Intorno al 405, un ragazzo di sedici anni, passeggiando su una spiaggia inglese fu attaccato da pirati. Fu rapito e venduto in un mercato di schiavi nell’Irlanda del Nord ad un capo tribù che lo costrinse a pasturare i suoi porci. Il giovane sopportò sporcizia, il cattivo tempo, la separazione dalla famiglia e anni di servitù.
Eppure, l’aria aperta e la solitudine gli diedero tempo prezioso per la riflessione spirituale ed egli vide la sua miserabile condizione come specchio della sua anima di peccatore. La sua fede nominale di giovane crebbe in una vibrante speranza e un desiderio di libertà. Dopo sei anni di schiavitù, fuggì. s’imbarcò in una vicina nave, ma non finì nel suo paese natio. sbarcò invece in ciò che oggi è la Francia. Venne in contatto con un monastero. Rimase per un po’ approfondendo e arricchendo la sua fede. La crescita spirituale fu tale che egli rimase per alcuni anni; ma aveva molta nostalgia di casa. Alla fine ritornò. Ci fu una grande festa ed egli fu trattato come se fosse risorto dai morti. In un certo senso lo era stato.
Intorno allo stesso tempo, sperimentò potenti sogni nei quali riceve centinaia di lettere recanti ciascuna il messaggio: “Noi ti supplichiamo, giovane santo, di venire e di camminare ancora con noi”. il giovane uomo interpretò i sogni come una chiamata alla missione e ritornò proprio in quella terra nella quale era stato schiavizzato. Questa volta, però, sarebbe diventato un tipo di pastore ben diverso. Predicò il Vangelo che aveva ispirato la sua libertà. Fece dei convertiti. Ne battezzò a migliaia, ordinò dei chierici, fondò chiese e monasteri. Infine convertì governanti, affrontò Drudi streghe, cambiò le leggi del regno che influenzò, e secondo la leggenda operò guarigioni e miracoli. Fu spesso in pericolo, fu imprigionato diverse volte da clan rivali e fu minacciato di morte dai capi pagani ai quali si oppose; ma fu sempre salvato. I monasteri che fondò prepararono i missionari che avrebbero portato il Vangelo in Inghilterra e a gran parte del mondo occidentale.
Morì in pace, in età avanzata. La tradizione vuole che sia oggi, 17 marzo, verso la fine del 400.
Il suo nome è Maewyn, ma è meglio conosciuto come san Patrizio.
La vita di san Patrizio mette in mostra il tipo di fede di cui i cristiani hanno oggi uno straziante bisogno: è una fede che non è meramente privata. Èuna fede vissuta con una grande visione, con grandi obbiettivi, che affronta i tiranni, da speranza alla gente e trasforma il mondo intorno a sé.
Anche noi viviamo in schiavitù, benché la nostra sia ampiamente auto-inflitta. Anche noi siamo circondati da Druidi (spesso chiamati “progressisti”, ma a volte oggi anche “evangelici”) e urtiamo contro diversi branchi di suini sociali. Ci sono un sacco di pirati, di maiali e di tiranni; abbondano occultisti e signori della guerra. Ma non sono tanto questi i problemi. Il problema più grande è che i cristiani troppo spesso temono il tipo di scontri che sono necessari per scacciare questi demoni e cambiare la società.
Patrizio non era così. Aveva una visione e fece le prime mosse che quella visione richiedeva. Il resto venne nella storia. Sarebbe bene, questo giorno di San Patrizio impegnarsi con sé stessi e con Dio, se non lo avete ancora fatto, almeno a cominciare a cambiare la cornice del pensiero. Cominciate a farvi le domande: Come sarebbe una società cristiana? Cosa è necessario per arrivarci? Cosa sono disposto a sacrificare per realizzarla? Sarebbe già un buon inizio. L’ho fatto anch’io dettagliatamente. Magari potete cominciare leggendo gli articoli del mio sito.
E poi andate, e fate come san Patrizio.