Relazione sulla dottrina dei Due Regni Approvata
dal Western Classis della Reformed Church in the U.S., 2016
Perché questa pubblicazione in italiano
Fin dal 2004 quando è stato aperto il blog www.cristoregna.it una delle accuse più frequenti che riceve da pietisti, dispensazionalisti e dualisti di ogni genere è che Teonomia e Movimento di Ricostruzione Cristiana sono “americanate”. Parola questa detta non solo con piglio campanilista ma anche con tono di spocchia teologica. In realtà, ciò che provoca risentimento è la lotta senza quartiere al loro dualismo. Sono toccati sul nervo scoperto e reagiscono inveendo. Ciò che segue, un documento interno della federazione occidentale delle chiese riformate negli Stati Uniti reso pubblico è una denuncia del dualismo che continua inesorabile la sua penetrazione della chiesa attaccando ora anche quella parte che dovrebbe essere erede del puritanesimo. Il documento mantiene pure una più rispettosa distanza ma pur sempre una distanza anche dal movimento di Ricostruzione Cristiana che definisce “eccessi” mentre definisce la dottrina dei due regni “eresia” p.109?. Spero che questa caratterizzazione lo faccia accogliere con minore prevenzione da chi si definisce “riformato”, riformato sì, ma senza “eccessi”. Si potrebbe comunque discutere sulla legittimità di chiamarsi “riformati” di molti individui e istituzioni che operano in Italia fregiandosi di questo appellativo. Nel resto del mondo riformato questa parola identifica quella parte della chiesa che non è né luterana né anabattista ma Calvinista. In Italia “riformato” sembra invece definire tutto ciò che è uscito dalle proteste contro la chiesa romana a partire dal quindicesimo secolo incluso ciò che è teologicamente sul versante opposto del calvinismo. Si tratta di realtà individuali, accademiche ed ecclesiali anche molto diverse tra loro ma con una cosa in comune: sono pervase da dualismo e alcune più teologicamente mature ne sono consapevoli perciò stanno cercando di produrre una sintesi di dottrine che lo giustifichi. Me ne ero accorto già quasi venti anni fa durante i miei studi in un istituto di formazione evangelica. Lasciando gli studi e l’istituto denunciai due cose che fa anche questo documento: il teologare, specialmente contrapponendo il Vecchio Patto al Nuovo e il pubblicare selettivamente brani di teologi riformati famosi purgandoli da tutto ciò che non quadra con la loro sintesi evangelicale/riformata, che di solito è la parte più corposa, magnificando invece i pochi rigurgiti aristotelici di Calvino, Turretini, Zanchi, oppure forzando la dottrina della grazia comune fino a deificare lo Stato. Dico deificare senza timore di esagerare perché sostenere che lo stato possa fare leggi autonomamente, separatamente dalla legge rivelata di Dio, è farne un dio. A tale scopo è oggi in atto il tentativo di arruolare Abraham Kuyper alla visione dualista dei Due Regni/Legge Naturale e con questa prospettiva in mente un’istituto culturale evangelico ha recentemente presentato a Roma il suo Lezioni sul calvinismo con la partecipazione dell’Acton Institute — Think-tank e cassaforte di Roma per la sovvenzione economica e culturale di chi promuove la legge naturale. L’Acton Institute ha già mietuto successi anche in parte del mondo presbiteriano USA infiltrando il seminario di Westminster California. Questa visione e non quella classica è oggi presente con un piccolo numero di chiese in Italia.
Seppur consti solamente di un centinaio di pagine il documento è assai dotto e ben articolato, presenta un’analisi della dottrina dei due regni, gli aderenti e promotori: VanDrunen, Horton, Clark, Heart; una valutazione suddivisa in tre parti: (1) biblica, con l’esegesi dei patti e di brani del Nuovo Testamento; (2) confessionale con citazioni da catechismi e confessioni di fede riformati; e (3) storica facendo chiarezza sulla reale visione del regno di Dio e del ruolo della legge morale che era propria dei teologi della riforma accennando a qualche incoerenza di Calvino. La conclusione del documento è che no, la teologia dei due regni non è la visione riformata. E Kuyper non è arruolabile per questa visione. Avendo tradotto le Lezioni sono ben consapevole che il libro contiene due incoerenze dell’autore proprio sul tema della legge mosaica in politica e sulla grazia comune. Per quanto concerne la legge mosaica in politica Kuyper dice in una sezione che il magistrato debba essere informato dalla bibbia, in un’altra che può rivolgersi alla legge naturale. Per quanto concerne la grazia comune, in una pagina dice che lo stato è un prodotto della grazia comune reso necessario dal peccato, in un’altra che senza il peccato si sarebbe comunque sviluppato in modo naturale. La dottrina della grazia comune è relativamente recente e nel 1924 ha causato la scissione delle chiese riformate. Seppur chi scrive aderisca con riserva ai tre punti di Kalamazoo, la convinzione è che sia necessaria maggiore cautela nell’applicazione di una dottrina recente, non ancora ben sviscerata, e certamente ancor peggio sviscerata dal dottor Kline. Chi desideri informarsi su visione più aderente alla Scrittura può consultare Dominion and Common Grace di Gary North, o per una sintesi in italiano qui.
Un ultima parola dalla copertina: pur non amando l’uso di immagini del Cristo, merita considerazione il fatto che talvolta la teologia espressa nei mosaici medievali sia di qualità superiore agli scritti di teologi successivi e di traditori della riforma. Il Cristo pantocratore (figura dominante in molte cattedrali inclusa quella di santa Sofia) governa tutto il mondo mediante la sua Parola-legge. L’iscrizione dice “Io sono la luce del mondo chi mi segue non cammina nelle tenebre” ma è evidente che si tratta di una pagina rappresentativa della rivelazione speciale mediante cui egli governa tutto il mondo. Con la postura delle dita nella mano destra nell’atto di benedire dichiara la sua unità alla Trinità senza subordinazione e con indice e medio insieme dichiara che governa tutto mediante ambedue la sua divinità e la sua umanità. Diffidate delle novità.
Giorgio Modolo