dal principio.

Secondo il VT quindi, Israele era una Repubblica Ebraica. Questa è un’altra parola per teocrazia. Una Repubblica Ebraica la cui costituzione era la legge di Dio, e la cui costituzione era amministrata da uomini democraticamente eletti. La Repubblica Ebraica era anche una confederazione di stati tribali. Non è accidentale che la Costituzione originale degli USA sia chiamata “Gli Articoli della Confederazione”. La repubblica Ebraica nel VT era una confederazione di stati-tribù nella quale gli stati separati, cioè le 12 tribù, condividevano la forza per la difesa dell’intera nazione mentre ciascuno stato riservava per se stesso la forza per governare ciò che avveniva all’interno dei suoi confini. Da qui abbiamo tratto i diritti degli stati. Questo è il fondamento biblico per il 10° emendamento. Conoscete il 10° emendamento? Il decimo emendamento prevede che i poteri che non sono delegati dalla Costituzione al governo federale, o da essa non vietati agli Stati, sono riservati ai rispettivi Stati, o al popolo. E posso dire che nel VT le 12 tribù avevano anche il diritto costituzionale alla secessione.

Facciamo ora un paio di applicazioni. Dio non ha mai inteso che Israele fosse l’unica teocrazia nel mondo, anzi doveva essere un modello per tutte le nazioni, e fu auto consapevolmente il modello per i nostri Padri Fondatori. Per esempio, nell’America coloniale era piuttosto comune parlare della Bibbia come “un libro politico”. E quando si presentò il momento di decidere quale dovesse essere il simbolo nazionale, e ricorderete che Benjamin Franklin voleva il tacchino selvatico, Thomas Jefferson, non certo conosciuto  per essere cristiano, volle un simbolo a due facce, su uno dei lati c’era due famosi Anglosassoni, e sull’altro c’era Mosè che conduceva i figli d’Israele attraverso il Mar Rosso, perché anche uno agnostico come Jefferson comprendeva dove affondassero le radici politiche e legali degli Stati Uniti.

La seconda applicazione è che poiché la fonte della legge per qualsiasi società è il Dio di quella società, cioè da chi andate a ricevere le vostre leggi quello è il vostro Dio, un governo civile non può evitare di essere qualche tipo di teocrazia. Il governo degli USA, il governo federale è una teocrazia. Il governo dell’Italia è una teocrazia. Ogni governo sulla faccia della terra ha una fonte della legge. E la fonte della legge in quella nazione è il suo dio. Perciò la domanda è: quale dio sarà la fonte della legge? Quale dio sarà la scaturigine della legge in Italia? Il Dio vivente o un idolo?

Ora questi ci porta a 1° Samuele 8, e vorrei che apriste con me le vostre bibbie su questo capitolo perché esso registra uno dei momenti più tragici della storia d’Israele, quand’esso divenne scontento della teocrazia di Dio e desiderò un tipo di re e un altro tipo di costituzione diversi da quelli che Dio aveva provveduto. Lasciate che vi legga alcuni versi cominciando da 8:4

Allora tutti gli anziani d’Israele si radunarono, vennero da Samuele a Ramah, e gli dissero: «Ecco, tu ormai sei vecchio e i tuoi figli non seguono le tue orme; or dunque stabilisci su di noi un re che ci governi come avviene per tutte le nazioni». Ma la cosa dispiacque a Samuele perché avevano detto: «Dacci un re che ci governi». Perciò Samuele pregò l’Eterno. E l’Eterno disse a Samuele: «Ascolta la voce del popolo in tutto ciò che ti dice, poiché essi non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché io non regni su di loro. Si comportano con te, come hanno sempre fatto dal giorno in cui li ho fatti uscire dall’Egitto fino ad oggi: mi hanno abbandonato per servire altri dèi. Ora dunque ascolta la loro richiesta, ma avvertili solennemente e dichiara loro i diritti del re che regnerà su di loro». Così Samuele riferì tutte le parole dell’Eterno al popolo che gli domandava un re. E disse: «Questi saranno i diritti del re che regnerà su di voi. Egli prenderà i vostri figli, per destinarli ai suoi carri e farli suoi cavalieri, e perché corrano davanti ai suoi carri; per farli capitani di migliaia e capitani di cinquantine, per metterli ad arare i suoi campi, a mietere la sua messe, a fabbricare le sue armi da guerra e gli attrezzi dei suoi carri. Prenderà le vostre figlie per farne profumiere, cuoche e fornaie. Prenderà i vostri campi, le vostre vigne, i vostri oliveti, i migliori che avete, per darli ai suoi servi. Prenderà la decima delle vostre sementi e delle vostre vigne per darla ai suoi eunuchi e ai suoi servi. Prenderà i vostri servi, le vostre serve, i vostri giovani migliori e i vostri asini per usarli nei suoi lavori. Prenderà anche la decima delle vostre greggi, e voi sarete suoi schiavi. Allora in quel giorno griderete a motivo del re che avete scelto per voi, ma l’Eterno non vi risponderà». Ciò nonostante il popolo rifiutò di dare ascolto alle parole di Samuele e disse: «No, avremo un re sopra di noi. Così saremo anche noi come tutte le nazioni: il nostro re ci governerà, uscirà alla nostra testa e combatterà le nostre battaglie». (1 Sa. 8:20)

Che giorno triste, gli anziani e il popolo d’Israele non vollero più avere una repubblica teocratica come Dio aveva loro dato.

E per dirlo molto concisamente, degenerarono da teocratici a democratici. Ora non lo affermo in alcun modo partigiano, lo intendo filosoficamente e teologicamente. Degenerarono da teocratici a democratici nel fatto che vollero dei governanti che rappresentassero  loro stessi e la loro volontà, non Jehowah e la sua volontà. E voi sapete che questa è la democrazia. E questa nazione non fu costruita come una democrazia, e noi parliamo di come vogliamo spargere la democrazia in tutto il mondo. Il valore di una democrazia dipende tutto dal carattere dei votanti e da quale legge utilizzeranno. Una repubblica è una nazione dove governa la volontà di Dio, volontà che è rivelata nelle  sacre Scritture. Una democrazia, parola che è costituita da due parole greche che significa governo della plebaglia, è una nazione dove la volontà della maggioranza è la legge del paese. E queste persone avevano deliberatamente degenerato da gente che voleva che la legge di Dio fosse la fonte della legge a gente che voleva che la volontà dell’uomo fosse la fonte della legge. E qui vedete già l’antica frase democratica: vox populi, vox dei, la voce del popolo è la voce di Dio. Vollero trasformare la Repubblica Ebraica in una democrazia senza sapere che tutte le democrazie si rivelano presto essere delle tirannie. Vollero che Samuele stabilisse su di loro un re, come le altre nazioni.

Ora Dio voleva che avessero un re, ma non un re come le altre nazioni. Essi volevano un re che rappresentasse i loro desideri e che provvedesse loro sicurezza dalla culla alla tomba senza avere su di essi tutte le pretese che Dio aveva. Che ingenui. Come furono ingenui. Ma sia Jehowah che Samuele  compresero cosa stava veramente succedendo. Guardate al verso 7 “Ascolta la voce del popolo in tutto ciò che ti dice, poiché essi non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché io non regni su di loro. Si comportano con te, come hanno sempre fatto dal giorno in cui li ho fatti uscire dall’Egitto fino ad oggi: mi hanno abbandonato per servire altri dèi”. E quindi, per punirli per la loro ribellione, Dio diede loro il tipo di re che dissero di volere. Guardate al verso 9 e vedete se non vi sembra famigliare, la sua procedura, il suo metodo di amministrare la giustizia sarebbero stati diversi da quelli di Dio. Sarebbero stati tirannici e avrebbero condotto al pervertimento della giustizia e alla scomparsa della libertà e alla perdita di sicurezza e di pace. Nel vs. 11 le sue politiche avrebbero incluso la leva militare di giovani per guerre politiche. In vs. 12 dice che avrebbero incluso la formazione di gruppi di lavoro obbligatorio nei quali giovani uomini e donne sarebbero stati forzati a lavorare per il benessere dello stato, e non per il proprio benessere personale. Al vs. 14 dice che ci sarebbero stati espropri e confische di beni e di proprietà per utilizzo statale.

Ci sarebbe stata la creazione di una piovra come la burocrazia federale con sempre più ispettori, regolatori, polizia e assistenti sociali per controllare la società che avrebbero drenato le risorse della gente. Ci sarebbe stata la nazionalizzazione dell’agricoltura, dell’industria e delle attività economiche. Sarebbero tutte divenute parte dello stato. Per dirlo con parole moderne è fascismo e socialismo. È importante comprendere queste due parole. Voglio dire che è una cosa spirituale. Una delle ragioni per cui siamo dove siamo è perché siamo confusi su queste due parole. Se parlate alla gente comune oggi diranno che il socialismo è liberale, il fascismo è invece di destra. No, no. Il socialismo ed il fascismo sono entrambi liberali. Sapete cos’è il socialismo? Il socialismo è dove il governo possiede la proprietà, non voi. E poi vi dice cosa fare su quella proprietà. Il fascismo è dove il governo vi lascia avere la proprietà e poi vi dice cosa fare sulla vostra proprietà. Potete così vedere che questo re come nella nostra moderna situazione era socialista e fascista, e poi ci sarebbe stato l’abuso della tassazione in vs. 15, perché quando avete un re come le nazioni intorno a voi, disse Samuele, è meglio che stiate attenti perché vi prenderà il 10% dei vostri introiti.

Ora, il motivo per cui questa cosa era così malvagia è perché Dio chiedeva la decima. E  qualsiasi nazione che chieda al suo popolo ciò che Dio richiede sta facendo la parte di Dio. Noi paghiamo il 45/50/70 %  del nostro reddito in tasse comunali, provinciali, regionali e statali dirette e indirette. Ma perfino dopo quest’ammonimento Israele è determinato a sfuggire al governo teocratico, per uno democratico e tirannico. E Dio dice: quando questo nuovo re comincerà ad opprimervi, griderete a me ma in quel giorno non vi risponderò. In altre parole, quando una nazione è terrorizzata da un governo tirannico oppressivo e grida a Dio perché li liberi, ma non si pentono della loro apostasia, Dio rimarrà in silenzio e non verrà a salvarli. E io vi chiedo, questo accadrà anche a noi?

Ora cambiamo marcia. Perché come sapete ciò che stiamo cercando di fare in ciascuno di questi sermoni è di predicare su tutto il libro nella prima parte e prendere poi in considerazione un testo particolare nella seconda. Dunque cambiamo marcia e torniamo a 1° Samuele 2  e spenderemo il resto del nostro tempo su questo testo. 1° Samuele 2 è un capitolo molto bello, ma contiene un contrasto tra due famiglie. Una famiglia pia ed una famiglia empia. Ora, la famiglia pia non è perfetta. È composta da Elkanah, l’uomo, da sua moglie Anna e dal loro figlio Samuele. Quella empia è composta da Eli, il sacerdote, e i suoi due figli che sono anch’essi sacerdoti, Hofni e Finheas. Ed ora ci sarà un contrasto non solo nel carattere, ma anche nel futuro di queste due famiglie attraverso questo secondo capitolo.

Se volete sapere quale sia il commentario che reputo essere il migliore che si possa acquistare senza andare sui commentari tecnici su 1° e 2° Samuele  questo è il commentario scritto da Gordon Keddie. Libro molto utile. Ed egli dice questo: “Non è accidentale che la fedeltà di Anna e di suo marito e la crescita  e la felicità della loro famiglia siano menzionati fianco a fianco con l’apostasia di Hofni e Finehas e la debolezza del loro padre. Le famiglie pie sono assolutamente essenziali al tessuto sociale delle nazioni. E sono pure una componente vitale di una chiesa fiorente. Se una chiesa è piena di famiglie pie, è forte, se non è così, è una chiesa debole.”

Guardate ora a questa pia famiglia. I primi 10 versi sono un profondo e magnifico inno di lode al Dio trino. Voglio dire che ha in sé un mondo di teologia. E sotto l’ispirazione dello Spirito Santo è scritto da Anna stessa, la madre, che loda Dio che ha aperto il suo seno e le ha permesso di avere un figlio che ella ha dedicato al Signore. Questa famiglia pia è riccamente benedetta con altri figli, largamente benedetta a motivo della devozione di Anna. Ma anche Samuele è estremamente devoto. Notate 2:26. Dice: “Intanto il fanciullo Samuele cresceva in statura e nel favore dell’Eterno e degli uomini.” Vi suona familiare? Questo è esattamente ciò che è stato detto di Gesù in Luca 2:52. Guardate 3:19. “Samuele intanto cresceva; e l’Eterno era con lui e non lasciò cadere a terra alcuna delle sue parole.” Keddie di nuovo: “Non c’è un genitore cristiano in vita che non desideri onestamente che i suoi figli lo seguano nella fede e credano nel Signore Gesù Cristo quale loro Signore e Salvatore. Come dice il Proverbio: Il padre del giusto gioirà grandemente; chi ha generato un savio ne avrà gioia. Si rallegri tuo padre e tua madre e gioisca colei che ti ha partorito (Pr. 23:24-25).

In contrasto con questa famiglia pia c’è l’empia famiglia di Eli con Hofni e Finehas. Notate cosa dice dei figli di Eli, i versi 12 e 17: “Or i figli di Eli erano uomini perversi; non conoscevano l’Eterno”. “Perciò il peccato dei due giovani era molto grande davanti all’Eterno, perché si disprezzavano le offerte fatte all’Eterno”. E la parola conoscere significa amare o dare importanza. “Perciò il peccato dei due giovani era molto grande davanti all’Eterno, perché essi disprezzavano le offerte fatte all’Eterno”. Verso 22 “Or Eli era molto vecchio e udì tutto ciò che i suoi figli facevano a tutto Israele e come essi si coricavano con le donne che facevano servizio all’ingresso della tenda di convegno”. Voglio dire, questi  erano due giovani uomini che meritavano Deuteronomio 21: 18-21. Sono due giovani incorreggibilmente malvagi che commettevano un reato meritevole della pena capitale con la loro incorreggibile malvagità. E la Bibbia dice che il loro peccato era molto grande davanti al Signore. Era una deliberata, provocatoria ribellione contro ciò che sapevano Dio aveva chiaramente comandato. Era un temerario scherno del vangelo di Gesù Cristo presentato nel sistema sacrificale. Essi erano investiti con una visibile funzione d’autorità. Trattavano le offerte al Signore con vilipendio. E trattavano la legge di Dio e la moralità con disprezzo. Erano realmente uomini da nulla.

Ma Eli cercò di rimproverarli. Guardate 2: 23 disse loro: ‘Perché fate tali cose? Poiché sento da parte di tutto il popolo delle vostre malvagie azioni’” dopo che aveva scoperto che si coricavano con le ‘pie’ donne intorno al tabernacolo.  “No, figli miei, perché le voci che sento di voi non sono affatto buone; voi inducete il popolo dell’Eterno a peccare. Se un uomo pecca contro un altro uomo DIO lo giudica, ma se un uomo pecca contro l’Eterno, chi intercederà per lui?”. Ma essi non diedero ascolto alla voce del loro padre, perciò l’Eterno voleva farli morire.” Il suo rimprovero era verace, era corretto. Ma era troppo poco, troppo tardi. Non fece niente di più per correggerli. Ed era inescusabile per Eli il sacerdote permettere loro di rimanere nella loro funzione. 3:13, sì abbiamo un rimprovero qui in 2:23, ma notate come 3:13 interpreta il rimprovero di Eli ai suoi figli. Dice: “Gli dichiaro” cioè ad Eli “che sto per punire la sua casa per sempre, a motivo dell’iniquità che egli conosce, perché i suoi figli si sono resi spregevoli, ed egli non li ha frenati.” Per quanto concerneva il Signore quel rimprovero era vuoto, non significava nulla. Lungo tutta la loro vita Eli aveva saputo della loro iniquità, conosceva il percorso di vita che si erano scelti, ma non aveva fatto nulla per correggerlo. Ogni tanto potrà aver detto qualcosa per salvare la propria coscienza, ma i suoi rimproveri non erano per niente tali. Egli aveva fallito, non solo come sacerdote ma anche come padre.

Osservate il verso 29. Qui avete un profeta da Dio, un uomo di Dio venire ad Eli e dire: “Perché dunque disprezzate i miei sacrifici e le mie oblazioni che ho comandato nella mia dimora, e perché onori i tuoi figli più di me” onori i tuoi figli più di me, “ingrassandovi col meglio di tutte le oblazioni di Israele, mio popolo?” ora, qui Dio per mezzo di questo profeta rimproverò Eli per due peccati. Prima di tutto egli onorava i suoi figli più di quanto onorasse Dio. Preferiva vedere il culto del Signore vituperato dalla dissacrazione dei suoi figli, piuttosto che vedere i suoi figli cadere in disgrazia dalla pubblica condanna. Onorava i suoi figli più di quanto onorasse Dio. E il secondo peccato consisteva nell’aver rimproverato i figli ipocritamente, visto che egli stesso mangiava della carne arrostita che i suoi figli avevano prelevato dai sacrifici. Derubavano Dio. Prendevano della carne che non era loro permesso prendere dagli adoratori. E il vecchio Eli si godeva la carne. Egli era infatti un uomo così pesante che quando cadde dal sedile morì a causa del proprio peso e perché mangiava questa carne arrostita che i suoi figli avevano rubato a Dio e agli adoratori.

Ora ci sono due applicazioni che devo fare a tutti noi che siamo genitori. State attenti a non onorare i vostri figli al di sopra di Dio, non correggendoli quando ce n’è bisogno, condonando o trascurando seri peccati nelle loro vite, cercando di scusarli, di proteggere loro e voi dall’imbarazzo. E quando onorate i vostri figli e le vostre figlie più di quanto onoriate Dio, ciò li farà diventare di un certo genere: diventeranno radicalmente auto-centrici, saranno pretenziosi pensando che il mondo deve loro tutto. E saranno terribilmente insicuri, e cercheranno di nasconderlo dietro una maschera di arroganza. Guardatevi dall’onorare i vostri figli al di sopra di Dio. Seconda applicazione: guardatevi dal dare i corretti consigli biblici e di riprendere i vostri figli se vi vedono vivere la vostra vita ipocritamente ogni giorno nella vostra casa. Comprendete, amati miei, che la vostra famiglia è in una situazione pericolosa quando i vostri figli vedono in chiesa una persona diversa da quella che vedono in casa.

Perciò, a motivo di questi terribili peccati, Dio maledisse Eli e la sua famiglia. Nel verso 30 egli definisce il criterio del giudizio. Egli dice: “Perciò così dice l’Eterno, il DIO d’Israele: Io avevo dichiarato che la tua casa e la casa di tuo padre avrebbero sempre camminato davanti a me; ma ora l’Eterno dice: Lungi da me tal cosa; poiché io onoro quelli che mi onorano ma quelli che mi disprezzano saranno pure disprezzati.” Dio sta ora dicendo ad Eli: Eli, ho cambiato idea riguardo al fatto che avevo detto che la tua famiglia avrebbe avuto permanentemente il sacerdozio nella casa di Dio. Ti sto semplicemente ricordando che quella promessa era condizionale. Ti sto giusto rammentando che quella promessa che t’ho fatto è condizionata dalla fedeltà a me della tua famiglia. Come ha detto Keddie: “Le promesse di Dio non sono assegni in bianco. Non basta scrivere il proprio nome ed il resto presumendo il favore di Dio. Ci sono obblighi pattizi attaccati alle promesse del patto.” Perciò quando reclamate le promesse di Dio per voi e per la vostra famiglia, assicuratevi di comprendere che quelle promesse pattizie a voi e alla vostra famiglia sono inseparabilmente attaccate alla vostra fedeltà come uomo o come donna.

Ora, quali erano le caratteristiche della maledizione di Dio sulla famiglia di Eli? Osservate il vs. 31, Dio spezzerà la forza della famiglia di Eli. “Ecco, i giorni vengono in cui io stroncherò il tuo vigore e il vigore della casa di tuo padre, di modo che non vi sia più alcun vecchio in casa tua.” Verso 32: Eli sperimenterà angoscia nel tabernacolo quando vedrà l’arca del patto portata via dai Filistei. Verso 33, Dio troncherà la posterità di Eli, e verso 34 Dio disse che avrebbe ucciso Hofni e Finehas, “ti servirà di segno ciò che accadrà ai tuoi due figli, Hofni e Finehas: moriranno entrambi nello stesso giorno”. Il resoconto di questi fatti si trova in 1 Samuele 4. Vs. 12- 22  “Un uomo di Beniamino corse dal campo di battaglia e giunse a Sciloh quello stesso giorno, con le vesti stracciate e la testa coperta di terra.  Quando arrivò, ecco, Eli era seduto sul suo sedile ai margini della strada, guardando, perché il suo cuore tremava per l’arca di DIO. Come l’uomo entrò in città e riferì dell’accaduto, un grido si levò da tutta la città.  Quando Eli udì il rumore delle grida, disse: ‘Che significa il rumore di questo tumulto?’. Poi l’uomo venne in fretta a riferire dell’accaduto a Eli. Or Eli aveva novantott’anni; la sua vista si era così offuscata che non vedeva più. L’uomo disse a Eli: ‘Sono colui che è giunto dal campo di battaglia. Sono fuggito oggi dal campo di battaglia». Eli disse: «Come sono andate le cose, figlio mio?’. Allora il messaggero rispose e disse: ‘Israele è fuggito davanti ai Filistei, e c’è stata una grande strage fra il popolo anche i tuoi due figli Hofni e Finehas sono morti, e l’arca di DIO è stata presa’. Appena fece menzione dell’arca di DIO, Eli cadde dal sedile all’indietro a fianco della porta, si ruppe il collo e morì, perché egli era vecchio e pesante. Era stato giudice d’Israele quarant’anni. Sua nuora, la moglie di Finehas, era incinta e prossima al parto; quando sentì la notizia che l’arca di DIO era stata presa e che suo suocero e suo marito erano morti, si curvò e partorì, perché colta dalle doglie. Mentre era sul punto di morire le donne che l’assistevano le dissero: ‘Non temere, perché hai dato alla luce un figlio’. Ella però non rispose e non vi prestò attenzione ma chiamò il bambino Ikabod. dicendo: ‘La gloria si è allontanata da Israele’, perché l’arca di Dio era stata presa e a motivo di suo suocero e di suo marito.

E disse: ‘La gloria si è allontanata da Israele, perché l’arca di DIO è stata presa’.” Così, troviamo il letterale e tragico adempimento della maledizione di Dio. E quale fu la ragione per la loro tragica morte? Perché Dio fece morire Hofni e Finehas? Osservate il verso 25, “… ma essi non diedero ascolto alla voce del loro padre, perciò l’Eterno voleva farli morire”.

Questo fatto è simile all’indurimento del cuore di Faraone. Vi ricordate quando studiammo il libri di Esodo, Faraone cominciò ad indurire il proprio cuore in sfida a Dio, Dio portò a termine ciò che faraone aveva cominciato. Ebbene, è la stessa cosa qui. Dio finì in Hofni e Finehas ciò che essi avevano iniziato nell’indurire il loro cuore nei suoi confronti. Di fatto, il motivo per cui il rimprovero che Eli fece loro non sortì alcun effetto fu precisamente perché Dio aveva già cominciato ad abbandonarli ad un indurimento completo. In perfetta giustizia Dio era determinato a distruggerli per la loro apostasia. Quale applicazione ne facciamo? Semplicemente cito la parola di Dio “Chi indurisce il suo cuore cadrà nella sventura” (Pr. 28: 14b), “la persona da nulla … che macchina il male continuamente … la sua rovina verrà improvvisamente, in un attimo sarà distrutto senza rimedio” (Pr. 6: 12s). E poi il capitolo, lode al Signore, termina con i versi 35-36, non con una nota tragica ma con una nota di gioia: neppure i fallimenti di Eli, Hofni e Finehas tratterranno Dio dal mandare un sacerdote fedele al suo popolo, e perciò questo buon Re, il Signore Gesù Cristo, è ora profetizzato come sacerdote fedele che espierà i peccati del popolo.

Ora, è col verso 30 che voglio concludere. Queste è una promessa di Dio. “Perciò così dice l’Eterno, il DIO d’Israele: Io avevo dichiarato che la tua casa e la casa di tuo padre avrebbero sempre camminato davanti a me; ma ora l’Eterno dice: Lungi da me tal cosa; poiché io onoro quelli che mi onorano ma quelli che mi disprezzano saranno pure disprezzati”. Suppongo che avrete visto il film “Tempi di Gloria”, uno dei film più belli che ho mai visto. Tempi di Gloria riguarda quest’uomo Scozzese Presbiteriano, Eric Little, del quale ho incontrato la figlia, e la cui medaglia d’oro ho tenuto nelle mie mani. Eric Liddle fu uno dei più grandi atleti del suo tempo. Nel 1924 egli avrebbe dovuto partecipare alle olimpiadi. Si era allenato tutta la vita per la corsa dei 400 metri. Nessuno al mondo poteva batterlo. Una volta alle olimpiadi scoperse che la chiamata in pista sarebbe stata di domenica. E così da buon Presbiteriano  Scozzese che era  disse: non posso correre di domenica. Era stato mandato lì per correre i 400 metri ma sarebbe stato di domenica e non l’avrebbe fatto. E così, visto che era lì gli fecero correre in un altro giorno i 100 metri per i quali non si era mai allenato. Mentre stava lasciando l’albergo uno dei terapisti della sua squadra della Gran Bretagna gli passò un foglietto di carta e glielo mise in mano. Eric Little va allo stadio. Concorre ad una gara che non ha mai corso prima. Proprio prima della partenza aprì finalmente quel bigliettino. Più tardi dirà che ciò che lesse lì ebbe una profonda influenza sul risultato di quella gara. Sul foglietto c’era scritto: “Il Signore onora quelli che lo onorano”. Vinse la gara. Portò a casa l’oro.

Cosa significa la parola ‘onorare’? che il Signore onora quelli che lo onorano? In Ebraico la parola significa gloria, ricchezza, peso. È ciò che da ad una persona importanza o che rende una persona solenne costringendo al riconoscimento. Ciò che rende Jehowah solenne, la sua gloria, è la rivelazione di Sé nel Signore Gesù Cristo. La rivelazione di Sé nelle Scritture. La rivelazione di Sé nella Creazione. E la rivelazione di Sé nel modo in cui guida la sua creazione per mezzo della sua Provvidenza. La gloria di Dio è veramente pesante. Dio è incomparabilmente solenne. Nel greco la parola gloria proviene da una che significa sembrare, cioè formare un’opinione, o formare una stima di qualcuno o qualcosa. Così, onorare Dio è riconoscere la solennità di Dio, nella sua rivelazione in Gesù Cristo, nella Bibbia, nella Creazione e nella Provvidenza. E consiste nell’amarlo e lodarlo per queste cose, nel sottomettersi fedelmente alla sua autorità essendo e facendo ciò che è in accordo con la rivelazione della grande  solennità di Dio. Onorare Dio significa avere e dare una buona opinione di Lui. È avere e dare una buona immagine di Dio. Avere e dare una buona immagine di Dio implica quattro cose. Primo: apprezzamento. Apprezzi ciò che Dio fa. Hai occhi che vedono ciò che Dio fa per te e con te nella storia del popolo di Dio. Apprezzi il modo in cui tratta con le persone, e ciò che ha rivelato nella sua parola, e come la sua sapienza è messa in mostra nella tua vita.

Secondo: la sua adorazione. lo adori per quello che fa. Lo ami con tutto il tuo cuore e tutta la tua anima a motivo di ciò che ha rivelato di Sé stesso e a motivo di come Egli mostra  tutta la sua grandezza e la sua potenza e la sua sapienza l’amore, la misericordia e la pazienza nella tua vita. Di fatto lo adori così tanto che, terzo, sottomissione, sei disposto a sottomettere la tua vita ogni giorno, ogni momento, nel modo in cui ti rapporti alle persone, nel modo in cui vivi con la tua sposa, nel modo in cui allevi i tuoi figli, nel modo in cui lavori. Sei disposto a sottometterti a questo Dio ogni secondo della tua vita . Quarto, testimonianza, non solo vuoi avere una buona opinione di Lui ma vuoi dare una buona opinione di lui. Vuoi dare di Lui una buona opinione nella tua vita, col modo in cui vivi. Ricorda ciò che Gesù disse:  Cosí risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli. Paolo disse: “Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun’altra cosa, fate tutte le cose alla gloria di Dio”.

In un momento di questo pomeriggio leggete Filippesi 1: 9-26 perché lì Paolo prende spunto dalla propria vita per descrivere ciò che significa onorare Dio e vivere per la sua gloria. Avere e dare una buona opinione di Lui. Il testo leggetelo voi. Io farò semplicemente il punto. Filippesi 1: 19-26. Nei versi 12-14 di quel capitolo impariamo che onoriamo Dio quando siamo contenti con la sua volontà qualunque essa sia, confidenti che Cristo è in controllo delle nostre vite, e sta facendo avvenire nelle nostre vite cose che faranno avanzare il vangelo per mezzo nostro. Nei versi 15-18 impariamo che onoriamo Dio quando gioiamo quando il vangelo di Cristo viene proclamato senza riguardo per chi lo sta facendo o ne sta ricevendo il merito. E infine i versi 19-26 di Filippesi 1, Paolo ci insegna che noi onoriamo Dio quando siamo così devoti a lui e all’espansione del vangelo che siamo disposti a qualsiasi cosa per compiacergli e per far avanzare il suo regno sia in vita che in morte. Come ha detto Paolo: “poiché per me vivere è Cristo, e morire è guadagno”. Il Signore onora coloro che hanno e danno di lui una buona impressione, una buona opinione.

Ora, cosa significa essere onorati da Dio? Io onoro quelli che mi onorano, Egli dice. Che promessa irresistibile e umiliante che la Bibbia dica che Dio ci onorerà quando noi onoriamo lui. Che se noi abbiamo e diamo di lui una buona impressione e una buona opinione Egli avrà e darà una buona opinione di noi in Cristo.  Egli ci onorerà rivelandosi profondamente a noi in Cristo e nella sua parola per mezzo del suo Spirito Santo. Egli userà la sua provvidenza nelle nostre vite per portare specifiche benedizioni nella nostra esperienza, per portare specifiche risposte alle nostre preghiere, per portare specifici successi ai nostri sforzi. Questa promessa è pratica. Il Signore onora quelli che lo onorano. Ricordate quando Eric Little onorò Dio non correndo di domenica la corsa per la quale era stato allenato. Ma correndo quella per cui non era stato allenato in un altro giorno della settimana, Dio gli fece vincere la gara. E quando onoriamo Dio, Dio spesso ci fa vincere l’oro.

Voglio leggere una grande citazione di Spurgeon. Vi prego di ascoltare attentamente. Egli dice: “Dio vi può onorare malgrado nessun altro veda che lo sta facendo, in modo tale che voi sarete più contenti con quell’onore che se il vostro nome venisse esaltato davanti a tutto il mondo. Che nessuno dei vostri amici possa mai essere come Eli che dovette fare cordoglio per la distruzione dei suoi figli peccatori. Ma possiate onorare Dio nelle vostre famiglie, poiché allora anch’egli vi onorerà lì. Chi è onorato come il venerabile uomo cristiano che ha intorno a sé i suoi figli e i suoi nipoti? Egli è un re, in ogni centimetro di sé. Malgrado non abbia forse mai guadagnato più di un giorno di salario di lavoratore, quando posa le sue mani sul capo dei figli dei suoi figli, e implora il suo Dio di essere anche il loro Dio, io vedo davanti a me un patriarca in tutta la sua magnificenza che in imperatore può invidiare. Dio vi onorerà nelle vostre famiglie se voi lo onorate in esse.”

Ma c’è un’altra faccia di questa promessa. Dice: “ma quelli che mi disprezzano saranno pure disprezzati.” Ora, nella nostra traduzione la forza della parola è attenuata. La parola disprezzare in ebraico significa attribuire poco valore o importanza a qualcuno. Sotto-valutare, trattare qualcosa con disprezzo. Stimare poco significa maledire, rimuovere le benedizioni del patto. Trattare con disprezzo. Essi trattavano persone con disprezzo. Trattarono la loro vocazione con disprezzo. Trattarono Dio con disprezzo. Trattarono con disprezzo la loro famiglia. Sottovalutarono Dio e le sue promesse e le sue richieste e le sue minacce. Ed io vi supplico, non rendetevi colpevoli di tali cose. Come disprezza Dio quelli che lo disprezzano? Porta tragedia nelle loro vite. Rimuove la loro famiglia da qualsiasi posizione di utilità nel suo regno. Fa seccare la loro vita e il loro futuro. E secondo il capitolo 3: 14 Egli rifiuta di perdonare i loro peccati. Dice:  “Perciò io giuro alla casa di Eli che l’iniquità della casa di Eli non sarà mai espiata né con sacrifici né con oblazioni”.

Oggi abbiamo dunque due scelte davanti a noi. Una, seguire lo scopo più alto per la vita e godere la più grande felicità in tutta la vita. Onorare Dio ed essere onorati da Dio. O sottovalutare Dio e trattare il conoscerlo e servirlo come privi d’importanza e indesiderabili per voi. Ed essere da Lui maledetti. Se trattiamo Dio con onore, egli ci tratterà con onore. Se lo trattiamo con disprezzo, egli ci tratterà con disprezzo. Dopo tutto, cosa dice il nostro catechismo breve? Qual è lo scopo  principale della vita umana?

Lo scopo principale della vita umana è dare gloria a Dio e godere per sempre della sua presenza.

Preghiamo. Ti ringraziamo Padre per 1° e 2° Samuele, ti ringraziamo per l’importante messaggio che hanno per noi nella nostra epoca e nella nostra nazione. Ti preghiamo di portare la nostra nazione al pentimento, oh Signore di modo che vorrà di nuovo ciò che ha rigettato, ti preghiamo di far ridiventare questa nazione di adoratori dell’uomo una di tuoi adoratori; e aiuta noi che ti conosciamo ad onorarti, perché non c’è nulla che desideriamo di più dalla vita,  gli altri lo vedano oppure no, che di essere onorati da te. Per amore di Cristo. Amen.


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