È uscito un nuovo studio che sta dando ad alcune persone l’impressione che la perdita della religione sia colpa di Internet. L’articolo su UK Daily Mail non fa una relazione causale, ma alcuni siti cristiani danno l’impressione che lo faccia. Allen Downey, uno scienziato informatico presso la Olin College of Engineering in Massachusetts “è attento a evidenziare che la sua ricerca ha rivelato una correlazione e non di un nesso di causalità. Una relazione tra la crescita di Internet e il calo di religione esiste, ma l’uno non è direttamente responsabile per l’altro.”
Ci sono molte cause per la perdita della fede religiosa. Ne ho elencate e commentate tre.
In primo luogo, la prosperità senza il riconoscere chi ha reso possibile per noi essere prosperi è un fattore chiave. Il cristianesimo ha reso possibile e prospero l’occidente. Tre libri che dimostrano la veridicità di quest’ affermazione sono How the West Won di Rodney Stark, The Book that Made Your World:How the Bible Created the Soul of the Western Civilization di Vishal Mangalwadi, e di Alvin J. Schmidt: Under the Influence: How Christianity Transformed Civilization.
Non riconoscere chi ci ha fatto prosperi è un vecchio peccato come questo avvertimento a Israele dimostra:
“Guardati bene dal dimenticare l’Eterno, il tuo DIO, giungendo a non osservare i suoi comandamenti, i suoi decreti e i suoi statuti che oggi ti do; perché non avvenga, dopo aver mangiato a sazietà e aver costruito e abitato belle case, dopo aver visto le tue mandrie e le tue greggi moltiplicare, e il tuo argento e il tuo oro aumentare, e tutti i tuoi beni crescere, che il tuo cuore si innalzi e tu dimentichi l’Eterno, il tuo DIO, che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù.” (De. 8:11-14)
Re Nebukadnetsar di Babilonia imparò questa lezione nel modo più duro anche dopo che aveva dichiarato quanto segue: “Il re Nebukadnetsar a tutti i popoli, a tutte le nazioni e lingue, che abitano su tutta la terra: La vostra pace sia grande. Mi è sembrato bene di far conoscere i segni e i prodigi che il Dio Altissimo ha fatto per me. Quanto grandi sono i suoi segni e quanto potenti i suoi prodigi! Il suo regno è un regno eterno e il suo dominio dura di generazione in generazione.” (Dan. 4:1-3) .
Non passò molto tempo prima che dimenticasse la fonte delle sue benedizioni e cadesse nel peccato circa il quale Dio aveva ammonito nel libro del Deuteronomio:
Il re prese a dire: ‘Non è questa la grande Babilonia, che io ho costruito come residenza reale con la forza della mia potenza e per la gloria della mia maestà?’. Queste parole erano ancora in bocca al re, quando una voce discese dal cielo: ‘A te, o re Nebukadnetsar, si dichiara: il tuo regno ti è tolto; tu sarai scacciato di mezzo agli uomini e la tua dimora sarà con le bestie dei campi; ti sarà data da mangiare erba come i buoi e passeranno su di te sette tempi, finché tu riconosca che l’Altissimo domina sul regno degli uomini e lo dà a chi vuole’ ( vss. 30-32 ).
Diventiamo prosperi seguendo i comandamenti di Dio, a quel punto pensiamo che possiamo fare tutto da soli. È un problema comune. Attualmente stiamo vivendo su capitale morale preso in prestito dal passato.
In secondo luogo, i cristiani sono stati istruiti a una forma di irrilevanza culturale: che il mondo ( che Dio ha creato ) non è importante. Eppure la loro esperienza li informa del contrario.
Molti giovani cristiani sentono dal pulpito che il cristianesimo richiede solo una fede personale e privata. Os Guinness ha descritto questo come “Il Fattore Zoo Privato”[1] una religione che è messa in gabbia in modo che perda la sua selvatichezza. Quando il vero cristianesimo è applicato a qualsiasi parte del mondo, fiorisce molto più pienamente e con colori che mai abbiamo potuto immaginare.
Nel corso del tempo, il cristianesimo ha cessato di essere una religione globale in grado di cambiare il mondo. ” Dove la religione ancora sopravvive nel mondo moderno, non importa quanto appassionato o ‘dedicato’ possa essere l’individuo, essa ammonta a poco più di una preferenza privata , di un hobby a tempo perso, a un passatempo “.[2]
Theodore Roszak ha usato una frase adatta per descrivere gran parte della moderna cristianità: “Socialmente irrilevante, anche se privatamente coinvolgente.”[3]
Non è stato sempre così. James Davidson Hunter ha scritto: “La maggior parte dei cristiani nella storia hanno interpretato il mandato della creazione nella Genesi come un mandato per cambiare il mondo“.[4] E l’ hanno fatto.
I giovani non sono sfidati con una tale chiamata. Sono costretti a lasciare la chiesa per trovare una religione che valorizza il mondo e lo vuole cambiare.
In terzo luogo, molti nella Chiesa di oggi insegnano una forma di pessimismo escatologico, che non può essere superato. Se c’è pace e prosperità, l’anticristo deve essere vivo in qualche parte del mondo oggi e noi stiamo vivendo negli ultimi giorni. Questo è stato il tema del libro di Dave Hunt del 1983 “Pace Prosperità e l’Arrivo dell’Olocausto” e di quello del 1990 “La Pace Globale e l’Ascesa dell’Anticristo”.
Dall’altra parte, se ci sono “guerre e rumori di guerre”, anche questi sono segnali che stiamo vivendo negli ultimi giorni. Se i cristiani portano il Vangelo al mondo e promuovono la pace e contrastano la guerra, stanno promuovendo l’agenda dell’anticristo? Quindi, non importa cosa i cristiani facciano, stanno comunque contribuendo a promuover la delusione della fine dei tempi. Disperazione è la parola che meglio descrive questa situazione.
William Edgar, un professore di apologetica al Westminster Theological Seminary , racconta il tempo negli anni 60 che trascorse a studiare a L’ Abri, in Svizzera, sotto la guida del noto filosofo cristiano e apologeta Francis A. Schaeffer ( 1912-1984 ):
“Mi ricordo che scendevo la montagna da L’ Abri e mi aspettavo che il mercato azionario crollasse, che una élite sacerdotale s’impossessasse del governo americano e che i nemici avvelenassero l’acqua potabile. Ero quasi deluso quando queste cose non successero.”[5]
Edgar specula, con buona ragione, che sia stata la visione della fine dei tempi di Schaeffer ad avere un influsso negativo sul modo in cui vedeva e interpretava gli eventi del mondo. Uno degli ultimi libri di Schaeffer: Un Manifesto Cristiano, non chiamava alla trasformazione culturale, ma alla disobbedienza civile come un palliativo per rinviare un inevitabile declino sociale:
Resta il fatto che il manifesto del Dr. Schaeffer non offre prescrizioni per una società cristiana . . . . La stessa osservazione vale per tutti gli scritti del Dr. Schaeffer: egli non specifica l’alternativa cristiana. Egli sa che non può ‘battere qualcosa con niente,’ ma come premillennialista, egli non si aspetta di vincere la lotta prima del visibile ritorno corporale di Gesù Cristo sulla terra per stabilire il Suo regno millenario”.[6]
Tom Sine offre un esempio sorprendente dell’effetto che l’ ” inevitabilità profetica ” può avere su alcune persone:
“‘ Si rende conto che se cominciamo nutrire chi ha fame le cose non andranno peggio, e se le cose non peggiorano, Gesù non verrà ? ‘ Interruppe una studentessa durante un corso su “Futuri” che ho recente condotto in un college cristiano del Nordovest. Il suo tono di voce e la sua espressione seria rivelavano che era assolutamente sincera. E purtroppo ho scoperto che la domanda della studentessa non riflette un punto di vista isolato. Anzi, tradisce un diffuso equivoco di escatologia biblica . . . che sembra permeare molta cognizione cristiana contemporanea. Credo che questo fraintendimento delle intenzioni di Dio per il futuro dell’umanità stia minando seriamente l’efficacia del popolo di Dio nello svolgimento della sua missione in un mondo bisognoso . . . . La risposta della studentessa rispecchia la visione del futuro che io chiamo della Grande Fuga. Gran parte della letteratura profetica popolare ha concentrato la nostra morbosa attenzione sul terribile, sullo spaventoso, e sulla distruzione di tutto ciò che esiste “.[7] Le idee escatologiche hanno conseguenze. Un mondo sempre sull’orlo di qualche grande e inevitabile evento apocalittico non ha bisogno di redenzione, ma solo di fuga. Come uno speculatore della fine dei tempi l’esprime: “il mondo è un Titanic che affonda maturo per il giudizio.”
Chi vuole navigare su una nave pilotata da persone che credono che affonderà prima di salpare ? Abbandonerei la nave anch’io.
A cura di Modolo Giorgio, Aprile 2014.
L’originale è disponibile qui http://godfatherpolitics.com/15085/dont-blame-loss-religion-internet/#GmObscYMuULkRXx2.01
[1] Os Guinness: “The Gravedigger File: Papers on the Subversion of the ModernChurch” ; Downers Grove, IL, Inter Varsity Press, 1983, p. 79.
[2] Guinness, “The Gravedigger File”, p. 72.
[3] Theodore Roszak: “Where the Wasteland Ends” New York; Doubleday, 1973, p. 449.
[4] C. Peter Wagner “Dominion! How Kingdom Action Can Change the World” Grand Rapids, MI; Chosen, 2008, p. 40-41.
[5] William Edgar. “Francis Schaeffer and the Public Square” in J. Budziszewsky. “Evangelicals in Public Square: Four Formative Voices on Political thought and Action” Grand rapid, MI; Backer Academic, 2006, p. 174.
[6] Gary North e David Chilton. “Apologetic and Strategy” in “Tactics of Christian Resistance: A Symposium” Gary North Editore, Tyler texas. GenevaDivinitySchool, 1983, p. 127-128
[7] Tom Sine: “The Mustard Seed Conspiracy: You Can Make a Difference in Tomorrow’s Troubled World”; Wako, TX: Word, 1981, p. 69.