Il trionfante regno di Cristo
Daniele capitolo 7
preghiamo affinché Dio ci illumini mentre leggiamo e predichiamo la sua parola. Dio Onnipotente, veniamo oggi perché bramiamo ardentemente il nutrimento spirituale della tua parola, bramiamo ardentemente la sua luce e la sua direzione. bramiamo ardentemente il suo potere. bramiamo ardentemente il suo incoraggiamento. E preghiamo, o Signore, che tutto questo possa essere nostro mediante il potere del tuo spirito per amore di Cristo. Amen. Daniele capitolo 7.
7 Nel primo anno di Belshatsar, re di Babilonia, Daniele, mentre era a letto, fece un sogno ed ebbe visioni nella sua mente. Poi scrisse il sogno e narrò la sostanza delle cose.
2 Daniele dunque prese a dire: «Io guardavo nella mia visione, di notte, ed ecco, i quattro venti del cielo squassavano il Mar Grande,
3 e quattro grandi bestie salivano dal mare, una diversa dall’altra.
4 La prima era simile a un leone ed aveva ali di aquila. Io guardavo, finché le furono strappate le ali; poi fu sollevata da terra, fu fatta stare ritta sui due piedi come un uomo e le fu dato un cuore d’uomo.
5 Ed ecco un’altra bestia, la seconda, simile ad un orso; si alzava su di un lato e aveva tre costole in bocca, fra i denti, e le fu detto: “Levati, mangia molta carne”.
6 Dopo questo, io guardavo, ed eccone un’altra simile a un leopardo, che aveva quattro ali di uccello sul suo dorso; la bestia aveva quattro teste e le fu dato il dominio.
7 Dopo questo, io guardavo nelle visioni notturne, ed ecco una quarta bestia spaventevole, terribile e straordinariamente forte, essa aveva grandi denti di ferro; divorava, stritolava e calpestava il resto con i piedi, era diversa da tutte le bestie precedenti e aveva dieci corna.
8 Stavo osservando le corna, quand’ecco in mezzo ad esse spuntò un altro piccolo corno, davanti al quale tre delle prime corna furono divelte; ed ecco in quel corno c’erano degli occhi simili a occhi di uomo e una bocca che proferiva grandi cose.
9 Io continuai a guardare finché furono collocati troni e l’Antico di giorni si assise. La sua veste era bianca come la neve e i capelli del suo capo erano come lana pura; il suo trono era come fiamme di fuoco e le sue ruote come fuoco ardente.
10 Un fiume di fuoco scorreva, uscendo dalla sua presenza; mille migliaia lo servivano e miriadi di miriadi stavano davanti a lui. Il giudizio si tenne e i libri furono aperti.
11 Allora io guardai a motivo delle grandi parole che il corno proferiva guardai finché la bestia fu uccisa, e il suo corpo distrutto e gettato nel fuoco per essere arso.
12 Quanto alle altre bestie, il dominio fu loro tolto, ma fu loro concesso un prolungamento di vita per un periodo stabilito di tempo.
13 Io guardavo nelle visioni notturne ed ecco sulle nubi del cielo venire uno simile a un Figlio dell’uomo; egli giunse fino all’Antico di giorni e fu fatto avvicinare a lui.
14 A lui fu dato dominio, gloria e regno, perché tutti i popoli, nazioni e lingue lo servissero; il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno è un regno che non sarà mai distrutto».
15 «Quanto a me, Daniele, il mio spirito rimase addolorato nell’involucro del corpo e le visioni della mia mente mi turbarono.
16 Mi avvicinai a uno di quelli che stavano lì vicino e gli domandai la verità di tutto questo; ed egli mi parlò e mi fece conoscere l’interpretazione di quelle cose:
17 Queste grandi bestie, che sono quattro, rappresentano quattro re che sorgeranno dalla terra;
18 poi i santi dell’Altissimo riceveranno il regno e lo possederanno per sempre, per l’eternità
19 Allora desiderai sapere la verità intorno alla quarta bestia, che era diversa da tutte le altre e straordinariamente terribile, con denti di ferro e artigli di bronzo, che divorava, stritolava e calpestava il resto con i piedi,
20 e intorno alle dieci corna che aveva sulla testa, e intorno all’altro corno che spuntava e davanti al quale erano cadute tre corna, cioè quel corno che aveva occhi e una bocca che proferiva grandi cose e che appariva maggiore delle altre corna.
21 IO guardavo e quello stesso corno faceva guerra ai santi e li vinceva
22 finché giunse l’Antico di giorni e fu resa giustizia ai santi dell’Altissimo, e venne il tempo in cui i santi possedettero il regno.
23 Ed egli mi parlò cosí: “La quarta bestia sarà un quarto regno sulla terra che sarà diverso da tutti gli altri regni e divorerà tutta la terra, la calpesterà e la stritolerà.
24 Le dieci corna sono dieci re che sorgeranno da questo regno; dopo di loro ne sorgerà un altro, che sarà diverso dai precedenti e abbatterà tre re.
25 Egli proferirà parole contro l’Altissimo, perseguiterà i santi dell’Altissimo con l’intento di sterminarli e penserà di mutare i tempi e la legge; i santi saranno dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo.
26 Si terrà quindi il giudizio e gli sarà tolto il dominio, che verrà annientato e distrutto per sempre.
27 Poi il regno, il dominio e la grandezza dei regni sotto tutti i cieli saranno dati al popolo dei santi dell’Altissimo; il suo regno è un regno eterno, e tutti i domini lo serviranno e gli ubbidiranno
28 Qui finirono le parole rivoltemi. Quanto a me, Daniele, i miei pensieri mi turbarono grandemente e il mio aspetto cambiò, ma conservai le parole nel mio cuore».
Il libro di Daniele, che comincia molto innocentemente con un capitolo riguardante la dieta di quattro giovani, è ciò nonostante uno dei libri più esplosivi di tutta la storia umana poiché assume in ogni punto una filosofia della storia, un modo di intendere la vita, che è anatema per l’uomo autonomo. Non solo questo concetto della storia è assunto come articolo di fede, ma è confermato nei fatti stessi, nei piccoli dettagli della storia, come un concetto manifestato da un Dio Sovrano il cui eterno decreto segna la caduta del passero e conta il numero dei capelli dell’uomo. (Mt. 10:29-30). Affermare questa fede dopo che le cose sono accadute è una cosa, affermarla prospettivamente, cioè prima che accadano, a volte secoli prima che accadano è un’altra. In Daniele è affermata in prospettiva e verificata dal corso di uomini e di imperi, ammesso che Daniele sia da prendere così come si presenta e per noi cristiani lo è.
Ma, è comunemente affermato che Daniele sia essenzialmente un falso, e da datarsi non dal sesto secolo prima di Cristo, dai giorni dall’Impero Caldeo e della potenza Medo-Persiana, ma dal periodo dei Maccabei: 168-165 a.C.. Le supposte basi per tale affermazione sono nella critica testuale, che presuppone una filosofia della storia radicalmente opposta a Daniele. Nei termini di questa presupposizione, Daniele è un libro completamente impossibile ed offensivo; non può essere vero, perché la sua veracità richiederebbe un rovesciamento di ogni concezione e filosofia della storia accettata dall’uomo moderno. Di conseguenza non può che essere un’opera crassa e cruda, troppo sfacciata nel suo soprannaturalismo per poter essere accettabile in qualche senso. l’uomo autonomo la trova intollerabile.
Ora, perché noi invece crediamo che il Daniele che è vissuto nel VI secolo a.C. abbia scritto il libro di Daniele? Perché crediamo che Daniele abbia scritto il libro di Daniele quando la maggior parte degli studiosi, tutti liberali, un gruppo di evangelici non credono che lo abbia fatto? Due motivi. Uno, perché in tutto questo libro scrive in prima persona, si definisce Daniele e poi scrive in prima persona.
Inoltre, nel libro Daniele afferma di ricevere da Dio stesso ciò che sta scrivendo e nell’ultimo capitolo Dio gli ordina di preservare questo libro che ha scritto per ispirazione divina fino alla fine dei tempi. Il modo in cui tutte queste strane visioni sono interconnesse indica che c’era un solo uomo che ha scritto questo libro. Ma la ragione più importante per cui crediamo che il Daniele del VI secolo a.C. abbia scritto il libro di Daniele è perché il Signore Gesù Cristo stesso ha identificato Daniele come l’autore del libro.
In Matteo capitolo 24 e versetto 15. Guardate quel versetto con me. Matteo 24: 15.
A Dio piace spazzare via i suoi critici con una semplice sbracciata ed è ciò che fa questo versetto. “«Quando dunque avrete visto l’abominazione della desolazione predetta dal profeta Daniele, posta nel luogo santo (chi legge intenda), ecc.” ora non spiegherò questo versetto se non per dire che Gesù cita due versetti del libro di Daniele. In questo versetto, Matteo 24:15, cita Daniele 9, 27 e Daniele 12, 11, testi che sono entrambi considerati dai moderni critici della Bibbia come scritti durante il tempo dei Maccabei quattrocento o cinquecento anni dopo la morte di Daniele.
Gesù disse che Daniele scrisse queste cose e E.J. Young, il grande studioso dell’Antico Testamento, disse che se Daniele non scrisse il libro e nostro Signore Gesù Cristo si sbagliò nel pensare che lo avesse fatto o ci permise deliberatamente di pensare che Daniele avesse scritto un libro che non aveva scritto, allora che garanzia abbiamo per credere che qualsiasi altra cosa nel libro sia vera? Che garanzie abbiamo che ciò che Gesù ha detto sia vero? Vedete, se Daniele non scrisse il libro di Daniele, la credibilità del Signore Gesù Cristo è in gioco. Ora lasciatemi dire qualcosa sulla cornice temporale di queste profezie. I dettagli minuziosi delle profezie di Daniele e l’adempimento specifico di quei dettagli centinaia di anni dopo sono davvero impressionanti.
Ora capite il punto, capite l’immagine, il libro di Daniele dice che lo scrisse tra il terzo anno del regno di Re Ioiachim di Giuda e il terzo anno di Re Ciro di Persia. Cioè tra il 605 a.C. e il 537 a.C., un periodo di 70 anni. Durante quel periodo predice il futuro dell’Impero Babilonese, dell’Impero Medo-Persiano, dell’Impero Macedone, dell’Impero Romano, del popolo ebraico e della Chiesa di Cristo.
Durante quei 70 anni egli fa riferimento a personaggi storici famosi come Nebukadnetsar di Babilonia, Serse di Persia, Alessandro Magno di Macedonia, Antioco IV, Epifane di Grecia, Erode dei Giudei e il Signore Gesù Cristo. La maggior parte di questi uomini e imperi non esistevano nemmeno quando Daniele profetizzò su di essi. Né Alessandro, né Antioco, né Erode.
E Cristo non sarebbe nato per altri 5-600 anni. I dettagli di queste profezie sono sorprendenti. La storia si è svolta esattamente come Daniele aveva profetizzato prima che una qualsiasi di queste cose accadesse.
Ora voglio che ci pensiate. Daniele profetizzò questi dettagli, li ripercorrerò velocemente, prima che si verificassero, in alcuni casi secoli prima che si verificassero. Profetizzò che l’Impero Babilonese sarebbe stato seguito dall’Impero Persiano che sarebbe stato seguito dall’Impero Macedone che sarebbe stato seguito dall’Impero Romano.
Profetizzò la sconfitta degli eserciti persiani da parte di Alessandro Magno nella battaglia del fiume Granico nel 334 a.C. Profetizzò che dopo la morte di Alessandro il suo impero sarebbe stato diviso in quattro regioni, una delle quali era quella della Siria governata da uno dei generali di Alessandro, Seleuco I Nicatore, dalla cui dinastia sarebbe emerso Antioco IV Epifane. Che era l’uomo, tra l’altro, del quale fu profetizzato che avrebbe attaccato selvaggiamente e saccheggiato Gerusalemme, uccidendo 40.000 ebrei nello spazio di tre giorni, che entrò nel Santo dei Santi nel tempio e sacrificò un maiale sull’altare. Nel 168 a.C. sfogò la sua vendetta sugli ebrei, massacrandone diverse migliaia in un giorno di Sabato, e mise una statua di Zeus proprio al centro del tempio ebraico a Gerusalemme. Nell’undicesimo capitolo profetizzò che, non c’è modo che io predichi sull’undicesimo capitolo, intendo dire che ci vorrebbe un anno per predicare sull’undicesimo capitolo, tutti i dettagli, li sappiamo solo dopo che sono accaduti.
Ascoltate, questo è tutto nell’undicesimo capitolo di Daniele, ascoltate. Ha profetizzato che si sarebbero verificate faide e guerre tra i re delle quattro divisioni dell’impero Macedone. Questo è prima che una qualsiasi di queste persone nascesse o che una qualsiasi di queste cose venisse all’esistenza.
Tolomeo III salì al trono della divisione egiziana dopo una serie di assassinii, tutto questo è profetizzato ora nell’undicesimo capitolo. Sconfisse le forze delle altre divisioni e le saccheggiò. In seguito Seleuco Callinico di Siria riprese il potere, marciò contro Tolomeo, fu sconfitto, versetto 9. I suoi figli continuarono il conflitto, versetto 10. Uno dei suoi figli, Antioco il Grande, guidò un esercito alla fortezza di Tolomeo. Tolomeo IV, ora re d’Egitto, gli inflisse una tremenda sconfitta. E così via.
Voglio dire, ho due pagine di dettagli su nomi, eventi e imperi che hanno avuto luogo esattamente come Daniele aveva predetto, persino il marito di Cleopatra è coinvolto in questo 11° capitolo. Daniele ha profetizzato i primi 11 re dell’impero romano. Silla, Giulio Cesare, Augusto, Tiberio, Caligola, Claudio, Nerone, Galba, Otone, Vitellio e Vespasiano, e via e via.
Ora, che dire dell’ermeneutica di questo libro? Il punto che voglio sottolineare è che questo è un libro che è stato sorprendentemente confermato in tutte le sue profezie dalla storia. Daniele profetizzò queste cose non solo per soddisfare la curiosità delle persone, ma perché aveva in mente implicazioni etiche. Profetizzò persino quanto tempo sarebbe passato, quanti anni sarebbero passati, dall’editto di Esdra e Neemia per ricostruire la città di Gerusalemme al battesimo del Signore Gesù Cristo: 434 anni.
E poi profetizzò per i successivi sette anni le cose che sarebbero state dirette nel ministero di Cristo e dopo la sua morte nel ministero della prima chiesa al popolo ebraico. Profetizzò esattamente ciò che accadde in un periodo di 490 anni. E quali sono alcune delle implicazioni pratiche? Bene, vedete l’instabilità dei regni dell’uomo.
Il male è instabile. Un regno sorge e presto cade. Un altro prende il suo posto.
Vedete in queste profezie come persino il popolo ebraico cospirò insieme ai propri nemici. Vediamo come i tiranni anticristiani possano introdursi nel popolo di Dio quando questo è apostata. Vedete molto qui che incoraggia il popolo di Dio quando è sotto attacco.
Vedete come il male è sempre mirato a distruggere il popolo di Dio e tuttavia non lo fa perché sebbene l’uomo proponga, Dio dispone. E in tutti questi 490 anni di storia vediamo Dio realizzare i suoi propositi di redenzione. Niente in 490 anni ha potuto tenere il Signore Gesù Cristo lontano dalla croce.
Ora qual è il tema del libro? Il tema del libro è il regno trionfante di Gesù Cristo su tutti gli altri regni dell’uomo. Il regno trionfante di Gesù Cristo su tutti i regni dell’uomo. Voglio solo esaminare il libro di Daniele e mostrarvi che questa è una cosa ovvia.
Tornate al primo capitolo, versetto 9.
9 DIO fece trovare a Daniele grazia e misericordia presso il capo degli eunuchi.
Vedete, Dio è responsabile di ogni cosa. Versetto 17.
17 A tutti questi quattro giovani DIO diede conoscenza e intendimento in tutta la letteratura e sapienza; e Daniele ricevette intendimento di ogni genere di visioni e di sogni.
Capitolo 2, versetto 20 e 21.
20 Daniele prese a dire: «Sia benedetto il nome di Dio per sempre, eternamente, perché a lui appartengono la sapienza e la forza.
21 Egli muta i tempi e le stagioni, depone i re e li Innalza, dà la sapienza ai savi e la conoscenza a quelli che hanno intendimento.
Versetto 28.
28 Ma c’è un Dio nel cielo che rivela i segreti, ed egli ha fatto conoscere al re Nebukadnetsar ciò che avverrà negli ultimi giorni.
Versetto 37.
37 Tu, o re, sei il re dei re, perché il Dio del cielo ti ha dato il regno, la potenza, la forza e la gloria.
Versetto 44.
44 Al tempo di questi re il Dio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto;
Capitolo 4, versetto 2, 3. Questa è una testimonianza estorta a Nebukadnetsar.
2 Mi è sembrato bene di far conoscere i segni e i prodigi che il Dio Altissimo ha fatto per me.
3 Quanto grandi sono i suoi segni e quanto potenti i suoi prodigi! Il suo regno è un regno eterno e il suo dominio dura di generazione in generazione.
Versetto 17.
17 La cosa è decretata dai guardiani e la sentenza viene dalla parola dei santi perché i viventi sappiano che l’Altissimo domina sul regno degli uomini, egli lo dà a chi vuole e vi innalza l’infimo degli uomini”
Ancora e ancora. Guardate il capitolo 6. ora il pagano Dario è costretto a fare un’ammissione e rendere una testimonianza nel capitolo 6 e nel versetto 26.
26 Io decreto che in tutto il dominio del mio regno si tremi e si tema davanti al Dio di Daniele, perché egli è il Dio vivente, che sussiste in eterno. Il suo regno non sarà mai distrutto e il suo dominio non avrà mai fine.
E poi nel capitolo 7, versetto 13 e 14, che esamineremo più avanti nel nostro messaggio di questa mattina, ma più e più volte, vediamo che il tema del libro di Daniele è che di tutti i regni dell’uomo che sono costruiti su un principio di rivolta contro Dio, nessuno durerà e il regno del Signore Gesù Cristo, che è globale ed eterno, trionferà su tutti loro.
Diamo ora un’occhiata ad alcune delle principali profezie mentre abbiamo tempo questa mattina.
Abbiamo letto il settimo capitolo di Daniele. Lì c’erano delle visioni strane. Per comprendere le visioni di Daniele 7, tuttavia, dobbiamo tornare a Daniele 2, a un sogno che fece Nebukadnetsar.
Nebukadnetsar era terrorizzato per un sogno che aveva fatto. Chiamò tutti i suoi maghi e disse: Voglio che mi diciate, se siete credibili, voglio che mi diciate cosa significava il sogno. Voglio che mi diciate il sogno. Non ve lo dirò. Quindi questi maghi, voglio dire, sono tutti andati nel panico perché dicono, beh, potremmo interpretartelo, ma non c’è nessuno che possa dirti qual era il sogno. Solo tu hai visto il sogno.
Nebukadnetsar disse: Se non me lo dite vi ucciderò tutti. E così si precipitarono in giro in cerca di una soluzione e alla fine trovarono Daniele. E Daniele, grazie all’opera dello Spirito Santo in lui, è in grado di interpretare il sogno di Nebukadnetsar.
Ora diamo un’occhiata al sogno nel versetto 31 del capitolo 2.
31 Tu stavi guardando, o re, ed ecco una grande immagine; questa enorme immagine, di straordinario splendore, si ergeva davanti a te con un aspetto terribile.
32 La testa di questa immagine era d’oro fino, il suo petto e le sue braccia erano d’argento, il suo ventre e le sue cosce di bronzo,
33 le sue gambe di ferro, i suoi piedi in parte di ferro e in parte d’argilla.
34 Mentre stavi guardando, una pietra si staccò, ma non per mano d’uomo, e colpí l’immagine sui suoi piedi di ferro e d’argilla e li frantumò.
35 Allora il ferro, l’argilla, il bronzo, l’argento e l’oro furono frantumati insieme e diventarono come la pula sulle aie d’estate; il vento li portò via e di essi non si trovò piú alcuna traccia. Ma la pietra che aveva colpito l’immagine diventò un grande monte, che riempí tutta la terra.
Ecco cosa vide. Ora Daniele gli dirà qual è l’interpretazione. Versetto 36.
36 Questo è il sogno; ora ne daremo l’interpretazione davanti al re.
37 Tu, o re, sei il re dei re, perché il Dio del cielo ti ha dato il regno, la potenza, la forza e la gloria.
38 Dovunque dimorano i figli degli uomini, le bestie della campagna e gli uccelli del cielo, egli li ha dati nelle tue mani e ti ha fatto dominare sopra tutti loro. Tu sei quella testa d’oro.
39 Dopo di te sorgerà un altro regno, inferiore al tuo; poi un terzo regno di bronzo, che dominerà su tutta la terra.
40 Il quarto regno sarà forte come il ferro, perché il ferro fa a pezzi e stritola ogni cosa; come il ferro che frantuma, quel regno farà a pezzi e frantumerà tutti questi regni.
41 Come tu hai visto che i piedi e le dita erano in parte d’argilla di vasaio e in parte di ferro, cosí quel regno sarà diviso, tuttavia in esso ci sarà la durezza del ferro, perché tu hai visto il ferro mescolato con argilla molle.
E continua, e nel versetto 44.
44 Al tempo di questi re il Dio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto; questo regno non sarà lasciato a un altro popolo, ma frantumerà e annienterà tutti quei regni, e sussisterà in eterno,
45 esattamente come hai visto la pietra staccarsi dal monte, non per mano d’uomo, e frantumare il ferro, il bronzo, l’argilla, l’argento e l’oro. Il grande Dio ha fatto conoscere al re ciò che deve avvenire d’ora in poi. Il sogno è veritiero e la sua interpretazione è sicura».
Ora figuratevi questo: Nebukadnetsar vide questa magnifica, colossale statua. La testa era d’oro, il petto era d’argento, il ventre e le cosce erano di bronzo, le gambe erano di ferro e argilla. E Daniele disse che rappresentano i regni che si susseguono nella storia. E dice: Nebukadnetsar, tu sei il più grande. Ogni regno dopo di te sarà inferiore perché tu sei oro. Tu sei la testa d’oro. E questo rappresenta l’impero babilonese.
Ma un giorno l’impero babilonese verrà sostituito da un altro regno, il regno dei Medi e dei Persiani, il petto d’argento. E poi dopo il regno dei Medi, e questo è il modo in cui è andata a finire nella storia, il regno dei Medi e dei Persiani verrà sostituito dall’impero greco sotto Alessandro Magno, il ventre e cosce di bronzo. E poi l’impero greco verrà rovesciato dall’impero romano, che è rappresentato nelle gambe.
E dice che ci sarà una pietra tagliata senza mani. Ora, ogni volta che la Bibbia vi dice che qualcosa è fatto senza mani, significa che è stato Dio a farlo, non l’uomo. Dice che una pietra è tagliata senza mani e viene scagliata contro la statua.
E quando colpisce la statua, fa sì che l’intera statua cada e si frantumi in polvere. Non colpisce la statua nella testa d’oro, né nel petto d’argento, né nell’addome di bronzo, ma nelle gambe e nei piedi cioè, durante l’impero romano, durante il periodo dell’impero romano, centinaia di anni nel futuro, dice che Dio farà qualcosa che causerà il crollo e il rovesciamento di tutti i regni che si sono sollevati in ribellione contro Dio.
E poi, una volta che quella statua è in polvere, quella pietra crescerà e crescerà e crescerà fino a diventare una montagna che riempirà tutta la terra. E lì dice nei versetti 44 e 45, questo è il regno di Dio, che quella piccola pietra rappresenta l’ingresso del Signore Gesù Cristo nella storia durante il periodo dell’impero romano come re di quel regno. E quando il regno di Dio fu inserito nella storia nel primo secolo durante il periodo dell’impero romano, quell’incarnazione del Signore Gesù Cristo garantì il rovesciamento e la distruzione di tutte le culture e nazioni che si sollevano contro il Dio vivente.
E poi il vero regno, il regno eterno, con tutta la sua beatitudine e felicità e rettitudine e amore e gioia sarebbe stato dato ai santi dell’Altissimo Dio. Quindi qui vedete una profezia tremenda che è sottolineata più e più volte nel Nuovo Testamento. Che visione di trionfo per il regno di Cristo nel tempo e nella storia, che quando venne su questa terra, il suo regno venne in forma di seme e procurò il crollo dell’intera statua.
E ora nessun regno, nessuna cultura, nessuna civiltà che vive in ribellione contro Dio ha possibilità di sopravvivere, che la presenza di Gesù Cristo e del suo regno nella storia è la prova provata che crolleranno e cadranno e saranno giudicati da Dio Onnipotente e solo il suo regno rimarrà in piedi e riempirà l’intera terra e che avremo abbattuto tutti i regni dell’uomo sulla terra e ci sarà solo un regno rimasto in piedi e quello è il regno del Signore Gesù Cristo. Vedete che futuro meraviglioso abbiamo. Vedete quanto siamo sicuri del regno qui e ora.
Non sono i regni dell’uomo a comandare. Non sono i regni dell’uomo a determinare il corso della storia. È il regno di Dio Onnipotente che è cresciuto e ha riempito la terra da quando è venuto il Signore Gesù Cristo che un giorno ridurrà in cenere e polvere tutte le altre culture.
La forza dominante nella storia non è l’uomo, non è il male, non è Satana, non sono i demoni. È il Signore Gesù Cristo e noi siamo al sicuro nelle sue mani proprio qui e ora come membri del suo regno e il suo regno trionferà su tutti. Questa è la speranza di un uomo in Alabama di nome Giudice Roy Moore.
È una battaglia che combatte contro la Babilonia americana, l’Assiria, la Persia, la Grecia e Roma. Lunedì 25 agosto 2003, Marcy e io abbiamo avuto il privilegio di portare il capo a pranzo a Montgomery. Non appena mi ha salutato, la prima cosa che ha detto, a proposito, ho una sua foto qui nella mia Bibbia se volete vederla dopo il culto, la prima cosa che ha detto quando l’ho visto, mi ha stretto la mano e ha detto: Pastore, benvenuto in Alabama.
Dio sta facendo una cosa grandiosa in Alabama. Quindi ne abbiamo parlato. Poi, dopo, aveva una conferenza stampa alle tre.
Così ci ha chiesto di salire nella sua macchina e così Marcy e io siamo andati in macchina con lui e il suo autista dal ristorante alla conferenza stampa dove centinaia di persone e decine di telecamere aspettavano. In macchina, ha detto: Joe, questo è un momento decisivo in questa battaglia, e non faccio mai un discorso impreparato senza appunti, ma questa conferenza stampa è stata una sorpresa per noi.
Non sapevamo che ci sarebbe stata. E di conseguenza, sono totalmente impreparato. Non ho appunti.
Ho detto, Senatore, Dio apparentemente ti sta mettendo in una posizione in cui devi dipendere completamente da lui. Quindi ho pensato che volesse riordinare i suoi pensieri. Perciò Marcy e io ci sediamo tranquillamente sul sedile posteriore mentre ci dirigiamo verso la conferenza stampa.
Chiude il suo taccuino e dal momento in cui lasciamo il ristorante fino a quando arriviamo alla conferenza stampa, tutto ciò che fa è citare a memoria il Salmo 91. Per quanto lo riguarda, non c’è nessun altro in macchina. Non sta parlando con nessuno in macchina. Scende dalla macchina. Nessuno sa ancora che è lì perché la folla è dietro l’angolo. Lui scende dalla macchina e c’è una ragazzina ritardata di mezza età su una sedia a rotelle, e lui si siede lì e gioca con lei per cinque o sei minuti mentre tutti nel mondo lo aspettano dietro l’angolo.
Nessuno scatta foto. Voglio dire, non sta facendo il pavone. Gira l’angolo verso queste centinaia di persone, decine di telecamere, e in 15 minuti fa un gran discorso che inizia con il commento di questo tono: se non parlo ora, sono colpevole di tradimento davanti a Dio Onnipotente.
Ha introdotto l’aborto, tutti i problemi attuali, e ha detto che la questione fondamentale è la legge del Dio delle Scritture. Non dimenticherò mai di aver ascoltato il giudice quel giorno mentre stava per affrontare l’opposizione del governo federale e dei media nazionali. Non dimenticherò mai le sue parole:
Chi dimora nel rifugio dell’Altissimo dimora all’ombra dell’Onnipotente. Io dico al Signore: «Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza, il mio Dio, in cui confido!» Certo egli ti libererà dal laccio del cacciatore e dalla peste micidiale. Egli ti coprirà con le sue penne e sotto le sue ali troverai rifugio. La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza. Tu non temerai gli spaventi della notte, né la freccia che vola di giorno, né la peste che vaga nelle tenebre, né lo sterminio che imperversa in pieno mezzogiorno. Mille ne cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra; ma tu non ne sarai colpito.
Queste sono le parole di un uomo che riposa nella sovranità, nella supremazia e nel trionfo del regno di Cristo, e anche voi potete farlo in mezzo a tutti i problemi che affronterete nella vita.
Ora andiamo al capitolo 7. Vedete, inizia nei versetti da 1 a 8 con questa visione di quattro bestie orribili. Il motivo per cui ho letto della statua è perché le quattro bestie di questo capitolo sono le quattro parti della statua colossale del capitolo 2 viste da un’angolazione diversa. La prima bestia, se ci fate caso, rappresenta Babilonia, la seconda bestia rappresenta la Persia, la terza bestia rappresenta la Grecia, la quarta bestia rappresenta Roma, e sono semplicemente viste da angolazioni diverse.
La statua concerneva il potere di questi regni, sopraffatti dal regno di Dio, e il punto di vista della visione della bestia è l’enfasi sulla loro depravazione e sulla loro violenza, e Dio li distrugge e il regno di Dio li sopravvive. Non entreremo, spero di non deludervi, non entreremo in tutti i dettagli perché non abbiamo tempo, ma uno studio di essi, i dettagli di questa profezia, è emozionante. Dice che dalla quarta bestia nel versetto 7, sorgono dieci corna che potrebbero implicare un potere completo e comprensivo, ma queste dieci corna dell’Impero Romano potrebbero riferirsi ai primi dieci re di Roma.
E poi dall’Impero Romano sorge nel versetto 8 un piccolo corno, parleremo di più tra qualche minuto di questo piccolo corno che fa così tanto danno alla chiesa del Signore Gesù Cristo, e poi nei versetti dal 9 al 14 avete la visione centrale dell’intero libro. Avete una visione del trono di Dio e del Figlio dell’Uomo. Diamo un’occhiata a Daniele 7 versetti dal 9 al 12, il trono di Dio.
Ora tenete a mente il contesto. Ha appena parlato di tutti questi orribili regni dell’uomo in ribellione contro Dio che professano di essere così potenti. E ora sono faccia a faccia in contrasto con Dio Onnipotente che siede su questo trono e che domina l’universo, di fronte al quale questi regni sono un nulla.
E dice nel versetto 9:
9 Io continuai a guardare finché furono collocati troni e l’Antico di giorni si assise. La sua veste era bianca come la neve e i capelli del suo capo erano come lana pura; il suo trono era come fiamme di fuoco e le sue ruote come fuoco ardente.
10 Un fiume di fuoco scorreva, uscendo dalla sua presenza; mille migliaia lo servivano e miriadi di miriadi stavano davanti a lui. Il giudizio si tenne e i libri furono aperti.
11 Allora io guardai a motivo delle grandi parole che il corno proferiva guardai finché la bestia fu uccisa, e il suo corpo distrutto e gettato nel fuoco per essere arso.
Ecco un’immagine vivida di Dio Onnipotente. Notate che i suoi capelli e i suoi vestiti sono di un bianco puro, a simboleggiare la sua purezza e la sua santità.
È seduto su un trono che simboleggia la sua sovranità e la sua supremazia su tutti i troni degli uomini. Le ruote del suo trono sono di fuoco. Abbiamo visto in Ezechiele che questo è il simbolo della provvidenza di Dio con cui egli esegue la sua volontà tra le sue creature.
Notate che da questo trono del giudizio esce fuoco, che l’intero trono è in fiamme per il giudizio, l’ambientazione è quella di una corte, e gli attendenti di questo trono sono milioni e milioni di angeli pronti ad eseguire ogni più piccolo comando di Colui che è assiso sul trono. E poi notate il suo nome. Il suo nome è l’Antico di giorni.
Egli è il Dio Eterno, il Dio Immutabile. Questi quattro regni bestiali sorgono e cadono, ma le vie di Dio e i piani di Dio sono eterni. Dio non è mai stato colto di sorpresa, ha detto uno.
Dio non è mai indeciso. Dio non è mai in preda al panico per questo mondo. E quindi il suo popolo non deve essere in preda al panico perché il suo popolo non sarà mai conquistato.
E notate cosa sta facendo Dio dal suo trono. Sta distruggendo tutti i suoi nemici. E poi arriviamo all’immagine del Figlio dell’uomo nei versetti 13 e 14.
Dice:
13 Io guardavo nelle visioni notturne ed ecco sulle nubi del cielo venire uno simile a un Figlio dell’uomo; egli giunse fino all’Antico di giorni e fu fatto avvicinare a lui.
14 A lui fu dato dominio, gloria e regno, perché tutti i popoli, nazioni e lingue lo servissero; il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno è un regno che non sarà mai distrutto».
Ora parliamo un attimo della traduzione prima di vedere cosa dice. Guardate il versetto 13. La New American Standard Version e tutte le versioni in italiano dicono: Egli vide sulle nuvole del cielo uno simile a un Figlio dell’uomo.
Parliamo molto velocemente di “simile” e di “un”. Che “un” non deve essere lì. La King James dice, “il” Figlio dell’Uomo. Ma non dovrebbe esserci nemmeno il “il”.
Davvero? sì: Figlio dell’Uomo.
Perché questa non è una descrizione. Questo è un titolo messianico. Questo è un nome proprio, per così dire.
Non sta dicendo che ne ho visto uno simile a un Figlio dell’Uomo. Sta dicendo, ne ho visto uno simile a Figlio dell’Uomo. Quindi togliete “un” e mettete “il”. Nell’originale non c’è ma in italiano mettete “il”
Perché il punto è che questo è un titolo messianico e non una descrizione. Ora la parola “simile” è importante. Perché non ha semplicemente detto: Ho visto il Figlio dell’uomo? Perché ha detto simile? Volete indovinare nel vostro cuore prima che ve lo dica?
Perché il Figlio dell’uomo non era ancora venuto.
Non aveva ancora fatto la sua apparizione. Non si era ancora incarnato e non aveva preso su di sé la nostra umanità. Questa era una rivelazione pre-incarnata del Figlio dell’Uomo.
Ora parliamo del titolo: Figlio dell’uomo. Sembra essere l’auto-definizione preferita di Gesù. Lui si definisce Figlio dell’uomo più di ogni altra cosa.
E di solito mostriamo di non comprendere il significato del titolo. Di solito diciamo questo, beh, Gesù era il Figlio dell’Uomo e il Figlio di Dio, come se la frase il Figlio dell’Uomo indicasse la sua umanità e la frase il Figlio di Dio indicasse la sua divinità. Bene, questa non è l’implicazione dell’idioma Figlio dell’Uomo.
Figlio dell’uomo rappresenta e simboleggia l’umanità di Cristo e la sua divinità. Rappresenta e simboleggia la sovranità e la sofferenza. Qui in Daniele 7, il Figlio dell’uomo è una dignità, una persona, non una creatura, una persona di pari dignità dell’Antico dei Giorni che viene e sta con Lui, che condivide il suo governo su tutta la creazione, una persona grande e gloriosa, ma che nel Nuovo Testamento assume su di sé la carne umana, nasce da una vergine, e il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti.
Perdona i peccati sulla terra. Fa ciò che solo Dio può fare, perché Lui è Dio, ma fa anche ciò che l’uomo può fare, e cioè soffrire, perché questo grande Sovrano ha preso su di Sé la nostra umanità per soffrire al posto nostro. Quindi l’idioma Figlio dell’Uomo, ogni volta che vedete questo idioma, pensate che questo è Dio che siede sul trono, che si è fatto uomo per salvarci dai nostri peccati tramite la morte, e poi dopo la sua resurrezione ha ripreso di nuovo il suo posto su quel trono.
Significa sovranità e sofferenza, sovranità e sofferenza, sovranità e sofferenza. È un titolo glorioso. E dice che Dio ha dato al Figlio dell’Uomo un regno.
Ora voglio che notiate la formulazione qui nel versetto 13.
13 Io guardavo nelle visioni notturne ed ecco sulle nubi del cielo venire uno simile a un Figlio dell’uomo; egli giunse fino all’Antico di giorni e fu fatto avvicinare a lui.
14 A lui fu dato dominio, gloria e regno, perché tutti i popoli, nazioni e lingue lo servissero; il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno è un regno che non sarà mai distrutto».
Cioè, Dio diede a Gesù un regno mondiale che avrebbe rovesciato ogni opposizione, non alla sua seconda venuta, non quando scese o scenderà dall’Antico dei Giorni, ma quando giunse all’Antico di Giorni e fu presentato davanti a Lui.
Ora, quando fu che Gesù salì all’Antico dei Giorni? Dopo la sua morte sulla croce, la sua resurrezione dalla tomba e la sua ascensione alla destra di Dio. Vedete, fu nella sua resurrezione e nella sua ascensione che giunse a Dio e Dio gli diede un regno su tutto il mondo. Quindi non dobbiamo aspettare fino alla seconda venuta.
Satana non è al comando di questo mondo. Cristo è stato al comando di questo mondo per 2000 anni. Dio gli ha dato un regno quando è asceso 2000 anni fa alla destra di Dio, e da allora è stato al comando, e ha tenuto le redini della storia di questo pianeta nelle sue mani per 2000 anni.
Ora notate la descrizione di questo regno che Dio diede a Cristo. Vediamo di cosa si tratta. Nel versetto 14, vedete se qualcuno ha questa traduzione.
14 A lui fu dato dominio, gloria e regno, perché tutti i popoli, nazioni e lingue lo servissero; il suo dominio è per 1.000 anni, che non passeranno nel Suo regno. No.
Il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno è un regno che non sarà mai distrutto».
Cioè, una volta che Dio ha dato a Gesù questo regno che supererà ogni opposizione, niente lo fermerà.
Niente può fermarlo finché non avrà compiuto tutti i suoi scopi, ed Egli regnerà finché non avrà messo tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi. Ora, non avevo notato qualcosa fino all’altro giorno studiando questo passo, ma vedete nel versetto 11, ripetutamente la Parola di Dio contrappone la chiesa a uno stato empio, e contrappone il Cristianesimo a uno stato empio. Qui dice nel versetto 14 che è Cristo a cui tutti i popoli, le nazioni e gli uomini di ogni lingua giureranno fedeltà e che serviranno.
Torniamo al capitolo 3, versetto 4. Lasciate che vi mostri qualcosa. Capitolo 3, versetto 4. Ecco Nebukadnetsar.
4 Quindi l’araldo gridò a gran voce: «A voi, popoli, nazioni e lingue è ordinato che,
5 appena udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del salterio della zampogna e di ogni genere di strumenti, vi prostriate per adorare l’immagine d’oro che il re Nebukadnetsar ha fatto erigere;
Versetto 7.
7 Cosí, non appena tutti i popoli udirono il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del salterio e di ogni genere di strumenti, tutti i popoli, nazioni e lingue si prostrarono e adorarono l’immagine d’oro,
Capitolo 4, versetto 1.
1 «Il re Nebukadnetsar a tutti i popoli, a tutte le nazioni e lingue, che abitano su tutta la terra:
Guardate quanto erano umili questi personaggi.
Ha detto, noi siamo l’istituzione suprema su questa terra. Siamo noi che abbiamo l’autorità e il diritto di controllare, pianificare e gestire ogni cosa, e a parte il nostro governo e la nostra gestione, tutto è caos. Pertanto, Nebukadnetsar e gli altri re invitano tutti gli uomini, le nazioni e i popoli di ogni lingua a inchinarsi davanti a loro.
E sono tutti degli imbroglioni. E sono tutti dei ribelli nel regno di Cristo. È il regno di Cristo e solo il suo a cui tutti i popoli, le nazioni e gli uomini di ogni lingua devono inchinarsi e servire.
Il Nuovo Testamento fa la stessa cosa. Dice che se confesserai con la tua bocca che Gesù è Kyrios in greco, e crederai nel tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato. Perché non c’è sotto il cielo nessun altro nome dato agli uomini, mediante il quale dobbiamo essere salvati, se non il nome Kyrios.
Ora sapete a cosa si riferiva la parola greca Kyrios ai tempi del Nuovo Testamento? A Cesare. E ora arrivano i cristiani e dicono che non c’è altro Cesare se non Gesù. Non c’è nessun altro governo illimitato onnicomprensivo in questo universo se non il Signore Gesù Cristo, al quale tutti i governi politici, ecclesiastici, familiari e culturali devono rendere conto, altrimenti periranno sotto il suo giusto scettro.
Vedete, quando dissero che Gesù è Kyrios, stavano dichiarando guerra alla Roma anticristiana. La Roma anticristiana è andata e noi continuiamo a marciare. Nebukadnetsar, Serse, Ciro, Alessandro, i Cesari, tutti affermano di essere l’autorità suprema tra tutte le nazioni, i popoli e le lingue della terra.
Se ne sono andati. E il regno del Signore Gesù Cristo è ancora in piedi. E non solo è ancora in piedi, ma è dato al suo popolo da condividere.
Queste bestie sono distrutte. Questo piccolo corno che fa questo: perseguita così tanto la chiesa del Signore Gesù Cristo. Vedete capitolo 7 nel versetto 18 che dice:
18 poi i santi dell’Altissimo riceveranno il regno e lo possederanno per sempre, per l’eternità
Versetto 21 e 22
21 IO guardavo e quello stesso corno faceva guerra ai santi e li vinceva
22 finché giunse l’Antico di giorni e fu resa giustizia ai santi dell’Altissimo, e venne il tempo in cui i santi possedettero il regno.
Versetto 25, ecco a proposito di questo piccolo corno,
25 Egli proferirà parole contro l’Altissimo, perseguiterà i santi dell’Altissimo con l’intento di sterminarli e penserà di mutare i tempi e la legge; i santi saranno dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo.
26 Si terrà quindi il giudizio e gli sarà tolto il dominio, che verrà annientato e distrutto per sempre.
27 Poi il regno, il dominio e la grandezza dei regni sotto tutti i cieli saranno dati al popolo dei santi dell’Altissimo; il suo regno è un regno eterno, e tutti i domini lo serviranno e gli ubbidiranno
Chi è questo piccolo corno? Beh, voglio dire, le ipotesi sono una dozzina. Ce ne sono tre che mi sembrano ragionevoli, quindi scegliete tra queste tre.
Ci sono due piccole corna. C’è un piccolo corno più avanti nell’ottavo capitolo, e penso che sia ovviamente Antioco IV Epifane, il grande tiranno greco che perseguitò gli ebrei.
Ma nel settimo capitolo, penso che sia una di queste tre persone.
O, come disse Calvino, i Cesari individualmente, o questa focalizzazione del potere della Roma anticristiana nell’istituzione dei Cesari nel suo attacco alla chiesa cristiana. Un’altra interpretazione è che il piccolo corno sia Vespasiano. Vespasiano, l’undicesimo imperatore di Roma che fece così tanto danno alla chiesa. La terza ipotesi, che mi piace di più, è Erode il Grande. Il grande persecutore della chiesa che uccise tutti i bambini nel primo secolo perché non voleva che nascesse il Messia, che in seguito fu ucciso da Dio stesso. E la sua persecuzione della chiesa cessò. Il punto è che questa figura che era così potente e così feroce, non c’è più.
È polvere. Dio è intervenuto nella storia, ha incoronato suo Figlio, il Signore Gesù Cristo come Re dei re, e ora regniamo con Lui come regno di sacerdoti, e tutti i suoi nemici saranno distrutti proprio come Erode il Grande o Antiochio Epifane o Vespasiano o tutti i Cesari o chiunque cerchi di fare del male al popolo di Dio. Ora, fermiamoci un attimo e facciamo una domanda.
Perché nazioni e culture nel corso della storia, compresa la nostra, hanno combattuto così vigorosamente per distruggere e mettere a tacere una voce cristiana in quella cultura? Ora, in modo incoerente nel corso della storia, Babilonia, Persia, o chiunque altro, America, perché le nazioni e le culture di questo mondo non sopportano che gli siano ricordati i Dieci Comandamenti? Bene, non chiamiamo Roy Moore per rispondere a questa domanda. Chiamiamo uno dei nostri nemici per rispondere a questa domanda. E il signor John Dewey ha risposto abilmente.
E se sapete qualcosa di John Dewey, saprete che è la sua filosofia anticristiana dell’educazione che domina ora la filosofia dell’educazione nel sistema scolastico pubblico degli Stati Uniti d’America. Lasciamo che sia John Dewey a rispondere alla domanda. Perché, signor Dewey, le culture non sopportano che gli sia ricordato il cristianesimo e i dieci comandamenti? John Dewey rispose, e cito:
Non riesco a capire come sia possibile una qualsiasi realizzazione dell’ideale democratico come ideale morale e spirituale vitale negli affari umani senza rinunciare al concetto della divisione fondamentale in cui è impegnato il cristianesimo.
Ciò che ha appena detto è che i nostri obiettivi di livellare tutte le cose e creare una società democratica in cui tutti sono uguali, in cui c’è una ridistribuzione forzata della ricchezza, in cui a tutti viene insegnata la stessa cosa e a tutti viene insegnato a pensare allo stesso modo, i nostri obiettivi non saranno mai raggiunti finché il cristianesimo continuerà a fare una divisione tra giusti e malvagi. E ha perfettamente ragione. E notate come il cristianesimo si sia indebolito nel corso degli anni e il nemico sia emerso.
Bene, vorrei che potessimo continuare, ma voglio passare del tempo ad applicarlo. Quindi lasciatemi buttare via queste sette pagine qui. Lasciatemi fare qualche applicazione.
In primo luogo, le nazioni e le loro istituzioni politiche derivano la loro esistenza da Gesù Cristo, non dall’uomo. Ricordate cosa disse Daniele nel capitolo 2, versetto 21, riguardo a Dio.
21 Egli muta i tempi e le stagioni, depone i re e li Innalza, dà la sapienza ai savi e la conoscenza a quelli che hanno intendimento.
Capitolo 4, versetto 17.
17 … l’Altissimo domina sul regno degli uomini, egli lo dà a chi vuole e vi innalza l’infimo degli uomini
Il Signore Gesù Cristo è il monarca del sistema politico degli Stati Uniti e di tutte le altre nazioni. Coloro che salgono al potere in quelle istituzioni politiche sono gli uomini che Gesù mette al potere.
E coloro che sono rimossi dal potere sono coloro che egli rimuove dal potere. Gesù disse: per mezzo mio regnano i re. E così è Cristo, non l’uomo, che dà alle nazioni e alle loro istituzioni politiche la loro esistenza.
Seconda applicazione. Gesù Cristo sovrintende e dirige tutti gli affari dei governi civili nella vita di una nazione secondo il suo piano per il suo popolo eletto. Di tutte le decine di migliaia di leggi ridicole che il Congresso approva ogni anno, di tutte le decine di migliaia di regolamenti burocratici che provengono dal dipartimento esecutivo che controlla le nostre vite, ognuna di esse senza eccezione è stata diretta dal Signore Gesù Cristo per uno scopo specifico. Tutto. Lui ha il controllo completo.
Terzo, Gesù come re delle nazioni esige obbedienza a tutti i suoi comandi da tutte le nazioni. Ora, una delle cose che la gente dice è che è solo Israele dell’Antico Testamento a cui si applicava la legge civile dell’Antico Testamento, non alle nazioni al di fuori di Israele. Perché Dio ha detto che punirò Babilonia per la sua disobbedienza a me, alla Persia, alla Grecia e a Roma? Queste non sono nazioni ebraiche. Queste non sono del popolo del patto di Dio. Dio li ha ritenuti responsabili dei loro peccati e pretende obbedienza non solo da Israele nell’Antico Testamento, pretende obbedienza da Babilonia, Persia, Grecia, Roma, Stati Uniti d’America, così come da tutti noi come individui.
In quarto luogo, Cristo revoca, invalida, cassa la ribellione delle nazioni malvagie per la sua gloria e il bene del suo popolo. L’uomo propone, Dio dispone. Cristo esegue i giusti giudizi di Dio sulle nazioni malvagie e sui politici malvagi. Notate, dov’è Babilonia oggi? Dov’è la Persia? Dov’è la Grecia? Dov’è Roma? Cristo apre la strada alla diffusione globale e al successo del vangelo tra le nazioni. In altre parole, nessuna nazione sulla terra, per quanto malvagia, per quanto islamica, per quanto umanistica, nessuna nazione può fermare la diffusione, l’avanzamento e il successo del vangelo del Signore Gesù Cristo. In tutte queste dittature musulmane di lingua araba, c’è una testimonianza cristiana. E nella maggior parte di quelle nazioni, la testimonianza protestante è la chiesa presbiteriana. Ho parlato con loro. Ho insegnato loro sull’isola di Cipro, dove vengono portati uomini e donne dall’Iraq, dall’Iran, dal Libano, dalla Giordania, dal Sudan, dall’Egitto e da vari altri posti. E vengono istruiti per due settimane. E ho avuto il privilegio di insegnare loro.
Chiedo loro, beh, com’è che siete diventati cristiani? Come siete diventati riformati e presbiteriani? E tramite un interprete, tutti dissero, perché le nostre dottrine di fede sono la Confessione di fede di Westminster. Ho detto, beh, dove avete preso questa Confessione di fede di Westminster scritta in Inghilterra? Hanno detto che 100 anni fa, degli uomini devoti sono venuti nel tentativo di provare a stabilire una cultura e una civiltà cristiana nelle nazioni orientali. Sono venuti con le loro confessioni di fede. Ed è questo che predicarono. Ed è questo che insegnarono. Ed è questo che crediamo.
Ed è per questo che siamo disposti a morire. Non potete fermarlo, Cristo governa le nazioni per la protezione e l’incoraggiamento della chiesa.
E cari, tenetelo sempre a mente, in particolare quando leggete i giornali. E alla fine, Cristo, il re di tutte le nazioni, porterà una trasformazione completa del carattere delle nazioni del mondo quando tutte diventeranno suoi discepoli. Quali sono allora i doveri delle nazioni del mondo, come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, la Francia e l’Iraq? Quali sono allora i doveri delle nazioni del mondo verso Cristo, il loro re? In primo luogo, è dovere delle nazioni e dei loro enti politici onorare il loro re come sudditi fedeli.
In tutte le loro istituzioni e leggi, Nebukadnetsar si rifiutò di onorare il Dio vivente come re e di inchinarsi di fronte alla sua supremazia. E così Dio gli inflisse un giudizio terrificante: essere cacciato dalla società umana e dover vivere come un animale selvatico nei campi per sette stagioni.
Daniele 4:32 dice a Nebukadnetsar:
32 tu sarai scacciato di mezzo agli uomini e la tua dimora sarà con le bestie dei campi; ti sarà data da mangiare erba come i buoi e passeranno su di te sette tempi, finché tu riconosca che l’Altissimo domina sul regno degli uomini e lo dà a chi vuole».
Versetti come questi dovrebbero costringere a fermarsi e a riflettere con timore e tremore tutti coloro che ricoprono cariche politiche. Non solo hanno il dovere di fare tutto per la gloria del Dio trino, ma se trascurano o violano tale dovere mentre sono in carica, si espongono allo stesso terrificante giudizio.
In secondo luogo, è dovere delle nazioni, in quanto sudditi del Signore Cristo, fare delle sue leggi civili rivelate nella Bibbia la base e la fonte delle proprie leggi. Devono avere Cristo come unica fonte di legge e la Bibbia come unico codice di leggi politiche, perché egli è l’unico legislatore, giudice, re e salvatore incarnato. La responsabilità dello Stato, la responsabilità del governo civile degli Stati Uniti e dell’Italia è quindi quella di obbedire e far rispettare i principi di giustizia illustrati nelle leggi civili della Bibbia di Cristo.
Terzo, è dovere delle nazioni verso Cristo loro re rispettare e far rispettare il carattere morale e religioso richiesto da Cristo a coloro che ricoprono cariche pubbliche così come a coloro che votano. Proprio come il magistrato non può usare il potere della sua carica come preferisce, così l’elettore non può usare il suo potere di voto in qualsiasi modo preferisca. Né ogni individuo è qualificato per ricoprire una carica.
Sono richiesti un’elevata moralità e un’integrità incorruttibile, autodisciplina, fedeltà rigorosa, lealtà al patto e sincera sottomissione a Cristo. Soprattutto, deve essere un cristiano autentico e maturo, totalmente impegnato dalla parola di Dio. Il popolo di una nazione non è libero di eleggere chiunque indiscriminatamente a posizioni di potere politico.
Sono tenuti a votare non solo per uomini con buone capacità, ma anche per uomini dal carattere ineccepibile e dal sano cristianesimo. Una nazione deve al suo re, Gesù Cristo, di eleggere uomini che abbiano le qualifiche richieste dalla sua parola e nessun’altra. La domanda da porsi su un candidato non è: può essere eletto? Non è: è repubblicano o democratico? Ma: è completamente cristiano? E le sue opinioni sono completamente bibliche? Ricordate, cari, gli antagonisti del giudice Roy Moore in Alabama sono un governatore repubblicano, un procuratore generale repubblicano, giudici nominati repubblicani, non dei democratici.
Il minore dei due mali è pur sempre un male. E un elettore cristiano non può votare per una persona malvagia o per una brava persona con politiche malvagie. Inoltre, proprio come non tutti sono qualificati per governare, non tutti sono qualificati per votare.
Gesù il Re non ha solo stabilito i requisiti per i governanti, ha anche stabilito i requisiti per gli elettori. Questo punto è spesso dimenticato. Ai senza legge, agli irresponsabili, agli ignoranti e agli immaturi non era permesso votare nella Repubblica ebraica dell’Antico Testamento.
Nessuno era autorizzato a partecipare al governo della nazione se non aveva alcun interesse per il passato e nessun impegno per il futuro. Un elettore dovrebbe essere un uomo che ha fede in Dio, il suo Redentore, che ama la sua eredità nel Patto e che è impegnato con la sua famiglia e con un futuro sotto la parola di Dio, per la gloria di Dio, disposto ad assumersi tutti i rischi e le responsabilità della libertà e della maturità cristiana. Gli elettori che sono essi stessi immorali e increduli probabilmente voteranno per rappresentarli coloro riflettono il loro carattere.
Come qualcuno ha detto, nel votare per i candidati politici un elettore responsabile è tenuto a sottoporre il suo giudizio e le sue inclinazioni al controllo della parola di Dio. Le nazioni hanno anche il dovere di rispettare la legge di Cristo affinché i cittadini possano vivere in rispettosa sottomissione alle loro leggi e alla loro legittima autorità. La Bibbia dice chiaramente in Romani 13
Ogni persona sia sottoposta alle autorità superiori, poiché non c’è autorità se non da Dio, e le autorità che esistono sono istituite da Dio.
Ciò, naturalmente, non implica che le autorità civili siano al di sopra delle critiche o che debbano essere obbedite indipendentemente da ciò che comandano anche se ci comandano di peccare contro Dio, tale visione è disonorevole per Cristo. È dovere dei cittadini e dei magistrati inferiori resistere alle leggi tiranniche e alle decisioni del governo civile.
Se l’autorità civile rifiuta la legge di Dio come suo standard e fonte di legge e promulga leggi e rende decisioni giudiziarie che sono radicate nelle opinioni e nelle interpretazioni dell’uomo e non nella legge di Dio stessa come riflessa nella costituzione che i funzionari eletti e nominati hanno giurato di difendere, le loro leggi e decisioni sono nulle, non valide. Questa è stata la visione cristiana dominante sin dai tempi di Agostino. Quelle persone che sono in Patto con Dio non hanno alcun obbligo di obbedire a tali leggi e decisioni che sono contrarie alla parola di Dio, ma hanno di fatto il dovere di opporsi a loro e di estromettere dall’ufficio coloro che emanano tali leggi e decisioni.
E quando i governi federali, statali, provinciali o municipali ci ordinano di infrangere i nostri giuramenti o di disobbedire al nostro Dio o di tradire le nostre famiglie e la libera giurisdizione delle nostre chiese, allora quegli ordini devono essere disobbediti a prescindere dal costo perché dobbiamo obbedire a Dio piuttosto che all’uomo. Pensate che sia radicale? Oggi lo è sicuramente. Vi metterà nei guai.
Ha messo nei guai Shadrach, Meshach e Abednego. Quindi non c’è niente di nuovo nel mettersi nei guai. Il governo civile di Babilonia ordinò a tutti i cittadini di Babilonia nel capitolo 3 versetto 10 di prostrarsi e adorare l’immagine dorata di Nebukadnetsar non appena avessero udito il suono di tutti gli strumenti musicali con l’avvertimento nel versetto 11 che chiunque non si prostrasse e adorasse sarebbe stato gettato in mezzo a una fornace di fuoco ardente.
Al momento stabilito, i corni e tutti gli altri vari strumenti musicali risuonarono e migliaia e migliaia di cittadini schiavi, adoratori dello stato, si inchinarono sottomessi con il volto a terra in obbedienza a questa legge civile.
Solo tre adolescenti rimasero in piedi in quel campo: Shadrac, Meshac e Abednego.
Il capitolo 3 dice che ignorarono la legge. Dice che violarono la legge. Questi sono termini scritturali nel capitolo 3. Si rifiutarono di obbedire a quella legge che obbligava a inchinarsi davanti all’immagine perché adoravano e servivano solo Jehovah.
Questo, come potete immaginare, fece infuriare l’umile Nebukadnetsar che pensava di essere Dio. Ora, perché si infuriò così tanto per questi tre adolescenti? Ascoltate e scrivete questa cosa all’interno delle vostre palpebre. I magistrati civili che pensano di essere dèi detestano coloro che sanno che dèi non sono.
Così diede a questi tre giovani una seconda possibilità. Disse loro questo nel versetto 15.
Ora, se siete pronti nel momento in cui udite il suono del corno, del flauto, della lira, del trigono, del salterio e della cornamusa e di tutti i tipi di musica, a prostrarvi e ad adorare l’immagine che ho fatto, molto bene.
Ma se non adorerete lo Stato, sarete immediatamente gettati in mezzo a una fornace di fuoco ardente e quale Dio è che può liberarvi dalle mie mani?
I tre giovani risposero coraggiosamente al tiranno infuriato. Versetti dal 16 al 18.
16 Shadrak, Meshak e Abed-nego risposero al re, dicendo: «O Nebukadnetsar, noi non abbiamo bisogno di darti risposta in merito a questo.
17 Ecco, il nostro Dio, che serviamo, è in grado di liberarci dalla fornace di fuoco ardente e ci libererà dalla tua mano, o re.
18 Ma anche se non lo facesse, sappi o re, che non serviremo i tuoi dèi e non adoreremo l’immagine d’oro che tu hai fatto erigere».
Non obbediremo alla tua legge.
E conoscete il resto della storia. Non si sono piegati, non si sono inchinati e non sono bruciati. Sapete quali sono le mie parole preferite in quelle testimonianze di ragazzi adolescenti? Dicono: Nebukadnetsar, non abbiamo bisogno di darti una risposta a riguardo.
Il nostro Dio che serviamo è in grado di liberarci dalla fornace di fuoco ardente e ci libererà dalla tua mano. Ma anche se non lo facesse, anche se non lo facesse, anche se non lo facesse, noi non obbediremo alla tua legge.
Avete il coraggio di dirlo? Il nostro Dio è in grado di liberarci dai leoni e dalle mani dei nostri nemici in questa cultura. Ma anche se non lo facesse, non ci inchineremmo davanti all’immagine. Vi chiedo, amati, vi siete mai inchinati davanti all’immagine di Nebukadnetsar? Le nazioni che sono suddite del Messia il Principe, così come tutti i loro cittadini, hanno l’obbligo non solo di riconoscere la sua legittima autorità su di loro, ma noi, come nazioni, dobbiamo giurare fedeltà a lui come nostro Re e nostro Redentore. Non solo le persone di una nazione devono stipulare un patto tra loro per garantire e difendere i nostri preziosi diritti e privilegi ogni volta che il dovere chiama, ma il magistrato civile di una nazione deve giuridicamente promulgare leggi che dichiarano pubblicamente il suo attaccamento al Signore Gesù Cristo come suo Re e suo Principe.
E un giorno, un giorno, per grazia di Dio in questa cultura anticristiana, un giorno quando il Vangelo sarà riuscito a far sì che le persone in tutta questa terra pieghino il ginocchio al Signore Gesù Cristo, un giorno i cittadini di questa grande nazione diranno: Giuro fedeltà a Gesù Cristo, il Re degli Stati Uniti d’America, e alla repubblica sottomessa alla sua parola, una repubblica di stati sotto Cristo, divisibile con libertà e giustizia per tutti. Questo è l’unico giuramento che mi è caro, è il giuramento a Cristo. Poiché Gesù è realmente il Re di tutti gli individui e di tutte le nazioni, che esercita una giurisdizione originaria e immediata sul governo civile degli Stati Uniti, così come esercita una giurisdizione sulla Chiesa, come affermò AA Hodge, un teologo del Seminario di Princeton del XIX secolo, e con questo concluderemo:
Ne consegue necessariamente che la negazione generale o la negligenza della sua legittima signoria, qualsiasi rifiuto prevalente di obbedire a quella Bibbia, che è il libro di leggi aperto del suo regno, deve essere seguito dalla rovina politica e sociale, così come da quella morale e religiosa.
Se i cristiani professanti sono infedeli all’autorità del loro Signore nella loro veste di cittadini dello Stato, non possono aspettarsi di essere benedetti dalla presenza dello Spirito Santo nella loro veste di membri della Chiesa. Il regno di Cristo è uno e non può essere diviso nella vita o nella morte. Se la Chiesa langue, lo Stato non può essere sano.
E se lo stato si ribella al suo Signore e Re, la chiesa non può godere del suo favore. Se lo Spirito Santo viene ritirato dalla chiesa, non è presente nello stato. E così, in nome dei vostri interessi, vi supplico.
Nel nome dei vostri tesori e granai, delle vostre ricche fattorie e città, dei vostri beni accumulati nel passato e delle vostre speranze per il futuro, vi intimo, non sarete mai al sicuro se non difenderete fedelmente tutti i diritti della corona di Gesù, il Re degli uomini. Nel nome dei vostri figli e della loro eredità della preziosa civiltà cristiana che a vostra volta avete ricevuto dai vostri antenati, nel nome della chiesa cristiana, vi intimo che il suo sacro diritto di voto, la libertà religiosa, non può essere mantenuto da uomini che in questioni civili negano la loro fedeltà al Re. Nel nome della vostra anima e della sua salvezza, nel nome dell’adorabile vittima di quel sacrificio sanguinoso e straziante da cui traete tutte le vostre speranze di salvezza, attraverso il Getsemani e il Calvario, vi intimo, cittadini degli Stati Uniti, sopra al vostro vasto, selvaggio mare di politica, c’è un altro Re, un Gesù.
E la sicurezza dello Stato può essere assicurata solo tramite una lealtà umile e sincera alla sua persona e l’obbedienza alla sua legge.
Preghiamo.
Grazie per averci insegnato, caro Signore, che Gesù è Re. Grazie per averci detto che il suo regno è completo. Include tutto. Grazie per averci detto che non solo noi come individui, ma la nostra nazione è responsabile nei suoi confronti per obbedirGli o per perire sotto la sua ira. Preghiamo, o Signore, che tu ci dia la grazia di essere cittadini fedeli e leali in quel regno, cittadini intransigenti, cittadini che difendono i suoi diritti di Re indipendentemente dal costo per noi stessi. Preghiamo che tu porti questa nazione che amiamo in ginocchio davanti al tuo grande e imponente trono. Nel nome di Cristo.
Amen.