20: La resurrezione dell’amore

Giovanni 20:1-18

Specialmente in questa sezione dovremmo concentrare la nostra attenzione non tanto sui discepoli e su Maria quanto su Cristo. Con lui è resuscitato anche l’amore. Va in cerca dei suoi e fa in modo di nascere in loro.

Quando Giovanni vide come giacevano nel sepolcro i panni di lino capì che il corpo non era stato “rubato”. Di conseguenza credette. Improvvisamente ricordò le parole di Cristo riguardo alla resurrezione. Ma la sua fede era ancora debole ed evidentemente non osava ancora discutere con Pietro l’assenza del corpo. Fino a quel momento non avevano compreso dalle Scritture che Gesù doveva resuscitare dai morti (verso 9). Per il momento la fede di Giovanni non era ancora basata sulla piena portata delle Scritture.

La fede di Maria era ancora basata troppo sulla sua esperienza della misericordia che il Cristo le aveva mostrato. Per quella ragione la sua fede era troppo dipendente dalla sua presenza. La morte di Cristo l’aveva completamente confusa. Quando lo riconobbe, si aspettò il ripristino della relazione precedente come dimostra il modo in cui si rivolse a lui: Rabboni! Tuttavia, la fede non può essere basata meramente nel vedere Cristo; la fede abbraccia tutta la Parola di Dio. L’apparizione di Gesù solamente conferma che la Parola è vera.

          Concetto principale: Nel Cristo l’amore è risorto.

          Maria cercata. Dopo la sepoltura le donne che avevano conosciuto Gesù furono molto agitate. Immediatamente dopo il sabato, all’alba di domenica mattina, andarono alla tomba sperando di prendersi cura del corpo, cosa che non erano riuscite a fare il venerdì. Quando giunsero alla tomba, trovarono che, inspiegabilmente, la pietra era stata rimossa. Una di loro, Maria Maddalena, pensò che il corpo fosse stato rubato. Questo la turbò talmente tanto che tornò immediatamente a Gerusalemme per avvertire Pietro e Giovanni. Senza sufficienti prove, disse: “Hanno tolto il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’abbiano posto!”

Maria aveva sempre avuto un legame speciale col Signore Gesù. Da lei Gesù aveva cacciato fuori sette demoni. La sua vita era stata compromessa perché ella era controllata da spiriti potenti. Solo Gesù avrebbe potuto legare quegli spiriti. Da quel momento in poi era stata guidata dal suo amore. Lo seguiva costantemente e non riusciva a stare senza la sua presenza. Tuttavia, si appoggiava troppo su quella singola esperienza e troppo poco sulla piena portata della sua Parola. La fede nella sua parola può avere molta vita anche quando lui non è visibile. Ma poiché confidava troppo nella sua presenza, quando non lo vide più fu completamente confusa.

Ma il legame tra Maria e Gesù rimase. Ciò fu molto evidente dalla sua presenza presso la tomba; in qualche modo ella ne fu attratta. Che cosa fu ad attrarla se non l’amore di Gesù? E questo non provava forse che il Cristo e il suo amore erano vivi? L’amore di Cristo guidò Maria a cercare proprio quell’amore, qualcosa che fino a quel momento non era riuscita a comprendere. Similmente, Cristo ci costringe a cercare, anche se spesso non sappiamo cosa stiamo cercando.

          Pietro e Giovanni attirati. Allertati da Maria, anche Pietro e Giovanni andarono alla tomba. Giovanni non disprezzava Pietro perché aveva rinnegato Gesù. Giovanni si ricordò della propria perdita di coraggio e anche conosceva l’amore del Signore Gesù che perdonava. Come viveva ancora dentro di loro il Cristo anche se era morto! Il suo amore non era morto ma era resuscitato a nuova potenza.

Non in sintonia col suo carattere, Pietro corse più piano di Giovanni. La vergogna per averlo rinnegato ne fu senza dubbio la causa. Giovanni fu il primo a dare un’occhiata dentro la tomba ma il suo amore lo fece esitare e non entrò. Poi Pietro vi entrò seguito immediatamente da Giovanni. Vide i panni di lino perfettamente ripiegati. Questa minuzia escludeva la possibilità che la tomba fosse stata dissacrata. A Giovanni ritornò subito in mente ciò che il Signore aveva detto della sua resurrezione. Forse la cura nella tomba gli ricordò della grande attenzione di Gesù per i dettagli, come nei suoi grandi miracoli?

Comunque, la fede di Giovanni era ancora debole. In precedenza non aveva mai capito il messaggio delle Scritture riguardo alla morte e alla resurrezione di Cristo. Anche in quel momento la sua fede non si basava sulle Scritture. Gesù avrebbe dovuto ancora insegnare ai suoi discepoli la piena portata delle Scritture. Non comprendendo, Giovanni non osò discuterne con Pietro. Eppure, la speranza di vedere ancora il Cristo nella sua gloria aveva cominciato a spuntare in Giovanni. L’amore di Cristo era vivo e avrebbe conquistato il mondo. Se noi crediamo queste cose sulla base delle Scritture, anche noi riceviamo potenza per testimoniare.

Pietro non vi era ancora arrivato. Tra lui e la fede si frapponeva il suo rinnegamento. Non poteva credere che un giorno tutto sarebbe andato bene di nuovo e che avrebbe udito dalle labbra di Gesù che c’era perdono per i suoi peccati. Gesù avrebbe dovuto andare a rivendicarsi Pietro, cosa che procedette a fare. Noi non possiamo credere la resurrezione e questa non liberare interamente la nostra vita. Se il credere nella resurrezione del Signore  Gesù non libera la nostra vita, non stiamo realmente credendo.

          L’amore di Gesù rivendica Maria. Maria ritornò alla tomba e rimase indietro da sola. Che altro poteva fare? Si sporse in avanti per guardare dentro la tomba e vi vide due angeli. Li vide solo ora perché il Signore aveva improvvisamente aperto i suoi occhi. Maria stava diventando consapevole della presenza di Dio. Ma quella presenza era ancora remota per cui fu poco colpita dalla presenza di quegli angeli. Quando essi le chiesero perché stesse piangendo, ella replicò: “Perché hanno portato via il mio Signore, e io non so dove l’abbiano posto”.

Proprio in quel momento ebbe come la sensazione che ci fosse qualcuno dietro di lei. Voltandosi vide Gesù. Il suo amore non era morto. Il suo amore aveva vinto la morte facendo espiazione per i nostri peccati, perché era amore divino non amore meramente umano. Il suo amore umano era nato dal suo amore divino ed era pertanto onnipotente. Ora il suo amore cercò Maria. E cercò lei per prima perché di tutti i seguaci di Gesù Maria era la più lontana dal suo amore.

Ma Maria non lo riconobbe, in parte in ragione della gloria che Gesù aveva ricevuta mediante la sua resurrezione ma in gran parte perché ella mancò miseramente di riconoscere la sua nuova gloria. Era talmente tanto accecata dal proprio dolore da non riuscire a comprendere la gloria della sua Parola. Nella sua ignoranza lo scambiò per l’ortolano e gli chiese se avesse portato lui via il corpo su ordine di Giuseppe d’Arimatea.

Gesù disse solo: “Maria!” Il suo amore la raggiunse. Mostrò a Maria che comprendeva il suo dolore. La portò al suo misericordioso amore. Allo stesso tempo ella si guardò dentro e riconobbe il suo dolore come una forma di incredulità.

Girandosi di scatto gridò: “Rabboni!” E si affrettò ad abbracciarlo. Ora che era tornato a lei non voleva lasciarlo andare mai più. Si rivolse a lui col titolo che aveva usato tanto spesso prima. Pensò che il passato ora era stato ripristinato ma invece non sarebbe stato così.  Avrebbe dovuto imparare ad accettare la sua Parola come proprio pane quotidiano perché presto Gesù avrebbe lasciato i suoi seguaci. Stava per ascendere al Padre, segnando  con ciò l’inizio del suo regno d’amore per mezzo dello Spirito santo. Ma mediante lo Spirito del suo amore sarebbe stato più vicino a Maria che se avesse continuato ad abbracciargli i piedi. Perciò le disse di mollare la presa. Sarebbe salito al Padre che Maria avrebbe conosciuto come proprio Padre, il suo Dio che Maria avrebbe conosciuto come il proprio Dio. La sua presenza col Padre ci avrebbe portato in comunione con Dio.

Per fede, basata completamente sulla sua Parola ella avrebbe proclamato il messaggio che Cristo sarebbe asceso, dato inizio al suo regno d’amore e, mediante il suo Spirito e la nostra fede, ci porta in comunione con Dio. Mediante la fede Maria riportò questo messaggio ai discepoli. Similmente, per fede nel trionfo dell’amore di Cristo i nostri cuori sono ripieni e costretti a testimoniare.


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