La nostra lezione di scrittura di oggi è il primo capitolo dei Proverbi. Primo capitolo dei Proverbi. Ma prima di leggere, preghiamo insieme.
Ti ringraziamo Signore per il privilegio di adorare. Ti ringraziamo perché ci hai detto cosa fare nell’adorazione che è accettabile per te e gradito a te. E ti ringraziamo per il meraviglioso privilegio di poter leggere la tua parola come atto di adorazione. Che privilegio è ascoltare la tua parola predicata. Perché sappiamo che in quella parola, quando applicata fedelmente, la tua voce deve essere ascoltata. E oh Signore, è quella la voce che risuscita i morti. È quella voce che porta pace e pentimento e fede e obbedienza. Quindi preghiamo Signore che possiamo ascoltare oltre la voce dell’uomo nella predicazione della tua parola. Per sentire la tua voce predicare sapienza ai nostri cuori. Per amore di Cristo, Amen. Alziamoci in piedi per riverenza per la lettura della parola di Dio.
Il primo capitolo dei Proverbi.
1 I Proverbi di Salomone, figlio di Davide, re d’Israele,
2 per conoscere sapienza e ammaestramento per intendere i detti di senno;
3 per ricevere ammaestramento circa l’agire saggiamente, la giustizia, il giudizio e la dirittura
4 per dare accorgimento ai semplici, conoscenza e riflessione al giovane.
5 Il savio ascolterà e accrescerà il suo sapere; l’uomo con intendimento ne otterrà saggi consigli,
6 per comprendere una sentenza e un enigma, le parole dei savi e i loro detti oscuri
7 Il timore dell’Eterno è il principio della conoscenza, ma gli stolti disprezzano la sapienza e l’ammaestramento.
8 Ascolta, figlio mio, l’ammaestramento di tuo padre e non trascurare l’insegnamento di tua madre,
9 perché saranno un fregio di grazia al tuo capo e monili al tuo collo.
10 Figlio mio, se i peccatori ti vogliono sedurre, non acconsentire.
11 Se dicono: «Vieni con noi; stiamo in agguato per spargere sangue, tendiamo insidie senza motivo all’innocente,
12 inghiottiamoli vivi, come lo Sceol tutt’interi come quelli che scendono nella fossa;
13 noi troveremo ogni sorta di beni preziosi, riempiremo le nostre case di bottino;
14 tu trarrai a sorte la tua parte con noi, e fra noi tutti ci sarà una sola borsa»
15 figlio mio, non incamminarti con loro, trattieni il tuo piede dal loro sentiero,
16 perché i loro piedi corrono al male e si affrettano a versare sangue.
17 Si tende invano la rete davanti a ogni sorta di uccelli;
18 ma costoro pongono agguati al loro proprio sangue e tendono insidie alla loro stessa vita.
19 Tali sono le vie di ogni uomo avido di guadagno; esso toglie la vita del suo proprietario.
20 La sapienza grida per le vie, fa sentire la sua voce per le piazze;
21 essa chiama nei luoghi affollati e pronuncia i suoi discorsi all’ingresso delle porte in città:
22 «Fino a quando, o semplici, amerete la semplicioneria, e gli schernitori prenderanno gusto a schernire e gli stolti avranno in odio la conoscenza?
23 Volgetevi alla mia riprensione; ecco, io verserò il mio Spirito su di voi e vi farò conoscere le mie parole.
24 Poiché ho chiamato e voi avete rifiutato, ho steso la mia mano e nessuno vi ha fatto attenzione,
25 anzi avete respinto ogni mio consiglio e non avete accettato la mia correzione,
26 anch’io riderò della vostra sventura, mi farò beffe quando verrà ciò che temete,
27 quando ciò che temete verrà come una tempesta, e la vostra sventura arriverà come un uragano, quando verranno su di voi l’avversità e l’angoscia.
28 Allora essi grideranno a me, ma io non risponderò, mi cercheranno con premura, ma non mi troveranno.
29 Poiché hanno odiato la conoscenza e non hanno scelto il timore dell’Eterno,
30 non hanno voluto accettare il mio consiglio e hanno disprezzato ogni mia riprensione.
31 Perciò si ciberanno del frutto della loro condotta e si sazieranno dei loro propri consigli.
32 Poiché lo sviamento dei semplici li uccide e la falsa tranquillità degli stolti li fa perire;
33 ma chi mi ascolta abiterà al sicuro, sarà veramente tranquillo, senza paura di alcun male».
Nel nostro studio di ciascuno dei libri della Bibbia, arriviamo ora al libro dei Proverbi che è come un piccolo microscopio.
Charles Bridges ha detto:
Attraverso di esso vediamo i dettagli minuti dei nostri obblighi e responsabilità come cristiani. Impariamo, mentre guardiamo attraverso questo microscopio, che non c’è un’occhiata, non c’è una parola, un gesto, uno sguardo dalla cosa più importante che facciamo tutto il giorno all’azione più piccola e insignificante nei quali o deturpiamo o adorniamo l’immagine del nostro Signore e la professione del suo nome.
Oppure, come ha detto qualcun altro, la funzione dei Proverbi è quella di mettere la pietà in abiti da lavoro. Vedere come la pietà e la sapienza si trasformano in dettagli pratici della vita. Ricordo che una volta un famoso evangelista disse che un buon modo per avere le vostre devozioni ogni giorno è leggere due Salmi e un capitolo dei Proverbi al giorno, perché i Salmi vi aiutano nella vostra relazione con Dio. E i Proverbi vi insegnano come relazionarvi gli uni con gli altri come uomini e donne, come famiglie, come fratelli e sorelle, come concittadini. E questo dire non è lontano dal vero.
Proverbi è un libro molto, molto importante col quale dovremmo avere una familiarità enorme. Ma non è sufficiente averne familiarità se non si sa come interpretarlo. Sapete, una delle cose più importanti riguardo la lettura della Bibbia è essere in grado di identificare la natura letteraria del brano che si sta studiando.
Ne abbiamo parlato un po’ la settimana scorsa. Ci sono narrazioni storiche che si leggono come si legge un libro di storia. Ci sono poesie che si leggono come poesie. Non si leggono queste due cose nello stesso modo. E quindi oggi voglio dire solo poche parole in più su come interpretare il libro dei Proverbi per voi stessi.
Prima di tutto, i Proverbi sono le poesie più brevi della Bibbia. A proposito, sapete quanti Proverbi ci sono nel libro dei Proverbi? … Nemmeno io. Ma i Proverbi sono le poesie più brevi della Bibbia.
Un proverbio è un breve detto che sostituisce molte parole. Infatti, sapete che l’Antico Testamento è stato scritto in ebraico, e in ebraico questi proverbi sono più brevi che in inglese. Lasciate che vi faccia un esempio.
A volte i Proverbi, un proverbio di due versi, nella lingua originale può avere tre parole ebraiche nella prima riga e quattro parole ebraiche nella seconda riga, e ci vogliono 20 parole inglesi per tradurre quelle sette parole. Quindi queste sono, di fatto, le poesie più brevi di tutta la Bibbia. Infatti, potremmo definire i Proverbi come illustrazioni che espongono realtà fondamentali della vita, o sapienza distillata, o esperienza compressa.
Mi piace quello che ha detto J. Adams:
I proverbi sono degli spunti di riflessione. Ti fanno iniziare a pensare seguendo certe linee. Non sempre ti dicono tutto quello che vorresti sapere, ma ti mettono nella giusta direzione e si aspettano che tu riempia il resto. Ha detto che un proverbio è come una caramella dura. Devi succhiarla, rigirandola più volte con la lingua finché non l’hai succhiata tutta.
L’applicazione a un caso specifico rende il proverbio portabile e memorizzabile. E quelle due parole descrivono e definiscono il motivo per cui i Proverbi sono nella Bibbia. Sono portabili e memorizzabili.
Cioè, ne potete mettere una manciata in tasca e portarli con voi per tutto il giorno. Sono brevi, sono memorizzabili, sono facili da capire e da ricordare, e più ne memorizzate e più ne avete sulla punta della lingua, più sarete saggi. Quindi Proverbi è un libro che fornisce indicazioni solide e concrete su ogni aspetto della vita umana e in tutte le relazioni umane.
Quando limitate i Proverbi alla vostra vita interiore, soggettiva, spirituale, mentale, la loro brillantezza e la loro utilità scompaiono. Ora ricordate anche, e voglio ricordarvelo di nuovo, ricordate anche le tre caratteristiche della poesia ebraica. Dovete capire cosa fosse importante per un ebreo quando scriveva poesie.
Ricordate le tre cose. Prima di tutto, immagini forti e tante figure retoriche. Per esempio, date un’occhiata alla vostra Bibbia in Proverbi 3:3 e vedrete un esempio di tante figure retoriche e immagini.
Benignità e verità non ti abbandonino;
legale intorno al tuo collo, scrivile sulla tavola del tuo cuore.
Vedete quelle espressioni metaforiche che rendono la sapienza di Dio come una collana al tuo collo, incidetele sul vostro cuore. Vedete l’immagine lì.
In secondo luogo le iperbole. Ricordate che lo scrittore ebraico ama esagerare di proposito per sottolineare un punto.
Guardate Proverbi 23:1, 2 e 3. Spero proprio che questa sia un’iperbole. Proverbi 23:1, 2 e 3.
1 Quando ti siedi a mangiare con un sovrano, considera attentamente ciò che hai davanti;
2 e mettiti un coltello alla gola, se hai molto appetito.
3 Non desiderare le sue pietanze squisite, perché sono un cibo ingannatore.
Spero che ci sia un po’ di iperbole lì. E ricordate anche che la caratteristica principale sono i parallelismi. Le poesie ebraiche sono solitamente composte da due versi, ed è la relazione tra quei versi che fa il punto.
Alcuni di questi parallelismi sono di quattro righe, sei, otto, ma la maggior parte sono di due. E lasciate che ve ne indichi alcuni. Alcuni di questi Proverbi, la prima riga e la seconda riga sono in contrapposizione tra loro.
Perché la seconda riga chiarisce e rafforza la prima riga. Ad esempio, andate all’undicesimo capitolo e al primo versetto, e lo vedrete.
La bilancia falsa è un abominio per l’Eterno,
ma il peso giusto gli è gradito.
Ora, questi Proverbi che mostrano un contrasto tra le due linee di solito iniziano con un ma, ed è una cosa poderosa. E il punto qui è che una moneta degli Stati Uniti fatta dopo il 1964 è un abominio per il Signore. E una moneta puramente d’argento fatta prima del 1964 gli è gradita. Questa è un’applicazione moderna: l’Eterno ha in abominio la moneta fiat a corso forzoso.
Ora ci sono anche sinonimi in cui sono ambedue le righe insieme a fare il punto. Andiamo al capitolo 11 e al versetto 7. Dice:
Quando un empio muore, la sua speranza perisce,
e l’attesa degli ingiusti svanisce.
In altri di questi parallelismi, c’è una riga che è un’affermazione letterale, e poi segue una riga che è un’affermazione figurativa o viceversa. Ad esempio, nel capitolo 11, versetto 22, un proverbio memorabile.
Come un anello d’oro nel grugno di un porco,
cosí è una bella donna senza senno.
E poi ci sono i Proverbi culminanti. Cioè, i Proverbi nei quali il pensiero che è iniziato nella prima riga è completato nella seconda. E guardatene un altro nel versetto 31 del capitolo 11.
Ecco, il giusto riceve la ricompensa sulla terra,
tanto piú l’empio e il peccatore!
Quindi quando leggete il libro dei Proverbi, tenete a mente queste cose, e vi diventeranno vivi. Ora qual è il tema e lo scopo del libro dei Proverbi? Perché è stato scritto e inserito nella Bibbia? E quella prima riga vi dà la risposta.
Dice:
I Proverbi di Salomone, figlio di Davide, re d’Israele, per conoscere sapienza …
Quindi lo scopo del libro dei Proverbi è di rendere assennato il lettore, e il tema del libro dei Proverbi è la sapienza. Ora assicuratevi di comprendere la sapienza. Se non capite cosa la Bibbia intende per sapienza, perderete il punto del libro dei Proverbi. La sapienza significa molto di più di una semplice conoscenza teorica, una filosofia o vari altri argomenti. È più che semplicemente conoscere e comprendere un sacco di cose. Ora, naturalmente, una parte è fatta di questo. Ma la sapienza include qualcos’altro. Include una vera intuizione sulle questioni fondamentali della vita. La sapienza include la conoscenza. Include la comprensione, in particolare la comprensione della Bibbia. Vi dà una vera comprensione delle relazioni di base e delle questioni di base della vita. Ma c’è un altro elemento nella sapienza. E se andate a Esodo 31, vedrete qual è quell’altro elemento. Esodo 31.
Ho sempre pensato che questo fosse un testo interessante e istruttivo. E dice questo. Il contesto è quello della costruzione del tabernacolo.
Ora il Signore parlò a Mosè, dicendo: «Vedi, io ho chiamato per nome Betsaleel, figlio di Uri, figlio di Hur, della tribú di Giuda; e l’ho riempito dello Spirito di DIO, di sapienza, di intelligenza, di conoscenza e di ogni abilità, per ideare disegni artistici, per lavorare l’oro, l’argento e il bronzo, per scolpire pietre da incastonare, per intagliare il legno e per eseguire ogni sorta di lavori.
Quindi ecco il secondo elemento della sapienza, ed è abilità di eseguire lavori. Quindi quella sapienza, e ricordate queste due parole, intuizione e abilità, intuizione e abilità, intuizione e abilità, ricordate che quando la Bibbia parla di sapienza, parla di quelle vere intuizioni della natura fondamentale delle cose che raccogliamo dalla Parola di Dio, unite alle abilità pratiche per applicare quelle intuizioni in modo concreto alla nostra vita quotidiana. Ecco cos’è la sapienza. Una vera intuizione sui problemi fondamentali della vita, con le capacità pratiche per applicare tali intuizioni in modo concreto nella vita di tutti i giorni. Greg Bahnsen ha definito la sapienza in questo modo, ha detto:
È le capacità di una vita pia, acquisite da coloro che sono in Cristo tramite la ricezione spirituale e la comprensione della Parola di Dio. Sono acquisite solo da coloro che sono in Cristo. La sapienza non è per nessuno se non per coloro che sono in Cristo. È ricevuta dallo Spirito Santo, che illumina le nostre menti per comprendere la vita e come viverla.
E questa comprensione è tratta dal nostro studio della Parola di Dio, intuizione e abilità. Ora, quali sono le caratteristiche di una persona saggia? Nella Bibbia, come appare una persona saggia? Bene, andiamo a Deuteronomio 32: 29.
Se fossero saggi comprenderebbero questo,
considererebbero la fine che li aspetta.
Considererebbero il loro futuro
Il punto è che una persona saggia non è miope. Non dimentica il futuro e vive solo per l’oggi. Considera le conseguenze. Considera gli effetti. Un uomo saggio si chiede sempre: se faccio questo oggi, quali saranno le conseguenze domani? Se faccio questo oggi, che influenza avrà domani? Se sostengo questo pensiero oggi e sostengo questa opinione, quali saranno le conseguenze sulla mia vita per aver sostenuto questa particolare idea o questa particolare opinione? Una persona saggia non è miope. In secondo luogo, i giudizi di una persona saggia sono acuti e profondi. I suoi giudizi e le sue valutazioni della vita sono acuti e profondi, a differenza dei consigli degli amici di Giobbe in un altro libro di letteratura sapienziale.
Ricordate gli amici di Giobbe, i suoi tre amici intimi che andarono da lui per cercare di confortarlo nella sua ora di sofferenza e nel tempo della sua afflizione? E invece di consigliarlo e confortarlo, divennero i suoi tormentatori. Perché? Beh, molti dei loro consigli erano perfettamente biblici. E tuttavia erano superficiali. Erano limitati nella loro applicazione. Avevano i paraocchi. Ciò che sapevano tra i paraocchi era giusto. E qualunque applicazione facessero dalla dottrina, le informazioni che conoscevano da cui guardavano la vita tra quei paraocchi, ogni volta che applicavano quelle dottrine, erano corretti. Ma ciò che non sapevano è che i paraocchi sono così. E che quando studiate l’intera Parola di Dio, c’è molto di più qui fuori da tenere a mente. Ci sono molti più principi. C’è una prospettiva molto più ampia. Avrete udito che un po’ di conoscenza è una cosa pericolosa. Voglio dire, è proprio così. E il problema che lo rende pericoloso è quando avete poca conoscenza, ma pensate di averne molta. È allora che siete davvero pericolosi.
E non sapete nemmeno che c’è molto di più fuori dai paraocchi da sapere e da valutare nella vita. E quindi più comprendete la Parola di Dio, e più ampia e profonda diventa la vostra comprensione del Signore, più diventate saggi, più acuti e profondi e più applicabili saranno i vostri giudizi, le vostre valutazioni e i vostri consigli.
Poi c’è una terza caratteristica di una persona saggia, ed è che una persona saggia dovrebbe, enfatizzo la parola dovrebbe, dovrebbe diventare più saggia con l’età e la maturità. Una persona saggia dovrebbe diventare più saggia con l’età e la maturità. Andate a Giobbe capitolo 12 e versetto 12. Ora sto citando da diversi libri, nella Bibbia c’è letteratura sapienziale.
Questi sono Giobbe, Proverbi, Ecclesiaste, Cantico dei Cantici, e in un modo o nell’altro hanno tutti a che fare con la sapienza. Ma vediamo cosa dice il libro di Giobbe qui nel capitolo 12, versetto 12.
Nei vecchi si trova la sapienza:
Con una lunga vita c’è comprensione.
Ora, questo non significa che più a lungo vivi più sarai automaticamente saggio se semplicemente osservi attentamente la vita. No, questo presuppone che un uomo cerchi per tutta la sua vita di vivere nei termini della Parola di Dio. E più a lungo vive nei termini della Parola di Dio, comprendendola e applicandola alla sua vita, di solito più saggio sarà. Quindi se sei una persona saggia oggi e sei dedito alla sapienza, tra 30, 40, 50, 60, 70 anni, guarderai indietro alla conoscenza che avevi allora e dirai: che stupido ero. D’altra parte, non c’è niente di più tragico di una persona che professa di essere cristiana, che vive la vita cristiana, ma che non ha studiato fedelmente la Parola di Dio, e poi quando arriva alla fine della sua vita, da vecchio, è inacidito e nessuno vuole andare da lui per un consiglio. Sarà diventato cinico. Sarà diventato emotivo. E vi dirò che c’è un altro cliché che è il più biblico possibile, anche se non è nella Bibbia. E cioè: “nessuno è stolto come un vecchio stolto”.
Ora c’è una quarta caratteristica di una persona saggia che esamineremo questa mattina, ed è che una persona saggia è ammaestrabile e correggibile. Proverbi 12:1.
Chi ama la correzione ama la conoscenza,
ma chi odia la riprensione è uno stupido.
Una persona saggia, che è un membro del corpo di Cristo, capisce quanto sia interdipendente dai suoi fratelli e sorelle in Cristo, e non cerca di prendere decisioni e di vivere la sua vita da solo come se fosse tutto ciò di cui ha bisogno. Cerca consiglio e correzione dalle altre persone nel corpo di Cristo. Quando si tratta di sposare qualcuno, non se ne va da solo e dice: lo so, non ho bisogno di alcun aiuto su questo. Oppure quando si tratta di cambiare lavoro, dice, beh, so di cosa ho bisogno, quindi non ho bisogno del consiglio di nessuno. Oppure quando si tratta di qualsiasi decisione importante della vita, una persona saggia è una persona che cercherà consiglio e correzione. È ammaestrabile, è correggibile.
Bene, ora, quali sono gli effetti della sapienza su una persona? Guardate quei primi sei versetti di Proverbi 1 che abbiamo letto poco fa. Guardate tutte le parole qui che hanno a che fare con gli effetti della sapienza. Sono nei versetti 2-3,
2 perché l’uomo conosca la saggezza,
l’istruzione e comprenda i detti sensati;
3 perché riceva istruzione sul buon senso,
la giustizia, l’equità, la rettitudine
Un uomo saggio percepirà un aumento di apprendimento, e un uomo di comprensione acquisirà saggi consigli. Guardate tutte quelle parole, tutti quei benefici e benedizioni della sapienza. Vedete la parola istruzione lì, quella parola significa addestramento e infatti è così tradotta nella ND. Denota sapienza duramente conquistata. Denota un percorso di addestramento con l’idea di correzione e rimprovero.
Poi c’è la parola comprensione. La parola comprensione significa la capacità di discernere la differenza tra verità e falsità, tra attrazioni momentanee e valori di lungo termine. C’è la parola conoscenza, e quella parola denota una conoscenza personale intima del Dio vivente e della sua verità che consuma la vita. Vedete la parola detti sensati-sana sapienza che, come abbiamo detto poc’anzi, si riferisce all’intuizione autentica della verità e all’abilità di applicarla.
Poi c’è la parola buon senso, una cosa rara ai nostri giorni, la capacità di distinguere tra il bene e il male. E le parole rettitudine, giustizia ed equità, che descrivono tutte una vita rigorosa, una vita vissuta strettamente nei termini della parola di Dio, così che l’uomo saggio dei Proverbi è l’uomo obbediente del Deuteronomio. E l’uomo obbediente del Deuteronomio è l’uomo giustificato del libro dei Romani che dimostra la sua fede con amore e buone opere.
Quindi vedete in queste parole che la sapienza ha una ricchezza in sé, che non è striminzita, è profonda, è poliedrica, e ci aiuta ad apprezzare ciò a cui Paolo voleva arrivare quando scrisse di Cristo: In Cristo sono nascosti tutti i tesori, tutte le ricchezze della sapienza e della conoscenza. Cristo è la parola di Dio incarnata, e dona vera conoscenza e vera sapienza al suo popolo tramite il potere del suo Spirito, così che possano vivere le loro vite in questo mondo.
Ora, per sottolineare la ricchezza della sapienza e l’importanza della sapienza, c’è un personaggio nei Proverbi che si presenta più e più volte. Sapete chi è? È lo stolto. E procuratevi una concordanza e cercate semplicemente tutto ciò che la Bibbia dice sullo stolto nel libro dei Proverbi.
La Bibbia in Proverbi ci fornisce delle linee guida per aiutarci a identificare lo stolto, così possiamo sapere chi sono gli stolti. Dici, aspetta, aspetta, aspetta, ma non contraddice ciò che ha detto Gesù? Pensavo che Gesù ci avesse detto nel Sermone sul Monte su Matteo 5:22 che chiunque dirà, stolto al proprio fratello finirà nel fuoco della Genna. Pensavo che Gesù avesse detto che non dovremmo dare dello stolto alle persone o andremo all’inferno per questo.
Bene, ogni volta che vediamo affermazioni forti e strenue come questa, è molto importante che le prendiamo in considerazione nel loro contesto. Quando Gesù dice, chiunque dica, stolto a suo fratello, andrà all’inferno, è un’affermazione assoluta che è vera in ogni caso? No. Gesù ha chiamato i farisei “stolti” in Matteo 23:17 e nella sua conclusione del Sermone sul Monte in cui si trova quel versetto, Gesù stabilisce i criteri per aiutarvi a identificare uno stolto.
Lo stolto costruisce la sua casa sulla sabbia. L’uomo saggio costruisce la sua casa sulla roccia, lo stolto costruisce la sua casa sulla sabbia. Quindi come dobbiamo applicare questo versetto quando Gesù dice, chiunque dica, stolto: sarà in pericolo del fuoco dell’inferno? Ebbene, lasciatemi dire un’altra cosa sul Sermone sul Monte.
Nel Sermone sul Monte, Gesù disse: non adiratevi.
Ora, questa è forse un’affermazione assoluta che deve essere praticata in ogni singola circostanza? No. Gesù si adirò.
Ci sono momenti in cui se non ci adiriamo, stiamo peccando contro Gesù. Paolo, infatti, dice, adiratevi, ma non peccate. Quindi capite perché è importante prendere queste cose nel loro contesto. Il punto è che non dobbiamo adirarci in modo peccaminoso. Non è sbagliato adirarsi se ciò che fa adirare Gesù fa adirare anche te. Ma se ti adiri perché sei stato ferito nei sentimenti o nelle sensibilità, allora stai peccando.
E lo stesso vale per chiunque dica “stolto” al fratello senza giusto motivo, potreste andare all’inferno. Il punto è che non dobbiamo dare dello stolto alle persone in modo peccaminoso. Cioè, come un insulto dispregiativo, perché siamo adirati con loro per aver ferito i nostri sentimenti.
Quindi esiste una cosa come uno stolto. E quando usato saggiamente, sappiamo qual è il criterio per determinare chi è lo stolto. Quindi ora identifichiamolo.
E iniziamo con l’ultimo paragrafo del Sermone sul Monte. In Matteo 7, versetti dal 24 al 27.
24 Perciò, chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, io lo paragono ad un uomo avveduto, che ha edificato la sua casa sopra la roccia.
25 Cadde la pioggia, vennero le inondazioni, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa; essa però non crollò, perché era fondata sopra la roccia.
26 Chiunque invece ode queste parole non le mette in pratica, sarà paragonato ad un uomo stolto, che ha edificato la sua casa sulla sabbia.
27 Cadde poi la pioggia, vennero le inondazioni, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa; essa crollò e la sua rovina fu grande».
Bene, ora in questo, cosa possiamo dire di uno stolto? Qual è l’identità di uno stolto qui? Uno stolto è qualcuno che costruisce la sua vita sulla sabbia dell’opinione umana. È qualcuno che non costruisce la sua vita sul solido fondamento della parola di Dio e della fede in Gesù Cristo. Ma costruisce la sua vita e il suo futuro sulla sabbia, cioè sulla sapienza e sulle opinioni che hanno origine da questo mondo.
La Bibbia dice anche nel libro dei Salmi, capitolo 53, versetto 1, che uno stolto è un ateo teorico o pratico. Uno stolto è un ateo teorico o pratico. Cosa dicono il Salmo 51 e il Salmo 1 e il Salmo 14? Dicono che lo stolto ha detto nel suo cuore: non c’è Dio.
Non è la persona intelligente e istruita che ha domande oneste sul cristianesimo a cui sicuramente vorrebbe poter rispondere perché ha un cuore onesto e aperto alla speranza. Ma lo stolto dice nel suo cuore che Dio non esiste.
Il punto è che lo stolto non capisce o non apprezza la grandezza di Dio, la grandezza dell’opera di Dio, la grandezza dei pensieri di Dio perché è ciecamente consumato dalla sua propria grandezza. Infatti, Romani 1:18 ci parla dello stolto. Dice che sopprime la verità, e si rivolge a quest’uomo senza mezzi termini.
Dio si rivolge allo stolto che è impressionato dalla propria grandezza ma che non è impressionato dalla grandezza di Dio. Si rivolge alla sicurezza di sé di quest’uomo, all’umanesimo di quest’uomo, a quest’uomo che pensa di comprendere ogni cosa da se stesso. Amo Giobbe 38.
Andiamo insieme lì, per favore. Giobbe 38. Questo è Dio che parla ora allo stolto che pensa di sapere tutto, che non costruirà la sua casa sulla roccia.
E ci dice: dov’eri quando io gettai le fondamenta della terra? Giobbe 38:4.
4 Dov’eri tu quando io gettavo le fondamenta della terra? Dillo, se hai tanta intelligenza.
5 Chi ha stabilito le sue dimensioni, se lo sai, o chi tracciò su di essa la corda per misurarla?
6 Dove sono fissate le sue fondamenta, o chi pose la sua pietra angolare,
7 quando le stelle del mattino cantavano tutte insieme e tutti i figli di DIO mandavano grida di gioia?
Versetti 12 e 13.
12 Da quando vivi hai mai comandato al mattino o insegnato all’aurora il suo posto,
13 perché essa afferri le estremità della terra e ne scuota via i malvagi
Versetto 16.
16 Sei forse giunto fino alle sorgenti del mare o sei mai andato in cerca delle profondità dell’abisso?
17 Ti sono state mostrate le porte della morte, o hai forse visto le porte dell’ombra di morte?
18 Hai tu fatto caso all’ampiezza della terra?
Dimmi se hai fatto queste cose. Qui si vede Dio che smaschera la stoltezza dello stolto.
Bene, c’è una terza caratteristica dello stolto ed è che uno stolto muove accuse contro Dio. Uno stolto muove accuse a Dio. Vi ricordate la situazione nella prima parte di Giobbe? Giobbe è un uomo ricco, un uomo pio, ha una famiglia numerosa, un matrimonio felice. Poi inizia a perdere tutto. Perde tutti i suoi beni. I suoi figli muoiono. Perde la salute. Sua moglie si rivolta contro di lui e inizia a lamentarsi. Dice, perché non maledici Dio e muori e facciamola finita con questa cosa. E vi ricordate la sua risposta, una parte era, beh nudo sono uscito dal grembo di mia madre e nudo tornerò. Il Signore dà, il Signore toglie. Benedetto sia il nome del Signore. Ma poi voglio che notiate cosa dice a sua moglie nel versetto 10.
Giobbe le dice, tu parli come?… nel capitolo 2 versetto 10,
«Tu parli come parlerebbe una donna insensata. Se da DIO abbiamo accettato il bene, perché non dovremmo accettare anche il male?».
Lei si sta lamentando. Sta muovendo accuse a Dio. Dio non è benigno con te. Voglio dire, non sa che tipo di uomo sei? È eccessivamente severo. È ingiusto.
Ti sta trattando in un modo che non meriti. La moglie di Giobbe ha mosso accuse contro Dio. E così suo marito dice: “Stai parlando come una stupida”.
Non ti sei lamentata quando Dio ha portato tutte queste cose buone nella tua vita. Ti sei lamentata quando Dio ci ha reso ricchi? Ti sei lamentata quando ci ha dato tutti questi bambini? Ti sei lamentata quando Dio ci ha reso felici? Hai forse detto: “Dio, non meritiamo tutto questo. Riprenditi tutto”. No. Quindi lo stesso Dio che ci ha dato tutte queste cose buone ora ci dà questa avversità. Perché ti lamenti di lui? Solo uno stolto si lamenta di Dio.
Poi c’è un’altra caratteristica dello stolto. Uno stolto confida nel proprio cuore. Ama sentirsi parlare. Ama quello che pensa. Non crede di aver bisogno che qualcuno gli dica cosa fare. Guardate Proverbi 28:26.
Proverbi 28: 26.
Chi confida nel proprio cuore è uno stolto,
ma chi cammina saggiamente sarà salvato.
Chi si fida del proprio cuore è consumato da un radicale egocentrismo. Non c’è nessuno al mondo che apprezzi quanto apprezza se stesso. Guardate il 18° capitolo dei Proverbi al versetto 2. Dice:
Lo stolto non prende piacere nella prudenza,
ma soltanto a mettere in mostra il suo cuore
Non vuole imparare niente. Non confonderlo con i fatti. Non vuole imparare niente. Ama semplicemente sentirsi esprimere le proprie opinioni. E quindi questa è la ragione di Proverbi 15:5
Lo stolto disprezza la correzione di suo padre,
ma chi apprezza la riprensione agisce con accortezza.
Quando un giovane nella casa di suo padre sta iniziando a sentirsi un uomo, ma non è ancora proprio un uomo, si irrita per la disciplina del padre e le correzioni del padre e il freno del padre sulla sua vita, e non gli piace quella disciplina, e vi si ribella, quel giovane è uno stolto, dice Proverbi.
Inoltre, in quinto luogo, uno stolto è uno che odia la sapienza e la conoscenza. Tornate indietro al capitolo 1 dei Proverbi, versetto 7. Dice:
Il timore dell’Eterno è il principio della conoscenza,
ma gli stolti disprezzano la sapienza e l’ammaestramento.
Così, come vedete, nel libro dei Proverbi, uno sciocco non è uno stupido burlone. Uno sciocco non è una persona sciocca e una testa vuota che vi fa impazzire e vi irrita per la sua stoltezza. e che non sa mai quando fermarsi. Non è questo che è uno stolto. Nel libro dei Proverbi, uno stolto è una persona malvagia. Uno stolto è qualcuno che disprezza la sapienza di Dio e l’istruzione di Dio, e non si lascia governare da essa, e di conseguenza, lo stolto non ha autocontrollo.
Guardate Proverbi 29:11
Lo stolto dà sfogo a tutta la sua ira
ma il saggio la trattiene e la calma.
Lo stolto perde sempre la calma, ma il saggio la trattiene. Lo stolto non si trattiene, cede a ogni impulso perché odia la sapienza e l’istruzione. Ci sono altri nomi per uno stolto nel libro dei Proverbi, e voglio esaminarne tre.
C’è la parola schernitore. E c’è la parola sempliciotto, o ingenuo, nella New American Standard Version. Uno stolto è uno sempliciotto, è uno schernitore, ed è uno stolto in un altro senso.
Ora diamo un’occhiata a ciascuna di queste parole. Guardate Proverbi 14, versetto 15. E vedi cosa intende la Bibbia quando dice che lo stolto è un sempliciotto ingenuo.
Proverbi 14:15.
Lo sciocco crede ad ogni parola, (l’ingenuo crede a tutto)
ma l’uomo prudente fa bene attenzione ai suoi passi.
L’ingenuo crede a tutto. Il sempliciotto crede a tutto. Ma l’uomo prudente considera i suoi passi. In altre parole, lo stolto, un sempliciotto, è facilmente ingannato, e facilmente sedotto, perché è mentalmente ingenuo e moralmente irresponsabile. Il suo problema non è che è mentalmente ottuso.
Il suo problema è la sua prospettiva sulla vita e la sua riluttanza a sottomettersi alla sapienza di Dio. Ripensate a Proverbi 1, versetti 32 e 33.
32 Poiché lo sviamento dei semplici (dei semplicioni, degli ingenui) li uccide e la falsa tranquillità degli stolti li fa perire;
33 ma chi mi ascolta abiterà al sicuro, sarà veramente tranquillo, senza paura di alcun male».
Vedete, una persona ingenua, un sempliciotto, che crede a tutto e a tutti perché non è disposto a sottomettersi per essere guidato e diretto dalla sapienza di Dio, è ribelle. Ed è compiacente riguardo alla vita e a se stesso.
E questo lo ucciderà. E notate, costui crede a tutto perché è moralmente irresponsabile e mentalmente pigro, crede a tutto. Crede a tutto quello che legge sul giornale, e crede a tutto quello che vede in televisione.
Ciò significherebbe che la maggior parte degli italiani sono degli sciocchi. Voglio dire, è incredibile per me, quando entro nelle case dei non credenti e parlo con loro per un po’. Voglio dire, il giornale e il telegiornale della sera sono Dio.
E qualunque cosa dica il signor Mentana o chiunque altro non può essere contestata. Qualunque cosa si trovi sulla prima pagina del giornale non può essere contestata. Ed è incredibile come le persone oggi costruiscano la loro visione del mondo sul giornale e sul telegiornale della sera e sulle varie altre cose che vedono sul giornale e in televisione.
Ecco com’è un sempliciotto. Siccome la sua mente non ha gli occhiali della Scrittura attraverso cui guarda la vita si lascia facilmente ingannare.
Crede a tutto. È il signor credulone. Non perché è stupido, ma perché è moralmente irresponsabile.
Abbiamo qui oggi degli ingenui? A proposito, sapevi che la parola credulone non è nel dizionario? Vai a cercarla questo pomeriggio, … se sei credulone.
Ora, inoltre, lo sciocco è uno schernitore. È uno schernitore.
Andate a Proverbi 9, versetti 7 e 8. Questo è un proverbio molto saggio.
Chi corregge lo schernitore si attira vituperio,
e chi riprende l’empio riceve ingiuria.
Non riprendere lo schernitore, perché ti odierà;
riprendi il saggio, ed egli ti amerà.
Ora, ciò che significa, quantomeno, è di stare attenti a come ci si comporta con gli schernitori.
Sono più pericolosi di un’arma carica e col cane alzato. Uno schernitore ridicolizza tutto ciò che è sacro. Uno schernitore odia la correzione tramite la parola di Dio. Nel libro dei Proverbi è un deliberato provocatore di problemi. Non ha sapienza, anche se cerca la sapienza, non riesce a trovarla. E così lo schernitore vive in costante frustrazione e rabbia.
Guardate Proverbi 14, versetto 6.
Lo schernitore cerca la sapienza e non la trova,
ma la conoscenza è cosa facile per chi ha intendimento.
Proverbi 21:24.
Il nome del superbo insolente è: “Schernitore”
egli fa ogni cosa con superbia smisurata.
Ora, poiché gli schernitori sono così incorreggibili, ecco come la Bibbia dice che devono essere trattati in Proverbi 22:10.
Caccia via lo schernitore e se ne andranno pure le contese;
sí, le liti e gli insulti cesseranno.
Proverbi 21:11.
Quando lo schernitore è punito, il semplice diventa saggio;
ma quando viene istruito il saggio, egli acquista conoscenza.
Lo schernitore non imparerà, ma quando nella provvidenza di Dio viene punito, a volte ciò può far sì che un sempliciotto ingenuo torni in sé, e rigetti la sua ingenuità, e si sottometta al governo della Parola di Dio.
Vedete, uno sciocco non è mentalmente ottuso. È moralmente ostinato. È moralmente testardo.
Dice in Proverbi 17:24
La sapienza sta davanti a chi ha intendimento,
ma gli occhi dello stolto vagano fino agli estremi confini della terra.
Cioè, lo stolto è totalmente indisciplinato. Non è disposto a concentrare le sue energie mentali sulle cose. Non c’è disciplina nel modo in cui pensa. E perché lo sciocco ama il modo in cui pensa c’è un proverbio che per me è il più disgustoso del libro dei Proverbi. Perché sono sicuro che l’hai visto accadere. Ed è disgustoso.
Dice in Proverbi 26:11
Come un cane ritorna al suo vomito,
cosí lo stolto ripete la sua stoltezza.
Come un cane che torna al suo vomito, è lo stolto che ripete la sua stoltezza. Hai mai visto questa situazione? Voglio dire, non voglio nemmeno descriverla. Ma è lì nelle Scritture. Un cane torna al suo vomito e lo mangia. Ed è questa l’immagine di uno sciocco. Che torna indietro più e più volte e apprezza la sua stupidità e la sua follia.Non c’è niente di simile al mondo.
E questa invece è la cosa più bella che abbia mai letto. Infatti, sapete cosa dice la Bibbia? La Bibbia dice che è meglio avere orsi che corrono nel tuo vicinato che avervi un idiota. Ci dovrebbero essere dei patti sugli idioti. Voglio dire, sai, Una volta ero sulla, Parkway attraverso i Monti Appalachi. Stavo guidando lungo la Blue Ridge Parkway e c’erano questi orsetti carini. Voglio dire, non avranno pesato più di 120 chili. Che orsi carini. Sì, orsi carini. E poi c’erano queste persone con una targa di New York. O il New Jersey. Una targa esplicativa. E questi scendono dalla macchina per andare a dare da mangiare agli orsi.
Ora, non si deve dar da mangiare a un orso. Infatti, nei libri che ho letto, si dice cosa succede se sei nei boschi e ti imbatti in un orso. Non puoi correre più veloce di lui. Non puoi arrampicarti su un albero per liberarti di lui. Ti seguirà. Ti devi stendere a terra pancia a terra e sperare che lui pensi che sei morto. È tutto quello che puoi fare. Voglio dire, gli orsi sono animali pericolosi.
Proverbi 17:12.
E’ meglio incontrare un’orsa derubata dei suoi piccoli,
che uno stolto nella sua follia.
È meglio imbattersi in una mamma orsa arrabbiata perché ha perso i suoi cuccioli che avere uno stolto nel tuovicinato. Tanto meno nella tua stessa casa. E quindi, come risultato, Proverbi 26:3 dice questo. Oh, la Bibbia è così realistica.
La frusta per il cavallo, la briglia per l’asino
e il bastone per il dorso degli stolti.
Questo è tutto ciò che uno stolto può mai aspettarsi in questa vita. Quindi lascia che ti faccia una domanda prima di continuare. Hai visto degli stolti di recente? Hai visto degli stolti nella tua famiglia di recente? Hai visto uno stolto nel tuo specchio? No.
Hai visto uno stolto allo specchio? Ma lode alla grazia di Dio, perché siamo tutti stolti. Se non ci avesse rigenerati e illuminati con il suo spirito, saremmo ancora tutti stolti. Pertanto, ogni giorno della nostra vita, abbiamo bisogno della sua sapienza. Abbiamo bisogno della sua illuminazione. Abbiamo bisogno che ci renda abili. Perché senza Cristo siamo tutti stolti.
Chi solo può trasformare uno stolto in un uomo saggio? Ora, come si ottiene la sapienza? Come si ottiene la sapienza? Bene, nell’esaminare quell’argomento, che ovviamente è la ragione per cui è stato scritto il libro dei Proverbi, bisogna affrontare il presupposto della sapienza. È importante per noi capire che ogni volta che andiamo a cercare di capire la vita e come viverla, dobbiamo sempre iniziare non con formule pratiche su come prendere decisioni, ma dobbiamo sempre iniziare più indietro con i presupposti, le ipotesi di base che facciamo sulla vita che colorano e modellano il modo in cui prendiamo le nostre decisioni in questo mondo.
Dobbiamo tornare a quelle ipotesi di base e assicurarci che siano corrette e bibliche, semplicemente non le abbiamo assimilate dalla nostra cultura. E poi assicurandoci che siano corrette, dobbiamo pensare e vivere coerentemente con esse ogni giorno. Quindi qual è il presupposto di base della sapienza? Non dimenticatelo.
In quattro parole. La cosa più importante che posso dirti. È assolutamente, infallibilmente, eternamente, inequivocabilmente vera.
Solo Dio è sapiente. Solo Dio è sapiente. In Romani 16: 27, Paolo parla dell’unico sapiente Dio. In 1 Corinzi 1:24 Paolo parla di Cristo come la sapienza di Dio. E in Isaia 11, lo Spirito Santo è chiamato lo spirito di sapienza. Solo Dio è sapiente, Padre, Figlio e Spirito Santo. Il Dio della creazione, il Dio della provvidenza, il Dio della redenzione, il Dio della rivelazione è l’unico sapiente Dio. In secondo luogo, poiché è vero, nella nostra ricerca per essere sapienti, dobbiamo iniziare con il timore di quel Dio. Poiché solo Dio è sapiente, se vogliamo essere sapienti, dobbiamo iniziare la nostra ricerca con il timore di Dio.
Torniamo a Giobbe, capitolo 28. Giobbe 28. E leggiamo i versetti dal 12 al 28.
12 Ma dove si può trovare la sapienza, e dov’è il luogo dell’intelligenza?
13 L’uomo non ne conosce il valore e non si trova sulla terra dei viventi.
14 L’abisso dice: “Non è in me”; il mare dice: “Non sta presso di me”
15 Non la si ottiene in cambio d’oro raffinato né la si compra a peso d’argento.
16 Non la si acquista con l’oro di Ofir, con l’onice prezioso o con lo zaffiro.
17 L’oro e il cristallo non la possono uguagliare né si scambia per vasi d’oro fino.
18 Il corallo e il cristallo non meritano neppure di essere nominati; il valore della sapienza val piú delle perle.
19 Il topazio di Etiopia non la può uguagliare e non può essere valutata con oro puro.
20 Ma allora da dove viene la sapienza e dov’è il luogo dell’intelligenza?
21 Essa è nascosta agli occhi di ogni vivente, è celata agli uccelli del cielo.
22 Abaddon e la morte dicono: “Ne abbiamo sentito parlare con i nostri orecchi”
23 DIO solo ne conosce la via, egli solo sa dove si trovi,
24 perché egli osserva le estremità della terra e vede tutto ciò che è sotto i cieli.
25 Quando stabilí il peso del vento e assegnò alle acque una misura,
26 quando fece una legge per la pioggia e una via al lampo dei tuoni,
27 allora la vide e la rivelò, la stabilì e anche la investigò.
28 E disse all’uomo: “Ecco, temere il Signore, questo è sapienza, e fuggire il male è intelligenza”».
Bene, cosa diceva il nostro testo che abbiamo letto questa mattina nel primo capitolo dei Proverbi, versetto 7?
Il timore dell’Eterno è il principio della conoscenza,
ma gli stolti disprezzano la sapienza e l’ammaestramento.
Cosa significa il principio? Punto di partenza. Voglio dire, se vuoi iniziare questa corsa alla sapienza, devi avere i piedi nei blocchi di partenza giusti. E devi essere posizionato nella direzione giusta. E quel blocco di partenza è il timore del Signore. È da lì che devi iniziare. Cosa significa temere Dio? J. I. Packer ha detto che temiamo Dio quando diventiamo umili e ammaestrabili. Rimanendo in soggezione della santità e della sovranità di Dio. Riconoscendo la nostra piccolezza, diffidando dei nostri difetti e disposti a farci capovolgere la mente dalla sapienza.
Greg Bahnsen ha detto che il timore di Dio è un’adorazione di Dio che controlla tutto. È un’adorazione di Dio che controlla tutto ciò che fate nella vita. È un’adorazione di Dio che vi spinge a sottomettervi alla sua volontà, qualunque essa sia. In riverenza, in adorazione, in obbedienza, in sottomissione, in lode.
Ed è quell’atteggiamento di timore di Dio che è il punto di partenza della sapienza e della conoscenza. Il timore include sempre due cose. Significa avere paura della maestà impressionante di Dio e della sua santa ira. Se quando contempliamo la maestà, la gloria, la grandezza, la santità e l’ira di Dio Onnipotente non ci sentiamo spaventati e tremanti, c’è qualcosa che manca nella nostra fede.
Ma il timore include anche l’onore reverenziale dovuto a Dio che suscita amore e fiducia in Lui. Il timore è un’adorazione di Dio che controlla tutto, ed è da lì che si comincia. Se mai diventerete sapienti.
E cominciando da lì, in secondo luogo, meditate sul carattere di Dio. Se volete la sapienza, allora la prima cosa che dovete fare è prendervi del tempo per meditare sul carattere e sulle perfezioni di Dio, così da poter imparare a temerlo più completamente, più intensamente e più amorevolmente.
Dobbiamo prenderci del tempo, rallentare le nostre vite e imparare di nuovo a fare ciò che ha fatto Maria. Ci sono molte persone in vita oggi che leggono questo versetto e non hanno idea nella loro esperienza personale di cosa significhi quando dice che dopo che Gesù nacque e Maria lo guardò dopo che era stato partorito da una vergine, cosa dice? Dice che meditò queste cose nel suo cuore. Hai mai rallentato abbastanza a lungo da meditare le perfezioni e la gloria di Dio nel tuo cuore? Il Salmo 107 versetto 43 dice:
Chi è saggio osservi queste cose e consideri la benignità dell’Eterno.
E considerate, ponderate, meditate, rimuginate nella vostra mente e parlate con voi stessi dell’amorevole benignità di Dio. E poi nella nostra ricerca, dobbiamo credere che Dio è il datore della sapienza. Che Dio è l’unico Dio saggio, è l’unico che ha sapienza, e dà sapienza al suo popolo in tre modi.
Egli dona sapienza al suo popolo tramite rigenerazione, rivelazione e preghiera. Il Salmo 51 versetto 6 dice:
Ma a te piace la verità che risiede nell’intimo,
e m’insegni la sapienza nel segreto del cuore.
Nel segreto del cuore, nel nascosto del cuore. Dio cambia i nostri cuori nell’oscurità, nel segreto, e vi mette la sapienza. E poi rivela quella sapienza nella Scrittura. Ricordate cosa disse Paolo di Timoteo:
Che sin da bambino hai conosciuto le sacre Scritture,
le quali ti possono rendere savio a salvezza
E poi Giacomo dice che Dio ci dà questa sapienza tramite la preghiera. Dice nel primo capitolo:
Ma se qualcuno di voi manca di sapienza, la chieda a Dio, che dona a tutti generosamente e senza rinfacciare, e gli sarà data. Ma la chieda con fede, senza dubitare, perché chi dubita è come la risacca del mare, agitata e spinta dal vento.
Quindi quando credi che Dio è il datore di sapienza, significa che ti fiderai di Dio perché te la dia come credi in Cristo e ti fidi della sua Parola. Qual è quel grande passaggio in Proverbi 3?
Confida nel Signore con tutto il tuo cuore
e non appoggiarti sul tuo intendimento.
Riconoscilo in tutte le tue vie,
ed egli raddrizzerà i tuoi sentieri.
Non solo dobbiamo confidare che Dio ci dia la sapienza che solo lui possiede, ma dobbiamo desiderarla con tutto il cuore. In altre parole, se vuoi vivere una vita saggia, devi avere una vera intuizione della reale natura delle cose con un’abilità pratica per applicare tale intuizione a tutte le tue decisioni e a tutto ciò che ti accade. Devi allora desiderare e bramare la sapienza più di ogni altra cosa al mondo. Ecco l’immagine del libro dei Proverbi, capitolo 4, versetto 8, che parla della sapienza come di una bella donna.
Esaltala ed essa ti innalzerà;
ti otterrà gloria, se l’abbraccerai.
Capitolo 2, versetto 4,
Cerca la sapienza come l’argento,
e cercala come un tesoro nascosto.
Quella sapienza significa di più per te, la ami, la vuoi più di quanto desideri questa bella donna. Ti sforzi di ottenere la sapienza con una diligenza maggiore di quella con cui ti sforzeresti di ottenere un tesoro nascosto. Non c’è niente altro nella vita che desideri così ardentemente come vivere una vita saggia. E senza quell’ardente desiderio di sapienza, non aspettarti mai di essere saggio. E poi, naturalmente, se vuoi essere saggio, devi dedicarti allo studio della Bibbia, puro e semplice.
Poiché la sapienza si trova nella Bibbia, e poiché Dio dona sapienza attraverso la nostra comprensione della Bibbia, dobbiamo applicarci allo studio della Bibbia per sapere cosa dice. E non smettere mai di imparare e di ampliare la nostra comprensione di ciò che dice. Salmo 19: 7
La legge dell’Eterno è perfetta, essa ristora l’anima;
la testimonianza dell’Eterno è verace e rende savio il semplice.
Non aspettarti di essere saggio se non ti dedichi alla lettura e allo studio della Bibbia. Non aspettarti mai di essere saggio. E non leggendo solo la Bibbia, ma leggendo regolarmente grandi libri sulla dottrina biblica e l’interpretazione biblica che distillano la sapienza dei più grandi studiosi della Parola di Dio degli ultimi 1900 anni. Mi direte: “Joe, continui a tirarlo fuori. Non ho tempo per farlo. Mi dici tutti questi libri che devo comprare o che dovrei comprare, e io non li compro”. “Se lo facessi”, mi dicono, “non avrei tempo per leggere questi libri. Non ho tempo per dedicarmi allo studio della Parola di Dio e dei libri dei grandi uomini di Dio sulla Parola di Dio”.
Non ti credo. E vuoi che ti dica perché non ti credo? Ora, non ti sto saltando addosso. Ti dirò una cosa adesso. Prendi carta e penna e ti mostrerò perché non ti credo. Supponiamo che tu non sia il lettore più veloce del mondo. Supponiamo che tu riesca a leggere solo 250 parole al minuto e che ti dedichi alla lettura per 15 minuti al giorno.
Ecco fatto. 15 minuti al giorno di lettura biblica seria. La Bibbia, buoni libri sulla Bibbia, per approfondire la tua comprensione della verità biblica. Quindi diciamo che leggi 250 parole al minuto di lettura seria, e diciamo che ti dedichi a 15 minuti al giorno. In un anno, avrai letto per 5.475 minuti. Moltiplica questo per 250 parole al minuto e ottieni 1.368.750 parole all’anno.
La maggior parte dei libri ha tra 300 e 400 parole a pagina. Quindi se prendiamo 350 parole a pagina e le dividiamo in 1.368.750 parole all’anno, otteniamo 3.910 pagine all’anno. Ciò significa che a 250 parole al minuto, 15 minuti al giorno, puoi leggere 20 libri di medie dimensioni all’anno. 20.
“Ma sai che non ho tempo.”
“15 minuti al giorno.”
Se perdi un giorno, puoi recuperare. Puoi dedicare cinque minuti extra giovedì, venerdì e sabato.
Ecco cosa ha detto John Piper. A proposito, l’ho preso da lui. Dice, se fai questo, l’anno prossimo non sarai la stessa persona. Non sarai la stessa persona l’anno prossimo a quest’ora. La tua mente sarà ampliata. Il tuo cuore sarà allargato. Il tuo zelo sarà più fervente. E soprattutto, sarai cresciuto in sapienza. E potrebbe non passare molto tempo prima che qualcuno dica di te:
le parole della sua bocca sono come acque profonde
e la fonte della sapienza è una sorgente zampillante.
Bene, se vuoi essere saggio, non devi solo dedicarti allo studio della Bibbia, ma devi anche pregare. Se vuoi essere saggio, prega. Chiedilo a Dio.
Chiedete e vi sarà dato. Cercate e troverete. Bussate e vi sarà aperto.
Ricordate cosa dice Giacomo. Giacomo dice: non avete perché non chiedete. Il grande profeta Daniele ammise di non avere affatto sapienza se non da Dio. E disse: “A te, o Dio dei miei padri, rendo grazie e lode, perché mi hai dato sapienza e forza.”
Paolo pregò per la chiesa di Colosse che ricevessero sapienza spirituale. E Giacomo lo dice chiaramente: se qualcuno di voi manca di sapienza, la chieda a Dio.
Oppure andate al libro dei Proverbi con me, capitolo 2, versetti 3 e 5 e 6. Proverbi capitolo 2, versetti 3, 5 e 6.
3 sí se chiedi con forza il discernimento e alzi la tua voce per ottenere intendimento,
Verso 5
5 allora intenderai il timore dell’Eterno, e troverai la conoscenza di DIO.
6 Poiché l’Eterno dà la sapienza; dalla sua bocca procedono la conoscenza e l’intendimento.
Invoca per ricevere discernimento. Alza la tua voce per ricevere comprensione.
Dio dona la sapienza a coloro che la invocano e che alzano la voce per chiederla. E poi dedicati a obbedire alla sapienza. Dedicati all’obbedienza per tutta la vita, per tutta la vita, per tutta la vita alla sapienza di Dio, per seguirla ovunque ti conduca, qualunque cosa tu debba cambiare, chiunque tu debba affrontare, qualunque sia il costo o qualunque sia l’inconveniente.
Ricordate come finisce il libro dell’Ecclesiaste, e lo studieremo la prossima settimana, se il Signore vuole. Nel capitolo 12, versetti 13 e 14.
Ascoltiamo dunque la conclusione di tutto il discorso: «Temi DIO e osserva i suoi comandamenti, perché questo è il tutto dell’uomo».
Perché questo vale per ogni persona. Perché Dio porterà ogni azione a giudizio. Tutto ciò che è nascosto, che sia buono o cattivo.
Sapete, nel libro dei Proverbi la sapienza non è rappresentata come un’astrazione. La sapienza è rappresentata come una persona vivente. Nell’ottavo capitolo, infatti, è una bella donna.
E nell’ottavo capitolo dei Proverbi, vedete questa immagine del Cristo incarnato, raffigurato come Signora Sapienza. Ora, perché Gesù è raffigurato al femminile? Perché la Sapienza è femminile, una signora in tutto questo, e simboleggia Cristo? Forse perché Salomone era un femminista? In una parte della sua vita, deve esserlo stato. Ma non non è questa la ragione.
Nei primi nove capitoli dei Proverbi c’è un combattimento. Due donne che competono per l’affetto delle persone. Una è la Prostituta Follia, e l’altra è la Signora Saggezza.
E a causa di queste figure, di volta in volta, ci viene detto di abbracciare e cercare la Signora Saggezza in termini appropriati al romanticismo del brano. Proprio come dobbiamo rifiutare le lusinghe e la seduzione della Prostituta Follia. Ed è quindi a causa del fluire delle immagini, delle figure, che la Saggezza è ritratta come una donna.
Ma è Cristo stesso. È Cristo che è preesistente con Dio. È Cristo in cui Dio si diletta. È Cristo che porta con sé tutte le perfezioni che solo Dio può portare. È Cristo che ha avuto una parte nella creazione del mondo. Che la Sapienza personificata nel libro dei Proverbi non è altri che Cristo stesso.
Paolo dice: Noi predichiamo Cristo crocifisso per i Giudei, scandalo e stoltezza per i Gentili, ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo potenza di Dio e Sapienza di Dio. E perciò, se volete essere saggi, dovete ascoltare Cristo. Dovete cercare Cristo.
Dovete amare Cristo. Cercare la Saggezza implica cercare di conoscere Gesù Cristo in cui sono riuniti tutti i tesori della Saggezza e della conoscenza. C’è una cosa che è assolutamente essenziale se volete ottenere la Sapienza. E questo è venire al Signore Gesù Cristo e seguirLo come vostro Signore e Salvatore. Bene, voglio concludere questa mattina ricordandovi il Salmo 90, versetto 12. Andate lì con me, per favore.
Salmo 90, versetto 12. Questa è una preghiera al Signore. Il salmista ci insegna a pregare. E dice:
Insegnaci dunque a contare i nostri giorni, per ottenere un cuore savio.
Signore, insegnaci a contare i nostri giorni affinché possiamo presentarti un cuore savio. La vita è breve.
Quindi prendete tutta la saggezza che potete. E inizierete a essere saggi quando avrete timore di Dio e capirete che la vita è breve. Qual è l’unica cosa nella vostra vita, se vi liberate di tutto il resto, di tutte le distrazioni, di tutti i problemi collaterali e secondari, qual è l’unica cosa che vorreste che rimanga nella vostra vita quando, dopo aver vissuto tutta la vita, potete dire: ho fatto questo.
Io avevo questo. Io ho realizzato questo. Questa è la mia eredità.
Cos’è? Una grande eredità finanziaria? L’invenzione di qualcosa da cui le persone trarranno beneficio per generazioni? Qual è l’unica cosa che, durante tutta la vostra vita, se poteste guardare indietro dopo la morte e dire: Questa è l’unica cosa che volevo essere e fare più di ogni altra cosa al mondo. Cosa sarebbe questa cosa? L’uomo saggio dice: Voglio vivere questa breve vita in modo che alla fine di essa, possa presentare al mio Dio una vita di Saggezza.
E così lo scrittore dei Proverbi, Salomone, dice così: Acquista Saggezza.
Acquista Comprensione. Non dimenticare né allontanarti dalle parole della mia bocca. Non abbandonarla ed essa ti custodirà. Tu la ami e lei veglierà su di te. L’inizio della Saggezza è Acquistare Saggezza. E con tutto il tuo acquistare, ottieni Comprensione.
Apprezzala e lei ti esalterà. Ti onorerà se l’abbraccerai. Metterà sul tuo capo una ghirlanda di grazia.
Ti donerà una corona di bellezza. Qualunque altra cosa tu ottenga in questa vita, acquista Saggezza. E con tutto ciò che possederai, acquista Saggezza.
Preghiamo.
Ci inchiniamo davanti a te, l’unico Dio sapiente. E a tuo Figlio, nel quale sono raccolti tutti i tesori della Sapienza e della Conoscenza.
E tu, Spirito Benedetto, che sei lo Spirito di Sapienza e Verità. Ci inchiniamo davanti a te perché sei il nostro Dio e accanto a te non c’è nessun altro. Ci inchiniamo davanti a te, Figlio Benedetto, perché sei la Sapienza incarnata.
Sei venuto in questo mondo per renderci saggi e per salvarci mediante la fede in te. Ti ringraziamo per questo. Ora preghiamo che tu possa intensificare questo desiderio, questa devozione, questa preghiera per Sapienza. Perché, Signore, quando lasciamo questa breve vita, l’eredità che vogliamo vivere, il sacrificio che vogliamo offrirti è un cuore di Sapienza. E sappiamo che è nostro solo per la tua grazia. Per amore di Gesù, Amen.