• 4

IL REGNO DI DIO È UN ORDINE SOCIALE

Il vero ordine sociale

Nell’ultimo secolo il cristianesimo ha smesso sempre più di funzionare come verità pubblica nelle nazioni occidentali. Qualunque cosa una società consideri verità pubblica, questa inevitabilmente fungerà come religione di quella società. Ciò che rappresenta la verità pubblica nelle moderne nazioni occidentali è l’umanesimo secolare. Oggi l’umanesimo secolare è, quindi, la religione dell’Occidente. Il cristianesimo è stato ridotto al rango di un mero culto misterico, vale a dire un culto della salvezza personale. Ma l’umanesimo secolare è troppo relativistico per fungere da fondamento stabile per la civiltà e deve cedere il passo a qualche altro fondamento religioso. Solo il cristianesimo può fornire un fondamento vero, stabile e duraturo alla civiltà, e l’abbandono del Cristianesimo come verità pubblica nel ventesimo secolo ha gettato il mondo nel caos. La soluzione al caos che il mondo moderno si trova ad affrontare è quindi il rinascimento, la nuova nascita, del cristianesimo come verità pubblica, cioè come fondamento religioso della nostra civiltà, in base al quale gli individui e le nazioni, con i loro governi civili, devono organizzare l’intera loro vita conformandosi ai precetti e agli insegnamenti della Bibbia. In altre parole, il cristianesimo deve essere la religione riconosciuta di tutte le nazioni. Questo è precisamente ciò che il Grande Mandato ci ordina di perseguire.

Ma ciò non sarà possibile senza che il Regno di Dio si manifesti nella vita dei singoli cristiani e delle comunità cristiane di tutte le nazioni come un ordine sociale concreto che espone al mondo il modello di vera società e, così facendo, chiama il mondo al pentimento e alla fede nel Signore Gesù Cristo. Senza la manifestazione sulla terra di questo ordine sociale profetico in forma tangibile, il mondo non sarà vinto per Cristo. La comunità cristiana deve essere una luce per il mondo. Solo quando questa luce sarà visibile, cioè solo quando si vedranno i cristiani vivere come un vero e proprio ordine sociale che trasforma l’intera vita dell’uomo, allora il mondo se ne sentirà attratto: “Avverrà, negli ultimi giorni, che il monte della casa del Signore si ergerà sulla vetta dei monti, e sarà elevato al di sopra dei colli; e tutte le nazioni affluiranno a esso. Molti popoli vi accorreranno, e diranno: «Venite, saliamo al monte del Signore, alla casa del Dio di Giacobbe; egli ci insegnerà le sue vie, e noi cammineremo per i suoi sentieri». Da Sion, infatti, uscirà la legge, e da Gerusalemme la parola del Signore. Egli giudicherà tra nazione e nazione e sarà l’arbitro fra molti popoli; ed essi trasformeranno le loro spade in vomeri d’aratro, e le loro lance, in falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra, e non impareranno più la guerra” (Is 2:2-4).

Sebbene l’espressione Regno di Dio venga usata dai cristiani, questa non viene quasi mai definita. Ciò perché la visione del mondo della maggior parte dei cristiani è dualistica e la spiritualità che domina la loro comprensione della fede è una sorta di gnosticismo cristianizzato (vedi Parte Prima, §5 “Gnosticismo o Regno di Dio”). Il pietismo consiste proprio in questo. Ma nella visione del mondo pietistica/dualistica diventa impossibile realizzare il Regno di Dio in forma tangibile. Questo è il motivo per cui quando i cristiani parlano del Regno di Dio non riescono a spiegare di cosa si tratti. Chiedete a un cristiano di definirvi il Regno di Dio. Molto spesso non otterrete una risposta adeguata; nel migliore dei casi, solamente un sacco di pii discorsi su quelli che sarebbero i valori e i principi del Regno. Inoltre, con molta probabilità, sarestre destinatari di un carico di sciocchezze super-spirituali che non sono altro che dualismo malcelato. Il Regno di Dio è incompatibile con la visione del mondo dualistica/pietistica e, siccome questa visione del mondo domina la vita della Chiesa, questa non è capace di definire il Regno di Dio o realizzarlo in modo realistico e coerente. Il massimo che la Chiesa riesce a fare è di realizzarne alcuni aspetti solamente. Ma la Chiesa non va mai oltre. Naturalmente uno dei problemi principali che spiegano il perché di questa situazione è la dominanza, anzi l’esistenza stessa, del clero, ma ne parlerò più avanti (vedi Parte Prima, §8 “Distruggete le gilde”).

Che cos’è dunque il Regno di Dio?

Il Regno di Dio è un ordine sociale profetico contro-rivoluzionario strutturato secondo il patto di grazia – la vera società che Dio intende per l’umanità. Questo ordine sociale è ciò che a tutti i cristiani è stato comandato di perseguire adesso, sulla terra, prima di ogni altra cosa. Non è qualcosa che attendiamo semplicemente nella Risurrezione, ma qualcosa che dobbiamo cercare di realizzare ora sulla terra. Nel momento in cui questo obiettivo smette di essere centrale nella nostra vita, l’assemblea dei credenti diventa soltanto un culto cristiano di natura misterica – che purtroppo è quanto accaduto ad oggi. Pertanto, la cosa più importante che, come cristiani, abbiamo da perseguire in questa vita è l’instaurazione di questo ordine sociale nella forma e nella sostanza di una vera comunità, una vera società. Secondo Gesù, nient’altro nella nostra vita è di maggiore importanza, perché egli stesso ci dice di cercare prima il Regno di Dio e la sua giustizia. Giustizia sta per rettitudine, non pietà. È importante anche notare come le assemblee dei cristiani siano solo una parte di questo Regno, non la sua totalità, ed è l’usurpazione del Regno da parte del clero – il quale, per lo più, risulta essere un costruttore di culti dualistici – che ha causato e continua a causare problemi alla costruzione del Regno e ha ridotto il Regno alla Chiesa, sulla quale gli ecclesiastici esercitano il loro controllo. In altre parole, il Regno è ridotto a un culto misterico cristiano, con il risultato che diventa inefficace come vero agente di trasformazione del mondo, che è ciò che dovrebbe essere.


Altri Libri che potrebbero interessarti