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SACRAMENTI E MAGIA

Nella Bibbia non ci sono sacramenti. Il sacramento è un concetto estraneo alla visione biblica del mondo. È interessante osservare come laddove vi sia un forte pensiero sacramentale, il pensiero pattizio è di solito molto debole, spesso inesistente. Quelli che normalmente vengono fraintesi come sacramenti nelle Scritture sono in realtà segni del patto, non sacramenti.

Un sacramentum era originariamente una somma di denaro depositata presso un rappresentante dello stato (uno dei tresviri capitales) quando un cittadino romano si recava in tribunale. La parte che perdeva la causa perdeva il sacramentum, il quale veniva poi utilizzato per coprire i costi di opere pubbliche, templi e sacrifici. Si chiamava sacramentum sia perché, se perso, veniva adoperato per scopi religiosi o, più probabilmente, perché veniva depositato in un luogo sacro.[21] In seguito, venne usato con il significato di giuramento, come quello prestato dai legionari, ma non si limitava a loro soltanto. Venne successivamente a significare mistero. Così la Chiesa decise ad un certo punto di conferirgli un’accezione del tutto inedita, ossia segno esteriore di una grazia interiore. Sacramento, nel senso in cui la parola viene utilizzata oggi, così come pure per la maggior parte della storia ecclesiale, è stata un’invenzione della Chiesa per supportare la crescente ritualizzazione della fede e la concentrazione di potere nelle mani del clero; la sua affermazione è andata, e continua ad andare, di pari passo con l’abbandono del patto. Il concetto è estraneo alla teologia biblica. Laddove la teologia sacramentale è forte, la teologia pattizia è solitamente molto debole. Il grado di accettazione dell’intera idea dei sacramenti coincide al grado di non comprensione della teologia del patto secondo la Bibbia. Ciò porta all’adozione di una comprensione magica anziché pattizia della fede cristiana; all’abbandono del cristianesimo come religione e alla trasformazione dello stesso in mero culto misterico. La circoncisione, la Pasqua ebraica, il battesimo e la Cena del Signore (cioè l’agape, la Pasqua cristiana) sono riti pattizi (segni e sigilli del Patto), non sacramenti. Il concetto di sacramento nel senso utilizzato dalla Chiesa è un’idea estranea alla Scrittura. Nella Bibbia non ci sono sacramenti. La parola non era nemmeno usata nel senso in cui viene usata oggi, come pure per la maggior parte della storia della Chiesa, fino al III secolo d. C. (fu impiegata per la prima volta in questo senso da Tertulliano, c. 155-240 d.C.).

Fondamentale per il concetto di sacramento è l’idea che la corretta esecuzione del rituale possa produrre un effetto nel ricevente e persino nel mondo esterno, cosicché tutto ciò che si ha da fare per praticare la fede, e persino per riformare il mondo, è attuare la corretta liturgia nella Chiesa e, laddove la liturgia fosse ritenuta difettosa, riformarla secondo la teoria sacramentale che si ritiene corretta. Il termine esatto per questo tipo di credenza è magia. L’esecuzione di ciò che si ritiene essere un rituale corretto è alla base di tutte le forme di magia. La fede nel potere del rituale (la magia) è assolutamente pagana, eppure è questa credenza che struttura, governa e si manifesta nella stragrande maggioranza delle Chiese cristiane di oggi – come, del resto, accaduto per gran parte della storia della Chiesa – e questo vale per le Chiese protestanti e carismatiche non meno che per le Chiese episcopali tradizionali.

La Bibbia ha ben poco da dire sul rituale dell’ecclesia, l’assemblea cristiana, e Gesù stesso sembra essersi espresso e comportato in modo tale da non permettere di ricavare nessuna forma rituale dal suo insegnamento o dalle sue azioni. Infatti, i rituali della Chiesa non derivano primariamente dalla Bibbia (anche se la giustificazione del rituale stesso è spesso erroneamente derivata da un’errata comprensione dei sacrifici del tempio dell’Antico Testamento), ma piuttosto dai rituali religiosi pagani romani, spogliati del loro contenuto pagano e superficialmente rivestiti di una patina cristiana. La fede nel potere del rituale, cioè della magia, ha sostituito il patto. Ma il cristianesimo non opera per magia. Dio opera attraverso la vita del suo popolo, attraverso l’obbedienza alla sua parola (il patto di grazia), portandolo a vivere come una vera società, il Regno di Dio. Questo è un ordine sociale profetico e controrivoluzionario, il cui scopo è quello di glorificare Dio convertendo tutte le nazioni e trasformando così il mondo; in modo tale che al ritorno del Signore Gesù i regni di questo mondo siano diventati il Regno del nostro Signore e del suo Cristo (Ap 11:15). Questo è quanto di più lontano da ciò che accade nella maggior parte delle Chiese oggigiorno.

La comunità cristiana del nostro tempo ha un disperato bisogno di un rinascimento grande quanto quello della Riforma del XVI secolo – anzi, possibilmente, addirittura più grande. Ma è improbabile che un tale rinascimento abbia luogo finché le attuali strutture dell’autorità ecclesiastica e della magia ufficiale che le sostiene mantengono il proprio dominio sul corpo di Cristo. Sembra, perciò, inevitabile che il precursore di una tale rinascita possa essere solo il completo crollo e l’abbandono definitivo di queste strutture e delle ideologie che danno loro senso e vita. Se la casa deve essere ricostruita di nuovo secondo il disegno del Signore, le fondamenta deformate sulle quali si è retta per tanto tempo devono essere eliminate per sempre.

 

[21] C. T. Lewis e C. Short, A Latin Dictionary (Oxford: The Clarendon Press, [1879] 1927), p. 1611c.


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