Joel H. Nederhood

                                           LA GLORIA DI DIO NELLA CREAZIONE

                                                               Genesi 1: 26, 27

Voglio parlare dell’impatto che la dottrina dell’evoluzione ha nel mondo presente e riflettere con voi sulla nostra reazione come popolo  cristiano a questo concetto dell’uomo realmente devastante. Frequentemente noi come popolo cristiano che è dedicato alla prospettiva creazionista delle origini tendiamo a svalutare l’evoluzione come una dottrina che alcune persone sostengono vera, ma che noi sappiamo non esserlo e che, di conseguenza, pensiamo essere di poco effetto nel nostro mondo. Infatti, io penso che questo sia uno dei nostri grandi problemi come cristiani: frequentemente analizziamo le opinioni e le posizioni dell’opposizione, le demoliamo con le nostre filosofie e con le nostre dottrine, e poi agiamo come se non esistessero più. Ma io vorrei ricordare a tutti voi che il popolo di Dio oggi è chiamato ad essere il suo popolo in un mondo che è dominato ovunque dal concetto evoluzionista dell’uomo.

Noi oggi siamo frequentemente turbati dalle molte crisi che ci confrontano. Forse nessuna turba di più di quella che troviamo nei campus universitari del nostro paese. Le rivoluzioni che vi avvengono, la nostra sensazione che l’ultima generazione stia rapidamente sfuggendo  lontano da noi, tutto questo è parte del fatto che viviamo in un’ epoca nella quale l’uomo ha perso la propria direzione non solo riguardo a Dio ma anche riguardo a se stesso. Chi l’uomo sia, cosa sia, e perché sia qui è stato completamente dimenticato.

È interessante che alla fine del diciannovesimo secolo gli uomini abbiano cominciato a parlare di un deus abscondicus, un Dio nascosto, e mentre parlavano della nascostezza (hiddenness-inconoscibilità?N.d.T.) di Dio, non passò molto tempo prima che si cominciasse a parlare di un anthropos abscondicus, un uomo nascosto, un uomo per il quale non è più possibile scoprire la natura del suo essere e lo scopo della sua esistenza. Oggi troviamo la conclusione logica di entrambi questi eventi nella storia del pensiero umano. Il Dio nascosto ha lasciato il posto ad un Dio “morto”, e noi stiamo fissando una civiltà che è nello scompiglio perché l’uomo ha cominciato a sentire che, in un senso, anch’egli è morto. L’uomo non è morto nel senso che non possiede vita, ma sta giungendo alla orrenda conclusione di essere morto per quanto concerne un glorioso futuro: che egli non è niente di più che una massa di protoplasma qui per un breve periodo di tempo e poi spazzato via, un pezzo di materia bruta in mezzo agli altri pezzi di materia bruta nel mondo.

Questa è la crisi della nostra epoca: l’uomo è giunto a credere che non è niente di più che una parte della natura. Chiunque sia un qualcuno crede questo. La maggior parte di coloro che occupano posizioni di responsabilità intellettuale stanno continuamente spingendo l’idea che l’uomo è parte della natura. The American Scholar è ripieno di articoli di uomini di levatura, che stanno dando guida al nostro paese ed al mondo, che stanno dicendo che i principi evoluzionisti di Charles Darwin, per quanto siano imperfetti dal punto di vista delle scienze della genetica, sono stati provati essere la prospettiva essenziale di cui l’uomo ha bisogno e che deve usare per determinare chi egli sia e quale sia il suo futuro. Questa è la posizione dominante in questo paese e nel nostro mondo.

Noi non abbiamo ancora visto nulla che concerni una crisi nel nostro paese, ma il futuro è indicibilmente truce, non perché abbiamo nemici di là del mare, ma perché la nostra nazione ha capitolato ad una visione naturalista della storia umana e della natura umana. Questo è il motivo per cui è così importante che le persone che stanno all’interno della tradizione cristiana, e nella posizione riformata in modo specifico, comprendano ciò che sta succedendo e vengano a conoscenza della struttura e della dimensione della propria responsabilità. Il punto di vista evoluzionista si sta facendo sentire a vari livelli. Ne menzionerò solo tre, cosicché potremo insieme essere colpiti dalla portata del problema che ci confronta.

La cosa più importante è che il concetto evoluzionista si sta facendo sentire dentro la sfera dell’educazione negli Stati Uniti. James Conant, già presidente dell’Università di Harvard e ambasciatore in Germania, una mente formativa, particolarmente per quanto concerne l’educazione nelle scuole superiori, in un recente articolo intitolato “L’uomo pensa l’uomo”, ha scritto: “Negli anni a venire scopriremo le implicazioni del fatto che l’uomo è parte della natura”. Quella prospettiva sta già dominando la struttura dell’educazione Americana. Come cittadini noi dovremmo essere consapevoli di ciò che sta accadendo nella Pubblica Istruzione: le nostre scuole, i nostri insegnanti, i nostri licei, e i nostri studenti vengono programmati ora dopo ora, giorno dopo giorno a credere che si possa studiare questo mondo e la storia e di relazioni sociali senza alcun riferimento alla signoria di Gesù e al potere creativo di Dio.

Non dovremmo essere eccessivamente turbati che le preghiere e la lettura della Bibbia siano state tolte dalle scuole finché sarà contro la legge dire: “Dio ha creato il nostro mondo e continua a governarlo ora per mezzo di Gesù Cristo”. Milioni e milioni dei nostri figli sono stati soggetti a quel tipo di educazione. Alcuni di noi qui stasera sono interessati all’educazione cristiana. Ricordiamoci che l’educazione cristiana non è realmente un’opzione negli Stati Uniti, in migliaia di comunità la sola educazione disponibile è quella che nega che Dio sia il Creatore.

Un’altra area in cui Dio creatore è negato è nelle leggi del nostro paese. Non c’è più una descrizione della legge e di punizione per trasgressioni e per crimini nei termini di un governo superiore di Dio sopra tutta la vita che tutti gli uomini devono obbedire. La legge è vista oggi come un’espressione di ciò che la maggioranza sente essere giusto o sbagliato in un particolare momento. Lo avete visto accadere nel vostro Stato in congiunzione con le leggi sulla liberalizzazione dell’aborto. Qualche tempo fa ho avuto l’opportunità di partecipare a udienze su questo soggetto nello stato dell’Illinois. Ho ascoltato testimonianza dopo testimonianza dire che la vita umana nel suo stato prenatale poteva essere eliminata al volere della madre o di chiunque altro avesse una qualsiasi parte particolare nello sviluppo di quell’innocente bimbo non ancora nato.  C’era un totale disinteresse verso il fatto che un tale organismo sia già nelle mani di Dio e rappresenti un potenziale essere umano. È stato spaventoso  stare seduto lì durante quelle ore ed ascoltare della gente educata, raffinata, che probabilmente vorrebbe perfino essere conosciuta come cristiana, parlare in modo così calloso di uccidere.

Un’altra area della vita oggi nella quale abbiamo la possibilità di osservare la corruzione che risulta dal pensiero evoluzionista è la nuova pornografia prodotta in quantità epidemiche. Portnoy’s Complaint, di Philiph Roth, ne è un esempio. Questo giovane scrittore, apparentemente un uomo di grandi sensibilità e di abilità letterarie, ha scritto un libro che 20 anni fa sarebbe probabilmente stato messo in circolazione solo clandestinamente. Questa nuova pornografia sta inondando il mercato e  godendo del plauso della critica è un’espressione della devoluzione che giunge alla fine della evoluzione, quando l’uomo è finalmente giunto alla conclusione di essere poco più che un animale.

Sono indebitato a Francis Schaeffer de L’Abri, in Svizzera per un’analisi molto utile della moderna pornografia. Egli dice che questa pornografia dimostra che gli uomini che hanno abbandonato la speranza di trovare qualsiasi cosa di valore nella vita ad altri livelli nella disperazione stanno provando i limiti della propria sessualità se per caso quivi possano scoprire significato ed importanza. Questi non sono solo ordinari libri di sozzure prodotti per dare alla gente un’eccitazione o due. Sono piuttosto un’espressione della profondità del nostro moderno predicamento nel quale uomini per lungo tempo indottrinati a pensare di se stessi come niente di più che una parte della natura, stanno ora disperatamente dimostrando a se stessi che è proprio così. Così affogano nel pozzo nero della propria iniquità, compiendo nelle proprie vite la profezia di Dio in Romani 1:18-21 che ci dice che Dio infine abbandona gli uomini alle loro passioni infami. Gli uomini stanno esprimendo questo proprio davanti ai nostri stessi occhi. La filosofia che “l’uomo è semplicemente parte della natura” alla fine conduce giù nei sotterranei della consapevolezza umana, dove gli uomini grufolano nella disperata speranza che lì, dentro alle tenebre scopriranno qualcosa che renderà la vita significativa e di qualche valore.

Noi stiamo vivendo una crisi di proporzioni inestimabili mentre questa falsità paralizzante persuade gli uomini: “Tu sei solo parte della natura, qui oggi e andato domani”. Il nostro paese è nella morsa di quella falsità. Mi piacerebbe reiterare che la nostra struttura educativa negli Stati Uniti, sta programmando i nostri giovani a giungere a quella conclusione. Lo dico rendendomi conto che molte persone meravigliose, timorate di Dio stanno lavorando sodo per trarre qualcosa di buono e di utile dall’Educazione Pubblica. Ma in questo momento stiamo parlando dell’immagine panoramica negli Stati Uniti, e l’immagine panoramica è certamente molto oscura. La nostra nazione sta perseguendo la falsa ideologia che l’uomo è un prodotto del processo evolutivo. Da ora in poi tutto, giornali, riviste, libri, scuole, televisione, radio, cinema, saranno programmati per farci credere quella falsità.

Quale deve essere la nostra reazione? Possiamo parlare di queste cose e al contempo avere la sensazione che stiano accadendo al nostro esterno, ma questa cultura sta influendo anche su di noi, e la nostra fede talvolta comincia a tremare un po’ con tutto il resto che sta tremando. Noi dobbiamo riaffermare dentro la nostra comunità che abbiamo un altro messaggio, una verità rivelata dalla parola di Dio. Dobbiamo chiedere a Dio di marchiare a fuoco il nostro messaggio nei nostri cuori ancora una volta perché l’autocompiacimento è il nostro problema. Dobbiamo portare il nostro messaggio al mondo.

È incoraggiante ricordare che mentre le Scritture ci danno la conoscenza di Dio, nello stesso preciso istante ci danno anche la conoscenza di noi stessi. Giovanni Calvino si accorse di questo e discusse l’affascinante problema di come potremo imparare di Dio. Non è prima necessario comprendere noi stessi? Calvino giunse alla conclusione che, come parte della grazia di Dio, la conoscenza di se stessi come persone e la conoscenza di Dio come proprio creatore sono unite insieme. (Istituzione, Libro 1, Capitolo 1). Noi gioiamo questa sera del fatto che mentre cantiamo lodi a Dio, leggiamo la sua Parola, e impariamo di lui e di Gesù Cristo, scopriamo chi siamo e chi sono i nostri simili.

Qual è il messaggio portato dalla Bibbia che ci salva dalla disperazione e dallo squallore della prospettiva naturalistica che pervade il nostro mondo? Il messaggio di Genesi 1:26, 27 è che siamo portatori dell’immagine del Dio vivente. Questo è il mistero della nostra personalità. Significa che prima della Caduta l’uomo possedeva certe qualità che erano sante; a quel tempo egli era giusto e possedeva una conoscenza di Dio che era gloriosa. Ma nell’immagine di Dio c’è di più che semplicemente questi attributi dell’essere dell’uomo che esistevano prima della Caduta e furono da essa distrutti: la sua capacità di immaginazione, di ridere e di piangere, la sua capacità di vivere in comunione con altri, la sua capacità di esercitare la propria creatività nei termini di certi obbiettivi e, in modo particolare, il suo glorioso privilegio di entrare in relazione Pattizia col Dio del cielo e della terra sono tutte parti dell’immagine di Dio nell’uomo. Questa è parte della conoscenza che ci fa gioire. Quando siamo salvati noi comprendiamo che non siamo semplicemente parte di un processo che terminerà nella polvere della tomba, ma che Dio ha posto su di noi il proprio dito per il tempo e per l’eternità, e noi vivremo per sempre alla sua presenza.

L’uomo è il portatore dell’immagine di Dio nella sua anima e anche nel suo corpo, il quale può divenire il tempio dello Spirito Santo (1Corinzi 6: 19). Questo è il messaggio che abbiamo da proclamare in questo mondo. Ogni qual volta udiamo messaggi che asseriscano che l’uomo è semplicemente parte della natura, dobbiamo dire con veemenza: “È una bugia! L’uomo è stato creato ad immagine del Dio vivente”. E Dio ci chiama a dimostrare quella conoscenza e quell’intendimento in tutto ciò che facciamo.

Io personalmente credo che questa sia una delle cose che rendono così necessario per i cristiani erigere le proprie istituzioni educative, non semplicemente che così potranno avere in esse la preghiera, ma in modo da dimostrare alle giovani persone affidate alle nostre famiglie Pattizie che esse sono portatori dell’immagine di Dio. E che questo ha qualcosa da dire in tutto quello che studiano. Storia, sociologia, economia, scienza, le arti, letteratura, agricoltura, commercio, ciascuna prende uno stampo diverso quando uno crede che l’uomo è il portatore dell’immagine del Dio vivente.

Noi abbiamo un’altra chiamata in responso a questa grande verità rivelata che Dio ha affidato alla nostra cura. Coloro che comprendono che l’uomo è il portatore dell’immagine di Dio vivente dovrebbero essere in prima linea di ogni attività per portare sollievo a chi soffre e ha fame, per portare giustizia tra le genti del mondo. Penso in modo particolare al problema razziale di questo paese, che durante gli anni 50 e 60 è stato dominato da persone di orientamento teologico liberale. Oggi vediamo che le loro soluzioni non hanno in realtà fatto del bene a nessuno. Ma noi che comprendiamo che l’uomo è portatore dell’immagine di Dio, dove siamo stati in questa grave crisi?

Prima di lasciare il mio ufficio ho ricevuto una lettera da un’ insegnante di colore. Lei e i suoi colleghi cristiani nella scuola pubblica di Harlem stanno organizzando di portare una testimonianza al Signore Gesù Cristo. Ella dice: “Io so, naturalmente, che molti di voi che siete Evangelici non siete sempre stati al nostro fianco a noi che stiamo cercando di portare il nome di Gesù dentro alla situazione, e frequentemente le comunità Evangeliche sono state colpevoli di aver rafforzato il pregiudizio e colpevoli perfino di aver incoraggiato l’odio”. Forse io sono particolarmente aspro su questo soggetto. Perdonatemi se lo sono. Ma ogniqualvolta tratto con questo soggetto in onda è sempre così sconcertante ricevere le lettere più aspre da gente che dichiara di comprendere che gli uomini sono stati creati ad immagine del Dio vivente. Non c’è posto per nessun tipo di pregiudizio nelle nostre congregazioni. Noi dobbiamo essere sulla prima linea di ogni causa designata a portare giustizia razziale nel nostro Paese.

Molti che si collocano fuori dalla tradizione cristiana sono turbati dai trend di oggi, dalla nuova pornografia, per esempio, ma non proclamano il messaggio di cui c’è bisogno: siamo confrontati con tutte queste deformazioni della natura umana perché l’uomo è un peccatore e perciò deve rispondere alla propria situazione pentendosi dei propri peccati e volgendosi a Dio vivente. Non ci sarà sufficiente dire semplicemente: “Guarda cosa sta succedendo al nostro mondo. Sta andando in distruzione! Separiamoci da esso e lasciamolo andare!” Come suo popolo che crede che la sua Parola è verità, Dio ci chiama a proclamare a tutti gli uomini: “Pentitevi, perché il giorno del Signore è vicino”. Questo è il messaggio che dobbiamo innalzare con crescente fervore perché noi comprendiamo che ciò che stiamo vedendo non è dovuto alla realtà che l’uomo non è ancora perfetto ma è il risultato del fatto che quando non eravamo ancora macchiati dal peccato, per nostro libero arbitrio abbiamo scelto di vivere in ribellione  contro il Dio vivente, e perciò tutti gli uomini vivono sotto la maledizione. Pentitevi dei vostri peccati 1 questo è il messaggio che la chiesa cristiana deve gridare oggi più che mai.

Se c’è qualcuno che si sente depresso per la direzione che le cose stanno prendendo nel nostro mondo, o per il modo in cui vanno le cose nella sua stessa vita, Dio viene a te stanotte e dice: “Credi”. La ragione per cui la tua vita è spesso deludente non è perché non hai ancora raggiunto uno stadio più alto di sviluppo evolutivo ma perché stai vivendo sotto la maledizione dell’ira di Dio. Tu sei un peccatore e Dio ti sta chiamando non semplicemente a versare lacrime sulle tue delusioni ma a pentirti dei tuoi peccati, a confessare come fece il figliol prodigo quando ritornò: “Ho peccato contro al cielo stesso”. Questo è il messaggio agli uomini oggi, un messaggio che va indietro ai versetti d’apertura del grande Libro dei Libri, che sta aperto davanti a noi questa notte. Noi siamo portatori dell’immagine del Dio vivente, ma nel nostro stato naturale siamo portatori dell’immagine che stanno vivendo in ribellione. Dobbiamo  voltare le spalle ai nostri peccati, e dobbiamo confrontare il mondo con quella grande chiamata al pentimento e alla conversione.

Il libro di Giona parla a gente come noi. Siamo molto grati di non essere parte di quel mondo che sta andando in distruzione; ma a volte possiamo avere timore di predicare il vangelo del pentimento perché sappiamo che Dio è un Dio misericordioso, che a volte porta salvezza e pentimento nelle vite di persone con le quali preferiremmo non associarci, perfino dentro la vita dei nostri nemici. Ciò nonostante dobbiamo portare il messaggio che l’uomo è caduto e deve voltare le spalle al proprio peccato.

Dobbiamo anche proclamare con gioia che l’immagine di Dio nell’uomo può essere restaurata per mezzo della fede in Gesù Cristo nostro Signore. Questo è il glorioso messaggio del vangelo che deve essere lanciato attraverso il nostro paese da ogni chiesa in cui la gente gioisce insieme perché sanno che il Signore Gesù Cristo è Colui nel quale è possibile per l’uomo essere restaurato. Colossesi 3:9, 10 parla di questo. “Non mentite gli uni agli altri, perché vi siete spogliati dell’uomo vecchio con i suoi atti, e vi siete rivestiti dell’uomo nuovo, che si va rinnovando nella conoscenza ad immagine di colui che l’ha creato”. Gesù è Colui che è profeta, sacerdote e Re, che ha compiuto il suo grande atto di redenzione per mezzo dell’obbedienza che ha operato nella sua vita perfetta, e sulla croce del Calvario ha fatto nuovo ciò che Adamo aveva distrutto. Come in Adamo tutti gli uomini sono stati perduti, in Cristo c’è la possibilità del rinnovamento dell’immagine di Dio.

Ebrei 1: 3 descrive Gesù come colui che è il portatore dell’immagine di Dio par excellence. Gesù compare sulle pagine della storia umana come Colui che rappresenta Dio in tutta la sua pienezza. Non fosse per Gesù, che è Colui per mezzo del Quale Dio ha creato tutte le cose, che è Colui nel Quale sono nascosti tutti i tesori della saggezza e della conoscenza (Colossesi 2:3), non ci sarebbe speranza alcuna. Quando noi uomini peccatori ci volgiamo a Lui,  veniamo trasformati e la vita sarà importante, ci sarà nuova speranza, nuovi obbiettivi, e nuovo significato. Questo è ciò che dobbiamo vedere ciascuno per se stesso. Questo è il motivo per cui Gesù è importante per me. Se non fosse per Gesù non ci sarebbe scopo nel predicare, non ci sarebbe scopo nel pregare e nel cantare. Se Gesù non fosse vero, allora il mondo sarebbe solo un processo evolutivo che va a fracassarsi contro qualche obbiettivo sconosciuto ed inimmaginabile, un processo che un giorno sarà terminato quando il nostro universo esploderà in qualche furia cataclismica o imploderà quando l’energia si ripiegherà su se stessa.

Io vi suggerisco questa sera che il solo modo in cui noi e i nostri figli possiamo rimanere in equilibrio, mentre questo mondo corre a precipizio giù per l’orrendo sentiero che ha scelto, è riponendo la nostra attenzione come mai prima d’ora su Gesù, ricordando che in questa Persona, e specificamente sulla croce del Calvario, una risposta a tutte le domande umane è stata formulata in modo definitivo da Dio stesso. Al calvario tutto il mistero, la contraddizione e l’irrazionalità dell’esistenza umana furono risolte quando Dio versò la sua ira sul Proprio Figlio unigenito, il Figlio del Proprio amore. Dobbiamo guardare a quel Gesù. Dobbiamo ricordare che senza di Lui non c’è speranza alcuna. Dobbiamo affiggere (annunciare visibilmente) questo Gesù davanti al mondo come fece Paolo quando lo portò ai Galati. La croce è l’unico posto dove c’è possibilità di salvezza. Quelli che guardano a Gesù sperimentano il rinnovamento dell’immagine di Dio nella loro vita, essi rivestono un uomo nuovo, un uomo nuovo che viene formato in giustizia  e in santità e che è preparato per quell’interminabile eternità quando saremo per sempre davanti alla faccia del nostro Creatore e Redentore, il nostro meraviglioso Salvatore, il Re della creazione.

E così il nostro mondo precipita rumorosamente questa notte e noi non sappiamo dove stia andando. Noi sappiamo solo che il nostro dovere è di portare ad esso Gesù, incessantemente e con persistenza, sapendo che Dio nella sua grande grazia porterà ai piedi della croce quelle persone che ha conosciuto da tutta l’eternità, e in queste persone sarà rivelata la restaurata immagine di Dio.

E tu? Conosci quel Gesù? Lo sai che non c’è speranza al di fuori di lui? assolutamente nessuna! Il solo posto dove l’uomo dovrebbe avere il coraggio di prendere posizione oggi è ai piedi del Calvario, lavato nel sangue di Gesù. Questo è il posto dove devi stare stanotte. Mentre stai lì non soccomberai a questo orribile concetto del mondo che invade da tutte le parti. E se tu stai lì, Dio ti utilizzerà per resistere alle orrende forze di questa epoca.

Aiutaci a sentire, o Signore, la seria qualità dei tempi in cui stiamo vivendo ora. Concedici di abbracciare ancora una volta stanotte, con fervente amore questo meraviglioso messaggio che ci da una nuova direzione e un nuovo intendimento di noi stessi e del nostro mondo. Ti ringraziamo che possiamo sapere che non siamo il prodotto di qualche processo impersonale, ma che siamo entrati in questo mondo dalle tue dita. Creati a tua immagine. Aiutaci ora in Cristo Gesù a vivere da portatori dell’immagine dell’Onnipotente e usaci nonostante il fatto che siamo polvere e cenere. Usaci in qualche modo per avere un impatto su questo mondo che ha scelto contro di te. Per mezzo di Cristo ti preghiamo. Amen.

18 Marzo, 1969


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