I Randiani che vogliono giustificare l’omosessualità, si trovano sempre imbarazzati davanti alla stessa Ayn Rand e alle sue convinzioni sull’omosessualità. Come si sa, la Rand la riteneva “immorale” e “disgustosa”, credeva che ci fosse una realtà oggettiva alla base dell’essere uomo e l’essere donna, e che l’omosessualità sia una decisione consapevole di un individuo che rifiuta quella realtà oggettiva e agisce contrariamente ad essa. Io trovo che il punto di vista di Ayn Rand sia perfettamente coerente con la sua filosofia, ma per un Randiano l’atto di approvazione dell’omosessualità richiede niente di meno che una deviazione dagli stessi principi dell’oggettivismo.
E i Rothbardiani, coloro quindi che si appellano alla teoria della “legge naturale”, non potranno mai esibirmi quella legge di natura che accoppia maschio con maschio. Dopo tutto, se la “legge naturale” è la nostra guida, dovrebbe esserci un principio di natura che renda l’omosessualità tanto “naturale” da poter essere di un qualche beneficio utile per poterla accettare e tollerare. Ma io non me ho mai trovato uno. Sì, certo, dicono che il piacere individuale può essere considerato una tale “legge di natura”, ma lo è anche il mio piacere individuale di veder l’omosessualità vietata dalla legge. Quale dei due piaceri individuali dovrebbe quindi essere considerato più valido? Un’altra versione della tesi “legge naturale”, sostiene che gli omosessuali sono tali “per natura”, geneticamente. Ma allora io mi chiedo: come ha potuto la “natura” compiere un tale errore, quello di mescolare i geni nello stesso corpo? Qualcuno ha scoperto il gene dell’omosessualità? E si sa per certo che esiste?
Poi c’è l’argomento dell’”autodeterminazione“, naturalmente. Anche se potessimo evitare l’ovvio problema della validità di tale argomento (per esempio, tutti i reclusi in un ospedale psichiatrico, per non parlare dei detenuti nelle carceri, soffrono perché la società non ha voluto accettare la validità della loro auto-determinazione), ne abbiamo comunque un altro: se permettiamo alle passioni sessuali soggettive di essere la base per l’autodeterminazione al pari della natura o la realtà oggettiva, allora cosa impedisce agli stupratori e ai pedofili di arrogarsi lo stesso principio? E infatti oggi, a seguito dell’accettazione dell’omosessualità come un “diritto umano” vi sono tentativi da parte di diversi gruppi di psicologi di fare lo stesso per gli stupratori e i pedofili.
Molti libertari laici sono anche evoluzionisti. L’argomento evoluzione sostiene che tutto ciò che contribuisce alla sopravvivenza della specie è buono. Ditemi allora come fa l’omosessualità a contribuire alla sopravvivenza della specie? Anche se accettassimo la sciocchezza che sia genetica, cosa sarebbe questa se non una mutazione auto-distruttiva, e quindi deleteria? Che cosa accadrebbe se tutti i maschi di una specie fossero omosessuali? Che contribuito è questo alla sopravvivenza della specie?
Molti di loro a cui rivolgo queste domande sono sorpresi quando scoprono che non si deve essere per forza un cristiano (e quindi sostenere la validità della legge biblica), al fine di condannare l’omosessualità e di chiederne la soppressione in una società. Le loro stesse strutture di pensiero non-cristiane – se fossero sviluppate onestamente, in modo coerente, e logicamente – richiedono la stessa cosa. Certo, non è che io sostenga che qualsiasi sistema non-cristiano abbia qualche validità in sé. Ma Signori, quando cominceranno i non cristiani a essere coerenti con se stessi?
Non importa quale sistema di pensiero o di fede preferiamo, il fatto rimane che l’omosessualità è innaturale, malvagia, una perversione immorale e disgustosa tanto quanto la pedofilia, lo stupro o l’omicidio.
E se le cose stanno così, i libertari dovrebbero fermarsi un attimo e riflettere su questo: Qual è il principale punto di convergenza per le persone che hanno inclinazioni perverse, malvagie, immorali, disgustose, e innaturali?
È lo stato.
Da Hitler e Stalin, passando per i poliziotti che stordiscono pacifici manifestanti con spray al peperoncino e con gli immobilizzatori a scariche elettriche giusto per divertimento, agli agenti addetti ai controlli negli aeroporti che rubano oggetti di valore dai bagagli o sbavano davanti alle immagini scansionate di donne (e di uomini), lo stato e le sue istituzioni hanno sempre attirato il peggio del peggio della nostra società. Un essere pervertito, immorale, malvagio è sempre minacciato in una società in cui le sue vittime sono libere di agire. Per poter seguitare nella sua perversione, senza il timore di ritorsioni, ha una sola possibilità: lo Stato. Quindi o di farne parte, e ottenerne quella protezione di cui gli agenti statali godono, o costituire una lobby – o meglio ancora: controllarlo – e cambiare le sue leggi in modo che proteggano le sue perverse, immorali, malvagie inclinazioni.
Un libertario dovrebbe quindi aspettarsi che se l’omosessualità è un comportamento disgustoso perverso, immorale, gli omosessuali cercheranno di usare lo Stato e le sue leggi per proteggere sé stessi.
E indovinate un po’: è esattamente quello che è successo negli ultimi 40 anni. La comunità omosessuale negli Stati Uniti e in Europa si è specializzata nel fare pressione sui legislatori, sia a livello statale sia federale, per fare passare leggi che proteggono l’omosessualità, e non solo, ma anche per imporre la propaganda omosessuale al resto della popolazione. Gli omosessuali non si accontentano semplicemente di quello che fanno nel privato della loro camera da letto. Vogliono imporre a tutti gli altri – attraverso la legislazione e la forza del governo – di accettarlo come normale e buono, e di ridurre al silenzio – ancora una volta, attraverso la legislazione e la forza del governo – tutti coloro che osano dire la verità sull’omosessualità. Esattamente quello che ci si aspetta da una qualsiasi immorale, perversa persona: usare lo Stato per farsi proteggere nella propria perversione, e poi imporla sugli altri.
L’esempio più recente di questo è un nuovo disegno di legge[2] che si è fatto largo nella legislazione Californiana, che impedisce ai genitori di figli minorenni di “curare i figli dall’attrazione verso lo stesso sesso.” Ed è sponsorizzato da gruppi omosessuali che hanno fatto lobbying per decenni sui legislatori della California per imporre l’omosessualità sul resto della popolazione, per legge. Essi non si accontentano di praticarla nel privato delle mura della loro casa. E non riconoscono i diritti dei genitori di decidere per i propri figli. No, gli omosessuali pretendono che i bambini appartengano allo Stato, che così può interferire e imporre l’omosessualità, scavalcando le decisioni dei genitori.
Alcuni gruppi libertari laicisti si oppongono a questo disegno di legge. Troppo tardi. E dimostra anche la loro incoerenza. Il problema è stato in parte creato da questi stessi gruppi libertari laicisti che dal principio hanno sostenuto i “diritti” degli omosessuali. Si son dati da fare a nutrire il mostro dell’attivismo omosessuale quando era ancora un cucciolo, con il pretesto che tutte le creature hanno il diritto di vivere. Ora che il mostro è cresciuto e sta divorando i suoi stessi alleati, i libertari laicisti sono sorpresi, e cercano di opporsi. Ora stanno cercando di essere parte della soluzione dopo essere stati parte del problema per molti anni.
Il che mi riporta a quello che ho detto prima: che il libertarismo laico non è affatto libertarismo[3]. Si tratta di un confuso guazzabuglio di idee auto-contraddittorie basate su nessun criterio morale, incapace di fornire un qualsiasi progetto coerente per l’azione sociale, politica o legislativa con un minimo di senso e di sostenere efficacemente la causa della libertà. Proprio come i conservatori, i libertari laici non sono in grado di rispondere alla domanda: “in base a quale norma?”
Quando non esiste un criterio etico chiaro, non ci può essere nessuna difesa della libertà. Come i libertari laici stanno cominciando a comprendere, nel caso dell’omosessualità la difesa della perversione senza validi principi non è una difesa della libertà, significa invece incoraggiare lo statalismo e la tirannia. Solo una difesa della libertà, quella definita dalla legge della libertà, ovvero la legge di Dio come è rivelata nella Bibbia, è una vera difesa della libertà. Il che significa che una vera difesa della libertà deve sempre andare di pari passo con una guerra alla perversione, perché la perversione morale genera sempre tirannia. Fino a che questa verità non sarà accettata, i libertari laici si riempiranno la bocca con la parola libertà, ma di fatto faranno aumentare la tirannia nel paese. Solo il libertarismo cristiano è il vero libertarismo. Qualsiasi altro libertarismo è un esercizio di autoinganno.
[1] 1 http://www.atlassociety.org/homosexuality-moral
[2] 2 http://www.foxnews.com/politics/2012/08/18/california-law-barring-parents-from-curing-gay-children-moves-through/
[3] 3 http://americanvision.org/663/can-i-be-libertarian-without-christ/