DUE CITTÀ = DUE AMORI
OVVERO, DUE REGNI = DUE AMORI
La visione teologica dei “Due Regni” (di qui in poi per semplicità sarà definita “Dualismo”)* ha di recente affrontato la questione del matrimonio omosessuale. Il risultato è stato che i professoroni di Westminster Theological Seminary Ca. hanno messo la loro erudizione al servizio della confusione. Tale risultato include la ben nota progressione del pensiero Dualista:
1) Vi è un conflitto sociale che coinvolge diritto civile e valori cristiani.
2) “I cristiani non dovrebbero cercare di promuovere dottrine e pratiche tipicamente cristiane attraverso il potere coercitivo dello Stato,” e. . .
3) Legge mosaica è ciò che non si deve menzionare a meno che, subito, non si respinga la sua validità per oggi.
Pertanto, si finisce con due sole alternative:
1) Farsi da parte, mentre le forze pagane come le lobby che difendono l’aborto, il matrimonio gay e l’insegnamento della teoria Gender “distruggono ulteriormente il tessuto della società” (del tutto inaccettabile, ovviamente), o
2) Razionalizzare la coercizione basandola su norme giuridiche dichiarate non essere distintamente cristiane
Ma quest’ultima posizione porta sempre al compromesso etico, culturale.
E così il Dr. Horton del Westminster Theological Seminary conclude (insieme a molti cristiani e in Italia ad altrettanti politici sedicenti cattolici):
Anche se una relazione contrattuale nega la volontà di Dio per la dignità umana, potrei convalidare la convivenza domestica come un modo di proteggere la sicurezza giuridica ed economica delle persone.
C’è una terza opzione: sostenere gli standard biblici chiaramente derivati dalla legge teonomica (Mosaica), ma far finta che non lo siano. In questo modo, questa posizione invita anche ad amare il prossimo come base per la creazione di leggi civili e di sanzioni penali. Ma respingere le basi mosaiche per tutto ciò apre davvero la porta alla tirannia.
Parlare dritto
La domanda in questione nel governo civile è: “Per quali azioni siamo biblicamente comandati di usare la forza coercitiva nella società?” La questione successiva deve essere “e quanto la forza” nei vari casi? ma questo possiamo lasciarlo per un’altra volta. Per ora ci atterremo alla questione principale .
Rispondiamo alla domanda primaria per quanto riguarda specificamente il tema del matrimonio: per cosa siamo comandati di usare la forza coercitiva nella società? Che cosa dice la Bibbia?
L’aspetto principale è semplice: l’adulterio. Ce ne sono altri, ad esempio: l’esecuzione di questioni d’eredità, ma l’adulterio è la cosa principale.
Lo Stato non deve applicare la forza per quanto riguarda la composizione di un matrimonio, tranne quando il giuramento del matrimonio è stato violato in uno specifico. E anche questo deve avvenire solo per volere della vittima. [ 1 ]
Ma questo significa che l’ “adulterio” deve essere definito. Che cosa è l’adulterio?
L’adulterio è un rapporto sessuale consensuale di una persona sposata con qualcuno fuori del proprio matrimonio.
Ma supponiamo che due uomini possano pronunciare un giuramento di matrimonio e poi essere riconosciuti come aventi un “matrimonio”, la definizione potrebbe applicarsi pure agli omosessuali sposati.
Quindi, abbiamo bisogno di definire prima di tutto il “matrimonio”. È per questo che la lotta sociale è mirata su questo tema.
Sulla questione del divorzio, Gesù fa riferimento all’ordinanza creazionale della Genesi:
Egli rispose: “Non avete voi letto che chi li creò da principio, li creò maschio e femmina?
E disse: ‘Perciò l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà con la propria moglie, e i due diverranno una sola carne’. E così non sono più due, ma una sola carne, quello dunque che Dio ha unito insieme, l’uomo non lo separi». (Mt. 19: 3-5).
Da questo potremmo derivare una definizione del matrimonio come l’unione di maschio e femmina in un legame pattizio e fisico – sessuale in cui sono considerati da Dio e dall’uomo, giuridicamente, “una sola carne”.
Ma l’ordinanza creazionale stessa non esclude esplicitamente i matrimoni omosessuali (e Gesù non la cita in proposito a questo problema in ogni caso). Io, per esempio, sono soddisfatto che si tratti di un ideale definitivo e che quindi implicitamente esclude il matrimonio omosessuale. Tuttavia, non è esplicitamente indicato.
Ancora più importante, in un mondo post peccato, verrà affermato da molti che non solo l’esclusione del matrimonio omosessuale non è esplicitamente dichiarata, ma che non è chiara, e anche volutamente non esclusa.
Ora, la visione Dualista si rende conto di questo problema. Questo è il motivo per cui non fa appello solo all’ordinanza creazionale stessa, ma al fatto che le società nel corso della storia hanno effettivamente sostenuto l’ordinanza della creazione. Ma questo è un appello alla convenzione umana .
Così arriva un argomento di riserva: Ogni volta che le società si sono allontanate dal matrimonio eterosessuale quale norma, la società crolla. Ma questo è solo un argomento pragmatico . Non è necessariamente anche sempre vero, e quando lo è, potrebbe facilmente essere un caso di correlazione, ma non di causa. (E poi, perché dovrebbe un amillennialista, che crede che il regno di Dio non potrà e non sarà mai stabilito in questo mondo, curarsi se la società in questo mondo crolla, o no? È tutto corrotto e destinato a bruciare alla fine.)
Così, viene messa sul tavolo la carta vincente: “in termini di testimonianza specificamente cristiana, l’amore del prossimo (come portatore dell’immagine di Dio) dovrebbe essere primario e centrale. Dobbiamo prenderci cura del nostro prossimo non-cristiano (gay o dritti) perché Dio lo fa e ci chiama a contribuire al bene comune”.
Ma, anche questo, soffre della mancanza di una chiara definizione, cosa che è riconosciuta sul fronte dei Dualisti:
La sfida lì è che due cristiani che, in quanto cristiani, hanno le stesse convinzioni sul matrimonio, possono appellarsi all’amore per il prossimo sia per sostenere sia per obiettare la legalizzazione del matrimonio omosessuale.
Esattamente. Chi definisce quale posizione l’ “amore” debba prendere?
Peggio ancora, questo punto di vista ha per conseguenza che la risposta alla questione della “forza coercitiva” è che questa è senza limiti fintanto che essa sia giustificata dall’amore per il prossimo o dal bene comune. Anziché delimitare con chiarezza i poteri del governo, questo punto di vista gli dà un assegno in bianco firmato “amore”.
Per questo motivo l’argomento “ama il tuo prossimo” per l’ambito civile è così pericoloso: perché può giustificare quasi qualsiasi comportamento intrusivo o tirannico. Tutto quello che si deve fare è sostenere che de facto si sta amando il proprio prossimo costringendolo a fare qualcosa contro la sua volontà per il suo bene o per il bene della società.
Sotto l’apparenza di bene comune, o dell’ “amore del prossimo”, la legge potrebbe essere giustificata nel forzare voi e i vostri figli nelle scuole statali a essere rieducati o educati alla teoria Gender. O in prigioni. O in campi di concentramento.
Quindi, chi determina che cosa, esattamente, contribuisca al “bene comune”, e che cosa costituisca “amare il prossimo” nella società?
Senza una chiara e divina norma per rispondere a questa domanda, saremo lasciati con una qualche forma delle opinioni o delle tradizioni degli uomini peccatori.
E in ogni caso, da quando la Parola di Dio dovrebbe essere interpretata basandoci sulle convenzioni, o sul pragmatismo, o sulle definizioni di uomini?
Ciò di cui abbiamo bisogno è una mappa chiara.
La lapidazione degli omosessuali
Entrambi i “Grandi Comandamenti” di Gesù (Matteo 22: 37-40), d’amare Dio e il prossimo sono tratti dal codice di Mosè: Deuteronomio 6:5 e Levitico 19:15 rispettivamente. Gesù ha anche spiegato: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti” (Giovanni 14:15).
Quali comandamenti?
E in particolare, quali comandamenti in campo civile ? Per cosa ci è concesso, anzi, comandato di usare la forza nella società?
L’argomento deve venire dalla Scrittura, non dall’uomo. Almeno di questo i Dualisti si rendono conto, e affermano: “la rivelazione speciale corregge le nostre interpretazioni contorte e ci dà una mappa migliore”.
Vero. Ma c’è un solo posto nella Scrittura, in cui qualcosa di simile può ricevere risposta senza creare norme generali che aprono la porta alla tirannia.
Solo la Legge Mosaica ci dà le chiare norme rivelate per il diritto civile che vietano il “matrimonio” omosessuale. Infatti, il matrimonio è un legame fisico che non è propriamente consumato senza rapporti fisici sessuali [. 2 ] Ma questo è severamente vietato per gli omosessuali:
Se uno ha relazioni carnali con un uomo come si hanno con una donna, ambedue hanno commesso cosa abominevole; saranno certamente messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro (Le. 20:13).
E a differenza dell’adulterio, non vi è qui nessuna vittima. Questa è per definizione una questione di Stato. Questa non è una semplice causa civile, ma un una causa penale. Entrambi saranno certamente messi a morte.
Ora, si notino qui un paio di cose:
In primo luogo, non si tratta di lapidare omosessuali. La legge Mosaica non sta parlando di persone che sono di inclinazione omosessuale, persone che attraverso la distinta perversione della loro stessa natura di peccatori sono attratti dallo stesso sesso. Questo non è dichiarato come reato (un peccato, certo, ma non un reato). Chiunque può “fare outing” in una società biblica e ammettere di essere “omosessuale”, nel senso che è attratto in quel modo, e non è un crimine.
(Ravi Zacharias fa buon ragionamento nel distinguere tra la propensione e l’atto di omosessualità qui. Mentre non entra nell’aspetto del reato, cosa che non farebbe, non essendo un teonomista, egli fa una distinzione importante, e lo fa con la sua caratteristica potenza).
In secondo luogo, ci sono sempre le protezioni della privacy e legali. Ai sensi della Legge Mosaica, sono necessari due testimoni per giungere all’incriminazione. Nel caso anche di un atto omosessuale privato, chi sarebbero i testimoni? A meno che due omosessuali praticanti siano disposti a denunciarsi a vicenda, si stessero filmando, o si siano ingaggiati davanti a testimoni ostili, sarebbe difficile giungere ad una condanna anche nella società del Vecchio Testamento.
Inoltre, le leggi concernenti la proprietà privata sono molto severe, e falsi testimoni, sarebbero colpevoli del reato per il quale hanno cercato di far perseguire qualcun altro (De. 19) nel caso di sodomia, la morte. Così, generalmente, le persone si farebbero i fatti propri.
Ma, ciò nonostante, questa è ancora una posizione dura: si tratta di una pena di morte, dopo tutto. E attenersi a questa posizione è anti-Vangelo secondo i sostenitori del Dualismo. Così, nonostante si affermi che la rivelazione speciale provvede quella “mappa migliore,” essa deve ripiegare sulla versione oscurata dal peccato: la “rivelazione generale”, interpretata attraverso la lente delle tradizioni umane, la natura, e le culture Cadute:
La rivelazione speciale corregge le nostre interpretazioni contorte e ci dà una mappa migliore, ma la rivelazione generale dà sufficiente evidenza, quantomeno per argomenti minimi dall’antichità.
“Gli argomenti minimi”, d’accordo. Ma per niente chiari e semplici. Ancora una volta, Horton riconosce la debolezza intrinseca del sistema:
Le persone bene informate, non saranno d’accordo sulla forza di tali argomenti, poiché, ad esempio, le élite greche ebbero spesso dei giovani ragazzi come intrattenimento aggiuntivo, con l’approvazione, o almeno la consapevolezza delle loro mogli.
Ma la norma Mosaica chiara e forte è, ebbene, chiara e forte, e dà un comando molto forte. E perciò tanto spesso incontra opposizione, o revoca, e i Dualisti relegano l’intero codice Mosaico a un tempo e luogo precedenti :
Le dichiarazioni contenute nel Levitico fanno parte del patto Mosaico. Esse riguardano unicamente il patto che Dio ha fatto con Israele come nazione. Le leggi che regolavano ogni aspetto della vita privata e pubblica, culto e cultura, sono stati un episodio unico nella storia della redenzione.
Sai quelle “dichiarazioni nel Levitico” come “ama il prossimo tuo come te stesso” (19:18)? Sì, tutto sparito. E ‘stato un episodio unico nella storia di redenzione. Horton (e con lui i Dualisti) concludono:
“Pertanto, non vi è alcun mandato biblico per lapidare gli omosessuali oggi più di quanto non ci sia di evitare la cucina scozzese”.
Su questo punto è semplicemente totalmente sbagliato. Paolo scrisse: “tutto ciò che è puro, amabile, tutto ciò che è lodevole, se c’è qualche eccellenza, se c’è qualcosa degno di lode, pensate a queste cose” (Fil 4,8). Pertanto, vi è chiaro mandato biblico per evitare la cucina scozzese (ad eccezione del solo Scotch, ovviamente).
Ma in una certa misura c’è del vero nella dichiarazione che non c’è alcun mandato biblico per lapidare gli omosessuali. Questa non è la prospettiva Mosaica e non lo è mai stata, l’ingiunzione è contro l’atto di sodomia, non l’omosessualità in sé e per sé in senso lato. Ma questo è il problema: la sodomia è chiaramente fuori legge sotto pena di morte, e quindi lo Stato non può tollerare il concetto di matrimonio omosessuale, nemmeno come un complemento, ammissione, eccezione, o scappatoia all’ordinanza creazionale del matrimonio.
Questa ingiunzione Mosaica non è un addendum o interludio unico, è una delucidazione e protezione dell’ordinanza creazionale di Dio: si tratta di un chiarimento della stessa legge morale che Horton vuole sostenere, ed è l’espressione civile della protezione della stessa .
Questa protezione civile è sostenuta in nessun altro posto nella Scrittura o in natura.
E se non si segue la norma rivelata, ma ci si basa sulle norme umanamente filtrate, il Dualismo logicamente non può prevenire
1) altre forme di legge che sanciscono unioni civili omosessuali, purché non siano chiamate “matrimonio”, e
2) tutti le altre tirannie dello stato umanista che si sono abbarbicate all’istituzione del matrimonio.
In una società con la legge biblica, nessuna di queste ingiustizie continuerebbe, compreso il cuore del problema attuale: la legalizzazione statale del matrimonio.
Il Proposito biblico
Lo Stato dovrebbe essere espulso dal campo delle licenze e della regolamentazione del matrimonio, punto.
Una volta era così. È un fatto ampiamente noto che in Italia lo Stato ha cominciato a pretendere di regolamentare il matrimonio per mezzo di licenza solo come escamotage Fascista per proibire i matrimoni interrazziali. Prima di allora, i matrimoni venivano sì registrati, ma l’autorizzazione dello Stato non era necessaria.
Come con la maggior parte delle tirannie burocratiche, quando la loro utilità di breve durata è stata spesa, non muoiono, ma giustificano la loro esistenza, applicandola a nuove e più diffuse “esigenze.” Così, quando i motivi razziali non c’erano più, e lo stato avrebbe dovuto rinunciare alla sua invasività nel campo del controllo del matrimonio via licenza, avevamo una nuova Costituzione con la sua sicurezza sociale, ecc., e il governo stava usando il proprio controllo sulle licenze matrimoniali per regolare la distribuzione di prestazioni assistenziali. Anche questa logica ha chiaramente fatto il suo tempo: a quel tempo la maggior parte delle persone si sposavano, oggi, questo non è certo il caso e ciò rende la determinazione dei beneficiari sprovveduta o ingiusta in molti casi.
Lo Stato mantiene il controllo sulla concessione di licenze perché continuiamo ad accettare la sua validità per quanto riguarda la fiscalità, il welfare, e molti altri aspetti della vita. Sopprimi questi, e non resta alcun vantaggio al matrimonio per l’omosessuale ad eccezione di un’ attestazione sociale anti-cristiana. Horton è corretto su questa differenza fondamentale. Ma anziché criticare fin dal principio il coinvolgimento dello Stato in misura perversa, egli sancisce le unioni civili con benefici statali pari a pari, ma senza giungere a chiamare queste unioni “matrimonio”.
Ma la licenza statale è la prima cosa che dovrebbe decadere. Poi tutte le imposte e benefici ad essa collegati.
Una definizione del matrimonio è essenziale, ma lo è anche la legge contro la sodomia.
Poi, in una società biblica, si istituirebbero leggi contro l’adulterio e la sodomia. Il patto del matrimonio verrebbe sottoscritto con mezzi privati davanti a testimoni. Chiese e / o organizzazioni private terrebbero un registro notarile. In caso di adulterio, le registrazioni e le prove verrebbero presentate in tribunale, dovesse esservi portata una causa. Questa è la sola area in cui uno stato sarebbe coinvolto.
In una tale società, anche gli omosessuali possono fingere di sposarsi, ma la legge non riconoscerebbe l’unione basandosi sulla definizione di matrimonio. Potrebbero anche chiamarlo “matrimonio”, ma meglio farebbero ad evitarne la pubblicità. Infatti, le cerimonie pubbliche di questo tipo sarebbero un indicatore di rischio di sodomia a seguire. Lo Stato non avrebbe altro modo di venirne a conoscenza, e sarebbe ridicolo per un omosessuale fare causa per adulterio contro il suo partner. La legge non lo onorerebbe e questo sarebbe ancora una volta esporsi pubblicamente come sodomita.
In breve, una società biblica sopprime il comportamento omosessuale spingendolo in clandestinità.
Riguardo ai diritti di visita durante la degenza ospedaliera? Un’altra area dove il governo dovrebbe essere forzato di nuovo entro i suoi limiti teonomici, in questo caso: la proprietà privata . Tutti gli ospedali dovrebbero essere privatizzati e gestiti come imprese private. Un ospedale in questo caso sarebbe proprietà privata. I proprietari possono decidere le regole per le visite nei propri ospedali. Senza dubbio, devoti proprietari cristiani di ospedali non tollererebbero unioni omosessuali, e non considererebbero tali partner “famiglia”. Altri potranno non avere tali elevate restrizioni. Nel tempo, la gente imparerebbe e sceglierebbe gli ospedali in base alle proprie preferenze. Non ti piace un ospedale pro-o anti-omosessuale? Non utilizzarlo. Problema risolto.
Certo, in caso di emergenza improvvisa si potrebbe non avere scelta, ma conoscendo la propria comunità sufficientemente bene in anticipo, questi tipi di problemi sarebbero ridotto al minimo.
Che dire dell’adozione? Questo è un problema leggermente più difficile. Ma è importante notare che i single omosessuali sono già autorizzati ad adottare in molti stati. Alcuni lo vietano, e gli altri lo rendono difficile, ma molti lo permettono. La posta in gioco qui, dunque, non è una pietra miliare quanto il ‘matrimonio’.
Se ad un single è consentito di adottare, punto e basta, allora un single con inclinazioni spirituali verso l’omosessualità, ma non praticante, non è molto diverso. Con un sodomita dichiarato, però, è tutta un’altra storia. Anche in questo caso, le leggi contro la sodomia, entrano in gioco, non l’omosessualità stessa. Il problema legale qui non è l’adozione, ma la sodomia.
In caso contrario, senza entrare completamente nella discussione coinvolta, il miglior consiglio che posso dare ai cristiani qui e ora per contrastare le adozioni da parte di gli omosessuali è duplice:
1) Adottare di più essi stessi
2) Lottare per rendere meno costosa e burocratica l’adozione per il cristiano medio
L’adozione è così altamente regolamentata e burocraticamente complessa da parte dello Stato che oggi è molto macchinosa e costosa; il costo medio è di circa 20.000 – 30.000 Euro. Se i cristiani fossero veramente interessati all’adozione, dovrebbero semplicemente essere più coinvolti nei problemi reali ad essa associati. [ 3 ] Adottare i bambini voi stessi prima che gli omosessuali possano battere ciglio.
Conclusione
È chiaro perché la lotta sia concentrata specificamente sulla definizione di matrimonio. È anche chiaro perché la questione compaia ormai alla fine di decenni in cui si sono ignorate ed indebolite le leggi che riguardano l’adulterio e il divorzio:
I cristiani non hanno preso sul serio gli aspetti giuridici del matrimonio per cinquanta anni o più. E non li abbiamo presi sul serio perché ci siamo rifiutati di adottare una teoria sociale e giurisdizionale fondata sul diritto biblico.
Respingiamo Mosè, e poi pretenderemmo che i nostri appelli alla convenzione umana e le nostre rassicurazioni che noi, veramente , stiamo amando il nostro prossimo, in qualche modo stiano onorando Dio nella sfera civile. Pensiamo veramente che questo fermerà la lobby omosessuale ed i giudici attivisti?
È risaputo che le convenzioni umane e le definizioni cambiano. Le lobby omosessuali ne sono ben consapevoli. Sanno che favorisce la loro agenda. Continueranno a spingerci a fare il prossimo passo lungo il percorso della loro agenda proprio come gli umanisti hanno sempre fatto.
E se uno dei nostri celebrati teologi riformati li aiuta, avremo il prossimo passo su questa strada, come minimo: ” convivenza domestica” 4
La risposta per la società civile si trova in Mosè, e il coraggio di abbracciarlo.
Note di chiusura:
* (Nell’originale Radical 2 Kingdoms, ci sono in questa visione due regni paralleli, uno del bene e uno del male, e il cristiano che è stato trasportato nel regno del bene, è però costretto in ambiti esterni alla chiesa a vivere anche nella realtà del regno del male che è sotto il controllo del maligno e quindi non gli è permesso interferire con questa sfera) In Italia sono vicine a questa posizione in gradi e sfumature diverse alcune chiese Presbiteriane e Battiste Riformate, quelle Evangelicali e le Evangeliche Liberali. Per molte altre il problema nemmeno esiste, tanto Gesù torna presto.