RISORSE:

Che cos’è l’umanismo?

Esiste soltanto una visione del mondo e una religione rivale della fede cristiana, la cui storia risale agli albori della creazione. Questa religione può essere propriamente detta umanismo.

L’umanismo, com’è facile intendere dal nome stesso, enfatizza la centralità dell’uomo in ogni ambito di vita. Nella definizione più elementare, l’umanismo è il risultato dell’abbandono da parte dell’uomo della sua responsabilità, del suo obbligo di rendere conto a Dio e di tutti i vincoli propri dell’Alleanza. Definiamo questo atteggiamento autonomia (essere legge a sé stessi). Fatti ad immagine e somiglianza di Dio, Adamo ed Eva si mostrarono contrari ad assecondare la volontà di Dio scegliendo per sé stessi la propria strada e, di conseguenza, facendo sprofondare il mondo nel peccato e nella morte. Noi, loro discendenti, avremmo fatto la stessa cosa ed ereditiamo meritatamente le conseguenze di quella Caduta. L’umanismo è un vero e proprio assalto, una campagna bellica contro Dio, contro la sua legge, contro il vero scopo e la vera vocazione dell’uomo.

Il serpente, avvicinandosi ad Adamo ed Eva, disse loro: “Dio sa infatti che nel giorno in cui ne mangerete, gli occhi vostri si apriranno e sarete come Dio, conoscendo il bene e il male” (Gen. 3:5). Il termine “conoscere” va inteso come “determinare”, in quanto Adamo ed Eva, nella loro insurrezione contro Dio, cercarono di determinare ciò che è giusto e ciò che è ingiusto, un compito, questo, che spetta unicamente a Dio. Ed è proprio tale spirito di ribellione che contraddistingue l’umanismo: questo atteggiamento di sfida e spregio, dobbiamo notare, è l’impulso dell’uomo ad affermare in ogni occasione la propria superiorità e sovranità rispetto a Dio, adorando e servendo il creato invece del Creatore (cfr. Rom. 1).

Il serpente propose ad Adamo ed Eva un’alleanza contraffatta, con termini e condizioni contraffatti. Possiamo dire come alla prima coppia venne predicato un falso vangelo, un vangelo che ancora permea il mondo di oggi. Basandoci sulla struttura della teologia dell’Alleanza, possiamo individuare la falsa narrazione e i falsi presupposti, così da poterli combattere.

Caratteristiche dell’alleanza umanista

Dalle Scritture comprendiamo come la struttura dell’Alleanza di Dio presenti cinque componenti, il cui acronimo (in inglese) dà la parola greca per “Dio”: THEOS. Esse sono: 1) Trascendenza – chi comanda? Chi è l’autorità ultima? 2) Gerarchia – a chi si deve rendere conto? 3) Etica – quali sono le regole e i parametri della relazione? 4) Giuramenti – cosa succede quando si obbedisce? E cosa quando si trasgredisce? 5) Successione – come possiamo aspettarci il futuro?

Anche l’alleanza contraffatta satanica è caratterizzata da questi stessi elementi (il Diavolo è, infatti, il grande plagiatore per eccellenza, perché incapace di essere creativo come Dio) e per l’umanista che rifiuta i parametri etici di Dio essa si presenta così:

  1. Trascendenza: mettendo da parte Dio, l’uomo è il responsabile ultimo della propria esistenza. Ne è quindi l’autorità suprema. Essendo l’uomo una creatura evoluzionaria – molecole e materia in movimento – riesce a determinare la propria sopravvivenza e il proprio significato. Nella formulazione umanistica del mondo, Dio non ha la proprietà originaria dell’ordine creato: l’uomo l’ha ereditato dalla sostanza primordiale del naturalismo. L’uomo è quindi il sovrano: non potrebbe essere diversamente.
  2. Gerarchia: l’uomo dà conto solo a sé stesso. Non è subordinato all’autorità di Dio e, di conseguenza, non è predisposto alle Sue richieste. L’uomo governa la creazione e si afferma come autore e perfezionatore della creazione. Rappresenta se stesso e quindi deve controllare il mondo naturale come ritiene opportuno; è il suo impulso evolutivo a controllare e manipolare gli altri.
  3. Etica: avendo l’uomo al centro, le regole ed i parametri dell’essere sono quindi soggettivi e relativi. Per imporre la sua volontà, l’uomo non può che ricreare di continuo la Torre di Babele (lo Stato orwelliano che tutto vede e conosce) e collettivisticamente pretendere la subordinazione dei propri pari. Per quel che riguarda la definizione di ciò che è giusto e sbagliato, il modello biblico/etico è rifiutato. Ciò che conta non è ciò che è giusto, giacché ciò presupporrebbe uno standard trascendente. È ciò che è opportuno ed utile ad avere la priorità; la realizzazione di ogni cosa non può che avvenire per il tramite del potere e della coercizione. L’etica diventa situazionale, pragmatica e totalitaria.
  4. Giuramenti: per quanto riguarda le implicazioni della sua nuova visione etica del mondo, l’uomo farà un giuramento solo a sé stesso e certamente non a Dio. L’uomo risponde solo all’uomo e le conseguenze della violazione di un tale giuramento del patto sono di natura puramente soggettiva. L’uomo determina la propria volontà e le proprie conseguenze. Quando l’umanista è in grado di esercitare il suo potere e la sua autorità, lo farà trattando gli altri secondo uno standard più alto del proprio, uno standard che egli stesso non è in grado di rispettare.
  5. Successione: il futuro di questa visione del mondo è interamente politico ed egoistico. Essendo una legge a sé stesso, l’uomo vede la sua parola come salvezza. È la salvezza secondo la legge dell’uomo, una salvezza basata sulle opere. Il futuro si presenta come un incessante accumulo di potere e di controllo sugli altri uomini. La libertà è un’invenzione del passato; lo Stato – il dio incarnato dell’uomo – è ora il sovrano sostenitore ed unico aiuto. Il futuro è il progresso evolutivo verso l’ignoto: un progressismo cieco con il risultato desiderato di un potere sempre più grande.

Visioni del mondo opposte e contrarie

Una triste realtà è quella che vede oggi molti cristiani inconsapevolmente credere e difendere alcuni di questi concetti umanisti. Insistono nel dire come i cristiani non debbano essere coinvolti in attività “non spirituali” come la medicina, la politica e le vaccinazioni, ad esempio. Si rifiutano o sono scoraggiati dal giudicare tali questioni secondo la Parola di Dio, perché pensano che questa non abbia da dir nulla a tal riguardo. È stato detto che gli umanisti credono nella storia ma non in Dio, mentre i cristiani credono in Dio ma non nella storia. Queste due visioni del mondo non potrebbero essere più distanti. Non è possibile riconciliarle. Non c’è pace tra loro; anzi, sono in guerra tra loro, perché entrambi partono inconciliabilmente da due presupposti diversi. Il cristianesimo inizia con Dio e la sua autorità.

I cristiani dovrebbero credere in Dio, come pure nella storia, perché Dio è l’autore e l’orchestratore della storia. Egli ne è il creatore e il sostenitore. Ha dimostrato di interessarsi alla storia perché è entrato nella storia nella persona e nell’opera di Gesù Cristo. È il piano di Dio affinché la conoscenza di Sé Stesso ricopra la terra come le acque coprono il mare (Ab. 2:14). Eppure, sono molti i cristiani a non credere in ciò.

Gli umanisti rifiutano Dio e credono che la storia sia l’inevitabile autoespressione della volontà creativa e autodeterminata dell’uomo. Questa religione dell’uomo “che si fa da sé” ha assunto un ruolo centrale nelle nostre scuole e università perché crede e agisce nella/per la storia. Di conseguenza, l’umanismo è un’ideologia in progresso che ha schiacciato l’Occidente cristiano. Il motivo per cui ha schiacciato l’Occidente cristiano è perché l’Occidente cristiano ha lasciato che ciò accadesse. Mentre i cristiani si concentravano sui loro programmi di chiesa, l’industria farmaceutica, ad esempio, prendeva il controllo, schiacciando ogni sforzo decentralizzato nel campo della medicina e dell’assistenza sanitaria.

Quanto più velocemente riusciamo a riconoscere che queste visioni del mondo sono assolutamente e totalmente opposte l’una all’altra e quanto più velocemente ci pentiamo per aver consegnato il mondo al dominio e al governo dell’uomo, tanto più velocemente possiamo ritrovare la libertà riconducendo il mondo a prosperare. Ciò richiede molto da parte dei cristiani. Ci richiederà di smettere di credere al mito della neutralità. Non esiste neutralità: o siamo con Cristo o contro Cristo (Matt. 12:30). Viviamo nel mondo dell’alleanza di Dio, il che significa che esiste solo ciò che si allinea con Dio e ciò che da Lui si è allontanato. Niente è neutrale: ogni cosa gira attorno e ha a che fare con la Sua Alleanza. Ogni cosa ha o da allinearsi con la parola-legge di Dio oppure è contraria ad essa. I cristiani che finalmente comprendono ed abbattono questo principio di “non neutralità” sono cristiani ben attrezzati per vincere la battaglia contro l’umanismo.

L’umanismo non scomparirà finché non sarà conquistato con il Vangelo del Regno. Esso avanzerà ancora in maniera del tutto incontrastata finché i cristiani rimarranno timidamente nel proprio angolino. Quindi, cari cristiani, suonate l’allarme: dobbiamo svegliarci. I pastori devono predicare su questa visione e le chiese devono mostrare praticamente ai non credenti come funziona il Regno di Dio. E così facendo, non dovremmo mai dimenticare il fatto che le nostre strategie e tattiche non sono le stesse degli umanisti. L’umanismo, questa vecchia religione rivale, finisce sempre per offrire al mondo un incubo totalitarista dopo l’altro, violenza e morte. L’autoritarismo insito in questa religione è contrario alla pace e alla giustizia del Vangelo del Regno.


Il presente articolo è un’estratto leggermente rielaborato per la traduzione in italiano dell’Appendice 4, “What is Humanism?”, presente nel libro del dottor Jason Garwood “Health for All of Life: A medical Manifesto of Hope and Healing for the Nations”.


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