La richiesta di Dio è molto specifica: “Poi DIO disse ad Abrahamo: ‘Da parte tua, tu osserverai il mio patto, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione.
Questo è il mio patto che voi osserverete, fra me e voi, e la tua discendenza dopo di te: ogni maschio fra voi sarà circonciso. E sarete circoncisi nella carne del vostro prepuzio; e questo sarà un segno del patto fra me e voi. All’età di otto giorni, ogni maschio fra voi sarà circonciso, di generazione in generazione, tanto quello nato in casa, come quello comprato con denaro da qualunque straniero che non sia della tua discendenza. Sì, tanto chi è nato in casa tua come chi è comprato con denaro dovrà essere circonciso; e il mio patto nella vostra carne sarà un patto eterno. E il maschio incirconciso, che non è stato circonciso nella carne del suo prepuzio, sarà tagliato fuori dal suo popolo, perché ha violato il mio patto ’ ” (Ge. 17:9-14).
Tutti i patti umani erano marcati da qualche segno esteriore per suggellare il patto. La circoncisione è un segno esteriore ma non normalmente visibile, cosicché è un segno a Dio; solo l’atto pubblico della circoncisione era pubblico.
Inoltre, mentre le circoncisioni sono comuni in molte parti del mondo, ora, come nell’antichità, c’è una marcata differenza tra la circoncisione Biblica e quella pagana. In altre culture era un atto per soli adulti, non per infanti. Molti studiosi hanno notato che la circoncisione dei neonati era praticata esclusivamente dagli Israeliti. Questo è un punto importante, perché nega la natura volontaria della salvezza dell’uomo: Dio stabilisce il Suo Patto con chi Egli sceglie. Che possa essere incluso un bambino di otto giorni pone in rilievo il fatto che il patto (e la sua salvezza) è tutto per grazia; l’uomo non ha niente a che fare con l’emanazione del Patto eccetto obbedirlo. Abramo non scelse di cercare Dio, Dio lo chiamò e ad ogni passo prese l’iniziativa. Infatti, così grande fu l’iniziativa di Dio che non ci viene detto il nome originale di Abramo. Quando Dio lo chiamò, gli mise nome Abramo, un nome profetico. Fu proprio perché non c’era adempimento al significato del suo nome, Abramo, padre di molti, che Abramo parlò a Dio del suo essere senza figli (Gen. 15:2) quando Dio cominciò a parlare delle proprie promesse. Normalmente è la famiglia che dà il nome ad un bimbo, ma Dio diede il nome ad Abramo e lo fece membro della propria famiglia e del proprio Patto. Dio ordina il Patto, chiama Abramo, comanda la circoncisione, e dichiara che chiunque non sarà circonciso sarà reciso, se non altro dal Patto. Non ci viene dato il nome originale di Abramo perché l’uomo prima della sua chiamata non ha posizione davanti a Dio nel Patto di Dio.
Con Abramo, il Patto fu fatto inclusivo del seme di Abramo, un popolo molto vasto. Ad ogni modo, per rendere chiaro che la posizione, lo statuto Pattizio e la salvezza non provengono da sangue o razza ma provengono dalla grazia, e che richiede un responso d’obbedienza alla legge di Dio, la circoncisione divenne il segno del patto. Con Noè, il segno Pattizio è l’arcobaleno, perché la promessa è alla terra. (Ge. 9:11-13).
Fino alla seconda venuta, la terra è risparmiata dal giudizio totale. Il segno del patto con Noè è il memento, il promemoria alla terra di questo fatto.
Il patto con Abramo è con un popolo e poteva facilmente portare, come infatti fece, all’orgoglio razziale, una fiducia nel sangue, nell’essere discendenti di Abramo. Perciò Dio ordinò che questo segno colpisse la fiducia nella generazione. Non nella generazione ma nella rigenerazione solamente c’è speranza per l’uomo. Come Vos ha commentato:
La natura umana è impura ed inadeguata fin dalla sua origine. Il peccato, di conseguenza, non è solo una questione individuale ma di razza. Nell’Antico Testamento il bisogno di una modificazione dovette essere posto in particolare rilievo. A quel tempo le promesse di Dio avevano un immediato riferimento a cose naturali e temporali, quindi c’era il pericolo che la discendenza naturale avesse diritto alla grazia di Dio. La circoncisione insegna che la discendenza fisica da Abramo non è sufficiente per fare dei veri Israeliti: devono essere rimosse l’impurità e l’inadeguatezza della natura. Dogmaticamente parlando, pertanto, la circoncisione rappresenta la giustificazione e la rigenerazione, più la santificazione (Ro. 4: 9-12; Cl. 2:11-13).[1]
Questo significato della circoncisione, che si riferisce ad una grazia data-da-Dio, fu chiaramente compreso nei secoli da coloro che vollero comprenderlo. In Esodo 6:12-30 Mosè lo usa per parlare della sua incapacità di parlare come squalificante per il suo compito. In Levitico 26:41, è usata per descrivere il cuore non rigenerato, e anche in Deuteronomio 10:16. In Dt. 30:6 Mosè dichiara: “L’Eterno, il tuo DIO, circonciderà il tuo cuore e il cuore dei tuoi discendenti, affinché tu ami l’Eterno, il tuo DIO, con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, e così tu viva”.
La stessa consapevolezza di significato compare in Geremia 4:4, 6:10; e 9:25-26, e si può trovare anche in Ezechiele 44:7. Paolo, naturalmente mette grande enfasi nella circoncisione (Rm.2:25-29; 4:11, Fil 3:3, Col 2:11-13).
Proprio come gli fu dato il nome alla sua chiamata, Abramo fu ri-nominato con l’istituzione della circoncisione (Gen. 17:5), perché doveva essere il padre di una grande moltitudine, e anche il padre di quelli che avrebbero la fede. Paolo dice di Abrahamo: “Poi ricevette il segno della circoncisione, come sigillo della giustizia della fede che aveva avuto mentre era ancora incirconciso, affinché fosse il padre di tutti quelli che credono anche se incirconcisi, affinché anche a loro sia imputata la giustizia” (Ro. 4.11).
Nel Nuovo testamento, fu dato il battesimo, un ulteriore segno del Patto, e fu per lungo tempo praticato l’ottavo giorno. La rigenerazione battesimale è una dottrina che fa rivivere l’antica eresia Israelitica in un altra forma, ascrive il potere al rito piuttosto che al sangue. Quelli che affermano il battesimo dei bambini presumono o assumono troppo comunemente che l’atto Pattizio assicuri uno statuto, una posizione nel Patto. La verità è piuttosto che la presentazione del bambino implica, primo una confessione della priorità di Dio nella salvezza. È interamente Sua fattura, e presentare il bambino per il battesimo significa affermare che Dio solo può salvare l’uomo. È un’affermare la sovranità e il potere di Dio di predestinare.
Secondo, il battesimo di un bambino significa che noi, e tutto quello che noi abbiamo, e i nostri figli, siamo possesso di Dio. Anna espresse chiaramente questa fede nel portare il bambino Samuele nel santuario, dicendo. I Sam. 1:27-28 “Ho pregato per avere questo fanciullo, e l’Eterno mi ha concesso ciò che gli ho chiesto. Perciò a mia volta lo dono all’Eterno; finché egli vive sarà ceduto all’Eterno”.
Terzo, nel promettere di allevare i nostri figli nella conoscenza e ammonizione del Signore dichiariamo che il Patto di grazia di Dio lega e condiziona tutta la nostra casa, inclusi i nostri figli. Noi impegniamo noi stessi e i nostri figli all’obbedienza della Parola Legge di Dio. (De. 6). Nell’antichità Giudaica il futuro suocero e la futura suocera erano chiamati il circoncisore. I genitori dello sposo avevano l’obbligo di preparare il proprio figlio ad una vita di lavoro e di crescita in saggezza e conoscenza, mentre i genitori della sposa dovevano assicurarsi della condizione Pattizia dello sposo esaminando la fede ed il carattere dello sposo.[2]
Quarto, il battesimo è un atto e una cerimonia di famiglia come lo era la circoncisione. La famiglia è una istituzione Pattizia, e la chiamata di Dio fu ad Abramo a diventare una famiglia Pattizia ed un popolo. Il battesimo è divenuto un rito ecclesiale, piuttosto che famigliare, non sorprende che l’educazione cristiana del bambino sia scivolata dalla famiglia alla chiesa, una perdita drammatica. Il Nuovo Testamento insegna, non meno del Vecchio il dovere educativo di tutti i genitori (Ef.6:4). Noi non osiamo condividere la dottrina evolutiva che dice che la famiglia rappresenta una fase primitiva nella storia dell’uomo, e lo stato una fase più avanzata. Non possiamo dare né alla chiesa (cioè la sinagoga Cristiana) né allo stato una priorità sulla famiglia. Dio non ha chiamato individui a casaccio, random, per stabilire il suo Patto, né ha chiamato un capo di stato. Ha chiamato Abramo, e il nome che Dio gli ha dato ha riferimento alla famiglia e a figli. La famiglia è centrale nel Patto e perciò è centrale ad ogni istituzione Cristiana, alla chiesa, allo stato, alla scuola e tutto il resto. Alcune chiese contano ancora i propri membri per famiglie invece che per individui, una sana pratica pattiza. (Nei termini di I Co. 7:14, se un membro di una famiglia è redento, la famiglia è contata nei termini di quella persona)
Cerchiamo ora di raccogliere insieme alcune implicazioni della circoncisione. Per secoli la chiesa si considerò come una istituzione necessaria. Nel farlo, cominciarono con un buon proposito: l’assoluta priorità e necessità del regno di Dio. Infelicemente, identificarono poi l’istituzione chiesa col regno di Dio. Questa fu una pericolosa equazione. Per illustrare, è ovvio che la vita è un pre-requisito necessario. Non posso però poi dire che io sono vivo e perciò sono una necessità per la storia e per la civiltà. Il regno di Dio è molto di più che la Chiesa Cristiana, stato, scuola e famiglia ed è di più che il tempo e la storia. La necessità per la salvezza, per il regno di Dio e per la Chiesa hanno riferimento di gran lunga superiore delle istituzioni dell’uomo, anche se può includerle.
In ogni caso, con la premessa della necessità della istituzione chiesa, l’uomo richiese lo status di membro da tutti gli uomini ( si può aggiungere che anche lo stato si considera una istituzione necessaria e qualcosa di più dell’uomo e trascendente l’uomo). Giustamente i Battisti, guidati da Isaac Backus, dichiararono guerra al concetto corrente di chiesa necessaria. In reazione, evidenziarono una chiesa puramente volontaria. Ora, c’è una differenza tra una chiesa necessaria e una chiesa coercitiva. La ribellione contro la chiesa coercitiva era valida. Purtroppo, però, evidenziando una chiesa volontaria che è creazione dell’uomo, l’uomo si mosse verso o meglio dentro ad una posizione di libero arbitrio, antinomismo, e la sovranità dell’uomo, una posizione ora sostenuta da quasi tutte le chiese un tempo coercitive. In questo senso, quasi tutte le chiese sono oggi Battistiche.
Ciò a cui la circoncisione testimonia è che il Signore stabilisce il suo Patto e la sua Chiesa dalla sua grazia sovrana. La salvezza è opera Sua, ed egli dichiara ciò comandando che i neonati devono essere circoncisi. Se sono salvati o dannati dipende dalla sua grazia sovrana. Non ci è permesso conoscere Abramo prima che Dio lo chiamasse. L’uomo che conta nella storia di Dio è l’uomo che Egli chiama. Quando Abramo compare nella storia, egli è l’uomo chiamato. Quando il seme di Abrahamo compare è circonciso l’ottavo giorno. In ciò che concerne la salvezza l’uomo non ha una storia precedente, che siamo vecchi un giorno, otto giorni o cinquant’anni, l’opera della salvezza è opera di Dio. La circoncisione ed il battesimo non ci salvano, ma sono testimoni che la salvezza é del Signore.
Nell’antichità e nelle Scritture un patto è visto come il fatto più importante, dominante, orientante della vita di un uomo. Possiamo comprendere quanto importante sia il matrimonio nella Bibbia dal fatto che è considerato un patto tra marito e moglie (Pr. 2:17; Ez. 16:8; Mal. 2:14). La stipula di un qualsiasi patto era un atto importante e come tale aveva conseguentemente un rituale. Talvolta comprendeva una tal varietà di azioni come lo spargimento di sangue, il dono di vestiario ed altro.
Un patto. Che fosse tra un uomo ed una donna, tra un re e i suoi sudditi, tra un generale e i suoi soldati, o tra Dio e l’uomo, significava e significa normalmente un impegno fino alla morte e perciò un drammatico ri-orientamento della vita di una persona, significava una vita cambiata. Poteva significare, come evidenza di quel cambiamento di vita, un cambiamento fisico nel corpo, come testimonia la circoncisione. Un patto segnava, marchiava un uomo. Questo marchio poteva essere un atto di grazia che manifestava amore e misericordia, o poteva essere un atto di supremazia e potere, (Infibulazione?) Nella Bibbia un esempio di supremazia e potere si trova in I Sam. 11:1-31
Poi Nahash l’Ammonita andò ad accamparsi contro Jabesh di Galaad. Allora tutti quelli di Jabesh dissero a Nahash: «Fa’ alleanza con noi e noi ti serviremo». Nahash l’Ammonita rispose loro: «Io farò alleanza con voi a questa condizione: che io cavi a tutti voi l’occhio destro, per gettare così disonore su tutto Israele». Gli anziani di Jabesh gli dissero: «Concedici sette giorni perché possiamo mandare messaggeri in tutto il territorio d’Israele; e se non verrà nessuno a salvarci, ci arrenderemo a te.
Quando si trovarono assediati dalle forze ammonite, gli Israeliti di Jabesh offrirono di diventare sudditi pattizi del re Ammonita, Nahash. Con questa offerta essi dimostrarono chiaramente la loro mancanza di fede, il loro Patto con Dio fu disprezzato, ed essi cercarono un patto con un re che ai loro occhi era più forte di Dio. Nahash riconobbe il loro espediente. Questi uomini circoncisi non potevano de-circoncidersi, il segno del patto era permanente quanto il Patto con Dio il Signore. L’opportunismo vuole evitare di pagare il prezzo e guadagnare tutti i vantaggi. Nahash, con vero disprezzo, fu d’accordo, e seriamente s’accordò con la loro offerta di fare patto con lui, ma, come parte contraente superiore, egli pose le condizioni o meglio prescrisse il segno del patto. Non sarebbe stato un innocuo tatuaggio ma l’accecamento dell’occhio destro di ogni persona. Per evitare la distruzione militare e guadagnare la sua protezione pattizia, dovevano pagare un prezzo.
Oltre a ciò, il loro accecamento doveva essere un disonore su tutto Israele. Avrebbe dimostrato che né il Dio d’Israele, né i fratelli di Patto israeliti avevano potuto salvare gli uomini di Jabesh. Inoltre, Nahash diede loro sette giorni di tregua, per permettere loro di raccogliere da Israele un esercito in loro salvezza. Saul infatti venne in loro aiuto, ma l’idea degli Ammoniti fu scaltra. Se Israele non avesse salvato Jabesh, e Nahash non li credeva capaci di farlo, ciò avrebbe evidenziato l’impotenza di Dio e d’Israele, e il valore invece di un patto con Nahash.
In ogni caso, un patto includeva tutto l’uomo, era una dedicazione di anima e di corpo, e marchiature che manifestassero un patto dell’uomo col suo dio erano comuni nel vicino Oriente. Poiché Dio, come Signore del Patto è il proprietario di tutte le cose, inclusi i nostri corpi, la Sua legge proibisce tutte, qualsiasi mutilazione del corpo o tatuaggio, sia per lutto, per piangere un morto, sia come segno del patto con uomini o divinità. Solo il Suo segno del patto, la circoncisione per gli uomini, è legittimo (Lev. 19:28).
San Paolo si riferisce alla questione dei segni o tatuaggi in un modo non usuale. In Gal.6.17, contro i Giudaizzanti e tutti i critici, Paolo afferma il proprio, inusuale marchio o segno del patto, stigma in Greco “Del resto nessuno mi dia molestia, perché io porto nel mio corpo il contrassegno del Signore Gesú”. Paolo, da prigioniero, fu illegittimamente battuto e ne portava le cicatrici. Queste erano per lui i marchi o tatuaggi che testimoniavano del suo Patto col Signore Gesù.
La circoncisione ed il battesimo presentano, manifestano, la rigenerazione (Tito 3:5, Dt 10:16, 30:6; Fil 3:3; Col 2:11). La circoncisione marchia il corpo, e il battesimo lo lava simbolicamente facendolo nuovo. Sono entrambi escatologici in quanto presentano la conclusione del patto di Dio che è la resurrezione dei corpi. Questo è il motivo per cui Paolo chiede 1 Corinzi 15:29 Altrimenti che faranno quelli che sono battezzati per i morti? Se i morti non risuscitano affatto, perché dunque sono essi battezzati per i morti? Se noi neghiamo la resurrezione dei morti, dice Paolo, allora neghiamo il battesimo e dichiariamolo non necessario. Possiamo allora accontentarci con un battesimo mentale o spirituale, e una comunione puramente spirituale (come fanno i Quaccheri) perché il corpo non ha posto nel Patto.
Ma Dio richiede la marchiatura del corpo come segno Pattizio, e il lavacro simbolico del corpo, perché deve essere resuscitato e fatto nuovo. Per la stessa ragione il mondo e il tempo sono marchiati dal Patto di Dio. Questi due segni sono il sabato (Es. 31:16S9 l’arcobaleno (Gn. 9:17) L’arcobaleno è in modo particolare un segno o marchio pattizio espressivo e molto negletto nel mondo fisico. Primo, Dio dice che quando vede l’arcobaleno si ricorderà del patto (Gn 9:11-17). Questa sicurezza si fonda non sulla nostra percezione ma sull’infallibile parola e percezione di Dio. La grazia e la natura sono incatenate insieme nello scopo pattizio di Dio.
Secondo, poiché l’uomo non ha creato l’arcobaleno non lo può distruggere. Il giuramento inviolabile è simboleggiato dall’arco inviolabile.
Terzo, i beneficiari del patto non sono solo Noè e i suoi discendenti ma anche il mondo animale non razionale, il che dimostra che la comprensione del Patto non è basilare per la sua validità. Questo è uno dei motivi per cui i bambini possono essere battezzati nel Patto.
Quarto, questo segno è tutt’uno con la promessa che è data e mantenuta da Dio solo. Nessuna confessione fu richiesta a Noè. Dio, che ha fatto la terra la manterrà e la rinnoverà. È il suo decreto che governa, non la volontà dell’uomo.
Ciò che questo patto indica è la nuova creazione, nuovi cieli e nuova terra (Riv. 21:1). Il patto di Dio guarda avanti al glorioso finale in cui tutte le cose sono fatte nuova (Riv. 21:5).
Infatti, tutti i segni Pattizi indicano questo fatto. Il sabato testimonia del grande riposo della nuova creazione (Eb.2:7-3:11) Uno degli aspetti del battesimo nella chiesa primitiva, preso dai costumi Giudaici della festa dei Tabernacoli, era un incoronazione. La chiesa primitiva diede un numero di descrizioni del battesimo: il riscatto dei prigionieri, perdono dei peccati, rinascita dell’anima, vestimento sfolgorante, suggello ineffabile, carro per il cielo, delizie del Paradiso, pegno di regalità, dono d’adozione ed altri. (Cirillo di Gerusalemme). Mentre a volte realtà future e fatti presenti venivano confusi, c’era ancora una consapevolezza delle lontane implicazioni che questo segno del Patto raggiungeva.
Traduzione e adattamento G.M. 2009-05-05
[1] Geerardus Vos “Teologia Biblica” Alfa & Omega, Caltanissetta, 2005 p. 154
[2] R.J.Rushdoony “Institutes of Biblical Law” Vol I, Presbyterian & Reformed, 1973, p. 344.