PREFAZIONE
Un’altra pietra rigettata
Gli uomini si trovano invariabilmente dalla parte sbagliata dei grandi capovolgimenti compiuti da Dio. Le cose che gli uomini stimano molto, Dio le considera da poco. Usa il semplice per confondere il sapiente e il debole per battere il forte. La pietra che gli edificatori respingono diventa la pietra angolare (Sl. 118: 22, Mt. 21:42, Mr. 12:10, Lu. 20:17). Mentre questa particolare Scrittura implica il rigetto del Messia, stabilisce tuttavia un modo generale di comportamento che i cristiani sembrano sempre ripetere. I leader cristiani che hanno costruito l’edificio del cristianesimo evangelico nell’ultimo mezzo secolo sono stati velocissimi a rifiutare molte pietre che hanno ritenuto materiale da costruzione inadatto per il Regno di Dio.
Per buona ragione i traduttori della King James Version hanno scelto il termine rigettare per esprimere l’atteggiamento degli edificatori nei confronti della pietra che Dio intende per “la testata d’angolo” in Salmo 118: 22. Il popolo di Dio trattò il Legislatore allo stesso modo in cui trattò le sue leggi. I nostri contemporanei fraintendimenti riguardo alla sua legge sono legione, al punto che quando Dio chiede: “Fino a quando rifiuterete di osservare i miei comandamenti e le mie leggi?”, siamo certi che ciò sia stato pronunciato qualche tempo dopo che la legge era stata data sul Sinai. Ma non è così. Dio lo chiede in Esodo 16:28, mesi prima della consegna “ufficiale” della legge (“ufficiale” che è determinato dagli edificatori regnanti che guidano le nostre chiese e seminari) [1].
Non c’è da meravigliarsi se in un’epoca in cui le grandi cose della legge di Dio sono considerate una cosa strana (Os. 8:12) finiamo per percorrere il paese con un messaggio inquietante per i nostri compagni cristiani: Tutto quello che sapete sulla legge di Dio è sbagliato.
Se la legge di Dio è piombata in un momento difficile nella nostra era antinomiana, non dovrebbe essere una sorpresa scoprire che anche i sostenitori della legge di Dio siano rifiutati dagli edificatori. Quando R. J. Rushdoony scrisse Le Istituzioni della legge biblica, il libro è stato frettolosamente aggiunto alla categoria delle pietre rigettate. Ciò affermando, non stiamo attribuendo lo status canonico a quest’opera imperfetta di un uomo imperfetto, né equiparando il suo libro alla Scrittura, né identificando il suo autore con l’Autore al di sopra di tutti gli autori. Tuttavia, difficilmente potrà essere sopravvalutata l’importanza di questo particolare lavoro.
I cinici tra i edificatori saranno pronti a contestare i nostri motivi qui come egoistici: “Stai promuovendo questo libro perché lo pubblichi!” No, non lo pubblichiamo. È pubblicato da Presbyterian & Reformed. Attiriamo l’attenzione su di esso perché ciò avvantaggia il Regno di Dio, non perché ci avvantaggia finanziariamente. Il nostro obiettivo è espandere la consapevolezza del lettore sul significato di questo libro. In un’epoca cinica, questa sarà una battaglia in salita, resa più difficile di fronte alla resistenza montata dagli edificatori di oggi.
I peccati imperdonabili di Rushdoony
Perché le Istituzioni di Rushdoony suscitano tale ostilità tra gli edificatori? Dopotutto, nella cristianità i libri sui Dieci Comandamenti sono stati abbastanza comuni. All’alba della Riforma, John Wycliffe spese considerevole inchiostro sul governo di Dio e sui Dieci Comandamenti in una delle sue opere più importanti, il suo Summa Theologiae (da non confondere con il Summa di Tommaso D’Aquino). Anche gli eredi della Riforma, i puritani, consideravano la legge di Dio come una questione che doveva essere affrontata, non trascurata o ignorata. Il fatto che nel mondo occidentale la legge di Dio fosse generalmente tenuta in grande considerazione all’apice dell’erudizione biblica non dovrebbe andare ignorato. Diversamente, l’odierna destituzione sbrigativa e sloganizzata della legge di Dio è più che imbarazzante: ha completamente neutralizzato il popolo di Dio.
Il moderno cristianesimo evangelico ha spostato i suoi ormeggi per attraccare nel comodo lussuoso porto di vaghe generalizzazioni. Gli edificatori di oggi devono ancora incontrare un cliché spirituale che non accetteranno con entusiasmo. Forse quelli di noi influenzati dai puritani siamo stati marginalmente poco gentili quando al moderno gergo ecclesiale, con la sua sbilanciata elevazione dei sentimenti rispetto a tutte le altre considerazioni, è stata attribuita la definizione di “calorosa, nebulosa, pia esaltazione e sentimentalismo”. Se questa mentalità dominante non avesse impantanato così tanti cristiani in un’immobilità potenzialmente fatale, esercitare la pazienza sarebbe stato più facile.
Il fascino delle generalizzazioni è che non ci toccano direttamente, mediano le informazioni attraverso l’astrazione e l’astrazione è sempre lontana almeno un passo o due dalla realtà concreta. Parlare in generale ci consente di essere indiretti. Quando generalizziamo la Parola di Dio, attenuiamo il suo spigolo vivo. La Parola di Dio diventa un cuscino a due facce anziché una spada a due tagli.
Questo è stato il primo dei peccati di Rushdoony: fu specifico. Non spiritualizzò il Decalogo con una retorica altisonante che in realtà avrebbe annullato la legge di Dio (Sl. 119: 126) o reso il comandamento di nessun effetto (Mt. 15: 6). Riconoscendo che tutta la legge e i profeti si incardinano sui due grandi comandamenti, Rushdoony ha estratto le spiegazioni che Dio ha dato della propria legge. Dio è stato specifico, quindi l’esposizione di Rushdoony ha seguito l’esempio.
Ciò fu del tutto inaccettabile.
Benché gli edificatori possano ammettere che la legge di Dio è buona se usata in modo lecito (1 Ti. 1: 8), che la legge è perfetta, giusta, santa, spirituale, e da dilettarvisi secondo l’uomo interiore (Ro. 7: 12, 14, 22), la legge deve sempre essere presentata come una vaga generalità, un obiettivo inaccessibile o (meglio ancora) entrambi. Quando presentata in questo modo (spogliata dei dettagli), gli edificatori credono di aver realizzato l’ideale dello spirito (un ethos generale) che dà vita, al posto della lettera (gli statuti di Dio) che uccide. Negherebbero sicuramente di aver aggiunto o tolto alla legge: l’hanno semplicemente generalizzata. (Quando i farmacisti hanno inventato il Bufferin per rendere l’aspirina meno aggressiva sullo stomaco, l’idea era valida. Se il Bufferin fosse stata inventato dagli evangelici, non avrebbe contenuto aspirina – solo tampone per lenire lo stomaco.)
I libri sui Dieci Comandamenti che trattano di generalità, che la mettono sul vago, che riorganizzano i nostri cliché e slogan cristiani con eloquenza, non suscitano ostilità. Sono accolti perché ci tamponano da Dio e dal potere della sua Parola.
Questo era un trucco che il dottor Rushdoony aveva visto fare troppe volte, con risultati devastanti (specialmente come missionario a Owyhee). Mettere la museruola alla Parola di Dio era un’esacerbazione non la soluzione dei crescenti problemi dell’uomo. Il Nuovo Patto, tra le altre cose cruciali per i cristiani, implicava davvero la scrittura delle leggi di Dio sui nostri cuori e sulle nostre menti in dettagli specifici, inculcando lo stesso spirito che motivò la composizione del Salmo 119 da parte di Davide. Il Salmo 1 doveva essere preso come scritto (esaltava la legge di Dio), non com’è preso in ostaggio dagli edificatori (che lo dirottano su qualsiasi cosa tranne la legge di Dio come l’oggetto su cui meditare giorno e notte).
In altre parole, una delle pietre già rigettate dagli edificatori di oggi è il riferimento del Salmo 1 alla “legge di Dio”. Quell’orribile pietra è stata sostituita da un mattone molto migliore, uno intagliato dalla mano dell’uomo, che allontana il lettore dai dettagli specifici e torna nella nebbia evangelica.
I puritani non si lasciarono pestare le ossa da tali “letture migliorate” dei Salmi. Oggi non siamo semplicemente pestati; il nostro corpo è completamente ingessato e in terapia intensiva. I re nudi siamo noi.
Poi è arrivato Rushdoony.
Rushdoony: colui che diventava specifico sulla legge. Colui che trattava i dettagli come se Dio li avesse effettivamente scritti, che parlava di dettagli come se fossero importanti (e lo sono), e ha messo in pericolo le generalizzazioni. Le spazzò via, tutte, in quanto tentativi sottilmente velati di riconfezionare l’autonomia umana dentro i contorni della terminologia spirituale cristiana.
Rushdoony l’ha fatto in due modi. In primo luogo, ha documentato scrupolosamente le conseguenze del trascurare i dettagli specifici della legge di Dio. Secondo, fece lo stesso per le conseguenze dell’“osservare i suoi comandamenti, per metterli in pratica” (Salmo 103: 18). La maggior parte degli osservatori si aspettava che uno scrittore cristiano parlasse del primo punto, ma non tanto del secondo. Ma trattando i dettagli specifici della legge in tutti i settori dell’azione umana (culturale, economica, sociologica, ambientale, scientifica), Rushdoony ha aperto nuove strade per vedere la stoltezza dell’umanità e la saggezza di Dio. Stava togliendo la museruola a tutto il consiglio di Dio. E gli edificatori l’hanno trovato inaccettabile. Preferivano collocare il vero valore in Dio che parla attraverso il suo Spirito alle singole anime, non in Dio che parla con noi mediante la sua legge. Non accontentarsi meramente d’affermare il valore della legge di Dio, ma l’obbligo morale e un terreno di benedizione della legge di Dio (come le Scritture, nel loro modo fastidioso, a volte sembravano fare) era al di là delle dimensioni delle nostre moderne contorte ortodossie.
È in qualche modo sorprendente che il concetto di ortodossia possa persino sopravvivere nel contesto di contorni vaghi e generalizzazioni sfocate, ma quella foschia è strenuamente custodita non per se stessa, ma per ciò che si nasconde dietro di essa. L’uomo di Matteo 5:19 che allenta anche i minimi comandamenti di Dio e insegna così agli uomini, sarà chiamato “minimo nel regno dei cieli”. Soffiando via la nebbia, i contorni nitidi del rasoio dell’antinomismo è messo a nudo in netto contrasto con lo sfondo della Scrittura.
Ma c’era di più. L’allentamento dei comandamenti di Dio crea un vuoto etico che è sempre riempito da qualcos’altro. In effetti, la creazione di nuove regole di condotta per i cristiani è essa stessa un modo in cui le leggi di Dio vengono allentate, non solo individualmente ma nell’insieme. Perché? Perché tali tentativi di legiferare minano la sufficienza della Scrittura. L’uomo di Dio non è certo “completo, pienamente fornito per ogni buona opera” con l’Antico Testamento, checché ne dica 2 Tim. 3:17. Gli uomini devono emendare la legge di Dio, pelare via alcune delle sue parti inaccettabili o inattuabili e usando la loro vaga spiritualità generale come guida, costruire un insieme di regole per la condotta cristiana più praticabile per la nostra era moderna.
Lungo le sue 800 e più pagine, le Istituzioni di Rushdoony dimostra la menzogna di quella presunzione cristiana sbagliata. Per aver raccontato fedelmente le cose meravigliose che ci sono nella legge di Dio, l’autore del libro è stato etichettato come un estremista pericoloso (questo quando gli edificatori volevano essere gentili). In effetti, gli edificatori si sono trovati in accordo con i nemici del cristianesimo nella loro valutazione di Rushdoony. Questo è stare in una strana compagnia … o no? Forse il loro comune impegno per l’autonomia umana (apertamente così tra gli umanisti, di nascosto così tra fin troppi cristiani) ha portato questi due gruppi a cantare in coro per questa volta … contro i mali e gli orrori che presumibilmente imperversano la legge di Dio.
La dislocazione della libertà
Oltre al peccato di ingrandire tutti i comandamenti di Dio (vale a dire, il peccato di trattare con i dettagli — la realizzazione degli imperativi morali di Dio per l’uomo), Rushdoony ha rivelato qualcos’altro sui detrattori della legge. Questi uomini si pongono invariabilmente come difensori della libertà, ma la legge di Dio massimizza la libertà umana mentre il suo rifiuto ci mette sotto il potere oppressivo del nostro prossimo. Isaia 5:20 fa riferimento a coloro i quali chiamano il male bene e bene il male, e questo rovesciamento morale viene fatto abitualmente nel confronto che riguarda il ruolo della legge di Dio nel nostro mondo.
Quando si osserva il successo di Rushdoony nel documentare la verità dell’affermazione del salmista che camminava in libertà perché cercava i precetti di Dio (Sl. 119:45), gli edificatori sono pronti a contraddire le Scritture: non date retta al salmista! Evitate la schiavitù della legge di Dio. Entrate nella libertà che viene quando quegli orribili dettagli specifici della legge di Dio vengono messi da parte.
Ma proprio come il Salmo 119:45 non può essere infranto, neppure può esserlo il Salmo 94:20: “Il malvagio trama angherie in nome della legge”. Quando la legge viene allentata (Hb. 1:4), qualcos’altro prende il sopravvento: i precetti degli uomini. Gli uomini odiano il vuoto morale e se Dio non è il Signore sulla questione affrontata da uno dei suoi statuti o precetti, allora l’uomo fa scivolare i propri piedi nelle scarpe di Dio per legiferare al suo posto.
Alcuni edificatori potrebbero tollerare le restrizioni che la legge di Dio potrebbe imporre allo stato secolare, ma nessun edificatore tollererà le restrizioni che la legge di Dio porrebbe sull’attività più sacra della chiesa: stabilire regole per le quali i congregati devono vivere. In definitiva, la difesa implicita dell’autonomia che dà forza all’antipatia nei confronti della legge di Dio non fa altro che mascherare un’aggregazione di potere da parte delle autorità umane sia nella chiesa che nello stato. La legge di Dio supera tutti questi confini per liberare gli uomini dalla violazione illegale da parte di tutte le istituzioni umane. Dato che queste istituzioni si danno arie di difensori della libertà (piuttosto che di suoi nemici, che purtroppo sono), devono pentirsi o caratterizzare la posizione di Rushdoony come folle (come, a tutti gli effetti, alcuni hanno già fatto).
Non è significativo che abbiamo difficoltà a trovare un funzionario eletto che seguirà effettivamente la Costituzione degli Stati Uniti (mettendo da parte il dibattito sul suo status biblico) come ci succede anche per un leader della chiesa che segua l’intera Bibbia (che, a differenza della Costituzione degli Stati Uniti, in realtà è perfetta)? In entrambi i casi, gli uomini cercano di liberarsi da varie funi e di spezzare vari legami (Salmo 2: 3), indipendentemente da quanto brillantemente dipingano tali ribellioni come atti liberatori.
Gli edificatori di oggi, quindi, sanno benissimo che la legge di Dio intacca il loro potere, la loro autorità, la loro autonomia, le loro sinecure spirituali e i loro piani per il futuro. Lo sanno, così come lo sanno i secolaristi, forse anche meglio. Se non fossero legati a questi “benefici” dell’antinomismo, piegherebbero il ginocchio e riconoscerebbero la gloria della perfetta legge di libertà di Dio. Invece, se ne vanno molto tristi, perché il loro possesso del potere legislativo nelle loro comunità spirituali è molto grande e non sono disposti a metterlo a rischio scatenando la libertà tra le loro greggi come Dio vorrebbe che la conferissero loro in qualità di suoi portavoce.
Se la libertà è una cosa pericolosa, forse pochi dovrebbero avere la cosa reale, e il resto dovrebbe semplicemente essere convinto di pensare di averla. Niente raggiunge questo obiettivo meglio della vaga nebbia del gergo di chiesa, che si è trasformata in percorsi orwelliani che sarebbero stati impensabili un secolo fa. Quando la legge di Dio viene ingrandita, gli uomini possono riconoscere chiaramente se stanno o meno sotto la propria vite e il loro fico e le illusioni diventano impossibili da mantenere. In un mondo sostenuto da vuote illusioni, un mondo che “ama davvero la morte” (Prov. 8:36), i guardiani hanno pronunciato parole appropriate di conforto: “pace, pace” (Gr. 6:14; 8:11) – ma curano alla leggera la ferita del suo popolo.
Il peccato della rilevanza contemporanea
Dio chiarisce al suo popolo che le sue parole non sono distanti e inaccessibili ma “vicine, sono nella vostra bocca” (De. 30: 11-14). Ma troppi dei nostri edificatori oggi sosterranno che mentre le leggi di Dio potrebbero non essere distanti in termini di chilometri, sono distanti da noi in termini di anni. Se sono state consegnate migliaia di anni fa, erano in una forma che deve essere stata utile solo alle antiche società agricole, non a noi.
Gli edificatori quindi ci assicurano che questo è il loro motivo per ritirarsi nella foschia della vaghezza: così facendo, possono spigolare un significato spirituale per noi oggi, preservando così la legge di Dio per noi nell’unica forma in cui potremmo eventualmente trovare beneficio. Trovano la vita per una vecchia scarpa consumata mettendo su di essa una suola 2 nuova. Il loro libro tascabile si gloria dei tesori nascosti della vecchia scarpa (senza mai negare, figuriamoci sfidare, il “fatto” che è una scarpa vecchia). Gli edificatori sono quindi tornati al posto di guida, diventando ora i difensori della restaurazione del significato contemporaneo della legge di Dio (secondo il loro discernimento) insegnandola in astrazione.
Rushdoony sfida questa linea di ragionamento sostenendo dalle Scritture che la legge di Dio è senza tempo e parla a tutti gli uomini in tutte le società attraverso tutti i confini temporali. La sua potente esposizione dei dettagli delle leggi di Dio stabilisce così profondamente la loro rilevanza contemporanea da far suonare la campana a morte per coloro che detengono la visione opposta (che la legge di Dio è un manufatto singolare che molto tempo fa andò in pensione come Parola di Dio Emerita). È qui che la conoscenza enciclopedica di Rushdoony viene alla ribalta, scorrendo avanti e indietro nel tempo con esempi su esempi che illustrano la saggezza e la perpetua applicabilità dei precetti di Dio.
La maggior parte degli edificatori non si sarebbe offesa se Rushdoony si fosse limitato a delineare il valore della legge di Dio durante il suo presunto termine terreno (da Mosè a Cristo come molti cristiani mal guidati attualmente sostengono). Rushdoony non fa nulla del genere. Mostra che i cristiani che abbracciano la loro chiamata a “stabilire la legge” (Romani 3:31) hanno di fronte a loro una pista illimitata. Aprendo le porte alle possibilità che i fedeli avevano perso di vista dopo la fine dell’era puritana, il lavoro di Rushdoony e di studiosi biblici affini, prima e dopo di lui, ha messo in moto qualcosa di straordinario: i cristiani hanno finalmente indossato l’armatura giusta per combattere e impugnato gli strumenti adeguati con cui edificare. Se la Parola di Dio ha una rilevanza contemporanea e abbiamo trascurato di applicarla, allora il bisogno stridente della nostra era è di adempiere il Grande Mandato nella sua pienezza, rendendo ogni pensiero sottomesso dell’obbedienza di Cristo (2 Co. 10: 4-5). Uomini e donne influenzati dalle Istituzioni e dalla predicazione basata sull’intero consiglio di Dio sanno per certo che la Parola di Dio è sufficiente. Il potere liberatorio di quest’unico punto può cambiare il mondo intero.
Quindi, l’unico compito che rimane è estendere la portata della legge di Dio, estendendo nel procedimento il regno della libertà e della santità e la signoria di Cristo su tutte le cose. Ciò deriva dal fatto che non esiste neutralità nel mondo di Dio (malgrado ciò che i venditori ambulanti di teologia pietosamente confusa possano sostenere). La Bibbia afferma che “anche l’arare dei malvagi è peccato” (Prov. 21: 4 KJV), in modo che gli uomini lavorino verso un’applicazione sempre più ampia della legge di Dio, come implica il Salmo 119:96: “Ho visto il limite di ogni cosa perfetta, ma il tuo comandamento non ha alcun limite”.
In breve, se la legge è solo per le antiche culture agrarie, dobbiamo scavare in profondità per trovare in essa, per noi e per il nostro mondo, qualcosa di valore. Ma se, come mostra Rushdoony, la legge è indirizzata direttamente a noi e al nostro mondo, e le nostre crisi sono il risultato diretto della nostra studiata negligenza delle Scritture, allora siamo effettivamente dotati degli strumenti che Dio ci ha dato per stabilire la sua regalità sulle nostre persone e le nostre famiglie … e poi oltre.
Questi sono strumenti che gli edificatori non credono che dovreste imbracciare o utilizzare. Non sono per te, dicono. Questi sono strumenti senza scopo contemporaneo. Resta fedele al programma attuale o abbatti, ma in ogni caso non edificare nulla, specialmente senza la nostra legittimazione, e soprattutto non con le pietre che abbiamo rigettato.
Ma questi sono strumenti che Rousas John Rushdoony vi ha messo direttamente nelle mani, aggirando interamente gli edificatori. Spetta a voi decidere se allentare la presa e lasciarli cadere in un bidone della spazzatura, o impugnarli da uomini.
Il peccato capitale di Rushdoony
Magari gli edificatori del moderno cristianesimo evangelico avrebbero potuto perdonare Rushdoony per essere stato specifico invece di proteggere la foschia etica dello status quo che pende come garze davanti agli occhi del popolo di Dio. Potrebbero essere stati in grado di trascurare il suo annuncio di libertà dai succedanei meglio ragionati dell’uomo per le leggi di Dio sia nella chiesa che nello stato. Potrebbero anche essere stati convinti a strizzare l’occhio alla vibrante chiamata all’azione implicita nel trattamento di Rushdoony della Parola di Dio come una rivelazione senza tempo piuttosto che un’etica temporanea storicamente condizionata per l’antico Israele che Dio ha
terminato dopo sedici secoli (che potrebbe istituire di nuovo per un’altra decina secoli come sostenuto dai credenti pre-millennialisti ma che sicuramente non è per noi oggi). Tutto ciò avrebbe potuto essere perdonato.
Ma R. J. Rushdoony non sarà perdonato da questi edificatori.
Se leggete Le istituzioni della legge biblica vi renderete presto conto del perché.
Questo libro è così incessantemente biblico, perché sostiene un così alto rispetto per la Parola di Dio scritta, e quindi porta la luce di quella Parola in tutti i suoi molteplici dettagli in ogni area immaginabile, si presenta come una tabella di marcia virtuale per applicare la nostra fede in modi che sono assolutamente concreti e ripieni di significato.
Rushdoony illustra come Dio abbia effettivamente posizionato il vero asse morale del mondo: non sul moralismo, ma sulla santità3. Queste due cose, il moralismo e la santità, non sono la stessa cosa, come ripetutamente Rushdoony dimostra, contraddicendo nuovamente la visione fin troppo umanistica di moralità e Scrittura degli edificatori. Ma quanti cristiani lo sanno? Quanti cristiani continuano a orbitare attorno all’asse morale sbagliato, quello ancora commendato dai nostri edificatori?
Ancora meno perdonabile per i edificatori è il fatto che il libro di Rushdoony è assolutamente formidabile nel riportare il campo d’applicazione dei Dieci Comandamenti alle loro dimensioni totali originali, rivelando così il tragico fatto che la Parola di Dio si è avvizzita e contratta sotto il nostro controllo quando abbiamo “limitato il Santo d’Israele” (Sl. 78:41 KJV) sotto la spinta dei nostri edificatori. Le Istituzioni di Rushdoony inverte l’incredibile effetto di restrizione della bibbia, e giunge molto vicino (e forse anche più che vicino) a fomentare un’esplosione della Parola di Dio applicata in tutta la creazione. Ogni paragrafo di questo libro ha l’effetto netto di riconquistare il terreno perduto. Ci sono poche cose che possono motivare un cristiano dedicato più che il lavorare per aumentare le possessioni del suo re nel mondo, a cominciare da se stesso e dalla sua stessa famiglia.
Ma c’è una cosa che è una motivazione ancora maggiore.
Perché il peccato capitale di Rushdoony è come rovescia i tavoli a tutti gli edificatori che vantano l’amore come il grande valore cristiano. Lungi dall’essere ciò che i suoi nemici lo descrivono (un legalista ingrato e non amorevole), chiunque legga Le Istituzioni in una mano e la Bibbia nell’altra si accorgerà presto che è Rousas John Rushdoony, non i nostri leader evangelici, il vero teologo del cuore. L’attento lettore si renderà presto conto che Rushdoony non sta proponendo nulla di nuovo, sta chiedendo il ritorno a una fedeltà persa da parte del popolo di Dio e sta indicando la via.
Non c’è inciampo nell’oscurità quando gli statuti di Dio delineano il sentiero su cui si cammina. Questa è l’ “autostrada della santità” che è così facile da vedere alla luce della legge di Dio che “quelli che la seguono; anche gli insensati non potranno smarrirvisi” (Isaia 35: 8). In un linguaggio moderno, diremmo che Isaia sta esponendo la Guida per l’idiota alla santità usando termini così puntuali: chiunque può capirla e tutti sapranno come camminarci. “Vi cammineranno i redenti”, ci informa Isaia (35: 9).
La verità è che Le Istituzioni di Rushdoony non può fare a meno di pungere i cuori. Edifica, ma anche accusa, poiché la Parola di Dio ha sempre due tagli e sonda profondamente i “pensieri e le intenzioni del cuore” (Ebrei 4:12). Inoltre, il più grande comandamento non potrebbe essere più chiaro: dobbiamo amare il Signore nostro Dio con tutto il nostro cuore. Se tutta la legge e i profeti si attengono a questo comando e al verso che l’accompagna in Levitico 19:18: di amare il nostro prossimo, allora tutto nel libro di Rushdoony è diretto al come si ama Dio con tutto il nostro cuore. Fare questa cosa di valore ultimo, pur affrontando ogni altro aspetto di trasformazione della cultura del libro illustrato sopra, è considerato il dono più prezioso che un cristiano possa fare ad un altro.
Rilasciare un amore così ampio e dalle mille sfaccettature sulle nostre famiglie, chiese e cultura, se perseguito con lo stesso cuore con cui Davide ha scritto il Salmo 119, mostrerà rapidamente quanto sia comparativamente anemica la nozione d’amore dei nostri edificatori contemporanei in tutta la sua vaghezza. I dettagli specifici delle leggi di Dio incarnano il vero amore, verso Dio, verso l’uomo e persino verso la creazione stessa, come documenta abilmente Rushdoony.
Maggiormente ministeri, chiese e famiglie incorporano le Istituzioni come fonte di esposizione, di edificazione, di guida, maggiormente si trovano a costruire sulla roccia della parola totale di Dio per l’uomo, e meno intimiditi diventano nell’applicare l’intero consiglio di Dio al nostro mondo moderno. L’agenda dei moderni edificatori di mantenere alimentata la loro macchina della nebbia, di rifiutare la pietra della legge di Dio e qualsiasi libro che la scateni tra il popolo di Dio, risulterà sempre affascinante agli escapisti, agli antinomisti, a quelli che si accontentano della falsa libertà e a chiunque preferisca l’intossicazione emotiva a un cuore deciso a servire pienamente Dio e l’uomo.
Se non riesci a vedere che i nostri edificatori ci hanno già guidati in un fossato incredibilmente profondo 4, non riconoscerai che Rushdoony ti sta portando a maturità, libertà, verità e a una fede che vince il mondo. Ma una volta che leggi le Istituzioni, non vedrai mai più i Dieci Comandamenti come un cliché cristiano stanco che riempie di opache lezioni scolastiche la scuola domenicale per bambini. Saprai che i Dieci Comandamenti di Dio ancorano nientemeno che una machina d’assedio che livellerà tutte le cose che possono essere scosse e le getterà tutte nella polvere in modo che rimanga solamente il regno che non può essere scosso. E tu e la tua famiglia agirete su quella certezza con determinazione invincibile, convinzione totale, assoluta umiltà e con ogni singolo atomo del vostro essere.
Martin Selbrede 2012
Note:
1 Gli stridenti e tendenziosi sforzi per spiegare accantonandoli i riferimenti di Dio ai suoi statuti, leggi e comandamenti in Genesi 26: 5 ed Esodo 18:16 (e tutto il resto) sono ugualmente marcati dalle impronte digitali degli “edificatori” di oggi.
2 L’autore fa un gioco di parole per la somiglianza nella pronuncia tra soul e sole.
3 “Godliness” è di solito tradotto con “pietà” intesa come la vera religione. Ho scelto “santità” per evitare, se possibile, fraintendimenti.
4 Come è stato ben detto, la cultura è la pagella della chiesa.