Lezione 20. Salmi
La nostra lezione di Scrittura di oggi è il Salmo 1.
Preghiamo prima e chiediamo la benedizione di Dio su di noi mentre lo leggiamo, ci pensiamo e predichiamo su di esso. Preghiamo. Ti ringraziamo per questo grande Salmo, o Signore. Ti ringraziamo per la nostra familiarità con esso, che dura da una vita, e tuttavia sappiamo che a volte possiamo essere così familiari con il testo che pensiamo di non poter imparare altro da esso. E così preghiamo, o Signore, che tu ci aiuti a vedere cose nella tua parola che non abbiamo visto prima, per avere queste cose rafforzate in noi. Preghiamo che mentre leggiamo questa parola, tu ci vagli e ci metta alla prova, affinché possiamo diventare in pochi minuti Cristiani più forti, credenti più forti, più pii nella nostra vita e nel nostro pensiero. Preghiamo per amore di Gesù. Amen.
Alziamoci in piedi per la lettura della parola di Dio, Salmo 1.
1 Beato l’uomo che non cammina nel consiglio degli empi, non si ferma nella via dei peccatori e non si siede in compagnia degli schernitori,
2 ma il cui diletto è nella legge dell’Eterno, e sulla sua legge medita giorno e notte.
3 Egli sarà come un albero piantato lungo i rivi d’acqua, che dà il suo frutto nella sua stagione e le cui foglie non appassiscono; e tutto quello che fa prospererà,
4 Non cosí sono gli empi; ma sono come pula che il vento disperde.
5 Perciò gli empi non reggeranno nel giudizio, né i peccatori nell’assemblea dei giusti.
6 Poiché l’Eterno conosce la via dei giusti, ma la via degli empi porta alla rovina.
Ora nel nostro studio della Bibbia, giungiamo al grande libro dei Salmi.
Vorrei iniziare leggendo alcuni estratti da alcune recensioni di libri sul libro dei Salmi che sono state scritte nei secoli passati. La prima è di Ambrogio di Milano, che ha condotto Agostino a Cristo. Ha scritto questa recensione di libro nel IV secolo.
Sebbene tutta la Scrittura respiri la grazia di Dio, tuttavia dolce più di tutti gli altri è il libro dei Salmi. La storia istruisce, la legge insegna, la profezia annuncia e rimprovera, la moralità persuade, ma nel libro dei Salmi abbiamo il frutto di tutte queste cose e una specie di medicina per la salvezza degli uomini.
Nel 1500, Martin Lutero diede questa recensione nel suo tipico stile.
Il Salterio è una piccola Bibbia e un riassunto dell’Antico Testamento. Un versetto dei Salmi è sufficiente per la meditazione del giorno. E chi alla fine della giornata si ritrova pienamente posseduto dal senso e dallo spirito di quel singolo versetto può considerare il suo tempo ben speso.
E poi c’è Giovanni Calvino nel 1500. Egli disse:
Chiamo il libro dei Salmi un’anatomia di tutte le parti dell’anima, perché non c’è un’emozione di cui qualcuno possa essere consapevole che non sia qui rappresentata come in uno specchio. Lo Spirito Santo qui ha attirato alla vita tutti i dolori, le sofferenze, le paure, i dubbi, le speranze, le preoccupazioni, le perplessità, in breve, tutte le emozioni con cui le menti degli uomini sono solitamente agitate e distratte. Non c’è nessun altro libro in cui siano registrate così tante liberazioni, né uno in cui le prove e le esperienze della provvidenza paterna di Dio siano celebrate con tale splendore di stile e linguaggio, e tuttavia con la più stretta aderenza alla verità.
Poi nel 1700, Matthew Henry diede questa recensione.
Abbiamo ora davanti a noi nel libro dei Salmi una delle parti più scelte e più eccellenti dell’Antico Testamento. Anzi, vi è così tanto di Cristo e del suo vangelo, così come di Dio e della sua legge, che è stato definito il riassunto sia dell’Antico che del Nuovo Testamento.
E nel 1800, un commentatore tedesco, Hegstengbergh disse questo,
I Salmi sono espressioni di sentimenti santi che possono essere compresi solo da coloro che sono diventati consapevoli di tali sentimenti.
Ora, qual è lo scopo dei 150 Salmi in questo grande libro? Ci sbaglieremmo se pensassimo che il libro dei Salmi fosse stato dato solo per il canto della congregazione, per guidare la congregazione in ciò che avrebbe dovuto cantare mentre lodava il Signore. È questo, ma è molto di più. Il libro dei Salmi non è principalmente un libro di inni ecclesiastici, il libro dei Salmi è principalmente un manuale, una guida e un modello per l’adorazione dei singoli credenti nel Signore Gesù Cristo mentre adorano Dio da soli, mentre adorano Dio nelle loro famiglie. È un libro di preghiere e lodi, che quando meditiamo su di esse e pensiamo a loro, impariamo a lodare Dio e a pregarlo in un modo che sia degno del suo nome.
Qual è il tema centrale del libro dei Salmi? È lo stesso tema che è centrale in ogni altro libro della Bibbia, e cioè il patto tra Dio e il suo popolo. Questo legame di intima ed eterna amicizia che Dio nella sua grazia ha stabilito con il suo popolo eletto nel Signore Gesù Cristo è il cuore e l’anima dell’intero libro dei Salmi. E quando leggete questi Salmi, o più importante, quando li pregate e quando lodate con essi, tenete presente questo sullo sfondo, nella vostra mente, in un modo o nell’altro, quel Salmo si collega a quell’amicizia che abbiamo con Dio per mezzo di Cristo nel patto di Dio con il suo popolo.
Ed essenziale al patto di Dio è la rivelazione di se stesso, del suo carattere, delle sue perfezioni, della sua gloria, e per questo motivo, il libro dei Salmi è totalmente e completamente incentrato su Dio in tutto ciò che vi si trova.
Comprendete che il libro dei Salmi è poesia. Questo è uno dei motivi per cui amo la New American Standard Version. E per cui in italiano è bello usare anche a versione della CEI e la NR. Fa sembrare la poesia poesia. Quella sembra poesia nell’impaginazione e per quanto riguarda la versione della Cei a volte c’è anche un tentativo di darle delle rime o delle metriche. Altri libri non sono poesia ma i Salmi sono poesia, ed è importante capire le tre caratteristiche principali della poesia ebraica. La poesia ebraica non è scritta in un pentametro giambico. Ogni altro verso non fa rima. Non gliene potrebbe fregare di meno se fa rima. Ci sono tre caratteristiche descrittive di base della poesia ebraica.
Innanzitutto, la poesia ebraica è piena di immagini elevate. Amano i simboli. Amano ogni tipo di figura retorica immaginabile.
Lasciatemi fare un esempio. Un cuore, è una cerva. Come la cerva anela ai rivi delle acque, cosí l’anima mia anela a te o DIO
Ne vedete l’immagine. Ne vedete la potenza.
In secondo luogo, la poesia ebraica amava l’iperbole.
Cioè, quando esageri di proposito. Esageri quello che dici per fare un punto. Lascia che ti faccia un esempio.
Quindi c’è molta deliberata esagerazione evidenziare dei punti nella poesia ebraica e nel libro dei Salmi. Saperlo è importante per leggere il libro dei Salmi.
Lasciatemi fare un esempio di iperbole. È nel Salmo 72:16. Dice questo.
È un Salmo su come il mondo prospererà durante il regno del Signore Gesù Cristo. E c’è questo versetto che dice: “Vi sarà abbondanza di grano sulla terra, sulla sommità dei monti; le sue spighe ondeggeranno come gli alberi del Libano, e gli abitanti delle città fioriranno come l’erba della terra.” Dice che ci sarà così tanta prosperità e produttività sotto il regno di Cristo che tutte le cime delle montagne del mondo saranno coperte di grano. E questo grano sarà alto e ondeggerà come i cedri del Libano. 10, 12, 15, 20, 22 metri d’altezza. Un po’ esagerato. Ma avete capito il concetto. Ci sarà un’incredibile prosperità durante il regno del Signore Gesù Cristo. E poi, in terzo luogo, ciò che piaceva agli Ebrei erano i parallelismi.
La caratteristica principale della poesia ebraica sono i parallelismi. È lì che spesso ci danno due versi. Amano dire la stessa cosa due volte.
Due versi che in un modo o nell’altro sono correlati tra loro. Il libro dei Proverbi è così, tutta la poesia dell’Antico Testamento è così, dove l’autore dice qualcosa in un verso e poi nel secondo verso dice qualcosa che è in qualche modo correlato al primo. Per esempio, a volte dice qualcosa nel primo verso e nel secondo verso dice l’opposto per precisare quella cosa mostrando il suo contrario.
Altre volte i salmi ti danno una riga e poi la seconda riga è un’illustrazione della prima. E poi a volte ti danno una riga e la seconda espande il pensiero della prima riga. È importante capire questi parallelismi. In alcuni parallelismi, ci sono due linee, la seconda è in contrasto con la prima. C’è un buon modo per identificarli. La seconda riga di solito inizia con ma. Poi ci sono quei parallelismi in cui la seconda riga illustra la prima. E quei parallelismi in cui la seconda riga espande il pensiero della prima.
Lasciate che ve ne mostri alcuni. Andate al Salmo 1 che abbiamo letto un attimo fa, versetto 6. Perché il Signore conosce la via dei giusti, ma la via degli empi perirà. Ora, qual è la relazione tra queste due righe? La seconda riga estende il pensiero della prima, illustra la prima o vi mostra l’opposto della prima? Vi mostra l’opposto della prima. Vi dice cosa accadrà ai giusti, ma l’opposto accadrà ai malvagi. Passate al secondo Salmo e guardate il versetto 4.
Colui che siede nei cieli ride,
il Signore si fa beffe di loro.
Ora qual è lo scopo di quella seconda riga? Lo scopo della seconda riga è spiegare la natura della risata nella prima.
Quando Dio ride dei suoi nemici, non ride di loro perché pensa che siano divertenti. È una risata di disprezzo. È la risata dello scherno.
E così vedete lì la seconda riga spiega la prima. Guardatene un’altra. Guardate il versetto 8 del capitolo 2. Il Signore dice a suo figlio,
Chiedimi e ti darò sicuramente le nazioni come tua eredità
e le estremità della terra come tuo possesso.
Qual è lo scopo del secondo? Lo scopo del secondo è semplicemente quello di intensificare e ripetere il primo, per chiarire il concetto. Tutta la terra, ogni cosa sulla terra fino alle sue estremità, Dio l’ha data al Signore Gesù Cristo come suo possesso personale. Quindi, quando leggete il libro dei Salmi, non dovete prendere queste cose alla lettera. Voglio dire, non si legge il libro dei Salmi come si legge una narrazione storica e si dà per scontato che tutto sia letterale. Sai, c’è il grande versetto nei Salmi 91:4 in cui si dice
Egli ti coprirà con le sue penne e sotto le sue ali troverai rifugio.
Ebbene, questa non è un’affermazione letterale.
Spero che tu lo capisca. Questa è un’immagine. E così la poesia ebraica ha un sacco di figure retoriche.
Utilizza anche volutamente molta esagerazione, iperbole, e di solito sono parallelismi che sono in due linee, a volte ci sono quattro linee, a volte ce ne sono sei che sono correlate, ma di solito sono due linee correlate tra loro.
Bene, ora parliamo per qualche minuto di Cristo nel libro dei Salmi. Abbiamo cercato di fare questo punto in ogni libro che abbiamo studiato finora e continueremo a farlo nell’Antico Testamento.
I Salmi sono pieni di Cristo. Voglio dire, ci vorrebbe un’eternità per predicare su Cristo nel libro dei Salmi. I Salmi sono pieni dei suoi nomi. Sono pieni dei suoi titoli. I Salmi sono pieni di profezie che lo riguardano. Li chiamiamo Salmi Messianici.
Profetizzano eventi reali e specifici che avrebbero avuto luogo nella sua vita secoli dopo. Profetizzarono parole reali che avrebbe pronunciato secoli dopo, una delle quali: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. I Salmi spiegano il significato della sua incarnazione, della sua vita, della sua morte sulla croce, della sua resurrezione dalla tomba, del suo regno alla destra di Dio e della sua seconda venuta sulle nubi della gloria. C’è una spiegazione di tutte queste cose nel libro dei Salmi. In effetti, sono stati scritti interi libri su Cristo nel libro dei Salmi, e uno che è il mio preferito e che vi consiglio è il libro War songs for the Prince of Peace.
Un altro punto importante su cui riflettere in riferimento a Cristo e alla sua relazione con i Salmi è che Cristo stesso canta effettivamente e veramente questi Salmi in cielo, e canta questi Salmi effettivamente e veramente mentre noi come congregazioni e come famiglie cantiamo questi Salmi. Quindi provate a tendere l’orecchio del cuore la prossima volta che cantate e vedete se riuscite a sentire Cristo cantare. È Cristo che canta nel nostro canto che rende le nostre lodi accettabili a Dio.
Ora andiamo a un versetto. Potremmo introdurre il libro dei Salmi tutto il giorno, ma andiamo ora a un capitolo, e questo è il grande capitolo 1.
Il Salmo 1 ha uno scopo ben preciso. È stato messo lì all’inizio dei Salmi apposta. In altre parole, non avevano 150 Salmi nel sacchetto dei numeri della tombola, li hanno scossi e qualunque fosse il primo che estraevano, quello sarebbe stato il Salmo numero uno.
Non è andata così. Il Salmo 1 prepara il terreno per il resto del libro dei Salmi. Espone i temi che saranno sviluppati nei successivi 150 Salmi, proprio come Pachelbel inizia il suo grande canone.
E qual è il punto principale del Salmo 1? Semplicemente e profondamente questo: vera felicità o vera beatitudine possono essere sperimentate in questo mondo pieno di tragedie. Questo è il punto del Salmo. La vera felicità o la vera beatitudine possono essere sperimentate in questo mondo pieno di tragedie.
La prima parola, “beato”, in ebraico è letteralmente “quanto è beato”, è plurale. Oh le beatitudini, e queste beatitudini, plurale, indicando la ricchezza e la grandezza della vera felicità, perché qui la parola beatitudine può significare felicità. Oh la felicità dell’uomo che non cammina nel consiglio degli empi.
La vera felicità è effettivamente possibile in questo mondo tragico, ma ricordate alcune cose quando parlate di felicità, così non vi confondete e la capite come la capisce il mondo. La felicità non dipende in ultima analisi dalle vostre circostanze. Questa vera felicità che le persone devote descritte nel Salmo 1 possono sperimentare non dipende dalle vostre circostanze.
Potete essere totalmente poveri ed essere felici come un’allodola. Potete essere miliardari e correre il rischio di andare in galera per insider trading. Voglio dire che le vostre circostanze non sono quelle cose da cui dipende la vostra felicità, e se lo sono, siete in guai seri.
Se siete più felici quando avete un sacco di soldi rispetto a quando ne avete di meno, siete in guai seri, perché la vera felicità non dipende dalle vostre circostanze. In secondo luogo, la felicità non deve mai essere ricercata come un fine in sé. Vi ho raccontato nel corso degli anni un piccolo sondaggio informale che ho fatto.
Forse non l’ho chiesto a voi, ma nel corso degli anni ho chiesto alle persone che vengono da me per una consulenza: “Per cosa vivete? Qual è la vostra vita ideale?” E in un modo o nell’altro la risposta è stata quasi sempre solo: “essere felici”. Non ho molti soldi, voglio solo essere felice, e questo è tutto. Avere qualche amico, un letto caldo, un posto dove vivere, una famiglia, un tetto sopra la testa. E così sono giunto a una conclusione scientifica per questa indagine. Tutti coloro che vivono per essere felici, che conosco, sono depressi. Tutti coloro che si pongono questo come obiettivo della propria vita sono depressi. La felicità non è mai stata pensata come un obiettivo, ma come un sottoprodotto. Cosa fanno queste persone, cosa intendono per felicità? Beh, avere una famiglia, un ambiente confortevole, avere del cibo sulla tavola, un posto caldo dove dormire, un tetto sopra la testa, cosa hanno appena descritto? Hanno descritto la vita di un cane. Voglio dire, dai una casa a un cane, gli dai una coperta calda, gli dai cibo e acqua, gli dai una ragazza ogni tanto, hai un cane felice.
Ma non hai un uomo felice. Può avere tutte queste cose ed essere infelice perché c’è un elemento spirituale nell’uomo che, a meno che non venga affrontato e soddisfatto, non sarà mai felice. La felicità è sempre stata pensata come il sottoprodotto del fissare come obiettivo la gloria e l’onore di Dio Onnipotente.
E quindi c’è una terza cosa da ricordare sulla felicità, e cioè che la felicità si ottiene solo quando la si cerca nel modo che Dio ha prescritto nella Bibbia. Non c’è altra via per la vera felicità se non quella della Bibbia. E non importa cosa ti dicano, non c’è nessuno su questa terra che abbia raggiunto la vera felicità in nessun altro modo.
Vorrei poter leggere il commento di sei o otto pagine di Giovanni Calvino sul Salmo 1. Se lo desiderate, chiamate l’ufficio, saremo lieti di inviarvelo. È magnifico e ve lo consiglio vivamente. Ma lasciatemi darvi molto rapidamente alcune delle applicazioni che egli fa a questo punto principale del Salmo.
Egli dice questo, che la vita sarà felice per i devoti servitori di Dio che si sforzano costantemente di fare progressi nello studio e nell’applicazione della legge di Dio. Che una persona non sarà felice se non è devota al Signore e non si sforza costantemente di migliorare se stessa e aumentare la sua comprensione e fare progressi nella sua comprensione mediante l’applicazione e lo studio della legge di Dio. E quando questo è l’obiettivo della sua vita, fare progressi nel suo studio e nella sua comprensione della parola di Dio, saprà cos’è la vera felicità.
Ora non fraintendetemi, ho bisogno di interporre questa piccola frase, e cioè che i Salmi insegnano anche che la nostra felicità in questa vita sarà occasionalmente intervallata da lacrime. Ma la gioia arriva sempre al mattino. Anche Calvino disse: Dio non è favorevole a nessuno se non a coloro che si dedicano con zelo allo studio della verità divina.
Ora, queste sono affermazioni piuttosto radicali nella nostra epoca, ma non c’era nulla di radicale in esse per lui, perché questo è un insegnamento del libro dei Salmi. Dio non mostra favore a nessuno se non a coloro che si dedicano con zelo allo studio della verità divina. In altre parole, fare giuste professioni di fede non basta se la professione formale è tutto ciò che hai.
Fare le cose giuste nella tua condotta quotidiana non è sufficiente se è tutto ciò che hai. Puoi capire e apprezzare il favore di Dio nella tua vita quando guardi la tua vita e vedi che sei zelantemente devoto allo studio della verità divina. Non il tipo di devozione che fa leggere un versetto ogni mattina seguito da due o tre paragrafi devozionali, per quanto ciò sia buono, ma che sei devoto, impegnato, determinato, zelante nello studiare la verità divina.
Non solo nel leggere velocemente la Bibbia in un anno, per quanto importante sia, ma per studiare la verità divina. Lascia che ti chieda al volo: Quando è stata l’ultima volta che hai studiato seriamente la Bibbia per un lungo periodo? Non intendo quando hai fatto devozioni private, non intendo quando hai fatto culto in famiglia, intendo quando l’hai fatto come individuo, sto parlando ai giovani, sto parlando alle madri, sto parlando ai papà, quando è stata l’ultima volta che vi siete seduti e avete studiato seriamente e pensato e meditato mentre leggevate la Bibbia per un lungo periodo di tempo? Calvino disse, Dio non è favorevole a nessuno se non a coloro che si dedicano con zelo allo studio della verità divina. Poi nell’applicazione, dice che il salmo 1 inizia ammonendoci di stare attenti a non essere trascinati via dall’empietà delle masse intorno a noi.
È un salmo molto realistico, inizia semplicemente dicendoci per immagini ciò che Paolo dice chiaramente alla lettera: le cattive compagnie corrompono la buona morale. Vorrei poterlo scrivere sulle palpebre di ognuno di noi in questa stanza, è sempre vero. E poi Calvino nell’applicazione ha detto: è impossibile per chiunque applicare la sua mente alla meditazione della legge di Dio se non si è prima ritirato e separato dalla società degli empi.
Il mondo è zeppo di corruzione mortale e il primo passo per vivere bene è rinunciare alla compagnia degli empi, altrimenti è sicuro che ci contagi con la sua stessa corruzione. Dice che non andrai da nessuna parte leggendo la Bibbia, vivendo la vita cristiana, finché il primo passo non sarà rompere con la società dei malvagi e degli empi. Ora, non sta parlando di isolamento, non sta parlando di essere un monaco o una suora, non sta parlando di fare gli eremiti.
Sta parlando di essere un membro della chiesa, identificarsi con la chiesa, camminare con la chiesa, fare delle persone nella chiesa i tuoi amici e alleati più cari. Quando esci nel mondo, sii un cristiano fedele, testimonia alle persone, amale, sii generoso con loro ma non diventare parte della loro vita, non fare alleanze, non intrecciarti con loro, non mettetevi con loro sotto un giogo ineguale, uscite da loro e siate separati dice il Signore ed evitate ogni apparenza del male. Finché non lo farete, non andrete da nessuna parte.
C’era una bellissima giovane donna che ho conosciuto e che ho aiutato a condurre a Cristo. Aveva intorno a vent’anni quando si è convertita. Era immorale, ubriaca ogni venerdì, sabato e domenica sera. Divenne cristiana e mentre la consigliavo, le dissi: “Ora sai cosa devi fare se vuoi avere successo come cristiana, devi interrompere la tua relazione con tutti i tuoi compagni di bevute. Devi interrompere la tua relazione con tutti quelli con cui hai dormito e tutti quelli che ti hanno incoraggiato a ubriacarti o a dormire con chiunque e se non lo fai, non ce la farai”. Non mi credeva.
Credo che si fosse effettivamente convertita, ma guarda caso, dopo poche settimane era di nuovo ubriaca – per un motivo: non aveva rotto con gli empi. Ora è una donna pia. Alla fine ha imparato la lezione, ma le ci è voluta la scuola dei duri colpi per impararla.
E l’esperienza non è la migliore maestra. In effetti non è questo il significato della frase storica “l’esperienza è una cara maestra”. Sai che la maggior parte delle persone quando dice che l’esperienza è la migliore maestra, non sa nemmeno da dove provenga e che l’aforisma non significa affatto quello che sembra. Significa l’opposto. In italiano l’aforisma è attribuito ad Alda Merini “La miglior maestra di vita è l’esperienza. Ti costa cara, ma ti spiega bene.” quindi non è cara nel senso di dolce e gentile e buona e amabile. Ma cara nel senso di costosa. L’esperienza è un insegnante costosa e se potessi imparare in qualsiasi altro modo che non sia l’esperienza, fallo perché l’esperienza è un insegnante costosa e ti lascerà la cicatrice per il resto della tua vita. E quindi qui Calvino dice che dobbiamo essere realisti su queste cose e capire che dobbiamo rompere con la società malvagia ed empia o non saremo in grado di farcela nella vita cristiana.
E poi dice questo, nessuno può essere debitamente mosso al timore e al servizio di Dio e allo studio della sua legge finché non è fermamente convinto che tutti gli empi sono infelici. E che coloro che non si ritirano dalla loro compagnia saranno coinvolti nella stessa distruzione con loro. Ora lasciatemelo dire in modo semplice.
Ciò che sta dicendo è questo, finché credi che ci possa essere una felicità degna di essere vissuta in questo mondo malvagio, non riuscirai mai a vivere la vita cristiana. Finché pensi, beh questi ragazzi, voglio dire, guarda queste star del cinema, guarda queste persone sulle riviste, queste cantanti, questi influencer, voglio dire, sono carine, sono felici, sorridono alla loro fede, sono sempre in festa e vivono intensamente.
Finché credi che questo mondo malvagio abbia una felicità degna di essere vissuta, sarai un fallimento nella vita cristiana. Ora diamo un’occhiata in dettaglio a questa stupenda immagine di una persona felice dipinta nel Salmo 1. Abbiamo sottolineato qual è il suo tema di base. Ora il suo schema di base è molto semplice.
Nei versetti 1 e 2 abbiamo il carattere di un uomo felice e nel resto del salmo abbiamo le conseguenze del vivere una vita pia. Ora diamo subito un’occhiata ai primi due versetti, il carattere di un uomo veramente felice. Quanto è beato, quanto è felice l’uomo che non cammina nel consiglio degli empi, né si ferma nella via dei peccatori, né si siede in compagnia degli schernitori, ma il cui diletto è nella legge del Signore, e sulla sua legge medita giorno e notte.
Questi due versetti ci dicono due cose sull’uomo felice. Ci raccontano del suo rapporto con il male e ci raccontano del suo rapporto con la legge di Dio. Prima di tutto, il suo rapporto con il male nel versetto 1. Notate che questo grande libro dei Salmi inizia con un mucchio di cose negative, un mucchio di cose da non fare.
Quanto è beato l’uomo che non segue il consiglio degli empi, che non si ferma, che non siede in compagnia degli schernitori. Non è questo il modo di iniziare un libro, no? Cominciare con un mucchio di negazioni. Eppure il libro dei Salmi inizia negativamente di proposito perché il libro dei Salmi, come tutta la Bibbia, è il libro più realistico del mondo.
Inizia sempre con il mondo così com’è. E una delle primissime cose che la Bibbia ci dice è che la vita in questo mondo è malvagia e che non c’è speranza per le persone finché non sono convinte dei loro peccati. E il Salmo 1, e con quello tutto il libro dei Salmi, inizia con negatività per farci capire che il modo di vivere e di salvezza di Dio è così completamente ed essenzialmente diverso da tutto ciò che i peccatori hanno mai conosciuto.
La felicità non è ciò che la maggior parte delle persone al mondo pensa che sia. E poi notate qual è il punto di quel versetto: l’uomo pio evita il male.
L’uomo felice evita il male. Nella totalità della vita cosciente dell’uomo veramente felice, quando cammina, quando si siede, quando sta in piedi, lui o lei si sforzano di evitare qualsiasi coinvolgimento con il male. Questo perché amano Cristo e sono stati amati da Cristo.
Quella persona felice odia il male. Odia ciò che il male ha fatto a Cristo. Odia ciò che il male fa a lui o a lei personalmente.
Odia ciò che il male ha fatto a questo mondo. A causa della sua relazione con Cristo odia la natura stessa del male. E così come cristiano, anche se non ci riesce, cerca di evitare ogni coinvolgimento con il male in questa vita.
Quando non lo fa, invoca Dio per ottenere perdono, restaurazione e santificazione. La persona felice non adotta i principi degli uomini malvagi come regola di vita. Non cammina secondo il consiglio degli empi.
Ciò che rende felice il mondo non rende felice lui. E ciò che rende felice lui non rende felice il mondo. Quest’uomo devoto non persiste nelle pratiche degli empi.
Non si mette sulla via dei peccatori. Non gli piace vivere come vive il mondo e fare le cose che fa il mondo. E non si assocerà o identificherà deliberatamente, e questo è importante, non si assocerà o identificherà deliberatamente con coloro che deridono il cristianesimo. Non siederà in loro compagnia. Non siederà con gli schernitori. E oggi vi chiedo, amati, perché la chiesa cristiana è colpevole di questo in tutta questa terra, state facendo qualcosa che vi identificherebbe con gli schernitori? Vi vestite in qualche modo mondano? Vi piace qualcosa che vi identificherebbe non con i pii, ma con gli schernitori, come tatuaggi, piercing, orecchini e capelli lunghi negli uomini, capelli corti nelle donne, abbigliamento immodesto? L’uomo devoto non si identificherà deliberatamente con coloro che deridono il cristianesimo.
Calvino disse che la somma del tutto è che i servi di Dio devono sforzarsi di aborrire completamente la vita degli uomini empi. Aborrire la vita degli empi. Cioè, una persona veramente felice, una persona veramente cristiana, non vede nulla di attraente nel modo di vivere degli empi. Per quanto possano apparire affascinanti al mondo, quando il credente guarda il modo di vivere degli empi, lo trova ripugnante. E non vuole avere niente a che fare con esso.
Ora è importante per noi assicurarci di comprendere le parole che sono usate in questo primo versetto. La parola consiglio, per esempio, dice quanto è benedetto l’uomo che non cammina nel consiglio degli empi. La parola consiglio si riferisce semplicemente a quelle cose che un uomo empio ti consiglia di fare. Ti consiglio di prendere questa decisione. Ti consiglio di farlo per questo motivo. Ti consiglio di andare in questo posto particolare per questo motivo particolare. Tutti i suoi consigli nascono dalla sua esperienza personale, il consiglio è tutto ciò che un uomo empio, un uomo che non è prigione della parola di Dio, ti consiglia di fare.
Quando andai al college il mio pastore mi disse qualcosa che era la cosa più importante che potesse dirmi per il college e il seminario, ed era semplicemente questa. Non rivolgerti mai a persone non spirituali per problemi spirituali e per risposte spirituali a quei problemi. Non rivolgerti a persone non spirituali per un consiglio.
E cos’è una persona empia? La parola empio si riferisce a qualcuno che confida nella propria saggezza. Confida nella propria comprensione per vivere la vita e prendere decisioni nella vita senza alcun riguardo per la parola di Dio. Quindi se vuoi essere veramente felice e veramente beato, la prima cosa che devi fare è smettere di ascoltare l’intera prospettiva del mondo, quella prospettiva che è senza Dio e che è opposta a Dio. Non rivolgerti più ad essa per un consiglio. Non ascoltarla. Tappatevi le orecchie, non importa quanto intelligente e popolare possa sembrare quel consiglio. Dice che non si mette sul cammino o sulla via dei peccatori. Il cammino di una persona è il suo modo abituale di vivere.
Questo è il modo in cui vive normalmente giorno dopo giorno. L’uomo felice, l’uomo devoto, non cammina e non vive in quella stessa maniera. La via dei malvagi, la via dei peccatori, la via di qualcuno che è in ribellione contro Dio.
Quindi se volete essere felici, dovete evitare la via di questo mondo malvagio, la via di vita del peccatore che vive secondo la carne: qualunque cosa la carne, la natura umana decaduta, gli dia l’impulso di fare, quello fa.
E quest’uomo felice non siede nemmeno sul banco dello schernitore. Ora, cosa c’entra con lo stare seduti sul banco? Parliamo di camminare, stare in piedi, stare seduti al banco, al tavolo. Questa è una frase metaforica che denota ostinazione. Sai cosa significa uno ostinato? Significa qualcuno che è indurito contro l’influsso buono e morale. Indurito contro. Qualcuno che è ostinatamente impenitente. Qualcuno che è inflessibile e non si lascia convincere.
Qualcuno che è indurito nelle sue vie malvagie a causa di una vita abituale di ribellione contro Dio. Un cristiano è qualcuno che non condivide quella testardaggine indurita contro la verità. Cos’è uno schernitore? Gli schernitori sono persone intelligenti che scherzano e ridono di Dio, della sua legge e del suo popolo, che scherniscono e prendono in giro tutto ciò che è sacro nella vita: matrimonio, moralità, decenza, modestia, verginità.
Calvino disse che, avendo gettato via ogni timore di Dio, gli schernitori commettono peccati senza ritegno, fiduciosi di sfuggire al giudizio di Dio, prendendosi gioco audacemente del giudizio di Dio come se non fossero mai chiamati a rendere conto di sé stessi a Dio. Avete notato la progressione implicita in queste parole? Ecco una persona che cammina, e poi si ferma per un minuto. Sta camminando insieme al male. Sta in piedi e parla per un po’, poi si siede e si sente a casa con lo schernitore. Vedete, c’è una progressione qui in queste parole, nel camminare, nello stare in piedi e nel sedersi. Ci ricorda la presa crescente che le cattive pratiche e le cattive abitudini hanno su una persona, la paralisi crescente che il peccato produce nelle nostre vite.
Fa sì che una persona degeneri gradualmente ogni volta che quella persona permette il peccato nella sua vita e non lo affronta come dovrebbe. Calvino disse che quando una persona cammina volontariamente inseguendo la gratificazione dei sui desideri corrotti, la pratica del peccato la infatua a tal punto che, dimenticandosi di sé, si indurisce nella sua malvagità. E questo è, nei termini del profeta, stare sulla via dei peccatori.
Poi, alla fine, segue una disperata ostinazione e testardaggine che esprime col sedersi. Hai visto qualcuno semplicemente sedersi per testardaggine. Ho quattro sorelle e vivevamo sui Monti Appalachi nel sud della Virginia Occidentale, e quando ero al liceo, una volta ho portato due delle mie sorelle a fare un’escursione. Aveva nevicato trenta centimetri, e continuava a nevicare. E così le ho portate circa un miglio nel bosco per una piccola escursione nella neve meravigliosa, e stava facendo buio. E loro erano arrabbiate con me. Avevano freddo, ed erano arrabbiate perché eravamo a un miglio da casa, ed erano arrabbiate perché era buio. E mia sorella Jenny si sedette su un masso nella neve, e disse: “Joe, Non mi alzerò da qui finché non ci tirerai fuori da questo posto.” Be’, ora sapete qualcosa sullo stare seduti in segno di sfida e di testardaggine.
Ora, notate la relazione di quest’uomo felice con la legge di Dio. Dice nel versetto 2, ma il suo diletto è nella legge dell’Eterno, e sulla sua legge medita giorno e notte. Ora, prima di tutto, assicuriamoci di capire la parola legge.
C’è un significato ampio e uno ristretto della parola legge nella Sacra Scrittura. Nel senso ampio della parola, la legge è tutto ciò che è rivelato da Dio in modo soprannaturale. Cioè, la legge di Dio è l’interezza dei 66 libri della Bibbia. È una direzione e un insegnamento del Dio vivente. Tutti i 66 libri ispirati dallo Spirito sono legge. E in un senso stretto della parola, può significare legge in contrapposizione al vangelo. La legge comanda, il Vangelo dà. Il punto qui non è che il cristiano, l’uomo beato, medita e si diletta in una porzione della Bibbia chiamata legge, escludendo le altre parti, ma nel senso ampio della parola, tutto, tutte le direttive, tutte le istruzioni di questa rivelazione da Dio danno gioia al figlio di Dio. E sa che è soprannaturalmente rivelata, e sa che è di totale autorità, e si diletta in essa.
Cioè, la più grande gioia e il più grande piacere della vita di questa persona felice e benedetta è lo studio e l’applicazione della parola di Dio. Sta parlando di te? La più grande gioia e il più grande piacere nella vita di una persona veramente felice è lo studio e l’applicazione della parola di Dio. C’è qualcosa nella tua vita che ti dà più piacere dello studio e dell’applicazione della parola di Dio? Allora se sei felice, se pensi di essere felice, ti stai ingannando.
L’uomo felice studia la Bibbia. Vi aderisce. Vi si sottomette.
La obbedisce. Gli piace leggerla. La insegna.
La applica ogni volta che ne ha l’opportunità. E così facendo, si protegge dalle trame dei malvagi. Si fortifica contro le tentazioni e diventa sempre più simile al Dio che ha dato quella parola.
La persona veramente felice si diletta nella legge di Dio, non nell’intelligenza dei filosofi, non nelle speculazioni degli studiosi e dei cosiddetti pensatori, ma nei 66 libri della Bibbia. Questi libri danno all’uomo pio più piacere di qualsiasi altra cosa al mondo. Infatti, l’uomo felice prova così tanto piacere nello studio diligente della legge di Dio che medita su di essa giorno e notte.
Ogni volta che ne ha l’opportunità, cerca opportunità. Crea opportunità.
Che cosa significa meditare? È rimuginare su qualcosa. Si tratta di pensare a qualcosa che hai letto nella Bibbia o che stai leggendo nella Bibbia e di pensare a ogni aspetto di essa. Guardala da questo lato e da quest’altro lato e da quest’altro ancora. Qual è la sua relazione con questo, quello e quell’altro? Meditare è semplicemente pensarci, letteralmente parlarne con te stesso mentre ci pensi e ci rimugini su nella tua mente.
Un cristiano si diletta così tanto nella legge di Dio che vi medita sopra, ama semplicemente pensarci e rimuginarci sopra nella sua mente giorno e notte. E noi lo facciamo Studiando la Bibbia e ci meditiamo sopra, non perché abbiamo paura di non farlo, non perché siamo utilitaristi che la leggono in modo che le cose vadano bene per noi quel giorno.
Ci dilettiamo nella Bibbia e proviamo grande piacere nel conoscerla e meditiamo su di essa giorno e notte perché non c’è niente di simile al mondo. È la verità di Dio. È la rivelazione di Dio.
È Dio che toglie il velo dal suo cuore e dalla sua mente affinché possiate guardare in profondità nel cuore e nella mente di Dio onnipotente. Bene, come si ottiene questa gioia e questo piacere nella Bibbia? Non possiamo costringerci a godere della Bibbia. Ci avete mai provato? Vi siete mai detti: “Mi godrò la Bibbia e la leggerò finché non mi delizierò in essa”.
Bene, se non ci avete provato sappiate che non funziona in questo modo. Proprio come non possiamo renderci persone buone e giuste perché siamo troppo deboli, non possiamo fare di noi stessi delle persone che si dilettano nella Bibbia in modo da meditarci sopra giorno e notte. C’è solo un modo per ottenere questa delizia in Dio e nella Bibbia, ed è credendo solamente in Gesù Cristo per la vostra salvezza. Perché il figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare coloro che erano perduti. Questa è la via. Questa è l’unica via per la felicità e per deliziarsi nella parola di Dio.
Come ci esorta Martin Lloyd-Jones, abbandoni l’empio, i suoi pensieri, le sue pratiche, i suoi obiettivi. Creda al messaggio di Dio in Cristo. Lo accolga nel suo cuore. Accoglietelo nel vostro cuore. Donatevi a lui e chiedetegli di riempirvi di una nuova vita, che sola può rendervi e mantenervi benedetti e veramente felici, indipendentemente da ciò che vi accade in questa vita. La persona che si diletta nella legge di Dio può cantare con il salmista: “I precetti dell’Eterno sono più desiderabili dell’oro, sì, più di molto oro fino, più dolci anche del miele che stilla dai favi”.
Poi dal versetto 3 al versetto 6, vediamo tre conseguenze della benedizione di Dio su una persona che evita il male e si diletta nella parola di Dio. Versetto 3, sarà come un albero saldamente piantato presso ruscelli d’acqua che dà il suo frutto nella sua stagione e le sue foglie non appassiscono e in qualunque cosa faccia prospera. La vita dell’uomo felice sarà segnata da stabilità, forza, bellezza, produttività e prosperità come un albero.
Il popolo di Dio prospera costantemente spiritualmente se non anche materialmente perché è costantemente irrigato dai rivi dell’influenza dello Spirito di Cristo, così che qualsiasi cosa accada loro in questa vita è propedeutica alla loro salvezza. Guardate i versetti 4 e 5. Gli empi non sono così, ma sono come pula che il vento disperde. Perciò gli empi non resisteranno nel giudizio né i peccatori nell’assemblea dei giusti.
La persona pia sarà separata dalla pula empia e inutile che Dio distruggerà. Le persone pie dovranno vivere con gli empi per un po’, ma non per sempre. La Bibbia dice che verrà un giorno in cui Dio sradicherà e brucerà tutta la zizzania e il frumento sarà raccolto nel magazzino di Dio.
E poi la terza conseguenza è nel versetto 6, perché il Signore conosce la via dei giusti, ma la via degli empi perirà. Il modo di vivere della persona pia giorno per giorno è conosciuto da Dio nel suo amore. Dio lo ama ogni giorno e quell’amore di Dio per lui produce in lui quelle cose che portano gloria a Dio.
Ora vorrei tornare indietro nel tempo che abbiamo trascorso insieme e parlare un po’ di più dei due contrasti che vengono evidenziati in questo Salmo. Due contrasti e l’ho visto in particolare leggendo il libro di Martin Lloyd-Jones sul Salmo 1. Vi consiglio la maggior parte di quel libro. Il salmista usa due contrasti per esprimere il suo punto di vista.
Il contrasto tra alberi e pula e il contrasto di due modi di vivere o due destini. E qual è il punto di questi contrasti? Il Salmo 1 serve per aiutarvi a capire voi stessi. È stato scritto per aiutarvi a capire la natura della vita cristiana. È per aiutare voi e me a comprendere la verità sulle persone pie e lo fa tramite questi contrasti. Tracciando contrasti il più possibile netti, completi e antitetici. Il primo è tra alberi e pula.
Notate i versetti 3 e 4. E colui che è pio sarà come un albero saldamente piantato presso corsi d’acqua che dà il suo frutto nella sua stagione e le sue foglie non appassiscono e in qualunque cosa faccia prospera. Versetto 4: I malvagi non sono così, ma sono come pula che il vento disperde. Ora ecco un contrasto tra alberi e pula che sottolinea la differenza tra persone pie e le persone empie.
C’è un albero che prospera vicino a un fiume d’acqua e c’è un mucchio di pula e la differenza tra i due è totale e radicale. Non è semplicemente una differenza di grado. È una differenza in natura. La differenza tra la natura di un albero e la natura della pula. Il contrasto non è tra una quercia e una mimosa o tra un pino e un acero. Non è una questione di grado. Non è la stessa specie. Il contrasto è tra un albero e la pula. Completamente, totalmente diversi. Questo contrasto è completo e la differenza non è semplicemente di comportamento. A volte le persone empie per motivi di interesse personale si comportano meglio di quanto si comportino alcuni cristiani per un certo periodo. La differenza è che gli alberi nella loro stessa natura sono diversi dalla pula nella sua stessa essenza.
La persona pia è rinata. La persona pia è stata rigenerata. È una nuova creazione. È stata risuscitata spiritualmente dai morti e quindi la differenza che viene tracciata qui è grande quanto la differenza tra la vita e la morte. Ora pensate per un minuto alla pula. Sapete cos’è? È la lolla, la pellicina dura che racchiude il grano.
Avete il chicco di grano, il chicco di grano contenuto dalla pula. La pula va tolta e buttata via così si può avere un buon grano saporito.
La pula non è altro che la pellicina. La pula è ciò che rimane quando hai estratto il chicco di grano. La pula è rifiuto. La pula è spazzatura. Il miscredente è un guscio. È un involucro. Ciò che è vitale e pieno di vita è andato. È una rovina e un relitto. Lui o lei è un’anima perduta e caduta, morta nel suo peccato, uno guscio secco e marcio gettato con un mucchio di gusci che saranno bruciati.
La pula non ha una forma distinta. È solo un mucchio di raschiature, trucioli e avanzi. I non credenti hanno perso la loro integrità. Hanno perso il loro vero carattere. Non c’è uno schema preciso nelle loro vite. Sono sempre in cambiamento e sempre spazzati via da tutti i venti e le tempeste della vita.
Un albero, d’altro canto, ha forma, tronco, rami, radici, simmetria, bellezza, utilità. La pula non ha radici. Il non credente vive la vita in superficie, sebbene pensi che molte delle cose in cui crede siano tanto profonde. È un tipo di vita superficiale. Vive una vita inquieta perché non c’è riposo per gli empi. La pula è morta. Non ha vita. E la pula non porta frutto. È senza valore. È buona solo per essere bruciata. Lascia che ti faccia una domanda prima di continuare. Sei pula che cerca di comportarsi come un albero perché pensi di essere un albero quando sei solo pula? Forse è per questo che stai passando un periodo così difficile e sei un tale fallimento quando cerchi di vivere come un cristiano.
Forse è perché non lo sei, ma hai paura di ammetterlo. Amato, per il bene della tua eternità, ammettilo. Non aver paura di ammetterlo. E poi pentiti dei tuoi peccati e credi nel Signore Gesù Cristo come tuo Signore e Salvatore e consegnagli la tua vita perché Gesù può fare qualcosa che i contadini non possono fare: può trasformare la pula in grano. Può prendere qualcosa che non vale niente e dargli vita e valore.
Quindi se hai cercato di vivere come il grano e sei solo pula, ammettilo e invoca Dio per trasformazione e perdono. Ora guarda l’albero per un minuto. Un albero è piantato.
Vedete, nel versetto 3, sarete come un albero saldamente piantato presso corsi d’acqua. È stato collocato lì, l’immagine qui nel Salmo 1, è del giardino di qualcuno. E questo albero è stato collocato in quel giardino da qualcuno.
Non si è piantato da solo presso fiumi d’acqua. Qualcun altro lo ha piantato. E questa è l’essenza del messaggio della Bibbia, non è vero? Questo albero è qualcuno che diventa cristiano, una persona veramente felice, una persona pia. Noi non ci rendiamo cristiani. Non siamo cristiani per qualcosa che facciamo o abbiamo fatto. Un albero non si pianta da solo. Deve essere piantato da qualcun altro. E ciò che rende una persona come te o me un cristiano, una cristiana è ciò che Dio ha fatto per noi. Ciò che Dio ha fatto per noi nel Signore Gesù Cristo e mediante il Signore Gesù Cristo e mediante l’applicazione di tutta l’opera di Cristo nella nostra vita individuale per la potenza dello Spirito Santo.
Notate dove è piantato questo albero. Vicino a fiumi o corsi d’acqua. C’è un terreno profondo, ricco, fertile e umido vicino a quel fiume. Quindi le radici dell’albero vanno in profondità e si diffondono e le sue propaggini si diramano e alcuni arrivano addirittura nel letto del fiume dove traggono umidità nutriente dal fiume. E quando tutto il resto è secco e appassisce sotto un sole cocente, questo albero continua a essere rigoglioso, verde e fruttuoso. Ora il quadro dovrebbe essere ovvio per i cristiani.
Un cristiano, per usare un’immagine del Nuovo Testamento, è piantato in Gesù Cristo. È radicato in Colui che è l’acqua della vita. Ciò che rende il credente pio non è che sta cercando di essere più pio di chiunque altro, ciò che rende il credente pio è che è stato piantato in Gesù Cristo. È stato portato in un’unione vitale con Lui e da Lui ora ogni giorno della nostra vita riceviamo una vita e una vitalità e attraverso il Signore Gesù Cristo la vita di Dio scorre nelle nostre anime e siamo resi capaci di vivere una vita di fruttuosità e produttività per Dio. Sei un cristiano, amato, per quello che ti è successo, per quello che Dio ti ha fatto, non come risultato di qualcosa che tu hai fatto per te stesso. 1 Corinzi 1: 30 dice, “Ora grazie a lui voi siete in Cristo Gesú, il quale da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione” affinché, come sta scritto, “chi si vanta si vanti nel Signore”.
Quindi se sei questo albero e stai traendo il tuo sostentamento da radici che sono affondate nei fiumi della vita in Cristo, è perché Cristo ti ha piantato lì. È perché Dio ha fatto qualcosa di te e merita tutto il merito e tutta la lode. Bene, qual è il risultato di questa opera di Dio nella vita di un uomo felice? Bene, guarda il nostro testo, versetto 3, sarai come un albero saldamente piantato presso ruscelli d’acqua che dà il suo frutto nella sua stagione e le sue foglie non appassiscono e in qualunque cosa faccia prospera.
Ora diamo un’occhiata ad alcune di queste frasi. Quando qualcuno è radicato in Cristo, porta frutto. La prima cosa che accade alle persone quando diventano cristiane è che alla fine iniziano a funzionare nel modo in cui erano destinate a funzionare come Dio le ha create.
Quando una persona diventa cristiana per la prima volta nella sua vita, inizia a funzionare come un albero. Inizia a portare frutto per Dio. Inizia a vivere una vita produttiva per Dio.
Inizia a vivere per il piacere di Dio e cos’è il frutto? Il frutto è una vita obbediente, è una vita sottomessa, è una vita amorevole, una vita simile a Cristo, è una vita che è piena del frutto dello Spirito, amore, gioia, pace, gentilezza, pazienza e tutto il resto. Inizia a vivere quel tipo di vita per la prima volta nella sua vita e notate che dice che produce frutto nella sua stagione. Non so se avete mai coltivato qualcosa, ma c’è una regolarità nella maturazione delle piante, ognuna ha la sua stagione.
Voglio dire che adoro coltivare pomodori quando ne ho il tempo e qui da noi non ti aspetti che i pomodori inizino a dare i loro frutti all’inizio di giugno, ma verso il 4 luglio. Voglio dire che puoi quasi prevederlo. Le mele, ami le mele, raccogli le mele, devi aspettare fino alla fine di agosto, il primo di settembre, a meno che non siano mele precoci e allora possono essere pronte per i primi di giugno.
Se volete i fichi dovete aspettare fino a metà agosto. Sto dicendo che potete fare delle previsioni, che c’è una regolarità nel modo in cui le piante danno frutto e i cristiani hanno la stessa regolarità, affidabilità, continuità. La loro vita è governata dalla verità di Dio, si dilettano in quella verità, vivono una vita radicata, una vita radicata in Cristo e traggono da lui tutta la capacità di cui hanno bisogno per portare frutto da Dio giorno dopo giorno, anno dopo anno.
Può arrivare una terribile siccità ma dice che le foglie di questo albero non appassiscono mai perché l’albero è piantato vicino a un fiume che non si prosciuga mai. Nella vita cristiana Dio ci prepara e ci equipaggia per ogni cosa, ogni cosa che possa mai accaderci in questa vita. Ci prepara per la malattia, per le perdite, per le tragedie, per la vecchiaia, per la morte dei nostri cari, per la nostra stessa morte, le nostre foglie non appassiscono mai.
Amo il Salmo 92, andiamo insieme al Salmo 92 e leggiamo i versetti dal 10 al 15. Le nostre foglie non appassiscono mai. Salmo 92 versetti dal 10 al 15.
10 Ma tu mi hai dato la forza (letteralmente Ma tu hai esaltato il mio corno) pari a quella del bufalo, tu mi hai unto di olio fresco.
11 E i miei occhi vedranno la sconfitta dei miei nemici e i miei orecchi udranno della disfatta dei malvagi che si levano contro di me.
12 Il giusto fiorirà come la palma, crescerà come il cedro del Libano.
13 Quelli che sono piantati nella casa dell’Eterno fioriranno nei cortili del nostro DIO.
14 Porteranno ancora frutto nella vecchiaia e saranno prosperi e verdeggianti,
15 per proclamare che l’Eterno è giusto; egli è la mia Rocca e non vi è alcuna ingiustizia in lui.
Hai mai notato come invecchia il mondo? Hai mai notato come alcune persone che non sono cristiane invecchiano? Più invecchiano, più diventano acide, più diventano contrarie, più la vita è sgradevole per loro, più sono costrette a conviverci e il tuo cuore è con loro perché si sentono come se stessero vivendo quando la loro vita è davvero finita e non c’è motivo per cui siano in vita. Non così il cristiano. La Bibbia dice che la sua foglia non appassirà mai e che continuerà a dare frutti nella vecchiaia e sarà pieno di linfa e molto verde come un cedro del Libano.
Anche quando il suo corpo sta cedendo e si indebolisce ogni giorno di più e puoi vedere i segni della morte aumentare sul suo corpo, anche allora quell’uomo, quella donna può ancora essere forte e pieno di vigore e vitalità come un giovane abete. Ancora fruttifica, ancora veramente felice, ancora rifugge il peccato, ancora si delizia nella Parola di Dio e medita su di essa come è in grado, ancora saldamente radicato, radicata presso fiumi di acqua viva e le sue foglie non appassiscono mai nemmeno nella vecchiaia nella quale è ancora forte come un abete. Ho avuto la verità di questo passaggio impressa su di me dal mio ex pastore a Bristol, Tennessee.
Sono andato in una casa di cura per assistere una donna anziana della nostra chiesa che era molto debole e si trovava in una stanza in cui c’erano due letti. Lei era in uno e c’era un’altra signora nell’altro. Quest’altra signora non avrà pesato 35 chili e sembrava solo uno scheletro. La sua pelle era traslucida ed era sdraiata lì con la bocca aperta e i suoi occhi fissi verso il cielo.
Non sapevo se fosse viva o meno e così ho iniziato a ministrare alla signora della nostra chiesa leggendo la Bibbia, Salmo 90 o 91. Ho dimenticato quale fosse ma glielo stavo leggendo e mentre leggevo questo salmo alla signora della mia chiesa ho sentito un ansimare e gorgogliare provenire dal letto della vecchietta pelle e ossa e ho pensato, oh questa signora sta morendo. Così ho iniziato a leggere velocemente.
Volevo fare presto, andare a chiamare un’infermiera il più velocemente possibile perché era ovvio che questa donna era nei suoi ultimi momenti. Ma poi mentre leggevo velocemente questo Salmo ho notato, ho ascoltato e … non stava gorgogliando e ansimando, stava sussurrando e stava recitando il Salmo che stavo leggendo. Così sono andato da lei e l’ho guardata e le ho parlato. Nessuna forza. Sembrava morta, ma questa piccola vedova ultima sopravvissuta di un generale confederato era forte come una quercia.
Ora, se Dio ti benedice facendoti vivere a lungo, e da vecchio sarai acido e negativo e tutti i tuoi figli desidereranno la tua fine, Beh, ascolta, non so che farci. Oppure invece sarai ancora pieno di vita, vitalità e utilità nel regno di Dio? Finché sarai in questa vita, Dio ha uno scopo per te. Questo è un punto importante da tenere a mente.
Ora diamo un’occhiata molto velocemente all’ultimo contrasto tra questi due modi di vivere.
Versetti 5 e 6. “Perciò gli empi non resisteranno nel giudizio né i peccatori nell’assemblea dei giusti, perché il Signore conosce la via dei giusti, ma la via degli empi perirà”. Qui hai un contrasto finale tra due tipi di persone, pii ed empi. Due modi di vivere, la vita pia e la vita empia e il punto è molto profondo e semplice.
La felicità della persona pia e la miseria della persona empia durano per sempre. È una felicità eterna quella di cui godiamo ed è una miseria eterna quella che l’empio sopporterà. L’empio tende a vivere solo per il presente, sperando che non ci siano conseguenze per le sue azioni.
La sua preoccupazione è la felicità del momento, mentre prega che non ci sia un domani. Tutto ciò che vuole è ciò che può ottenere in questo momento. Ma il punto di questi ultimi due versetti sul giudizio di Dio è che gli empi non sono in grado di resistere al giudizio, non hanno una gamba su cui stare in piedi nel giudizio, ma i giusti saranno in grado di resistere a quel giudizio, e il punto è che la morte non è la fine.
Dopo la morte viene il giudizio per te e per me. Ebrei 9 dice che è stabilito che gli uomini muoiano una volta e dopo questo viene il giudizio. Questo vale per ognuno di noi.
Il nostro destino eterno è determinato dalla nostra vita e dal nostro atteggiamento in questo mondo. Ciò che accadrà a voi e a me dopo la morte e il giudizio è l’inevitabile e logico risultato di ciò che siamo qui, di ciò che pensiamo, di ciò che crediamo, di come viviamo, e nessuno di noi scamperà a quel giorno. L’empio non sarà in grado di resistere, appassirà di fronte al calore del giudizio di Dio.
Il giusto sussisterà solo perché la giustizia che caratterizza la sua vita non è sua, ma è una giustizia che gli è stata data a causa della giustizia di Cristo accreditata sul nostro conto ed è sulla base di quella giustizia che siamo salvati. Non sarai in grado di resistere nel giorno del giudizio su nessun’altra base che la giustizia di Gesù Cristo accreditata a te per fede. I non credenti che con la loro empietà dimostrano di essere non credenti non resisteranno nel giudizio, ma saranno condannati per la loro empietà.
Come la pula, saranno spazzati via e bruciati. Quindi oggi vi chiedo in conclusione, siete alberi? siete pula? Dio ama il vostro modo di vivere o il vostro modo di vivere perirà? Sarete in grado di resistere quando Dio giudicherà tutti gli uomini o sarete separati dall’assemblea dei giusti? Siete tra i giusti o tra gli empi? Siete pii o empi? State cercando di evitare il male nella vostra vita o camminate, state in piedi e vi sedete con esso? Vi dilettate nella legge di Dio e meditate su di essa giorno e notte o la gioia del vostro cuore è su qualcos’altro o su qualcun altro? Siete stabili, pieni di vitalità, belli e fruttiferi come un albero o siete senza vita e inutili come la pula? Le vostre radici sono profondamente affondate nelle acque vive di Gesù Cristo da cui traete tutte le vostre speranze di vita e salvezza o il calore bruciante del Figlio di Vita fa avvizzire la vostra vita? Vi invito ad accogliere Gesù Cristo come vostro Signore e Salvatore oggi, se non lo avete ancora fatto, e a cominciare a vivere per Lui fin da ora.
E se Lui è il tuo Signore e Salvatore e tu porti il Suo marchio del battesimo, lodalo per la vera felicità e la vera beatitudine che ti ha benignamente donato per grazia e non permettere a nessuno di iniziare a tentarti a credere per un momento che ci sia un’altra via per la vera felicità se non in termini del Salmo 1 e se non in termini del Vangelo di Cristo. Non ci sono eccezioni. Prego che possiate sempre essere in grado di cantare dal vostro cuore questo inno: Gesù, il tuo sangue e la tua giustizia, la mia bellezza, il mio vestito glorioso, in mezzo a mondi fiammeggianti in giudizio schierati, con gioia solleverò il mio capo.
Ecco, mi reggerò in quel gran giorno, perché chi deve sottopormi alla mia accusa, mi vedrà completamente assolto tramite te dal peccato e dalla paura, dalla colpa e dalla vergogna. Ora nessun altro che Cristo può soddisfare, nessun altro nome per me. Ho amore e vita e gioia terrena, Signore Gesù, li ho trovati in te.
Su Cristo, la roccia solida, mi reggo, ogni altro terreno è sabbia mobile.
Preghiamo. Ti lodiamo, Signore, per questo breve salmo così pieno di verità, vita e gioia. Ti ringraziamo, Padre, perché il tuo popolo ne ha sperimentato la realtà e perché i tuoi nemici ne sperimenteranno la realtà. Ti ringraziamo perché ci hai resi alberi, non pula. E, oh, Signore, se c’è qualcuno qui oggi che ha giocato a fare l’albero quando era pula e si è reso conto di essere un tale fallimento, aiutalo o aiutala a non aver paura di ammetterlo, a non nascondersi dietro la moralità, l’appartenenza alla chiesa o qualsiasi altra cosa. Aiutali, oh Signore, ad ammetterlo, ad abbandonarsi alla tua mercé, a credere nel Signore Gesù Cristo e a cedere la loro vita a Lui. E sappiamo, Signore, che quando crediamo in tuo Figlio, ci rendi capaci di vivere il Salmo 1. Sappiamo che un giorno saremo liberati da questo mondo empio e da questa gente empia. Fino ad allora, finché vivremo in esso, rendici fedeli, rendici fiduciosi, rendici felici e benedetti in questo mondo pieno di tragedie, perché sappiamo, oh Signore, che ami la via dei giusti.
Nel nome di Gesù preghiamo, amen.