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La famiglia

L’era moderna ha creato una nuova visione della legge. La legge è vista come confrontarsi con due reami; uno dei reami, la sfera pubblica, appartiene allo stato e alla sua legge e giurisdizione. L’altra sfera è il reame privato, che è fuori dalla legge dello stato. La distinzione è una fantasia moderna, creata dagli statalisti. Inoltre, il diritto di definire l’estensione del reame pubblico è riservato allo stato. Naturalmente, lo stato ha costantemente aumentato le proprie rivendicazioni a detrimento della sfera privata, che è diventata sempre più piccola.

Oltre a ciò lo stato si sente libero di ridefinire ciò ch’è pubblico e ciò ch’è privato. L’aborto in tempi passati era stato nella sfera pubblica, e regolato da leggi, ora, è più o meno trasferito alla sfera privata e questione d’opinione e di scelta privata, ampiamente de-regolato. L’omosessualità è stata trasferita largamente dalla sfera pubblica e dal controllo legislativo, alla sfera privata e alla libera scelta. Ci sono in corso d’opera tentativi di fare un simile trasferimento dal pubblico al privato con prostituzione, incesto, bestialità, pedofilia.

Allo stesso tempo, altre aree vengono spostate dalla sfera privata a quella pubblica. La famiglia, specialmente i figli, la chiesa e la scuola cristiana; la pratica medica e molto, molto altro ancora.

Al cuore della malvagità di questa corrente definizione della legge risiede l’arrogante rivendicazione dello stato di essere la sola fonte di legge pubblica, e il solo relativo interprete. Questa rivendicazione è vecchia quanto il paganesimo, eppure è abbastanza nuova nella cristianità ed è un prodotto dell’umanesimo dell’epoca moderna. La civilizzazione cristiana ha riconosciuto diversi reami di legge pubblica, e la più notabile di queste è la legge famigliare. Altre sfere di legge pubblica hanno incluso la legge ecclesiastica, la legge (cristiana) della scuola (come nelle università medievali e fin da allora), la legge mercantile, ed altre. Lo stato teneva in mano una sfera di legge pubblica tra molte, e non aveva legittima rivendicazione sulle altre sfere.

Il trionfo della cristianità fu anche il trionfo sulle antiche, pagane equazioni dello stato con tutta la legge pubblica. Essere la sola sfera pubblica e avere il diritto di governare il tutto della vita, incluso il privato, pienamente e liberamente, fu il principio fondamentale dello stato pagano di tutte le epoche. La Repubblica  di Platone presuppone il diritto dello stato di governare ogni cosa, questa rivendicazione non nacque con Platone, fu solo la sua forma di essa ad essere diversa. 

La chiesa primitiva resistette questa rivendicazione ad ogni tornata. Rigettò le rivendicazioni di Cesare sopra la chiesa, la famiglia, la scuola ed altre. Il rapido cambiamento dell’Europa dopo la caduta di Roma fu dovuto più alla fede che al collasso. L’Europa transitò dalla centralizzazione e dal totalitarismo di Roma ad una società decentralizzata. Uno storico ha osservato: “Il cristianesimo sembra aver portato con sé la sparizione dei poteri dello stato sui figli, e con ciò ha incrementato la responsabilità dei genitori per quanto concerne il mantenimento e l’educazione dei figli. Queste responsabilità venivano, al contempo divise tra il padre e la madre.” Passo dopo passo, la società fu alterata per conformarsi alla forma biblica, per diventare il regno di Dio. Questa conformità non fu mai più che fiocamente o al massimo moderatamente approssimativa in ciascun punto, ma i benefici sono ancora presenti. In particolare, la famiglia divenne la sfera pubblica centrale.

Nella Scritture la famiglia è l’istituzione fondamentale della società, alla quale sono dati tutti i poteri basilari, eccetto uno: la pena di morte. (Per questo la pena di morte non poté essere eseguita su Caino). La famiglia è il governo basilare dell’uomo, la sua scuola migliore, e la sua miglior chiesa. La decadenza della famiglia è la decadenza della civilizzazione.

Per ricapitolare brevemente i poteri basilari che la Scrittura dà alla famiglia, il primo è il controllo dei figli. Il controllo dei figli è il controllo del futuro. Questo potere non appartiene né alla chiesa né allo stato, né alla scuola, ma solo alla famiglia. Nell’epoca moderna, dai primi dell’800, questo potere e sempre più reclamato dallo stato e dalle sue scuole. Flandrin citò la sparizione di tutti i poteri statali sui figli col trionfo del cristianesimo, oggi, con la ritirata del cristianesimo dentro al pietismo, vediamo crescere il potere dello stato sopra entrambi: figli e genitori. Niente effettuerà la sparizione di quel potere eccetto un revival della fede biblica.

Secondo, nella Scrittura il potere sulla proprietà è dato alla famiglia. L’uomo moderno è abituato a pensare a due tipi di controllo della proprietà: proprietà privata, proprietà statale. La Bibbia afferma che “La terra è del Signore”, e Dio dà il controllo della proprietà nelle mani della famiglia, non dello stato, né dell’individuo. Abbiamo il sopravvivere di queste leggi sulla proprietà in varie leggi di proprietà in comunione dei beni, che significa proprietà famigliare. Comunione qui ha l’antico senso della famiglia. Anche qui, comunque, lo stato reclama ampi poteri: di tassare, confiscare, controllare, e in vari altri modi di assumere il ruolo di dio sulla proprietà. Le leggi sulla proprietà in comunione sono fin troppo spesso solamente un cimelio. L’uomo vede la proprietà come sua, ma legalmente anche di sua moglie in ragione di una necessita legale, non perché il suo modo di pensare sia familistico.

Terzo, l’eredità nella Scrittura è un potere esclusivamente famigliare, governato dalla legge di Dio. Il figlio maggiore riceve una porzione doppia, a meno che sia empio o incompetente. Le discendenze pie vengono benedette da un’eredità, e il Regno di Dio fiorisce di conseguenza. Ora, però, lo stato reclama diritti di prelazione sulla proprietà come vero figlio primogenito, offre di prendersi cura del genitore sopravvissuto per mezzo della pensione (che è di solito necessaria perché lo stato reclama la sua parte) e si erge a effettivo esecutore della proprietà. Soppianta le leggi di Dio riguardanti l’eredità con le proprie.

Quarto, il welfare è responsabilità della famiglia, cominciando con la cura dei propri. Paolo dice chiaramente: “ma se uno non provvede ai suoi e principalmente a quelli di casa sua, egli ha rinnegato la fede ed è peggiore di un non credente” (1Ti. 5:8). I doveri della famiglia verso i compagni credenti, forestieri, vedove, orfani, ecc., sono tutti fortemente sottolineati nella legge di Dio. Per quanto siano negletti dalla chiesa moderna, sono basilari nella Scrittura. Paolo dichiara, di tutti quelli che non si prendono cura di quelli di casa propria, che questi tali hanno “rinnegato la fede”. Ancora una volta, lo stato si è introdotto nell’area del welfare, non per qualche interesse umanitario nelle persone, ma per guadagnare potere sull’uomo e sulla società.

Quinto, l’educazione, un potere basilare, è dato da Dio alla famiglia come suo potere e responsabilità. Lo stato moderno reclama il diritto di controllare e di provvedere l’educazione, e sfida anche in quest’area i poteri della famiglia. L’educazione nell’epoca moderna è statale in modo predominante. L’educazione statale negli USA a portato all’indice più alto di analfabetismo nella sua storia.

Oggi, l’attacco alla famiglia alza il tiro. Lo statalismo umanistico vede il controllo del bambino e della famiglia come fondamentale per la sua corsa verso il totalitarismo. Ogni movimento rivoluzionario vede il controllo della famiglia e dei figli come centrale per il suo obbiettivo. Questo obbiettivo fu presentato da Fidel Castro come la creazione di un uomo nuovo, un uomo fondamentalmente umanistico, altruistico, perfettibile. La famiglia deve lasciare il passo alla Famiglia dell’Uomo. In un discorso il 26 luglio del 1960, Castro disse: “In una società comunista, l’uomo sarà arrivato al successo nel raggiungere esattamente altrettanta comprensione, intimità e fratellanza quanta ne ha occasionalmente raggiunta all’interno del piccolo cerchio della sua famiglia. Vivere in una società comunista è vivere senza egoismo, vivere tra la gente e con la gente, come se ciascuno dei nostri compagni cittadini fosse veramente il nostro fratello più caro”. Come notò il Leiner: “ Il programma educativo cubano per la prima infanzia è perciò solo il primo passo sulla strada per educare l’intera popolazione.”

Vari gruppi negli stati Uniti e in Europa hanno prodotto manifesto dopo manifesto, presentando “diritti dei bambini” “diritti della gioventù” “Carta dei diritti del bambino” e simili documenti pretenziosi. Vengono presentati come l’ultima parola in liberalismo e radicalismo, Sono invece, di fatto, reazionari tornando indietro al peggio del paganesimo e nelle culture e civilizzazioni decadenti. Questi enunciano i supposti diritti del bambino o dei bambini alla libertà sessuale, che spesso significa il “diritto” di essere sfruttati da altri, il diritto al potere politico, cioè il voto, o ricoprire una carica, ecc., il diritto di divorziare dai genitori, e così via.

Questi programmi devono essere presi sul serio. Con l’anno internazionale del bambino (l’articolo è del 1979), ogni stato salvo uno ha emesso dichiarazioni che colpiscono al cuore la dottrina biblica della famiglia. L’unica eccezione è l’Alabama, dove un governatore eccezionale, che crede che la fede cristiana significa professione più azione, si è rivolto a cristiani per le linee guida statali per quanto riguarda il bambino. Ciò che questi programmi rivoluzionari da parte dei nemici della famiglia realmente invocano è la fine delle leggi bibliche che governano la famiglia, l’abolizione della stessa, e un “uomo nuovo” creato dall’umanesimo e nei termini degli obbiettivi dell’umanesimo.

La rivoluzione sessuale è stata in larga misura una rivolta contro la legge di Dio concernente la sessualità e la famiglia. Il suo obbiettivo fu molto meno amore, e più ovviamente odio, odio di Dio e dell’uomo insieme. Richiese la depersonalizzazione del sesso in modo da depersonalizzare l’uomo, cioè per de umanizzare l’uomo nel nome dell’umanesimo. Molto presto nel movimento di liberazione sessuale uno dei suoi prominenti sostenitori richiese la stessa libertà richiesta dai Cinici dell’antica Grecia, copulare in pubblico come cani.

Quando lo stato rivendica totalmente il reame pubblico e ne nega qualsiasi porzione alla famiglia e alla chiesa, distrugge l’uomo nel procedimento. Obliterando tutte le altre rivendicazioni, riduce l’uomo ad una creatura dello stato, sotto la legge pubblica dello stato. L’uomo diventa allora l’uomo pubblico, anche quando copula!

Ma l’uomo è creato ad immagine di Dio (Ge. 1:26-28), e né l’uomo né lo stato possono alterare questo fatto. I tentativi di farlo distruggono quelli che li mettono in atto. La storia è imbrattata di civilizzazioni che hanno minato la famiglia alla base. La famiglia è la vita ordinata da Dio per l’uomo, e resiste. 

R.J. Rushdoony,  Dicembre 1979


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