Dr. Joe Morecraft
La nostra lezione di oggi è dai primi due capitoli del libro dei Giudici, la maggior parte di Giudici 1 e 2. Prima di tutto i primi sette versi del capitolo
1: “Dopo la morte di Giosuè, i figli d’Israele consultarono l’Eterno, dicendo: «Chi di noi andrà per primo a combattere contro i Cananei?». L’Eterno rispose: «Andrá Giuda; ecco, io ho dato il paese nelle sue mani». Allora Giuda disse a Simeone suo fratello: «Vieni con me nel paese che mi è toccato in sorte, e combatteremo contro i Cananei; poi anch’io verrò con te nel paese che è toccato in sorte a te». E Simeone partì con lui. Giuda dunque andò, e l’Eterno diede nelle loro mani i Cananei e i Perezei; e a Bezek uccisero diecimila uomini. A Bezek trovarono Adoni-Bezek e l’attaccarono; e sconfissero i Cananei e i Perezei. Adoni-Bezek fuggì, ma essi lo inseguirono, lo presero e gli tagliarono le dita grosse delle mani e dei piedi. Allora Adoni-Bezek disse: «Settanta re con le dita grosse delle loro mani e dei loro piedi tagliate raccoglievano gli avanzi sotto la mia mensa. DIO mi ha reso ciò che io ho fatto»”. Lo portarono quindi a Gerusalemme dove morì.
E poi nei versi 18-21: “Giuda prese anche Gaza col suo territorio, Askalon col suo territorio ed Ekron col suo territorio. Così l’Eterno fu con Giuda, che scacciò gli abitati della regione montuosa; ma non potè scacciare gli abitanti della pianura. perché avevano dei carri di ferro. Diedero quindi Hebron a Caleb, come Mosè aveva detto; ed egli ne scacciò i tre figli di Anak. I figli di Beniamino non scacciarono i Gebusei che abitavano Gerusalemme; così i Gebusei hanno abitato con i figli di Beniamino in Gerusalemme fino al giorno d’oggi.” Infine dal verso 27 alla fine del secondo capitolo. 27 Manasse invece non scacciò gli abitanti i Beth-Scean e dei suoi villaggi limitrofi, né quelli i Taanak e dei suoi villaggi limitrofi, né gli abitanti di Dor e dei suoi villaggi limitrofi, né gli abitanti d’Ibleam e dei suoi villaggi limitrofi, né gli abitanti di Meghiddo e dei suoi villaggi limitrofi, perché i Cananei erano risoluti a restare in quel paese. 28 In seguito, quando Israele divenne forte, assoggettò i Cananei a servitú ma non li scacciò del tutto. 29 Neppure Efraim scacciò i Cananei che abitavano a Ghezer, così i Cananei abitarono in Ghezer in mezzo a loro. 30 Neppure Zabulon scacciò gli abitanti di Kitron e gli abitanti di Nahalol; così i Cananei abitarono in mezzo a loro ma furono sottoposti a servitú. 31 Neppure Ascer scacciò gli abitanti di Akko, né gli abitanti di Sidone, né quelli di Ahlab, di Akzib, di Helbah, di Afik e di Rehob; 32 così i figli di Ascer si stabilirono in mezzo ai Cananei che abitavano il paese, perché non li scacciarono. 33 Neppure Neftali scacciò gli abitanti di Betfi-Scemesh e gli abitanti di Bet-Anath, e si stabilì in mezzo ai Cananei che abitavano il paese; ma gli abitanti di Beth-Scemesh e di Beth-Anath furono da loro sottoposti a servitú. 34 Gli Amorei costrinsero i figli di Dan a rimanere nella regione montuosa e non li lasciarono scendere nella valle. 35 Gli Amorei erano risoluti a restare sul monte Heres, ad Ajalon e a Shaalbim; ma quando la mano della casa di Giuseppe si rafforzò, essi furono sottoposti a servitú. 36 Il confine degli Amorei si estendeva dalla salita di Akrabbim da Sela in su. 2:1 Or l’Angelo dell’Eterno salì da Ghilgal a Bokim e disse: «Io vi ho fatto salire dall’Egitto e vi ho condotto nel paese che avevo giurato di dare ai vostri padri. Avevo anche detto: “Io non romperò mai il mio patto con voi. 2 Ma voi non farete alcuna alleanza con gli abitanti di questo paese e demolirete i loro altari”. Voi però non avete ubbidito alla mia voce. Perché avete fatto questo? 3 Così ora dico: lo non li scaccerò davanti a voi; ma essi saranno come spine nei vostri fianchi, e i loro dèi saranno per voi un laccio». 4 Appena l’Angelo dell’Eterno ebbe detto queste parole a tutti i figli d’Israele, il popolo alzò la voce e pianse. 5 Perciò chiamarono quel luogo Bokim e vi offrirono sacrifici all’Eterno. 6 Or Giosuè congedò il popolo, e i figli d’Israele se ne andarono ciascuno alla sua eredità per prendere possesso del paese. 7 Il popolo servì l’Eterno durante tutta la vita di Giosuè e durante tutta la vita degli anziani che sopravvissero a Giosuè, e che avevano visto tutte le grandi opere che l’Eterno aveva compiuto per Israele. 8 Poi Giosuè, figlio di Nun, servo dell’Eterno morì in età di centodieci anni, 9 e fu sepolto nel territorio della sua eredità a Timnath-Heres nella regione montuosa di Efraim, a nord della montagna di Gaash. 10 Quando tutta quella generazione fu riunita ai suoi padri, dopo di essa sorse un’altra generazione che non conosceva l’Eterno, né le opere che egli aveva compiuto per Israele. 11 I figli d’Israele fecero ciò che è male agli occhi dell’Eterno e servirono Baal; 12 abbandonarono l’Eterno, il DIO dei loro padri che li aveva fatti uscire dal paese d’Egitto, e seguirono altri dèi fra gli dèi dei popoli che li attorniavano, si prostrarono davanti a loro e provocarono ad ira l’Eterno; 13 essi abbandonarono l’Eterno e servirono Baal e le Ashtaroth. 14 E l’ira dell’Eterno si accese contro Israele e li diede nelle mani dei predoni, che li spogliarono; e li vendette nelle mani dei loro nemici all’intorno, ai quali non poterono piú tener fronte.15 Dovunque andavano, la mano dell’Eterno era contro di loro portando calamità, come l’Eterno aveva detto, come l’Eterno aveva loro giurato; e furono grandemente angustiati. 16 Poi l’Eterno suscitava dei giudici, che li liberavano dalle mani di coloro che li spogliavano. 17 Purtroppo essi non davano ascolto neppure ai loro giudici, ma si prostituivano ad altri dèi e si prostravano davanti a loro. Abbandonarono ben presto la via seguita dai loro padri, i quali avevano ubbidito ai comandamenti dell’Eterno; essi però non fecero così. 18 Quando l’Eterno suscitava loro dei giudici l’Eterno era col giudice e li liberava dalla mano dei loro nemici durante tutta la vita del giudice; perché l’Eterno era mosso a compassione dai loro gemiti a motivo di quelli che li opprimevano e li angariavano. 19 Ma quando il giudice moriva, tornavano a corrompersi piú dei loro padri andando dietro ad altri dèi per servirli prostrarsi davanti a loro; e non desistevano affatto dalle loro opere e dalla loro condotta ostinata. 20 Perciò l’ira dell’Eterno si accese contro Israele, ed egli disse: «Poiché questa nazione ha violato il patto che avevo stabilito con i loro padri ed essi non hanno ubbidito alla mia voce, 21 anch’io non scaccerò piú davanti a loro alcuna delle nazioni che Giosuè lasciò quando mori; 22 così per mezzo loro metterò alla prova Israele per vedere se si atterranno alla via dell’Eterno e cammineranno per essa come fecero i loro padri, o no». 23 Perciò l’Eterno lasciò stare quelle nazioni senza scacciarle subito, e non le diede nelle mani di Giosuè.
Solo perché questo libro che stiamo studiando oggi si chiama il libro dei giudici non significa che tratti di avvocati e pubblici ministeri e aule di tribunale e processi. E più che sicuramente non è scritto in linguaggio forense. I giudici di cui scrive questo libro erano effettivamente giudici come noi li conosciamo. Essi giudicavano casi davanti ad Israele. Avevano la responsabilità di giudicare il popolo con giudizi giusti e cioè obbedire e far valere la legge che Dio aveva dato a Mosè nella nazione d’Israele. Ma essi erano ben più che ufficiali civili che amministravano la giustizia. Questi uomini erano capi militari. Questi uomini facevano sorgere in Israele uomini coraggiosi per espellere ogni invasore ed oppressore che era stato portato dentro quel territorio a motivo del giudizio di Dio. Questi uomini furono profeti. Furono uomini che predicarono l’evangelo. Furono uomini cui il Signore stette vicino in un modo veramente unico, Dio li suscitò, Dio li riempì col suo Santo Spirito, Dio li usò per condurre Israele a pentimento e a risveglio spirituale. E per liberare l’Israele pentito dall’oppressione dei suoi nemici, nemici che erano portati dentro ad Israele da Dio per punirlo dei suoi peccati.
E ovviamente il giudice per eccellenza, colui che compie l’ufficio di giudice nel libro dei Giudici è nient’altro che il Signore Gesù Cristo stesso, perché Egli è nel senso più pieno del termine il nostro liberatore. È il nostro regnante e il comandante capo. Egli è il nostro giudice. Isaia profetizzò che l’impero riposerà sulle sue spalle; che Egli sarebbe stato il capo e il comandante del suo popolo. Apocalisse 1:5 parla di lui come del principe dei re della terra, e Apocalisse 19: 11 lo descrive come un eroe conquistatore che conduce il suo esercito vittorioso, il cui nome è il Re dei re, e il Signor dei signori. Il Signore stesso fu presente con ciascun giudice. E questo è ciò che diede a questi giudici il loro potere. E Gesù Cristo è Emmanuele. È Dio con noi, e perciò il nostro liberatore dal peccato. Isaia profetizzò che il liberatore sarebbe venuto da Sion, e che avrebbe rimosso l’empietà da Giacobbe. E poi, Paolo in Romani 11 dice che proprio quel testo applica a Gesù. Ebrei 2 parla del Figlio di Dio che condivide l’umanità del suo popolo, talché attraverso la morte egli poté spodestare colui che aveva il potere della morte, cioè il diavolo, e poté liberare coloro che per paura della morte erano soggetti alla schiavitù tutta la loro vita.
E parlando di Gesù l’apostolo Pietro nella sua seconda epistola disse che il Signore sa come liberare i pii dalla tentazione. E tenere gli ingiusti sotto punizione per il giorno del giudizio. E precedentemente, nel dare il nome al bambino Gesù l’angelo si presenta a Giuseppe e gli dice semplicemente, riferendosi a sua moglie Maria: partorirà un bambino, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà o libererà il suo popolo dai loro peccati. Perciò la figura cui siamo messi di fronte quando leggiamo il libro di Giudici non è altri che il Signore Gesù Cristo, il vero giudice, il vero liberatore, il quale, non solo ci libera dalle conseguenze del nostro peccato, ma toglie anche qualsiasi tipo di dittatura che il peccato abbia su di noi. Ci libera per essere il suo popolo. E perché viviamo per lui. Perciò, quando leggerete il libro di Giudici, e io spero lo farete, cosicché dopo che predichiamo questo sermone sul libro, la prossima settimana voi leggerete il libro da voi stessi, ma lasciate che vi incoraggi per quando lo leggerete: preparatevi ad incontrare Gesù Cristo come vostro giudice e vostro liberatore in questo libro. E quindi siate disposti a fare qualsiasi cosa vi comandi di fare.
Ora, qual è la cornice storica del libro di Giudici? Questo è un periodo eccitante nella vita d’Israele: è per loro un nuovo inizio. La conquista di Canaan è stata completata, la terra è stata occupata, la si sta distribuendo per l’insediamento di tutte le varie tribù. Ed ora, tutto ciò che rimane da fare è un procedimento di rastrellamento. E questo nuovo periodo nella vita d’Israele avrebbe dato inizio ad uno dei periodi più eccitanti e più potenzialmente produttivi di tutta la sua storia. Era l’inizio di una nuova nazione nella propria terra. Un gruppo di persone, una nazione era stata selezionata dal creatore del mondo perché fosse il suo popolo speciale. E perché fosse una nazione modello da imitare per tutte le altre nazioni del mondo. Mai, in tutta la storia fino a quel punto ci fu un momento simile a questo per ciò che Israele potrebbe essere stato. Di fatto, questa generazione di uomini e donne che assistettero Giosuè nella conquista della terra di Canaan fu probabilmente, anzi più che sicuramente la più pia generazione di Israeliti che fosse fin lì esistita. La cornice temporale di Giudici potrebbe benissimo aver visto la generazione di Israeliti più pia che sia mai esistita.
Il libro dei Giudici registra una storia di circa 400 anni. Copre dalla morte di Giosuè al tempo del profeta Samuele. Comincia con la conquista di Canaan, e va fino all’istituzione della monarchia d’Israele sotto Re Saul. Se vi piacciono le date, le date per questo libro, la sua cornice temporale va da 1387 a.C. al 1060 a.C.. Ora non vi dico questo solo per sciorinarvi qualche fatto irrilevante, perché nessun fatto è irrilevante. Ve lo do per impressionarvi con l’estensione di tempo coperta dal libro dei Giudici. Questo periodo copre un terzo della storia totale d’Israele nel Vecchio Testamento . Cerchiamo di recepire questo fatto. Questo è il settimo libro della Bibbia nel VT. C’è ancora un mucchio di libri dopo questo. C’è un sacco di storia d’ogni tipo a venire. Ma ciò che occupa la cornice temporale del libro dei Giudici rappresenta 1/3, 400 anni, della storia totale d’Israele.
Ora, Dio governa la storia, e se ha stimato opportuno avere tutto quel tempo del VT registrato nel libro di Giudici, questo significa sicuramente ch’Egli sentì che questo sia stato un periodo molto importante. Un tempo importante non solo per la stessa nazione d’Israele, ma un tempo importante con lezioni da imparare da parte del popolo di Dio giù lungo la storia della chiesa cristiana. La ragione per cui fu lungo 400 anni è perché contiene molte lezioni che il popolo di Dio di allora e di oggi doveva imparare. Alcune le impararono, altre no. Alcune le impararono con le cattive. Il periodo dei Giudici fu necessario prima di tutto in modo da convincere Israele dei propri bisogni interiori. E delle proprie debolezze interiori. La singola cosa che il periodo di tempo del libro di Giudici ci dice è che se il popolo di Dio vorrà compiere la sua vocazione in questo mondo, non lo potrà fare senza il sostegno di un giusto Re. Non c’era re in Israele. C’erano solo giudici. E la loro amministrazione si sovrapponeva. Alcuni erano giudici in certe parti del paese, altri in certe altre. Ma notate l’ultimo verso, la nota triste con cui il libro dei Giudici termina in 21: 25 “In quel tempo non c’era alcun re in Israele, ognuno faceva ciò che sembrava giusto ai suoi occhi.” Caos ed anarchia a motivo della debolezza interna d’Israele: come nazione non poteva farcela senza un giusto re. Su questo torneremo.
La seconda cosa che Israele dovette imparare lo fece sperimentandolo aspramente. Ed è che l’amicizia con gli abitanti pagani della terra di Canaan, e qualsiasi concessione o compromesso fatto con loro poteva solamente essere di nocumento ad Israele, e che avrebbe minacciato la sua sopravvivenza. Qualsiasi amicizia con una nazione dalla quale doveva invece isolarsi, qualsiasi concessione o compromesso avesse fatto con loro in modo da poter coesistere pacificamente con loro, l’avrebbe portata alla morte. La terza lezione che dovette imparare riguarda la grazia e la fedeltà del suo Dio. Una cosa che vi dovrebbe impressionare mentre leggete il libro dei Giudici è che figurativamente sembra di essere sulle le montagne russe. Voglio dire, quando terminate il libro siete nauseati. Israele è o ad un’altezza spirituale altissima, o è poi caduta spiritualmente molto in basso. E allora viene oppressa da qualche nazione, e allora è condotta al pentimento da Dio. Dio fa sorgere un giudice e liberatore a predicargli il vangelo, a condurlo a maggior pentimento e a liberarlo dai suoi nemici. E Israele sperimenta di nuovo l’altezza delle montagne. Sperimenta la grazia di Dio e wroom è di nuovo giù nella valle prima che te ne accorga, nuovamente in ribellione contro Dio. Oppresso da qualche nazione pagana. E poi è guidato al pentimento, E Dio manda un salvatore e giudice a liberarlo per quel pentimento e a gettare fuori l’oppressore e la nazione è portata di nuovo in cima a una montagna, e wroom. E va in questo modo lungo tutto il libro dei Giudici.
La cosa che voglio che impariate da tutto questo, e ciò che Dio vuole che impariamo e che Israele imparò, è che per quanto spesso siano ritornati ai loro peccati, per quanto spesso si siano ribellati, per quanto caparbiamente abbiano scelto di seguire i loro sentieri proibiti, per quanto odiosi fossero stati i loro peccati, quando gridarono a Dio in vero pentimento, Egli li salvò in grazia e fedeltà. E portò loro liberazione. Volta dopo volta dopo volta. Dalla cima della montagna, senza scusanti, caduta. Dio avrebbe redento. Ricondotti in cima, caduta, Dio avrebbe redento. Non importa per quante volte. La grazia di Dio tornò su di loro volta dopo volta, sempre. E portò pentimento, e portò perdono, e portò restaurazione.
La quarta lezione che Israele dovette imparare nel corso di questo periodo è una lezione che noi dobbiamo imparare oggi. Perché se leggete il libro dei Giudici vedrete che esso costituisce un’eloquente protesta contro qualsiasi matrimonio tra la chiesa e il mondo. Voi ed io, la chiesa di Gesù Cristo, non dobbiamo mai dimenticare che ci troviamo in un mondo che è ostile al nostro Re. E a noi. Questa cultura in cui viviamo non è amica della grazia. E se non sei interamente di questa convinzione ti rendi vulnerabile, il nemico ti vincerà. La chiesa non può mai permettersi di essere attirata in un compromesso con questa cultura nemica o indulgere nelle speranza e nel sogno che noi possiamo sconfiggere i nostri nemici imparando come andarci d’accordo. E facendo con essi un minimo di compromessi. Qualsiasi alleanza la chiesa faccia col mondo equivale a un rinnegamento della stessa natura della chiesa. E può portare al popolo di Dio solo distruzione. E infine un’ultima lezione che Israele e noi dobbiamo imparare da questo libro, è la pazienza di Dio. Israele fu incostante nella sua fedeltà. Dio è e fu immutabilmente fedele al suo popolo. Anche di fronte alla loro infedeltà.
Ora, qual è il tema e lo scopo del libro? Abbiamo parlato per un po’ della cornice temporale del libro e delle lezioni che si possono imparare da esso. Ma perché il libro dei Giudici è nella Bibbia? Qual è il suo tema ed il suo scopo? Ricordate cosa dice il nostro Catechismo minore; dice in una delle primissime domande e risposte, che le Scritture insegnano principalmente cosa l’uomo debba credere riguardo a Dio. E quale sia il dovere che richiede dall’uomo. Ora, questo è il modo di leggere la Bibbia. Voglio dire, sicuramente è una descrizione breve e concisa, ma è molto saggia. Questo è tutto ciò che costituisce la Bibbia principalmente, vi dice cosa credere su Dio; e cosa Dio richieda da voi e da me in quanto esseri umani. Così, si leggerà ogni capitolo della Bibbia, e ogni libro della Bibbia e ci si chiederà: cosa mi dice questo brano o questo libro riguardo al carattere di Dio, su chi Dio è. E cosa mi dice riguardo alla volontà di Dio per la mia vita. E il libro dei Giudici non è diverso. Il motivo per cui il libro dei Giudici è nella Bibbia è per dire a voi e a me cosa credere su Dio. Per rivelarci il carattere di Dio; e poi per rivelarci quale sia la sua volontà per le nostre vite come suo popolo.
Qual è dunque il tema e lo scopo del libro? Ebbene, osserviamo innanzitutto ciò che ci dice su Dio. Cosa dice nella sua rivelazione del carattere di Dio. Prima di tutto il nome di Dio che compare attraverso tutto il libro è la parola Jehovah, o più letteralmente Yahweh. E voi sapete quando compare nella Nuova Diodati perché viene resa con la parola Eterno e nella Riveduta con Signore. Ed è usata continuamente attraverso tutto questo libro. Di fatto, un commentatore biblico ha detto che il libro dei Giudici è semplicemente un’esposizione su larga scala del significato del nome Jehovah. Dovete dunque saper qualcosa di questo nome. Dio ha chiamato se stesso Jehovah perché è autosufficiente. Egli non è nel bisogno di alcuna delle cose che ha creato. Egli è Jehovah perché ha il totale controllo della storia d’Israele e di tutte le nazioni e degli individui di questo mondo. Jehovah, diversamente dalle altre divinità che gli uomini adorano è un Dio che parla, e un Dio che si rivela e che si dà al suo popolo. È un Dio che è fedele a tutte le sue promesse pattizie, e ad ogni parola che ha pronunciato. E quindi, quando vedete la parola “Eterno” nel libro di Giosuè, comprendete che l’enfasi è fatta di proposito. Il Dio del quale parla questo libro è nessun altri che Jehovah, il Dio pattizio del suo popolo che ha scelto.
La seconda cosa che impariamo del carattere di Dio nel VT, la impariamo dall’Angelo dell’Eterno. L’angelo dell’Eterno fu uno dei mezzi molto importanti con cui Dio si rivelò in certi tempi, particolarmente tra i Patriarchi, ed ora durante il periodo dei Giudici. Come abbiamo visto nell’ultimo studio l’Angelo dell’Eterno si presentò al tempo di Giosuè come il comandante dell’esercito dell’Eterno che ha condotto i figli d’Israele alla vittoria in Egitto e vi conduce nella terra che ho giurato di dare ai vostri padri. E io ho detto: io non romperò mai il mio patto con voi. Guardate in Giudici 6:11 “Poi venne l’Angelo dell’Eterno e si sedette sotto la quercia di Ofrah, che apparteneva a Joash, Abiezerita, mentre suo figlio Gedeone batteva il grano nello strettoio, per sottrarlo ai Madianiti.” Poi, in Giudici 13: 3 “L’Angelo dell’Eterno apparve a questa donna,” sta parlando alla madre di Sansone prima che egli nascesse, e le disse: “Ecco, tu sei sterile e non hai figli, ma concepirai e partorirai un figlio.” Verso 6 “Allora la donna andò a dire a suo marito: un uomo di DIO è venuto da me; il suo aspetto era come l’aspetto dell’Angelo di Dio, veramente spaventevole.” E poi verso 22 “Manoah disse quindi a sua moglie: «Noi moriremo certamente, perché abbiamo visto DIO»”.
Ora, se mettete insieme tutte queste informazioni, chi è l’Angelo dell’Eterno? Ebbene, in alcuni posti nel libro dei Giudici è identificato come Dio. E parla come Dio in prima persona. Vi ricordate che dice: vi ho portati fuori dalla casa di schiavitù, fuori dall’Egitto. Questo è il modo in cui Jehovah stesso comincia i Dieci Comandamenti in Esodo 20. Poi, in altre parti l’Angelo dell’Eterno è distinto da Dio. E parla di Dio in terza persona. In altre occasioni questo Angelo dell’Eterno è chiamato uomo. Ora, che dobbiamo farne di tutte queste informazioni? Ebbene, noi siamo cristiani che conoscono la Bibbia intera e perciò comprendiamo che “l’Angelo dell’ Eterno” presuppone qualche cosa. E anticipa qualche cosa. Presuppone che Dio è una Trinità. Presuppone una pluralità di persone in Dio. L’angelo dell’Eterno è identificato con Dio e allo stesso tempo è distinto da Dio, proprio come Dio il Padre, Dio il Figlio, e Dio lo Spirito Santo sono egualmente veramente Dio, queste tre persone sono anche distinte l’una dall’altra. L’angelo dell’Eterno presuppone la natura trinitaria di Dio. E poi anticipa pure l’incarnazione di Dio nella nascita di Cristo, perché questa persona che è identificata con Dio è detta anche essere un uomo.
Ed allora, che cosa abbiamo qui? Abbiamo l’Angelo dell’Eterno che è la seconda persona della Trinità, il figlio di Dio, in un’apparizione prima della sua incarnazione. Cosicché, quando leggete il libro dei Giudici, siete confrontati faccia a faccia con l’eterno Figlio di Dio nell’Angelo dell’Eterno. E poi, la terza cosa che impariamo su Dio nel libro dei Giudici è che Egli è il giudice dell’universo. Egli è l’ultimo e finale giudice dell’universo. Egli è il personaggio principale del libro. Non un qualsiasi giudice umano. Ciò che dà a ciascun giudice in Israele il suo potere è che quel finale Giudice ultimo è con lui. Ed Egli è non solo il giudice d’Israele, ma è anche giudice di tutte le nazioni del mondo attorno ad Israele. Ed egli fa muovere queste varie nazioni a beneficio d’Israele. Sono sotto il suo controllo. Se vuole che i Moabiti vengano e vessino Israele, Egli li farà venire. Quando crede che siano stati vessati a sufficienza, li farà andar via. Egli è il giudice di tutti, individui, istituzioni e nazioni sulla faccia della terra. E quando leggete il libro dei Giudici voi venite faccia a faccia col vostro giudice.
C’è poi una quarta rivelazione di Dio nel libro dei Giudici che è affascinante, quanto edificante. E questa è che il Dio del libro dei Giudici è identificato con lo Spirito Santo di Dio. Lo Spirito Santo opera un ruolo importante nel libro dei Giudici. Guardate alcuni punti con me. Giudici 3:10 “Lo Spirito dell’Eterno fu sopra di lui [Othniel], ed egli fu giudice d’Israele…” 6: 34 “Ma lo Spirito dell’Eterno investì Gedeone che …ecc.” 11:29 “Allora lo Spirito dell’Eterno venne su Jefte…” ecc. vedete dunque che qui avete non solo il Figlio di Dio nella sua rivelazione pre-incarnata: l’Angelo dell’Eterno. Avete Jehovah che è Dio egli stesso. E avete lo Spirito Santo di Dio Egli stesso all’opera nella vita del popolo del patto di Dio, che dà loro qualsiasi potere soprannaturale e doni di cui hanno bisogno per svilupparsi come regno di Dio. E quindi, quando leggete il libro dei Giudici leggetelo in modo particolare per osservare come lo Spirito Santo operò in quel periodo di tempo, perché il modo in cui lo Spirito Santo operò nel libro dei Giudici è molto simile a come lo Spirito Santo di Dio opera nella chiesa del Signore Gesù Cristo oggi. Ecco che vediamo nel libro dei Giudici questa particolare rivelazione del carattere di Dio.
Ma ci rivela anche la volontà di Dio per noi. Dio ci ha dato il libro dei Giudici per aiutarci a conoscere quale sia la volontà di Dio per la nostra vita. E la cosa centrale che impariamo sulla volontà di Dio per la nostra vita nel libro dei Giudici è il nostro bisogno per un re giusto. Il nostro bisogno per una Cristocrazia. Una Cristocrazia è una società in cui Cristo governa. Una società che auto consapevolmente confessa la supremazia e la superiorità del Signore Gesù Cristo su quella cultura. E quella cosa, quelle due grandi cose che impariamo della volontà di Dio per le nostre vite come chiesa qui e come nazione è che noi non ce la faremo senza un giusto re. E se ci aspettiamo che quel re ci benedica, ci deve essere costante e coerente fedeltà pattizia a qualsiasi cosa Dio ci abbia comandato.
Lasciate che vi mostri alcuni versetti. E voglio che li controlliate con me in modo che possiate vedere che questo non è qualcosa che stiamo forzando sul libro dei Giudici. Ma che è una vera propria enfasi in questo libro. 17: 6 “In quel tempo non c’era re in Israele; ognuno faceva ciò che sembrava giusto ai suoi occhi.” 18: 1 “In quel tempo non c’era re in Israele;” 19: 1 “In quel tempo, quando non c’era re in Israele…” 21. 25 “In quel tempo non c’era alcun re in Israele; ognuno Faceva ciò che sembrava giusto ai suoi occhi.” Lo vedete? Questo è un costante ritornello. Qual è il problema d’Israele? La ragione per le montagne russe? E perché è sempre oppressa dai nemici? Non c’è giusto re in Israele. E fintantoché non c’è giusto re in Israele, ecco come Israele sarà descritta, guardate 2:11 e l’ultima parte di verso 12 “I figli d’Israele fecero ciò che è male agli occhi dell’Eterno e servirono Baal; … e provocarono ad ira l’Eterno” 2:19 “Ma quando il giudice moriva, tornavano a corrompersi piú dei loro padri andando dietro ad altri dèi per servirli prostrarsi davanti a loro; e non desistevano affatto dalle loro opere e dalla loro condotta ostinata.” 3: 7-8 Così i figli d’Israele fecero ciò che è male agli occhi dell’Eterno; dimenticarono l’Eterno, il loro DIO, e servirono i Baal e le Asceroth. Perciò l’ira dell’Eterno si accese contro Israele…” E continua così lungo i capitoli 4, 6, 10, 13, 17. Continua semplicemente così: che una nazione che non sia governata da un giusto re e al quale sia consapevolmente sottomessa sarà sempre marcata da caos, anarchia, schiavitù, malvagità, ribellione, idolatria, tradimento (adulterio) morale e spirituale del patto.
Dunque il libro dei Giudici ci colpisce col disperato e angosciante bisogno di un giusto re che deve regnare, governare e liberare dagli oppressori. Questo bisogno è soddisfatto nel Signore Gesù Cristo. Questa è la speranza di entrambi il Vecchio e il Nuovo Testamento non solo del libro dei Giudici. Salmo 68 dichiara che Dio governerà le altrimenti ingovernabili nazioni della terra e farà sì che le estremità della terra lo temeranno. Salmo 72 parla del regno di un re giusto che porterà pace globale, integrità e prosperità e davanti al Quale tutti i re e le nazioni da mare a mare si inginocchieranno e serviranno. Di fatto, la terra intera sarà ripiena della gloria di questo re. E naturalmente questi sono Salmi Messianici che si riferiscono al Signore Gesù Cristo stesso. La speranza, la promessa della Bibbia intera è che Gesù Cristo restaurerà questa terra all’ordine di Dio. Che Egli sederà ogni ribellione con tale shock e timore che l’incendio di Dresda nella II Guerra Mondiale sembrerà come accendere poche candele. Di fatto, egli cambierà i cuori delle nazioni di questo mondo perché lo amino e lo servano. Ogni cosa sulla terra è posta in soggezione sotto i piedi di Cristo. Anche tutte le potenze mondiali che al momento lo stanno sfidando. Non c’è area della creazione di Dio che sia esentata dal governo e dalla supremazia del Signore Gesù Cristo. Egli non è solo il capo della chiesa, egli è il capo di ogni cosa nel mondo per il bene della sua chiesa. Ed Egli è seduto ben al di sopra di ogni autorità e governo e potenza. Egli è il dominatore dei re della terra. E tutti i regni della terra sono divenuti il regno del nostro Signore e del suo Cristo. E senza questo giusto regno di Gesù Cristo e della nostra sottomissione ad esso, caos e malvagità regnano con le persone che continuano a fare ciò che sembra giusto ai loro occhi.
Qual è quella cosa che questo mondo oggi necessita più di qualsiasi altra? È un giusto Re che chiami all’ordine questo mondo. Andate al Salmo 2 e vedrete che è la grande speranza del libro dei Salmi, E non solo del libro dei Giudici. Salmo 2
“Perché tumultuano le nazioni, e i popoli tramano cose vane? I re della terra si ritrovano e i principi si consigliano insieme contro l’Eterno e contro il suo Unto, dicendo: «Rompiamo i loro legami e sbarazziamoci delle loro funi». Colui che siede nei cieli riderà, il Signore si farà beffe di loro. Allora parlerà loro nella sua ira, e nel suo grande sdegno li spaventerà, e dirà: «Ho insediato il mio re sopra Sion, il mio santo monte. Dichiarerò il decreto dell’Eterno. Egli mi ha detto: “Tu sei mio figlio oggi io ti ho generato. Chiedimi, e io ti darò le nazioni come tua eredità e le estremità della terra per tua possessione. Tu le spezzerai con una verga di ferro, le frantumerai come un vaso d’argilla”». Ora dunque, o re, siate savi, accettate la correzione, o giudici della terra. Servite l’Eterno con timore e gioite con tremore. Sottomettetevi al Figlio, perché non si adiri e non periate per via, perché la sua ira può accendersi in un momento. Beati tutti coloro che si rifugiano in lui.”
Questo grande Salmo rende chiaro che le nazioni e le potenze politiche del mondo oggi sono in deliberata ribellione contro il Signore e contro il suo Cristo. Stanno facendo ogni sforzo per liberarsi da ciò che vedono come catene dei suoi assoluti morali rivelati nella sua legge e per liberarsi dalle conseguenze che provengono dal trasgredire quella legge. Essi reputano il Signore e il suo Cristo e la loro legge restrittiva e pesante, che li trattiene dal raggiungere i loro obbiettivi umanistici e tirannici per la società umana. Nel frattempo il Signore che siede sul suo trono è sovrano e si sta sbellicando dal ridere dei loro sforzi per detronizzarlo e per sfuggirgli. Di fatto Egli deride con disprezzo ogni loro tentativo. Ed inoltre. Egli fa fallire tutti i loro tentativi parlando loro la sua parola potente, rendendoli confusi e terrorizzati nella sua furia. Portano se stessi alla confusione e alla disperazione nel tentativo di sopprimere questa verità nell’ingiustizia.
E che cos’è che ha detto il nostro sovrano delle nazioni che terrorizza i ribelli di questo mondo? Semplicemente questo, e si può riassumere il Salmo 2. Egli dice, in effetti: Io ho insediato il mio unico Figlio, Gesù Cristo, come re d’intermediazione delle nazioni. Non solo ho dato a lui tutte le nazioni del mondo come sua proprietà personale per farne secondo la sua volontà, gli ho dato ogni autorità in cielo e sulla terra in modo che tutti i popoli, tutte le istituzioni e tutte le nazioni devono rendere conto a lui. E quelli che rifiutano di riconoscere la sua sovranità su di loro, e rifiutano di chinarsi in sottomissione a lui, Egli le romperà e le frantumerà come vasi di argilla. Ma quelli che si rifugiano in lui saranno benedetti. Dal suo trono alla destra di Dio Cristo emette questa chiamata a chiunque si trovi in posti di potere politico e giudiziario. Queste sono le sue parole e non le mie: “O re, siate savi, accettate la correzione, o giudici della terra. Servite l’Eterno con timore e gioite con tremore. Sottomettetevi al Figlio, perché non si adiri e non periate per via, perché la sua ira può accendersi in un momento. Beati tutti coloro che si rifugiano in lui.”
Vorrei indicare fin dall’inizio che questa chiamata da parte del grande Re non è indirizzata semplicemente ai giudici e ai re d’Israele. Egli non dice: oh giudici d’Israele, Egli dice: siate savi, accettate correzione o re e giudici della terra attraverso tutta la storia. Che siate Babilonia o Assiria o Egitto o America o Europa, Russia, Cina, Sudan, Iraq, Perù, Sud Africa, Polinesia, Australia. Tutte le potenze politiche di tutti i possedimenti di Cristo in tutte le nazioni fino ai confini della terra devono rendere conto di vivere nei termini della sua legge, e in sottomissione alla sua signoria, o essere distrutti sotto il suo potente scettro. E non è semplicemente in qualità di esseri umani che questi re e giudici devono ricevere le loro istruzioni e adorarlo e rendergli omaggio. È nelle loro ufficiali capacità come re e giudici e detentori di uffici politici che devono fare queste cose. Come governatori e legislatori, come giudici e presidenti e membri della camera dei deputati, come senatori, devono ricevere le istruzioni del Signore Cristo. Devono adorare il Signore Cristo. Devono dare la loro lealtà al Signore Cristo e vivere nei termini della sua legge solamente. Che sia nei loro uffici esecutivi, o le loro assemblee legislative o le loro corti di giustizia, devono obbedire e implementare solo una legge: ed è quella legge che rappresenta i diritti regali di Cristo il Re. E se rifiutano di farlo per qualsiasi ragione, saranno considerati e trattati dal re come ribelli destinati alla distruzione.
Nebukadnetsar lo imparò. Imparò aspramente quando rifiutò di inchinarsi alla sovranità di Dio. Dio gli inflisse il terribile giudizio della pazzia e fece sì che per anni mangiò come un animale nei boschi. In Daniele 4: 32 leggiamo queste parole: “tu sarai scacciato di mezzo agli uomini e la tua dimora sarà con le bestie dei campi; ti sarà data da mangiare erba come i buoi e passeranno su di te sette tempi, finché tu riconosca che l’Altissimo domina sul regno degli uomini e lo dà a chi vuole”. E questa è la preghiera, amati miei, che noi dobbiamo costantemente pregare oggi per tutti quelli che hanno potere politico, che Dio faccia loro qualsiasi cosa sia necessaria finché essi riconoscano che Dio è il governante supremo di tutte le nazioni di questo mondo. Senza Cristo il Re, e la nostra sottomissione alla sua autorità, la nostra nazione somiglierà sempre più a Giuda e ad Israele durante il tempo dei giudici. Assicuratevi che questo giusto re sia il vostro re, cosicché la vostra vita non sarà caotica e malvagia. E poi pregate ardentemente che sempre più persone siano convertite alla sua signoria e s’inchinino in sottomissione a Lui finché la nostra nazione possa dire onestamente dal cuore: l’autore della nostra libertà è il grande Dio nostro re.
Ora torniamo indietro, dopo aver dato uno sguardo all’intero libro, torniamo ai due primi capitoli che abbiamo letto poco fa. Nella nostra serie sui libri della Bibbia noi vogliamo non solo fare un’introduzione dell’intero libro, ma vogliamo anche spendere del tempo a considerare un testo particolare in quel libro. E in questi primi 2 capitoli e mezzo impariamo un sacco di cose che voi ed io dobbiamo prendere sul serio oggi. E quindi abbiate le vostre Bibbia aperte con me, vi prego. Perché andremo a considerarli quasi verso per verso, o quantomeno paragrafo per paragrafo molto velocemente. Voi vedete che nei primi tre versi ci viene ricordato che Dio ha comandato al suo popolo di conquistare e occupare Canaan e spossessare i Canaaniti ed edificare lì una cultura pia. E poi cominciando con verso 4 e proseguendo lungo la maggior parte del capitolo vediamo che inizialmente Israele fu fedele al Signore. Fece ciò che Dio gli aveva detto di fare. Non fu perfetto mai. Ma fu fedele al Signore. E il Signore l’ha benedetto di conseguenza.
Per esempio guardate al verso 1, a come il libro inizia: “Dopo la morte di Giosuè, i figli d’Israele consultarono l’Eterno, dicendo: «Chi di noi andrà per primo a combattere contro i Cananei?».”Abbiamo bisogno di una giuda. E così Dio scelse la regale nazione di Giuda dalla quale sarebbe provenuto il Salvatore. E dunque qui vedete che il popolo non è disposto a intraprendere azione alcuna senza aver ricevuto chiare indicazioni dal Signore Dio stesso. Questo era un popolo fedele. E poiché erano fedeli, notate cosa dice al verso 4 “Giuda dunque andò, e l’Eterno diede nelle loro mani i Cananei e i Perezei; e a Bezek uccisero diecimila uomini” Verso 5 -6 “A Bezek trovarono Adoni-Bezek e l’attaccarono, e sconfissero i Cananei e i Perezei. Adoni-Bezek fuggì, ma essi lo inseguirono, lo presero e gli tagliarono le dita grosse delle mani e dei piedi.” Sapete presumibilmente perché gli tagliarono i pollici di mani e piedi? Perché qualcuno coi pollici tagliati non sarà capace di maneggiare la spada molto bene o un’ arco, una freccia o una lancia. E qualcuno i cui pollici dei piedi sono stati tagliati non farà contro di noi veloci progressi. Direte, ebbene, questo è un modo terribile di punire un uomo, non credi? Questo è in qualche modo ributtante da parte di Dio. Ebbene, Adoni-Bezek non la pensava così. Noterete che al verso 7 dice semplicemente: ho ricevuto quel che meritavo. Occhio per occhio, dente per dente. Non dimenticate quindi che Adoni-Bezek non protestò d’aver ricevuto il taglio dei pollici di mani e piedi.
E poi proseguendo lungo il resto del capitolo successivo vediamo la sconfitta di Gerusalemme. Vediamo la sconfitta del nemico sulle montagne, sulle pianure, sulle valli, nord, ovest, sud ed est. Vediamo il cuore di Canaan essere conquistato dai fedeli israeliti. Ricordatevi la prima generazione, e tenete questo a mente mentre procederemo. Questa generazione che fu fedele al Signore, che è quella che Giosuè introdusse nella terra di Canaan, la prima generazione di cristiani ricostruzionisti in Israele furono i più pii di tutta la sua storia. Ma seminarono semi di infedeltà e di fallimento anche in mezzo alla loro fedeltà. E guardate dunque al verso 18, cominciamo a veder accadere cose tristi qui. Verso 18 “Giuda prese anche Gaza col suo territorio, Askalon col suo territorio ed Ekron col suo territorio.” Direte, sono stati grandi, voglio dire, qui ci sono state tre grandi vittorie. Giusto. Ma Giosuè aveva detto a Giuda di prendere cinque città, essi ne presero solo tre.
Verso 19 “Così l’Eterno fu con Giuda che scacciò gli abitanti della regione montuosa, ma non potè scacciare gli abitanti della pianura, perché avevano dei carri di ferro.” Questo nemico possiede alta tecnologia. Armi che sono di molto superiori alle nostre. Vedete l’incredulità, questo è ciò di cui si parla qui. Videro questo grande esercito con carri di ferro e pensarono: sicuramente Dio non ce la può fare contro questi. E avete quindi visto l’assenza di fede. E il principio di uno sgretolamento. Verso 21 “I figli di Beniamino non scacciarono i Gebusei che erano a Gerusalemme, così i Gebusei hanno abitato con i figli di Beniamino fino al giorno d’oggi.” Presero la città di Gerusalemme, essa fu una città pagana prima di diventare una città israelita. La presero, ma non ne scacciarono gli abitanti pagani, i Gebusei. E perciò a suo tempo Gerusalemme ricadde in mano ai Gebusei. E dovettero riprenderla molti secoli più tardi. E così, vedete la disobbedienza. Non scacciarono i Gebusei e non li uccisero come Dio aveva comandato. E poi avanti al verso 27, “Manasse invece non scacciò gli abitanti di Beth-Scean e dei suoi villaggi limitrofi, né quelli di Taanak e dei suoi villaggi limitrofi, né gli abitanti di Door e dei suoi villaggi limitrofi, né gli abitanti d’Ibleam e dei suoi villaggi limitrofi, né gli abitanti di Meghiddo e i suoi villaggi limitrofi, perché i Cananei erano risoluti a restare nel paese.” Lo aveva fatto con altri villaggi, ma disobbedì Dio e non fece tutto quello che Dio gli aveva richiesto e non ripulì il paese da questi vermi Cananiti.
E, notate come termina il verso 27, i Cananiti rimasero nel paese. Ma dovevano essere espulsi dal paese perché non fossero una minaccia al popolo di Dio, moralmente o militarmente. Ma vedete dove li conduce questa disobbedienza? Verso 28 “In seguito, quando Israele divenne forte, assoggettò i Cananei a servitù, ma non li scacciò del tutto” il che significa che firmò con loro una sorta di trattato, ma non li scacciarono completamente, che è ciò che era loro stato detto di fare. Verso 29, “Neppure Efraim scacciò i cananei che abitavano in mezzo a Ghezer, così i cananei abitarono in Ghezer in mezzo a loro”. E la minaccia rimase. Verso 30 “Neppure Zabulon scacciò gli abitanti di Kitron…” Verso 31, “Neppure Ascer scacciò gli abitanti di Akko…” Verso 32 “Così i figli di Ascer si stabilirono in mezzo ai Cananei che abitavano il paese perché non li scacciarono.” Verso 33, “Neppure Neftali scacciò gli abitanti di Beth-Scemesh…” la generazione fedele cominciò a mostrare incredulità. Cominciò a lasciarsi intimidire. Cominciò a fare compromessi, compromessi che erano in realtà atti di disobbedienza e d’infedeltà non combattendo il nemico in modo completo né purgandolo dalla terra come Dio aveva comandato loro. E questi furono errori mortali. Questo li portò a morte totale molti secoli dopo.
Così, cosa stavano dichiarando? Stavano dichiarando: “noi possiamo avere molteplici visioni del mondo. Possiamo avere una varietà di religioni. Possiamo avere una varietà di modi di adorare Dio. E possiamo semplicemente essere tolleranti gli uni con gli altri ed avere una nazione religiosamente pluralista qui in Canaan. E lasciare che ognuno adori il Dio che gli piace, fintanto che ciascuno permette ad ogni altro di adorare qualsivoglia dio di propria scelta. E noi non cerchiamo di porre restrizioni sulla religione delle persone o imporre la nostra religione su nessuno”. Il pluralismo religioso è sempre mortale. Conduce sempre all’idolatria. Dio aveva detto: io non voglio alcun pluralismo religioso in Canaan. Io non voglio nessun pluralismo religioso sulla faccia della terra. Servirai e adorerai unicamente il Dio vivente. Quello è il punto del Primo Comandamento. Nessuno ha il diritto, sulla faccia di questa terra, neppure negli Stati Uniti d’America, nessuno ha il diritto di adorare alcun altro dio che il Signore Dio Jehovah. E dire che questa è una nazione religiosamente pluralista è dire che è una nazione idolatrica, nella quale la religione del vero Dio non è alla pari con le altre religioni, ma è spinta in fondo, sull’ultimo banco. E questo è ciò che è sempre avvenuto quando si permette ad altre religioni di tenere la posizione.
Samuel Rutheford disse: “la libertà religiosa è permettere che ogni uomo si scelga la propria via per andare all’inferno.” E questo è il modo in cui noi dobbiamo pensare. È una vacca sacra ai nostri giorni. Ed è questa tolleranza, questo permettere ai vari popoli di adorare chi preferiscono, questo compromesso con la cultura in cui vivevano, far loro concessioni, anziché fare esattamente come Dio aveva detto, e conquistare l’intera nazione, che portò alla totale distruzione della nazione d’Israele. Guardate ai versi 29-36, crescente idolatria, crescente adulterio pattizio.
Ora voglio che notiate la fasi di questo compromesso. E se dimenticherete ogni altra cosa, oggi ricordate questo. Voglio che vediate le fasi. Guardate ai versi 29-30 “Neppure Efraim scacciò i cananei che abitavano a Ghezer in mezzo a loro, neppure Zabulon… ma furono sottoposti a servitù” Questa è la prima fase. Ascoltate. Israele permise che i Cananei vivessero in mezzo agli Israeliti. Ricordatevelo. Fase due, verso 32-33 “così i figli di Ascer si stabilirono in mezzo ai Cananei che abitavano il paese, perché non li scacciarono. Neppure Neftali scacciò gli abitanti di Beth-scemesh, e gli abitanti di Beth-Anath” e di passaggio, sapete cosa significa Beth-Scemesh? La casa del Dio-Sole. E Beth- Anath? La casa della dea della fertilità. e si stabilì in mezzo ai Cananei. Neftali visse in mezzo ai Cananei. Fase 2 Israele permise ai suoi figli di vivere in mezzo ai Cananei. Afferrate questa cosa. Fase uno, Israele permise ai Cananei di vivere in mezzo a loro. Questo è già male abbastanza. Ma a motivo di quella cattiva influenza Israele permise ai suoi figli di vivere in mezzo ai Cananei mentre i Cananei crebbero di numero e di forza e potenza.
Terza fase, verso 34, “Gli Amorei costrinsero i figli di Dan a rimanere nella regione montuosa e non li lasciarono scendere a valle.” Fase tre Isarele permise che i Cananei dominassero gli Isareliti. Ora io dico a voi, amati miei, che questo è ciò che potete aspettarvi avvenga ai vostri figli una volta che il procedimento di compromesso ha inizio. Aspettatevelo, aspettatevi che avvenga. Poiché una volta che spezziamo l’antitesi tra la chiesa e il mondo, una volta che cominciamo a fare concessioni e compromessi con questa cultura malvagia anziché cercare di mantenere la nostra religione e modo di vivere e la nostra etica pura e integrale, e permettiamo ai pagani anticristiani di vivere in mezzo a noi, e di influenzare il modo in cui pensiamo, e d’influenzare ciò che facciamo in chiesa, il loro numero continuerà a crescere finché molto presto ci domineranno. E allora i nostri figli saranno alla loro mercé. Perciò nel secondo capitolo nei versi 1-5 Dio ricorda agli Israeliti chi sono. Ricorda ad Israele ciò che Dio ha fatto per loro. Ricorda loro anche la loro ingratitudine nel fatto che l’hanno abbandonato e gli hanno girato le spalle.
Ma ora guardate 2:6 vedete i fallimenti della prima generazione in Canaan, questa pia, pia cultura. Versi da 6-12
“6 Or Giosuè congedò il popolo, e i figli d’Israele se ne andarono ciascuno alla sua eredità per prendere possesso del paese. 7 Il popolo servì l’Eterno durante tutta la vita di Giosuè e durante tutta la vita degli anziani che sopravvissero a Giosuè, e che avevano visto tutte le grandi opere che l’Eterno aveva compiuto per Israele. 8 Poi Giosuè, figlio di Nun, servo dell’Eterno morì in età di centodieci anni, 9 e fu sepolto nel territorio della sua eredità a Timnath-Heres nella regione montuosa di Efraim, a nord della montagna di Gaash. 10 Quando tutta quella generazione fu riunita ai suoi padri, dopo di essa sorse un’altra generazione che non conosceva l’Eterno, né le opere che egli aveva compiuto per Israele. 11 I figli d’Israele fecero ciò che è male agli occhi dell’Eterno e servirono Baal; 12 abbandonarono l’Eterno, il DIO dei loro padri che li aveva fatti uscire dal paese d’Egitto, e seguirono altri dèi fra gli dèi dei popoli che li attorniavano, si prostrarono davanti a loro e provocarono ad ira l’Eterno;”
la seconda generazione. Ora, qui avete la prima generazione dei primi ricostruzionisti che conquistarono Israele. La generazione più pia che sia esistita fino a quel punto. La generazione immediatamente successiva fu di malvagi idolatri che fecero ciò che è male agli occhi del Signore e contro i quali si accese l’ira di Dio. La generazione più pia allevò una generazione di empi ribelli. Una generazione.
Come lo fecero? Primo, non trasmisero ai loro figli un amorevole lealtà a Dio e al suo patto, e al suo regno. Oh, questa generazione sotto Giosuè, essi amarono Dio, e amarono il patto, e amarono il suo regno. Ma non trasmisero quell’amore e quella lealtà ai loro figli. Presero le cose per scontate. Essi giusto semplicemente assunsero che i loro figli sarebbero cresciuti amando Dio ed il suo patto come avevano fatto essi stessi. Lasciarono l’istruzione dei loro figli ad altra gente. Dimenticarono le loro battaglie e le loro vittorie. E si interessarono di altre cose. E così persero i loro figli. Di che altre cose s’interessarono? Verso 6 “Or Giosuè congedò il popolo, e i figli d’Israele se n’andarono ciascuno alla sua eredità per prendere possesso del paese.” La prima generazione si stanziò troppo presto. E cercarono di godere i frutti della vittoria prima che la vittoria fosse pienamente assicurata. Amavano la loro eredità. Compresero il tempo e l’investimento di vita e di sangue che avevano impegnato nel costruire questa eredità. E così i loro interessi cambiarono, dalla conquista e l’occupazione di Canaan e la costruzione di una cultura lì, al godimento dell’eredità nella quale avevano investito le loro vite. E così mancarono d’insegnare ai loro figli di Dio e della sua volontà.
E così il disastro d’Israele fu il diretto risultato del disastro di queste famiglie. E notate il fallimento di questa seconda generazione d’Israeliti. Furono malvagi. E adorarono i Baal. Ora, il baalismo è una fascinosa religione malvagia. Il Baalismo fu l’antico umanismo secolare di quei tempi. Insegnava che l’uomo può controllare e manipolare le forze della natura per il bene dell’uomo. Per i baalisti adorare non era chinarsi in riverenza davanti a Dio, ma era manipolare dio per compiere tutti i suoi propositi. La parola Baal significa Signore. E il Baalismo divenne una religione dello Stato in modo che il capo dello Stato era considerato come dio. Così, quando divennero adoratori di Baal, divennero adoratori dello Stato. E schiavi dello Stato. Anziché adorare Jehovah essi dissero: stato, ecco prenditi cura di noi. Noi ci sottomettiamo a te senza qualificazioni. Noi crediamo che tu sei dio in terra, e ci inchiniamo a te, e ci sottomettiamo a te. E quando siamo vecchi siamo stanchi allungheremo le mani verso di te per denaro. E quando siamo malati allungheremo le nostre mani a te per ricevere salute. E quando abbiamo problemi di lavoro alzeremo le mani a te perché ce lo dia o perché difenda i nostri interessi. E quando le nostre mogli vorranno andare a lavorare ci rivolgeremo a te che ci dia asili nido nei quali parcheggiare i nostri figli. E la sera quando vorremo divertirci un po’ dacci la tua televisione. Prenditi cura di noi, oh Baal.
Abbiamo del Baalismo nella chiesa del Signore Gesù Cristo, oggi? E questo perché mancarono di scacciare i Cananei, perché cercarono di coesistere pacificamente coi nemici religiosi e morali di Dio. Hanno cambiato dei, da Jehovah e la dipendenza da lui, ai Baal e la dipendenza dallo Stato come schiavi dello stato. Questo cancro che era comparso nell’incredulità e nell’iniziale disobbedienza della prima generazione di fatto infettò la seconda generazione e la distrusse. E così Dio mandò il flagello di varie nazioni dentro ad Israele per punirla.
Quali furono i peccati di questa seconda generazione? Essi cambiarono dei. Divennero schiavi dello stato. Fecero matrimoni misti coi Cananei che è il più distruttivo dei peccati. Quando permettete ai vostri figli di legarsi emotivamente e di innamorarsi e di sposarsi con persone che possiedono una visione diversa della vita e di Dio e del mondo, che non sono forti spiritualmente voi garantite il fallimento della generazione dei vostri figli. Ed essi cambiano la fonte della legislazione. Anziché obbedire la legge di Dio Onnipotente, ognuno faceva ciò che sembrava giusto ai propri occhi. E sapete quale sia stato uno dei fallimenti più grandi della prima generazione? Non insegnarono ai propri figli, dopo che si furono stanziati nel territorio e goderono la loro prosperità, non insegnarono ai loro figli che Israele era in guerra con i Cananei. E così i loro figli pensarono che fosse perfettamente sicuro crescere e mescolarsi e sposarsi e condividere le visioni e i costumi e gli obbiettivi le priorità dei pagani Cananei. Non siamo in guerra. Quelli furono i vecchi tempi. Ma ora noi siamo in pace.
Amati, marchiate a fuoco questo nelle vostre coscienze: la pace coi Cananei può venire solamente con la resa ai Cananei. Non insegnarono ai loro figli: “noi viviamo su di un campo di battaglia. Noi siamo in guerra contro questa cultura. Non è sicuro qui”. Non permettete che i vostri figli siano abbastanza ingenui da pensare che potranno crescere in questa cultura e che andrà loro tutto bene e sarà bella, dolce e amichevole con loro. Tutto di questa cultura occidentale è atto a sedurre e a violentare i vostri figli. Insegnate loro come le battaglie del Signore devono essere combattute e vinte. Devono essere combattute dipendendo dal Signore in Preghiera, con fede nel Signore e nelle sue promesse pattizie. E obbedienza alla legge biblica. Ma siamo in guerra.
Lasciatemi fate tre applicazioni ad abbiamo terminato per oggi. Prima applicazione: non perdete i vostri figli. Amateli, abbracciateli, pregate per e con loro. Continuate a baciarli anche durante e dopo l’adolescenza. Disciplinateli costantemente e con giustizia. Insegnate loro come si pensa e si parla e si agisce ci si relaziona e ci si veste da cristiani. Assicuratevi che stiano ricevendo un’educazione distintamente cristiana e biblica e riformata. Portateli con voi in chiesa domenica mattina e domenica sera. Fatela diventare per loro un’abitudine per quanto sacrificale. Non portateli fuori strada facendo loro credere che venire in chiesa la domenica sera sia opzionale o non necessario e che possono farcela anche senza.
Seconda applicazione. Non perdete i vostri figli. Assicuratevi che vi obbediscano. Non lasciate che siano loro a determinare se andranno in chiesa oppure no. Parlate loro. Consigliateli su come relazionarsi con le persone, come vestirsi, che tipo di musica ascoltare. Leggete insieme buoni libri e poesia. Fate camminate insieme. Collocateli in un programma di lettura cristiano. Abbiatene uno voi stessi. Mostrate loro la realtà del cristianesimo e la vostra devozione al Signore e alla sua parola nella vostra vita e nel vostro matrimonio. E mostrate che voi e le vostre mogli non siete ipocriti, e lasciate che vi vedano nella vostra relazione con vostra moglie un felice, amorevole, affezionato matrimonio.
Terza applicazione. Non perdete i vostri figli. I cristiani cominciano a perdere i loro figli quando mancano d’insegnare loro nei primi anni a comprendere e ad amare la fede riformata delle nostre confessioni e catechismi. I nostri fallimenti sono seri, ma a quell’età molto giovane non devono essere irreversibili. Se ci pentiamo. Qualcuno di voi che ascoltate questo sermone potrebbe aver già perso i suoi figli. Qualcuno di voi che ascoltate questo sermone li sta perdendo or ora. Ma non lo avete saputo o avete avuto paura di ammetterlo. E uno di questi giorni vi spezzeranno il cuore, se non l’hanno già fatto. È meglio che voi agiate adesso per riprenderveli perché più aspettate e più doloroso sarà. Cominciate ora ad adorare Dio coi vostri figli. Due volte ogni domenica. E a casa quante più sere possibile. Cominciate ad insegnare ai vostri figli delle guerre del Signore nella vostra generazione. Insegnate loro dell’antitesi tra il bene ed il male. Raccontate storie di guerra in cui siate stati coinvolti.
Rimasi impressionato una volta in una nazione ex sovietica, in una chiesa Battista Romena. Dopo la caduta dell’unione sovietica, i romeni potevano frequentare le loro chiese senza timori, ed era fantastico osservarli nella loro comunione dopo chiesa. Bevevano gazzosa o altro, qualche tipo di succo di mela, e gironzolavano attorno, e di che parlavano? Non parlavano di sport, non parlavano di cinema, non parlavano di lavoro o di investimenti. Sapete cosa restavano lì a fare? Restavano lì a comparare cicatrici. Ed era commovente vedere lì una persona con le orecchie tagliate. Una qui con gli occhi cavati. La persona con il braccio storpiato. Uomini, donne, giravano attorno e si incoraggiavano l’un l’altro. Ricordate quella volta che fummo torturati per amore di Cristo? Voi ne avete cicatrici? Avete storie di guerra da raccontare ai vostri figli? Le vogliono ascoltare. Ricordo che quando ero un giovane ragazzo e mio padre mi ha visto la prima volta quando avevo 13 mesi perché era nella Seconda Guerra Mondiale nel sud del Pacifico. Quando crebbi volevo che mi raccontasse storie di guerra.
Raccontate ai vostri figli storie di guerra, della vostra partecipazione nelle guerre del Signore nella cultura occidentale. Preparateli per il campo di battaglia. Cominciate a prepararli per il campo di battaglia. Cominciate adesso ad insegnare loro del carattere e della volontà del nostro grande Dio, il nostro retaggio cristiano, il glorioso futuro che attende il fedele popolo di Dio e le dottrine e le distinzioni della fede riformata, delle nostre confessioni e dei nostri catechismi che esprimono la nostra cristianità biblica nella sua più pura espressione umana. Istruite i vostri figli a parole e ad esempi di coraggio e nel discernere la loro fedeltà alla fede. Nella loro difesa della fede. Cominciate a consigliarli adesso nei conflitti e nei problemi con la parola di Dio. Insegnate loro ad essere santi e casti nelle loro relazioni, nel vestire, nei modi, nell’aspetto, nel comportamento e nel pensiero. Siate guide nella scelta di una vocazione, di un mestiere, di un’attività, di un compagno/a, di un ministero. Mostrate loro come essere amabili e accattivanti e cortesi e cavallereschi. Se perdiamo i nostri figli, amati miei, i nostri sforzi per salvare questa nazione che amiamo non varranno niente. La ricostruzione della nostra nazione deve cominciare nei vostri cuori e nel mio. Nelle vostre case e nella mia. Perché la chiesa in questa terra ha già perso abbastanza dei suoi figli.
Che questo vi risuoni nelle orecchie: a che giova ad un uomo guadagnare il mondo intero e perdere i propri figli?
Preghiamo. Ti preghiamo, oh Signore di perdonarci, se abbiamo commesso gli stessi peccati che la prima generazione di Israeliti commise. Preghiamo che tu guarisca ciò che abbiamo rotto. Se non abbiamo commesso quei peccati, ti preghiamo, oh, Signore che tu ci trattenga dal farlo. Ti preghiamo che se i nostri figli, o i nostri nipoti, a causa della nostra negligenza, hanno svenduto la fede o l’hanno compromessa, oh, Signore, abbi misericordia di loro e riportali a casa. Per amore di Cristo. Amen.