Ottavo Comandamento
5. Denaro e Misure
Levitico 19:35-37 è una legge fortemente travisata riguardo all’onestà nelle misure:
Non farete ingiustizia nei giudizi con le misure di lunghezza, di peso e di capacità.
Avrete bilance giuste, pesi giusti, efa giusto, hin giusto. Io sono l’Eterno, il vostro DIO, che vi ho fatto uscire dal paese d’Egitto. Osserverete dunque tutti i miei statuti e tutti i miei decreti e li metterete in pratica. Io sono l’Eterno.
La parola giudizi qui fa riferimento a tutto ciò che segue: misure di lunghezza che servivano per misurare metrature o superfici, cioè cubito, piede, braccio, pertica, corda e simili; di peso faceva riferimento al talento, il siclo, ed altre misure di denaro; di capacità faceva riferimento all’homer, all’efa, all’hin, ecc.; bilance insieme con i pesi misuravano il peso, efa e hin citano strumenti per misurare la capacità.[1]
Che pesi significhi denaro è risaputo da tempo immemore. La Fairbairn’s Bible Encyclopedia come altri, discute il siclo sotto la classificazione di “Pesi”. La bibbia parla di denaro come di un peso. Per esempio, ci dice che “Davide diede a Ornan come prezzo del terreno il peso di seicento sicli, d’oro” (1° Cr. 21:25). Ci sono opinioni divergenti sull’esatta natura di talento, menah, siclo, bekah, zuza (Reba), e della ghera, ma la tavola dei pesi di Bonar probabilmente vale le altre.[2] Il siclo era probabilmente mezza oncia col sistema avoirdupois.
Bonar è stato menzionato deliberatamente perché è anche autore di un commentario su Levitico. Nel commentare Levitico 19:35-37 egli dedica tre pagine ad una omelia basilarmente evangelistica. In due frasi fa riferimento al punto specifico del testo per dire:
Nei mercati, nel commercio, nelle loro botteghe — nell’assegnare terreno con lo iarda e il cubito, o nel pesare articoli sulle bilance, o misurando la capacità di solidi, le bilance e i loro pesi, l’efa e la sua suddivisione, l’hin, devono essere rigorosamente precisi.[3]
Si può parlare della studiata irrilevanza di molta della predicazione e dei commenti sulle Scritture. Una legge d’importanza centrale per la moralità monetaria ed economica di una nazione è trattata casualmente o non trattata affatto. Il materialismo biblico dei Giudei li prevenne dall’essere così irrilevanti. Il Talmud dunque notò:
Raba disse: Perché la Legge Divina menziona l’esodo dall’Egitto in connessione con interesse, frange e pesi? Il Santo. Benedetto Egli sia, dichiarò: “Sono Io che in Egitto ho fatto distinzione tra il primogenito e uno che primogenito non è; e così, sono io che esigerò vendetta da colui che ascrive il proprio denaro ad un gentile e lo presta ad un Israelita con interesse, o che inzuppa i propri pesi nel sale, o che (attacca alle proprie vesti fili tinti con) blu vegetale e sostiene che è (vero) blu”.[4]
Il punto qui è che i primogeniti o eletti di Dio sono quelli che si attengono alla sua legge. Quelli che hanno esteriormente goduto i privilegi del patto e una cultura pattizia ma che ne negano le leggi sono soggetti ad una vendetta speciale da parte del Dio del patto.
Anche C. D. Ginsburg ha fatto riferimento a quest’aspetto della legge e ha citato la sua implementazione durante l’epoca del secondo Tempio:
Si noterà che il Legislatore qui usa esattamente la stessa frase con riferimento a rendere le giuste misure che aveva usato in connessione all’amministrazione della giustizia nel verso 15. Perciò, secondo questa legge, chi dichiari che una misura falsa sia una misura legale è un giudice altrettanto corrotto, e froda la gente con un falso giudizio, come chi in un tribunale passi volontariamente una sentenza sbagliata. A causa del fatto che uomini che altrimenti disdegnano l’idea di imposizione spesso abbandonano i loro scrupoli nella questione di pesi e misure, la bibbia marchia frequentemente queste operazioni commerciali come malvagie e come un abominio per il Signore, mentre designa le misure giuste come provenire da Dio stesso (De. xxv. 13, 15; Ez. xlv. 10, 12; Os. xii. 8; Am. viii. 5; Mi. vi. 10, 11: Pr. xi. 1, xvi. 11, xx. 10, 23). Secondo le autorità del periodo del secondo Tempio, chi dia falsi pesi o misure, come il giudice corrotto, è colpevole delle seguenti cinque cose: Costui (1) contamina il paese; (2) profana il nome del Signore; (3) provoca la dipartenza della Shekinah; (4) fa perire Israele per la spada e (5) lo fa andare in cattività. Di conseguenza essi dichiararono che “il peccato di pesi e misure illegali è più grave dell’incesto, ed equivale al peccato di negare che Dio abbia redento Israele facendolo uscire dall’Egitto”. Essi ordinarono ispettori per controllare pesi e misure in tutta la nazione; e proibirono che i pesi fossero fatti di ferro, piombo, o altri metalli soggetti a diventare più leggeri con l’usura o la ruggine, e comandarono che fossero fatti di pietre lucidate, di vetro, ecc. e misero in atto la punizione più severa per la frode.[5]
Questa legge ha pertanto un numero di implicazioni molto importanti. Primo, il principio latino antico e moderno dal laissez-faire: “caveat emptor” (il compratore stia attento), non è biblico. Il merchandising disonesto è una questione seria quanto giudici e tribunali disonesti. Su questo punto, i moderni progressisti sono stati più vicini ai requisiti biblici dei conservatori. La presunta evoluzionistica legge della giungla non è moralità biblica. D’altro canto, neppure il principio progressista: “stia attento il venditore” è biblico. La legge non può incoraggiare l’irresponsabilità da parte di nessuno, venditore o compratore. Il laissez-faire permette l’irresponsabilità da parte del venditore; il progressismo e il socialismo incoraggiano l’irresponsabilità da parte del compratore. Merci oneste sono necessarie, ma anche onesti pagamenti. Lo stato, in quanto ministro di giustizia, ha effettivamente un dovere di mantenere la giustizia nel mercato, ma non può confondere la giustizia con la carità. È vero che lo stato quanto il poliziotto possono essere corrotti; di fatto, se la società nel suo insieme è corrotta lo sarà anche lo stato. In una società sana e pia, lo stato avrà successo nella propria funzione di reprimere la minoranza di malfattori. La chiave della situazione non è lo stato ma la salute religiosa della società. La legge dichiara specificamente che falsi pesi e misure sono “ingiustizia nei giudizi”, o ingiustizie in questioni che richiedono giustizia. Poiché la giustizia è il ministero dello stato, queste sono questioni che lo stato deve giudicare.
Secondo, misure di lunghezza servono a misurare lunghezza o superficie, in iarde, piedi, pollici, cubiti, metri centimetri, e simili, incluso gli acri e gli ettari, come abbiamo notato. La giustizia richiede che siano mantenuti standard rigorosi in queste questioni, e che siano puniti quelli che frodano mediante false misure. Le frodi in quest’ambito implicano imbrogli in transazioni di terreni, di beni e di materiali, e in una varietà di metodi commerciali.
Terzo, la frode nei pesi è essenzialmente moneta fraudolenta. È assai ovvio che il denaro biblico era misurato in peso, un peso d’argento o d’oro, ed ogni forma di conio in tempi posteriori era a peso. Prima, il denaro non era battuto o coniato ma era un pezzo d’argento o d’oro di un peso specifico. La coniazione statunitense seguì la forma biblica stabilendosi in riferimento al peso l’oncia, o di una frazione dell’oncia, con finezza minima di .900.
La riserva frazionaria bancaria, moneta cartacea scoperta o coperta parzialmente, e l’inflazione della moneta mediante debito e credito, è pertanto una violazione di questa legge. Isaia, nell’elencare le accuse nell’atto d’incriminazione contro Gerusalemme, dichiarò che “il tuo argento è diventato scorie, il tuo vino è stato diluito con acqua” (Is. 1:22). Il riferimento è a falsi pesi, argento rimpiazzato con metalli più vili o pesantemente amalgamato con essi, e a false misure, dieci litri di vino fatti diventare una damigiana mescolandolo con acqua.
In questo modo, la legge chiaramente richiede la condanna di tutto il denaro fraudolento. La legge dello spettatore colpevole (vedi cap. precedente) condanna quindi chiaramente tutti i ministri, sacerdoti e insegnanti che non dichiarino la sentenza della legge contro il denaro fraudolento. Il loro silenzio significa una colpa paragonabile a quella di giudici corrotti o di falsari perché falsano la parola di Dio col loro silenzio o le loro false interpretazioni.
Come un metro falso o una falsa misura di liquidi frodano un uomo così un uomo è frodato da denaro falso. Ancor peggio, il denaro disonesto introduce un falso peso in ogni transazione monetaria di una società talché prevalgono corruzione e ingiustizia radicali. Se in qualsiasi società prevale in ogni transazione commerciale una frode basilare nella forma di denaro disonesto o contraffatto, allora l’intera società è contaminata, gli uomini onesti derubati, e i ladri prevalgono. Questo è esattamente ciò che la frode monetaria e l’inflazione perpetrano: il trionfo di ladri sui pii. Il silenzio davanti ad una tale radicale corruzione è un’ignoranza inescusabile e una malvagità. Ginsburg (sopra) citò i testi che condannano i falsi pesi. Sono dichiarati un “abominio” per il Signore come testimonia la dichiarazione di Salomone:
Doppio peso e doppia misura sono entrambi un abominio per il Signore (Pr. 20:10).
Il peso doppio è un abominio al Signore, e la bilancia falsa non è cosa buona (Pr. 22:23).
In Ezechiele 45:9-12 Dio specificò l’esatta proporzione del siclo rispetto ai suoi pesi inferiori e superiori e trattò pure con bilance e misure di capacità. Dio qui mediante Ezechiele definì la mancanza di giustizia in questo settore con “violenza e rapina” e con “spoliazioni”.
Quarto, le misure qui in questa legge fanno riferimento a misure di capacità e la legge richiedeva la rigorosa onestà qui come altrove. Anche le misure di materiali liquidi e secchi sono coperte da questa legge. Abbiamo notato la condanna di Isaia sul vino annacquato; un litro di vino che è stato annacquato si rivelerà essere accuratamente un litro, ma è disonesto egualmente perché il contenuto è stato diluito con acqua. Frutta bagnata poco prima di essere venduta dà un peso disonesto e meno sapore. Bestiame alimentato con mangimi salati per farlo bere abbondantemente e accrescere il loro peso rappresenta una frode, lo stesso vale per forme di trasporto del bestiame al mercato che lo disidrati e ne riduca il peso. La frode si estende dunque ben oltre le bilance o lo staio.
Quinto, bilance giuste fa riferimento a quello che oggi è chiamato pesi. Bilance oneste sono fondamentali per il commercio giusto e la regolazione delle bilance è pertanto basilare al ministero della giustizia. In particolare sono i poveri ad essere vittime di bilance disoneste (Am. 8:4-8). Essi sono i meno capaci a proteggersi e quelli che maggiormente ne soffrono le conseguenze.
Sesto, Le conseguenze delle violazioni di questa legge sono manifeste nel paese stesso che vomiterà il popolo. Proprio come il Nilo inonda l’Egitto, il giudizio passerà sopra il popolo (Am. 8:8). La legge è categorica nel mettere in relazione questa legge con la vita.
Non avrai nel tuo sacco due pesi, uno grande e uno piccolo. Non avrai in casa due misure, una grande e una piccola. Avrai un peso esatto e giusto, avrai una misura esatta e giusta, affinché i tuoi giorni siano prolungati nel paese che l’Eterno, il tuo DIO, ti dà (De. 25:13-15).
Quest’affermazione è stata ben notata da Lutero il quale osservò che:
Un giusto peso e una giusta misura dovrebbero essere preservati nella comunità, in modo che la persona povera e il proprio prossimo non siano imbrogliati. Ciò ha una generale validità anche per tutti gli scambi di tutti i contratti per far sì che il venditore dia giuste ed eque mercanzie per il denaro del compratore. Qui l’avidità produce incredibili ingiustizie e trucchi nel cambiare, svilire, imitare e adulterare mercanzia; perciò avere qui un occhio per il bene comune è una parte non piccola della preoccupazione del governo.[6]
Lutero ha evidentemente ragione. Il comandamento “Non ruberai” chiaramente proibisce “cambiare, svilire, imitare e adulterare mercanzia”, e tale frode o furto è “una parte non piccola della preoccupazione del governo”. Ma il punto culminante è troppo spesso trascurato: la promessa di vita per l’obbedienza a questa legge, quanto per il Quinto Comandamento. Per contro, la vita è negata a quelli che violano questa legge; un paese dedito al furto affronta giudizio e morte. In altre parole, Dio accorcia la vita della nazione che condoni dare il resto sbagliato e frodare mediante denaro fraudolento, bilance ed altre misure.
Calvino ha detto di Levitico 19:35:
Ora, se le leggi dell’acquistare e vendere sono corrotte, la società umana è in una certa maniera dissolta; così chi imbroglia con falsi pesi e misure, è poco diverso da chi emette moneta falsa, e di conseguenza uno che, da compratore o da venditore, ha falsificato le misure standard di vino, grano, o qualsiasi altra cosa, è ritenuto criminale.[7]
I Riformatori, come i padri della chiesa che li precedettero, non tacquero nei confronti di questa legge.
Nel fare una valutazione di questa legge, è importante collocarla nella tradizione giuridica dell’era moderna, in modo da comprendere il basilare conflitto di principi. La tradizione giuridica può essere divisa in tre posizioni basilari. Primo un principio del vecchio liberalismo e del conservatorismo più recente si aggrega al concetto di laissez-faire e di interesse personale. Si richiede la non interferenza da parte dello stato nelle questioni economiche e si sostiene che l’interesse personale di tutti gl’individui promuove il bene pubblico. Caveat emptor regna, e non viene fatto alcuno sforzo per far osservare questa legge del Levitico. Questa posizione chiaramente postula il governo dell’individuo quanto il suo valore assoluto (ultimo) nell’ordinamento sociale. L’interesse personale dell’individuo porta al maggior bene del maggior numero di persone.
Secondo, il progressismo quanto il socialismo affermano il governo dello stato. L’interesse proprio dello stato porta al bene maggiore perché lo stato ha nel cuore il benessere di tutte le persone. La legislazione è pertanto necessaria per implementare pesi e misure oneste.
Nel primo ordinamento sociale nella società non c’è protezione per l’uomo dal peccato e dalla rapacità degli uomini; nel secondo non c’è per l’uomo difesa dal potere e dalla depravazione dello stato.
Terzo, la legge biblica dichiara il governo di Dio e della sua legge. L’interesse personale di Dio solamente è il vero fondamento di legge e ordine. Dio, in quanto santissimo, retto e giusto, decreta e governa tutte le cose nel modo più saggio. Solo se gli uomini sono redenti e si sottomettono, per grazia e/o per compulsione all’ordine giuridico di Dio ci può essere giustizia. Se la legge di Dio non è rispettata, a quel punto né l’interesse personale dell’uomo né quello dello stato possono preservare l’ordine sociale. “Se l’Eterno non edifica la casa, invano vi si affaticano gli edificatori” (Sa. 127:1).
Note:
1 George Bush: Notes, Critical and Practical on the Book of Leviticus; New York: Ivison & Phinney, 1857, p. 214.
2 Horatius Bonar: “Weighs”, in Fairbairn’s Bible Encyclopedia, VI, 330.
3 Bonar: Leviticus, p. 356.
4 Baba Mezi’s 61b. In Seder Nezekin, I, 366 s.
5 C. D. Gisnburg: “Leviticus”, In Ellicott, I, 429.
6 Luther: Deuteronomy, p. 249.
7 Calvin: Commentary on the Four Last Books of Moses, III, 120.