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ISTRUZIONE E CIVILIZZAZIONE
Negare la natura pattizia della vita dell’uomo e il suo dominio sul mondo è de-umanizzare il genere umano. In quanto vice-reggente di Dio e pertanto signore sopra la terra l’uomo sta al di sopra di tutte le altre creature. Diversamente dagli animali l’uomo è fisicamente fatto di terra, ma il suo spirito proviene da Dio, che equivale a dire che è creato ad immagine di Dio. Quell’immagine consiste in una natura morale creata per la comunione con Dio e il dominio sulla terra. Negare questa natura necessariamente morale e dominicale dell’uomo significa de- umanizzarlo perché è spogliarlo di tutto ciò che costituisce propriamente l’immagine di Dio in lui. Ecco perché, nel suo futile, e ovviamente impossibile, tentativo di sfuggire da Dio e dalla natura morale del proprio essere, l’uomo fa ricorso ad ogni tipo di pratiche degradate e perverse. Tenta di degradarsi al livello animale malgrado nel farlo superi se stesso e faccia ricorso a pratiche che non si trovano neppure tra gli animali.
Il revival pagano
Alquanto logicamente perciò, data questa visione anti-teista del mondo, il satanismo proclama, quale propria dottrina più fondamentale, che l’uomo non è diverso e pertanto non è più elevato degli animali. Quantomeno, questo è ciò che il satanismo afferma e che senza dubbio molti credono. La nostra epoca ha dimostrato il risultato di questo principio in molti modi, su molti livelli e da parte di molti gruppi diversi —dei quali non si può dire che tutti, o neppure la maggior parte, volessero o di fatto potessero auto-consapevolmente riconoscere la loro dedizione al principio del satanismo. Questi vanno dalle degradate e bestiali pratiche di perversione sessuale alle posizioni più filosofiche e ideologiche dei movimenti Verdi e dell’ecologia, al neo-paganesimo del movimento New Age, e agli adepti del movimento per i Diritto degli Animali che hanno fatto ricorso alla tattica anti-umana del terrorismo nel tentativo di imporre il proprio punto e di mettere in atto la loro ideologia nella società. Tutto questo è il risultato naturale del desiderio dell’uomo decaduto di liberarsi del suo Creatore. Poiché la vita dell’uomo è inestricabilmente pattizia, e perciò morale nella sua natura perché egli è creato ad immagine di Dio, l’uomo cerca di sfidare e negare Dio rovesciando l’ordine della creazione voluto-da-Dio, e perciò naturale, negando la propria natura morale, e nel farlo necessariamente sfigura la propria umanità.
Questa non è una digressione dal punto in questione, cioè l’istruzione, perché noi non dobbiamo essere ignari dell’attuale capacità della maggior parte dei gruppi sopra menzionati, inclusi i pervertiti sessuali, e i movimenti Verdi, New Age, e dei Diritti degli Animali, quanto dell’umanismo in generale, di imporre il loro punto di vista attraverso l’establishment educazionale. La nostra società sta sperimentando un ritorno molto reale del paganesimo le cui conseguenze saranno di ampia portata nella nostra vita ma ancor di più nella vita dei nostri figli e dei nostri nipoti. Non dobbiamo sottovalutare l’importanza strategica dell’establishment educazionale in questa ri- paganizzazione della società. Non si tratta solamente del fatto che le scuole dell’obbligo e superiori, e le università del nostro paese non sono immuni all’influenza del neo-paganesimo; esse sono essenziali per la trasmissione della visione del mondo di una cultura, e per chi voglia che la cultura venga catturata dal neo-paganesimo queste sono le istituzioni che devono essere all’avanguardia. Catturate le scuole e le università e avrete il controllo della prossima generazione mediante la formazione della sua prospettiva religiosa e della sua filosofia di vita.
Non si oserà negare che l’umanesimo abbia catturato la maggior parte delle istituzioni educazionali, che siano statali o private, secolari o religiose. Ma molti potrebbero non essere consapevoli del lavoro con cui gruppi come il movimento dei Verdi, quello dei Diritti degli Animali e del popolo New Age — e in qualche misura perfino le lobby omosessuali [1] — stiano cercando, e con non poco successo, di infiltrare e influenzare le istituzioni educazionali del nostro paese. È stato evidenziato da insegnanti da dentro il sistema educazionale statale che tali gruppi stanno cercando sempre più d’offrire i loro servizi “educativi” alle scuole provvedendo corsi per bambini e formazione per gli insegnanti nella loro particolare prospettiva. Questi insegnanti rappresentano probabilmente i pochi che hanno riconosciuto quest’influenza per quello che è e l’hanno rigettata. I più, assai meno consapevoli delle questioni implicate, sono senza dubbio stati coinvolti da questi gruppi o hanno perfino abbracciato la loro visione con entusiasmo. Tali gruppi sono in grado di esercitare un’influenza subliminale sulla nostra cultura mediante i “servizi” che offrono alle scuole come pure mediante la continua opera d’insegnamento di quelli dedicati alla loro prospettiva all’interno del sistema statale. La crescente rappresentazione di queste idee nei media aiuta ad ammorbidire la società e porta ad una crescita generale della loro accettazione, e a sua volta questo significa che c’è molta meno resistenza all’influenza di questi gruppi dall’interno del sistema educazionale.
È importante che noi comprendiamo quali tipi d’influenza hanno aiutato a formare e informare tali ideologie come quelle dei movimenti dei Verdi e del New Age. Molte persone oggi accettano quantomeno alcuni aspetti dell’agenda dei Verdi o dei New Age benché spesso l’accettazione della visione del mondo che rappresentano sia subliminale. Ciò nondimeno, la generale accettazione di queste idee porta danno alla nostra cultura e ai nostri figli perché aiutano a formare una visione del mondo che è di natura essenzialmente pagana. La misura in cui la vecchia religione pre-cristiana ha influenzato questi movimenti non è generalmente riconosciuta. La citazione che segue servirà ad illustrarla:
La gente oggi sta finalmente cominciando a rendersi conto delle conseguenze di ciò che Dion Fortune definì: ‘resi orfani della Grande Madre’. Noi stiamo cominciando a guardare a ciò che è avvenuto e sta avvenendo al nostro pianeta. Ci è finalmente pervenuta la convinzione che qualsiasi utopia sia stata costruita sulle promesse dei politici, se il pianeta stesso è rovinato, tali promesse non sono che polvere alzata dal vento. Il nostro fato è legato a quello di Madre Terra, della quale siamo figli. Ecco il perché dell’emergenza di ciò che ha preso il nome di ‘politiche Verdi’.
Questo, nella mia opinione, è un’altra indicazione dell’approssimarsi dell’Era dell’Aquario. È il tempo in cui dobbiamo comprendere ed usare il passato per potervi edificare sopra per il futuro. Anche la Vecchia Religione deve guardare avanti e continuare la propria evoluzione. Se lo farà, potrà svolgere un ruolo importante nella Nuova Era. Di fatto, il paganesimo in varie forme sta già cominciando a farlo [2].
Questa citazione è stata presa da un libro intitolato Stregoneria, Una Tradizione Rinnovata. Ci sono aree fondamentali di terreno comune tra la stregoneria o “Vecchia Religione” come l’autore del libro ama chiamarla, e i moderni movimenti Verdi e New Age.
Inoltre, mentre la stregoneria fu per secoli una fede praticata in segreto a motivo dell’influenza della chiesa e della cultura cristiana in generale, oggi sta sempre più venendo allo scoperto assieme ad altre pratiche che furono endemiche nell’antichità pagana quali quelle omo e bi-sessuali. L’autore cita la situazione attuale come ragione per essere più aperti: “Ci saranno certamente quelli che condanneranno me e John per aver ‘detto troppo’, ‘d’aver rivelato segreti’ e così via … Però, io sento che dobbiamo riconoscere i tempi che stanno cambiando ed essere pronti, se necessario, a cambiare con essi” [3]. Il “ruolo vitale” che la stregoneria sta esercitando nella nascita della Nuova Era è per gli autori di sufficiente importanza per “chiedere a quelli che trovano sconcertante questo libro … di considerare questo aspetto della questione” [4]. Così, dobbiamo sopportare le vili azioni della stregoneria anche se le detestiamo semplicemente per l’importanza che questo avrà nella nascita della Nuova Era, nell’aiutarci a ritornare alla venerazione di Madre Natura, Gaia, la Magna Mater, Madre Terra” [5], chiamatela come volete, perché: “Ella è, se vi piace, l’Intelligenza dietro alla Natura, che è, come lo era in origine, concepita come femmina” [6]. Veniamo anche informati che “Suo figlio e consorte è il vecchio dotato di corna che i nostri antichi antenati dipinsero sui muri delle loro caverne-santuari” [7].
Si sarebbe tentati di ridere a tutto questo non fosse per il fatto che tali credenze stanno diventando sempre più popolari nella nostra società. La “Vecchia Religione” in qualche misura sta nuovamente uscendo dai nascondigli, e benché non sia esattamente evangelica quanto a postura è certamente più militante nella sua pretesa di essere tollerata; ci è detto: “Noi siamo ad un importante giro di boa nella storia umana” e questo è “il passaggio dall’era dei Pesci a quella dell’Acquario”. Pertanto, “Quelli di noi che hanno preservato la conoscenza che è conosciuta come ‘occulto’, una parola che significa semplicemente ‘nascosto’, devono ora fare uso di quella conoscenza in modo costruttivo. Inoltre, dobbiamo prendere posizione contro l’ignoranza e il bigottismo, e per il riconoscimento della nostra vecchia fede come una religione legittima” [8].
È improbabile che avremo un revival della stregoneria intesa come una serie coerente di rituali praticati su basi regolari da più che una manciata di entusiasti, ma molte delle idee basilari religiose e filosofiche e dei presupposti che la sostengono, che erano comuni all’antico paganesimo e di fatto a tutte le forme di paganesimo, sono già ampiamente accettate nella nostra cultura [9]. La “scienza” popolare — un’assurda combinazione di speculazioni scientifiche, clamore mediatico e statistiche male interpretate — ha preso spunto da molte di queste idee e, battezzandole col gergo pseudo-scientifico, ha dato loro l’apparenza di rispettabilità. Come risultato di tutto ciò rappresentano adesso una componente significativa dell’eclettica visione del mondo della società occidentale e rivestono un ruolo sempre più prominente nella formulazione di ideologie politiche.
In un articolo intitolato “The Green Man: The Re-emergence of a vital Spirit — Father Earth” (“L’Uomo Verde: il riemergere di uno Spirito vitale: Padre Terra”) pubblicato nel novembre del 1990 su World Magazine, una pubblicazione della BBC, siamo resi edotti che “Non c’è dubbio che l’Uomo Verde, la dinamica controparte maschile di Madre Natura, è di nuovo una forza con cui fare i conti. Tradizionalmente connesso con qualsiasi cosa sia la più vitale in un particolare periodo — fertilità in tempi pagani, creatività in tempi romanici e gotici, e apprendimento nel Medio Evo — oggi coincide con la crescente consapevolezza di una necessità per un bilanciamento tra noi e il nostro ambiente” [10]. Secondo Julian Enriques, l’Uomo Verde “Ci sta dicendo qualcosa della nostra relazione umana col mondo naturale. Icona che incarna antiche radici celtiche, egli sembra dare valore alla moderna ricerca di stili di vita che siano più “naturali” di quelli nostri attuali che sono eco-distruttivi e materialistici. Infatti, il Partito dei Verdi norvegese ha concentrato la propria campagna contro la pioggia acida su un’immagine dell’Uomo Verde presentato come il protettore delle foreste”[11]. Il co-autore, William Anderson, autore pure di un libro intitolato Green Man: the Archetype of our Oneness with the Earth, conclude: “Oggi stiamo imparando a vedere la terra come la Grande Dea, come Gaia, e lui, suo figlio, suo amante e suo guardiano, ritorna per aiutarci, per metterci in guardia e per metterci a confronto con le impossibili sfide di vivere in armonia con la Natura”[12].
La comparsa di questo articolo coincise con con quella di un film della BBC sull’Uomo Verde e di una serie fiction televisiva sull’Uomo Verde. La British Broadcasting Company certamente non è una casa editrice occulta e clandestina, e World Magazine è una delle riviste di interesse generale di miglior qualità in vendita in Gran Bretagna. Tanto l’articolo della rivista quanto i film sono un’indicazione della misura in cui tali idee stanno cominciando a filtrare attraverso la moderna cultura occidentale.
Il presupposto basilare dietro a tutto questo, e dietro ai movimenti Verdi e New Age ecc., è che la natura è normativa, di fatto la natura è dio, e l’uomo, se voglia trovare la propria vera collocazione nell’ordine delle cose, deve riconoscerlo e sottomettervisi. L’uomo deve cessare di agire come signore sulla natura, il ruolo assegnatogli nella bibbia, e sottomettersi alla signoria di Madre Terra. L’uomo non è neppure considerato come creato a sua immagine da un Dio trascendente per governare la terra, ma semplicemente come un’altra delle parti del dio panteista Natura, Gaia, o comunque l’uomo moderno la chiami. Se il pianeta abbia da sopravvivere, e l’uomo insieme ad esso — benché non si possa fare a meno di pensare che la sopravvivenza dell’uomo non faccia parte dell’agenda dei gruppi per i Diritti degli Animali — allora l’uomo deve ritenere normativo sottomettersi al dominio di una Madre Natura nel suo stato primordiale. Deve accettare il suo giogo e sottomettersi agli elementi della natura anziché avvalersi del proprio corretto ruolo dato-da-Dio di signore sopra la terra. L’idea alla base è che l’uomo si sia spinto al di sopra della propria posizione e nel suo orgoglio ed arroganza abbia portato alla rovina il mondo naturale mediante un eccessivo sfruttamento delle risorse della terra, ecc.. La signoria dell’uomo sulla terra è considerata dannosa e distruttiva dell’ordine naturale. Il peccato dell’uomo è d’aver interferito con la natura. Dobbiamo ripristinare l’equilibrio, dunque, e questo significa ritornare all’adorazione di Madre Natura e all’accettazione della nostra posizione nell’ordine pagano della cose.
La prospettiva cristiana
Vediamo ora la differenza radicale tra la visione del mondo pagana e quella del cristianesimo ortodosso. La visione pagana della Natura e la collocazione dell’uomo in essa è completamente idolatrica. Per certo l’uomo si è spinto al di sopra della propria posizione, ma lo ha fatto reclamando una sorta di divinità e usurpando l’autorità di Dio, non reclamando la signoria sulla terra. Sotto Dio l’uomo è signore sopra la terra. Quella è la sua giusta collocazione nell’ordine divino della cose. La sua signoria sopra la terra è legittima quando egli si sottomette a Dio. Ma elevandosi al di sopra di Dio e alla sua autorità ha gettato se stesso e il mondo naturale in uno stato di disordine. L’uomo è ora sotto il dominio del peccato, che è disobbedienza a Dio, finché non sia redento in Gesù Cristo, e la terra è sotto la maledizione di Dio come conseguenza di questo peccato. Per certo il peccato porta l’uomo ad abusare la creazione di Dio, ma la risposta a questo non è l’assoggettamento dell’uomo alla natura, visto che questo è invece il risultato del peccato.
La risposta cristiana all’abuso della creazione da parte dell’uomo è la soggezione a Dio e il ripristino del dominio dell’uomo sulla natura [13] in Gesù Cristo. In Cristo l’uomo si sottomette di nuovo a Dio e perciò il pio dominio sopra la terra diventa nuovamente normativo per l’uomo e per il mondo naturale. Anziché abusare il mondo, il cristiano cerca — o quantomeno dovrebbe cercare — di sfruttarlo alla gloria di Dio e al progresso dell’umanità. Questo implica l’assoggettamento e il controllo del mondo naturale, animato e inanimato. L’uomo non è semplicemente un altro animale, né una parte insignificante della natura che deve imparare a vivere in armonia con la natura se egli e la terra abbiano da sopravvivere. L’uomo è il signore della terra, se la terra abbia da sopravvivere egli deve cominciare ad esercitare quella signoria in obbedienza a Dio e in conformità con la sua legge pattizia.
L’uomo non può sicuramente ottenere il dominio sulla terra degradandosi al livello degli animali, ma governando sopra la terra e gli animali e assoggettandoseli come loro signore, perché questo è lo scopo per cui Dio l’ha creato. Il dominio dell’uomo e la sua padronanza della terra è un aspetto cruciale del proposito di Dio per l’umanità; ma può essere raggiunto con successo solo se l’uomo si sottomette a Dio e ricerca quel dominio in obbedienza alla sua legge. È così perché il patto che Dio ha stabilito con l’umanità, e che definisce l’esistenza dell’uomo, governa l’insieme della vita dell’uomo, pensieri ed azioni: governa non solo le relazioni verticali dell’uomo col suo Creatore, ma anche le sue relazioni orizzontali con l’ordine creato, col mondo di uomini e cose. Così, una frattura nella relazione verticale tra Dio e l’uomo a causa del peccato e della ribellione dell’uomo contro Dio porta ad una perversione e a un rovesciamento delle relazioni orizzontali tra l’uomo e il mondo in cui vive.
Questa è la ragione per cui tutte le forme di paganesimo portano all’assoggettamento dell’uomo al mondo intorno a sé anziché all’assoggettamento del mondo intero al dominio dell’uomo. Il paganesimo in tutte le sue forme implica, di fatto si fonda, sull’adorazione della creatura piuttosto che del Creatore. E ciò che adora è ciò a cui si assoggetta. Diventa così uno schiavo di ciò che adora. L’adorazione dell’ordine naturale, perciò, porta alla schiavitù dell’uomo agli elementi della natura, e di conseguenza alla morte dell’uomo e alla morte della civiltà.
Ogniqualvolta l’uomo rifiuta fedeltà e servizio al proprio Creatore e cerca di gettare via il patto vincolante di Dio egli si assoggetta a qualche aspetto dell’ordine creato quale principio di governo della vita, anziché all’infallibile parola di Dio. Qualsiasi tale ribellione, indipendentemente dal suo linguaggio e simbolismo religioso, o della mancanza di essi, è un ritorno al paganesimo, e la sua fine è l’asservimento dell’uomo alla creazione. Ciò è evidente in tali diverse forme di paganesimo quali da un lato il comunismo Marxista che reclama uno statuto “scientifico” mediante la sua appropriazione del linguaggio dell’economia e della sociologia, e dall’altro le religioni pagane, i culti mistici del mondo antico, così palesemente resuscitati nel movimento New Age contemporaneo.
Paganesimo classico
Per dare un’illustrazione del potere e degli effetti devastanti della schiavitù all’ordine creato dell’uomo caduto daremo brevemente un’occhiata ad un esempio classico di tale paganesimo: l’induismo. Il fatto che l’induismo sia stato praticato per così tanto tempo e sia così impresso nella cultura del sub-continente indiano offre un caso perspicuo e rivelatore degli effetti del paganesimo su ambedue la società umana e il mondo naturale, e fornisce uno scorcio disincantato sul futuro dell’uomo sotto l’influenza del revival neo-pagano.
Per gli indù la mucca è sacra insieme ad altri animali come la scimmia. Questi animali scorrazzano liberamente sul territorio e distruggono raccolti preziosi per il consumo umano [14]. Ma sono considerati sacri e perciò gli indù rifiutano di scacciarli dai loro raccolti per timore dei loro dèi. Gli indù rifiutano di assumere il dominio sul mondo e sugli animali che imperversano sulla terra, e di conseguenza la loro produzione agricola è irrazionale. Il risultato è che i raccolti disperatamente necessari per la sopravvivenza umana vengono distrutti e consumati dagli animali. Il problema comunque, è ben più grande che semplicemente la venerazione delle vacche. Il Professor P. T. Bauer, uno stimato economista dello sviluppo, attesta la questione chiaramente: “Un’ampia proporzione della popolazione indiana obbietta l’uccisione di animali. Oltre agli effetti immediati sull’approvvigionamento di cibo, questa attitudine ovviamente restringe lo scopo dell’allevamento animale, circoscrive severamente le operazioni agricole e ostacola il progresso in agricoltura. Un esempio estremo è quello dei Jains, una setta considerevole, i cui aderenti non toglieranno consapevolmente nessuna forma di vita animale, neppure quella di insetti e batteri. Obbiettano l’uccisione di locuste e l’uso di insetticidi, e perfino misure come la clorazione dell’acqua intesa ad uccidere agenti o portatori di colera, tifo o malaria, e altre malattie mortali o debilitanti per persone, animali e vegetazione”[15]. Un altro serio effetto di questa idolatrica attitudine verso il mondo naturale si può notare nel fatto che i ratti nei porti divorano fino al cinquanta per cento delle importazioni annuali di cibo [16].
Così l’indù diventa asservito al mondo intorno a sé ed è alla sua mercé. E questo perché adora la creatura anziché il Creatore e rifiuta di agire in obbedienza al proprio Creatore e assumere il dominio sulla terra e sugli animali. È perciò dominato da quel mondo che gli era stato dato da dominare. Avendo elevato a divinità il proprio ambiente e gli animali che Dio gli aveva comandato di soggiogare, per il proprio avanzamento e vantaggio, al servizio di Dio, è diventato egli stesso assoggettato al proprio ambiente. La sua vita è governata da un rapporto servile col mondo naturale anziché essere lui a utilizzare in maniera pia e produttiva il mondo naturale a proprio beneficio, al beneficio dell’umanità e a quello del regno animale.
Sotto il Raj britannico l’India era un netto esportatore di cibo 17. L’indipendenza portò un drastico cambiamento, come si può vedere dal titolo di un documento ufficiale pubblicato nel 1959 intitolato La Crisi Alimentare dell’India [18].
Questo è paganesimo istituzionalizzato, e va a finire con l’assoggettamento dell’uomo al mondo naturale, con tutta la povertà, arretratezza sociale e miseria umana che gli è associata. Tali effetti sono sempre riscontrabili come conseguenza naturale del paganesimo. L’induismo, come tutte le altre religioni pagane, è il rovesciamento dell’ordine creazionale di Dio e del ruolo dell’uomo che Dio ha ordinato vi svolga, e pertanto satanico nella sua natura e nei suoi effetti. L’uomo, che dovrebbe essere signore sopra la terra, è asservito al mondo naturale che è lasciato allo stato selvatico ed egli si trova pertanto alla sua mercé, anziché addomesticarlo come Dio aveva inteso facesse.
Sotto una tale religione tutte le cose soffrono. L’uomo soffre: vive in povertà e in una condizione di semi-denutrizione per il sotto-utilizzo e gestione delle risorse che gli sono disponibili. Il mondo naturale, che fu creato per l’amministrazione dell’uomo e che pertanto è normativo solo sotto la sua gestione, diventa semi-selvaggio e non riesce a raggiungere il suo pieno potenziale, perché anche questo dipende dal pio sfruttamento e gestione della sue risorse da parte dell’umanità (Ge. 2:15).
Gli effetti di paganesimo e cristianesimo
messi a confronto
Ogniqualvolta e ogni dove l’uomo rifiuta di assumere il pio dominio sulla terra secondo la legge del patto di Dio rivelata il risultato è l’asservimento e la sofferenza umana. Quando l’uomo rifiuta di essere il servo di Dio, e di conseguenza signore sopra la terra, fa di se stesso un servo della creazione piuttosto che del Creatore e giunge così a ridursi schiavo del mondo naturale. Così l’uomo muore di fame in un mondo d’abbondanza creato da un Dio generoso. E ciò avviene perché l’uomo rifiuta di vivere sotto Dio e la sua legge. Poiché c’è abbastanza spazio e cibo in questo mondo per tutti quelli che vi vivono adesso o vi vivranno, se solo l’uomo userà la terra produttivamente e obbedientemente in accordo con la parola rivelata di Dio. Ma l’uomo caduto preferisce vivere in autonomia da Dio e morire, piuttosto che servire il Dio della creazione e vivere.
Come servo di Dio l’uomo si trova nella posizione privilegiata di essere il suo vice-reggente sulla terra e pertanto signore del mondo naturale. Come ribelle contro Dio si rende schiavo del mondo che egli fu invece creato per dominare. Il peccato, la ribellione contro Dio, rovesciò l’ordine creato non solo tra l’uomo e il suo Creatore, ma anche tra l’uomo e il suo ambiente (Ge. 3:17-19). È così perché il patto che Dio ha stabilito con l’umanità abbraccia tutto: definisce non solo la relazione dell’uomo con Dio, ma anche, come abbiamo già visto, la sua corretta relazione col mondo intorno a sé. Perciò infrangere il patto e ribellarvisi contro è pervertire e distruggere non solo la relazione dell’uomo col suo Creatore ma anche la sua corretta relazione con la creazione come Dio l’ha voluta.
Quando l’uomo rigetta il suo Creatore come suo Signore e Sovrano, e idolatra invece qualche aspetto dell’ordine creato, cessa d’essere il legittimo vice-reggente di Dio e signore sopra il mondo naturale. Il suo dominio si trasforma nella dominazione di alcuni uomini su altri e la sua idolatria porta all’asservimento di tutti gli uomini all’ordine creato. Il potere del peccato sull’umanità, la sua capacità di schiavizzare l’umanità, è pertanto molto reale e la causa delle avverse condizioni e della miseria umana prevalente in gran parte del mondo.
Ecco perché è solo a mano a mano che la religione cristiana è avanzata lungo gli ultimi duemila anni, e specialmente a partire dalla Riforma, che fame, malattie, miserie umane e sofferenze, quanto la tirannia [19] e la schiavitù materiale, sono stati vinti ad un grado significativo, perché il cristianesimo ripristina la relazione dell’uomo con Dio e quindi la sua corretta relazione con l’ordine creato. Le parti del mondo dove tale schiavitù e asservimento è ancora grande sono quelle in cui il cristianesimo ha avuto l’influenza minore [20]. Veramente, la fede cristiana ha portato libertà e sollievo ad un mondo che era in schiavitù al paganesimo e a tutta la miseria e morte che gli vanno assieme. “Se dunque il Figlio vi farà liberi sarete veramente liberi” (Giovanni 8:36).
Note:
1 Ci sono casi recenti di scuole che hanno permesso nella scuola primaria l’uso di libri che promuovono uno stile di vita omosessuale come come forma accettabile di vita famigliare.
2 Evan John Jones e Doreen Valiente: Witchcraft, A Tradition Renewed; London: Robert Hale, 1990, p. 11.
3 Ibid.
4 Ibid.
5 Ibid., p. 10. 6 Ibid.
7 Ibid.
8 Ibid., p. 12.
9 Vedi G. North: Unholy Spirits: Occultism and New Age Humanism; Ft. Worth, Texas, Dominion Press, 1986.
10 Julian Enriques e William Anderson: “The Green Man: The Re-emergence of a Vital Spirit — Father Earth” su World Magazine; Novembre 1990, n°. 43, p. 25.
11 Ibid., p. 26.
12 Ibid., p. 32.
13 La parola “natura” qui significa semplicemente il mondo naturale in contrasto col mondo delle questioni umane che sono governate dall’etica. In questo senso natura è semplicemente un altro termine per creazione di Dio. Però, il termine è usato dagli umanisti e dai pagani per intendere un’entità intelligente a se stante. In questo modo i movimenti Verdi e New Age hanno fatto rivivere il concetto dell’anima del mondo che fu comune nell’antichità. Infatti questo è il risultato naturale della loro posizione. La natura, per i pagani, è un dio vivente e il mondo e tutte le cose in esso sono aspetti di questo dio. Questa concezione della Natura è panteista e animista, e ha un crescente seguito anche nell’occidente “scientifico”, come evidenziano i movimenti dell’occulto e New Age. Per il cristiano questo concetto della natura è idolatrico. La natura, o il mondo naturale è l’arena del dominio dell’uomo, non è Dio. Perciò, per il cristiano la legge naturale si riferirebbe semplicemente a quelle cause seconde per mezzo delle quali Dio governa il mondo naturale, le leggi della natura di Dio, in contrasto alla legge etica, che governa la vita dell’uomo in quanto creatura morale responsabile a Dio per i suoi pensieri e le sue azioni.
14 P. T. Bauer: Indian Economic Policy and Development; London: George Allen and Unwin Ltd., 1961, pp. 23-25.
15 Ibid., p. 23.
16 David Chilton: Productive Christinas in Ana Age of Guilt Manipulators; Tyler, Texas: Institute for Christian Economics, terza edizione, 1985, p. 119.
17 Ibid.,
18 Ibid., p. 23s.
19 In Europa dove tale tirannia ha rialzato la testa è stato per la concomitanza di ideologie che hanno auto-consapevolmente rigettato la religione cristiana, per es. il Marxismo, e nel caso del Nazismo perfino un auto-consapevole ritorno all’occultismo pagano.
20 Non includo qui il Cattolicesimo Romano nel termine cristianesimo. È chiaro che la Chiesa Cattolica Romana oggi è non-trinitaria ed è sincretista fino al midollo. Di fatto, in molti posti dove il Cattolicesimo Romano è fiorito gli indigeni hanno semplicemente aggiunto il Dio Cattolico Romano al loro pantheon di idoli. Pertanto, nel Sud e Centro America il Cattolicesimo Romano e i culti primitivi animisti esistono fianco a fianco e sono praticati alla pari dagli indigeni. In alcuni casi la Chiesa Cattolica Romana non ha neppure cercato d’estirpare l’idolatria e ha semplicemente presentato forme adattate di simboli cristiani che funzionano come idoli alternativi o anzi complementari per la popolazione. Il risultato è una situazione simile a quella in cui Aaronne presentò il vitello d’oro agli israeliti come valida rappresentazione del loro Dio. In questo modo la Chiesa Cattolica Romana si è comprovata essere essenzialmente una religione pagana. Perciò, gli effetti distintivi di miglioramento sociale sperimentato da quelle culture che sono giunte sotto l’influenza della religione cristiana hanno accusato un significativo ritardo dove il Cattolicesimo Romano è stato la principale influenza religiosa. Perfino le nazioni Europee occidentali dove il cattolicesimo Romano è stato tradizionalmente forte sono rimaste indietro rispetto ai loro vicini Protestanti in termini di generale avanzamento sociale ed economico.