Genesi 13
Sembrerebbe che Abramo e Lot si siano divisi per fattori puramente terreni: il territorio non poteva sostentare entrambi. Ma la storia (specialmente la storia della redenzione) è nelle mani di Dio. Cristo regna supremo nella storia e si rivela in essa. Anche la separazione di Abramo e Lot è governata dal Cristo che svela qualcosa di sé in questo evento.
Questo diventa chiaro immediatamente quando si legga Genesi 13 sullo sfondo di Genesi 12 che ci parla della chiamata di Abramo. Abramo non fu separato dalla sua terra e dal parentado e dalla casa di suo padre solo per mantenerlo al sicuro dall’idolatria che era penetrata nella casa di suo padre. La questione dell’idolatria è accessoria: la vera questione era che Abramo era diventato un simbolo (tipo, figura) di una comunità interamente nuova che stava per essere istituita. Cristo dimora separatamente da tutto ciò che è chiamato carne. Perciò anche Abramo dovette vivere separato.
Dal Cristo scaturisce una nuova comunità, che è un’altra ragione per cui Abramo ricevette la promessa di una progenie. Lot rappresentava l’ultimo anello che collegava Abramo col suo parentado. Era un collegamento che doveva essere tagliato perché la nuova linea sarebbe stata prodotta non da Abramo e Lot ma da Abramo solamente. La nuova comunità non era radicata in alcun legame umano ma solamente nel Cristo di Dio.
Questo valeva anche per la terra. Canaan era stata promessa ad Abramo, non ad Abramo e Lot. La nostra eredità tra i santi è al sicuro in Cristo solamente. Quell’eredità è Canaan. Quando facciamo quest’affermazione dobbiamo ricordare che Canaan non è il cielo ma la nuova terra sotto il nuovo cielo. Alla luce di quella futura eredità possiamo già considerare questa terra come Canaan e la vita che viviamo ora come la vita nella terra promessa.
Fu il Cristo, dunque, che produsse la separazione di Lot e Abramo benché anche il peccato di Lot abbia avuto un ruolo. Sembra che a quel tempo Lot non abbia apprezzato l’importanza della promessa fatta ad Abramo. Volle possedere Canaan separatamente dalla promessa, vale a dire separatamente dal Cristo. Questo fu il suo peccato principale. Possiamo anche additare la sua mancanza di modestia che gli ha fatto scegliere per sé la parte migliore ma questo peccato non deve essere enfatizzato eccessivamente. Questa mancanza di modestia è strettamente collegata al suo mancato apprezzamento della promessa fatta ad Abramo che fu il suo peccato più grande.
Non spetta a noi chiedere cosa avrebbe potuto fare di diverso, come avrebbe potuto condividere la promessa fatta ad Abramo. Siamo lasciati all’oscuro su questa faccenda. Né dobbiamo cercare di ragionare sulle meravigliose vie di grazia che Lot avrebbe potuto ricevere se avesse scelto diversamente. Queste sono le domande sbagliate da fare.
Nel capitolo precedente abbiamo visto che c’era qualcosa di molto speciale nella chiamata di Abramo. Anche questo punto dovrebbe essere enfatizzato quando raccontiamo la storia di Abramo e Lot. A noi non è richiesto che rompiamo con “sangue e terra”, difatti siamo però chiamati ad abbandonare il nostro stato originale, nel quale vivevamo separati da Cristo affinché possiamo possedere lui solo. Quando siamo giunti fino a lì ogni altra cosa ci sarà restituita e sembrerà ancor più meravigliosa di prima. “Non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o padre o madre o moglie o figli o poderi per amor mio e dell’evangelo, che non riceva il centuplo ora, in questo tempo, in case, fratelli, sorelle madre, figli e poderi, insieme a persecuzioni e, nel secolo a venire, la vita eterna” (Marco 10:29-30).
Concetto principale: Solo in Cristo partecipiamo nella comunione dei santi e riceviamo
il nostro posto tra i santi.
La separazione necessaria. Quando Abramo fu mandato fuori dall’Egitto, ritornò ai luoghi in cui Dio gli era apparso in Canaan e dove aveva eretto degli altari. Quando fu di nuovo in Canaan, si ricordò la promessa di Dio che da lui sarebbe sorto un popolo nuovo, un popolo che avrebbe ereditato il paese (la terra). Lui e i suoi discendenti sarebbero stati separati da tutti gli altri popoli, il che era il motivo per cui Abramo aveva dovuto prima lasciarsi dietro il suo paese e il suo popolo. La nazione che sarebbe uscita dai suoi lombi sarebbe stata un popolo nuovo, un popolo diverso da tutti gli altri perché il Signore avrebbe dimorato nel mezzo di quel popolo. I discendenti di Abramo avrebbero dovuto essere diversi e separati perché la nostra vita nel Signore Gesù Cristo deve essere completamente diversa dalla vita umana senza di lui. Abramo con la sua famiglia e i suoi discendenti erano chiamati a simboleggiare la nuova vita che doveva essere data da Cristo.
Ma Abramo non era ancora solo: Lot era venuto con lui. Anche questo sarebbe cambiato, perché la nuova nazione non sarebbe uscita dai lombi di entrambi gli uomini, né sarebbe stata la combinazione delle due famiglie di Abramo e di Lot ad ereditare la terra. Il Signore Gesù Cristo è l’Uno a cui dobbiamo tutto. Poiché Abramo era un tipo del Signore Gesù Cristo, doveva dividersi da Lot e vivere da solo.
L’occasione per separarsi nacque presto. Abramo e Lot erano entrambi molto ricchi e possedevano molto bestiame. Spesso c’erano dei conflitti tra i loro pastori. Perciò non potevano continuare a vivere fianco a fianco. C’era anche il pericolo che i Cananei e i Perezei che vivevano nel paese provocassero uno scontro tra Abramo e suo nipote Lot. Così Abramo propose che ciascuno andasse per strade separate. Benché la separazione sia avvenuta in modo del tutto naturale c’era dietro la mano del Signore. Il Signore voleva che Abramo fosse completamente tagliato fuori da qualsiasi cosa con cui era stato collegato.
Generosamente Abramo suggerì che Lot scegliesse per primo. “Il paese sta tutto davanti a te” disse a Lot. “Se tu vai a sinistra io andrò a destra; o se tu vai a destra io andrò a sinistra”. Abramo agì proprio in modo regale in quest’occasione! Era come se l’intera nazione fosse già a sua disposizione benché nei crudi fatti non ne possedesse ancora neanche un solo acro. Abramo considerava Canaan come sua propria. Era così sicuro della promessa di Dio che possedeva già la terra nella sua mente. Allo stesso modo anche noi possiamo spiritualmente dichiarare nostro tutto ciò che Dio ci ha promesso perché Egli manterrà sicuramente le sue promesse.
Dopo la separazione. Lot fu immediatamente d’accordo a separarsi. Dalle alture guardò giù verso la valle del Giordano, che era a quel tempo la valle più bella e più fertile di tutto il paese di Canaan, e la scelse per se. Il rimanente di Canaan lo lasciò a suo zio.
Perché Lot fu così prontamente d’accordo a separarsi? Non aveva visto nulla della chiamata e della promessa che appartenevano ad Abramo? Non pensò del seme promesso che sarebbe stato una benedizione per tutte le nazioni? E aveva dimenticato che l’intero paese era stato promesso ai discendenti di Abramo? Dio sarebbe stato con Abramo. Queste cose non avevano importanza per Lot? Evidentemente non aveva dato molto peso alla promessa. Il suo interesse era di utilizzare Canaan come voleva senza considerazione per la promessa e la benedizione data ad Abramo. Così divenne immodesto e scelse per sé la parte migliore.
Una terra di Canaan separata dalla promessa fatta ad Abramo è una terra di Canaan separata dal Cristo che sarebbe uscito dai lombi di Abramo. Chiunque possieda qualsiasi cosa separatamente da Cristo e senza ringraziare lui non la possiede veramente. Non può veramente goderla perché sta sempre cercando qualcosa di meglio. Lot si prese velocemente la parte migliore di Canaan, ma non fu mai capace di goderla. Questo è anche ciò che accade alle persone che non ringraziano il Signore Gesù Cristo per tutto ciò che hanno. La pace e il vero godimento viene loro negato mentre cercano di favorire se stessi a spese degli altri.
Poiché possedeva già così tanto nella promessa Abramo poteva aspettare. Il suo interesse principale era quella promessa. Non era interessato nell’acquisire l’ammontare di possedimenti più grande che avesse potuto. Tutto ciò che voleva era godere ciò che possedeva nel favore di Dio. Qualsiasi cosa avesse potuto possedere separatamente dal Signore Gesù Cristo non aveva valore per lui, che è il motivo per cui poté lasciare facilmente la parte migliore di Canaan a Lot e scelse per se un’altra direzione.
Non dobbiamo pensare che questa storia ci insegni che un credente debba tollerare qualsiasi cosa. Un credente può anche combattere per la propria posizione nella vita. Ma può combattere solo se sa che Dio è con lui in ciò che fa.
Per Abramo, la parte peggiore della separazione fu che ora lui e Sarai avrebbero dovuto viaggiare attraverso Canaan da soli. L’ultimo legame con la casa di suo padre era stato tagliato. Ora avrebbe dovuto appoggiarsi solamente alla promessa, cioè al Cristo. Dio tolse tutto al suo servo affinché potesse trovare completa soddisfazione nella promessa.
La nostra relazione col Signore Gesù Cristo dovrebbe essere come quella di Abramo. Anche noi dobbiamo essere disposti a lasciarci indietro tutto ed essere soddisfatti solo in Lui. Benché non sappiamo ciò che ci darà in cambio quando raggiungeremo questo obbiettivo, Gesù deve essere il nostro interesse principale. Se Abramo ha potuto continuare da solo, dovremo essere capaci di fare lo stesso anche se tutto operi contro di noi.
La promessa rinnovata. Dopo che Lot ed Abramo si furono separati, il Signore si avvicinò di nuovo ad Abramo e gli parlò, probabilmente nel suo cuore. Gli disse di guardare la terra intorno a se e gli promise che tutta la terra che poteva vedere sarebbe stata data a lui e al suo seme. I suoi discendenti sarebbero stati come la povere della terra. In altre parole non si sarebbero potuti contare quanto non si può contare la polvere della terra.
Abramo si era certamente lasciato dietro parecchio, ma ora avrebbe ricevuto in cambio ancora di più. Aveva abbandonato la sua terra ma ora gliene sarebbe stata data un’altra. Aveva voltato la schiena alla sua tribù ma ora avrebbe fondato un grande popolo. Il Signore rinnovò la sua promessa riguardo alla terra e ai discendenti per rafforzare la fede di Abramo dopo la separazione. Come fu buono il Signore con Abramo!
Il Signore ha mantenuto la sua promessa! Il seme di Abramo ottenne la terra. La generazione che provenne dai suoi lombi infatti divenne un grande popolo. Ma c’era molto di più nelle intenzioni del Signore. In ultima analisi il Seme di Abramo fu il Figlio promesso, il Signore Gesù Cristo. In lui la promessa fatta ad Abramo fu adempiuta in un modo molto più glorioso. Egli divenne un grande popolo, una moltitudine che nessuno può numerare, poiché tutti quelli che credono in lui appartengono a quel popolo. Per il suo popolo, egli ricevette non solo la terra di Canaan ma tutta la terra. Egli governa su tutte le creature di Dio e provvede sulla terra una dimora per il suo popolo. Ispira il suo popolo ad adorare il Signore e un giorno darà loro la nuova terra come dimora. Egli trasforma la terra intera in una Canaan per il suo popolo.
Certamente Abramo non poteva prevedere tutto ciò che la promessa implicava, ma sapeva però che era una promessa gloriosa. Poiché era una promessa data da Dio, implicava molto più di quanto egli potesse mai indovinare. Al comando di Dio Abramo proseguì gioiosamente attraverso Canaan anche dopo la separazione. Era la sua terra, benché non fosse riconosciuto come proprietario neppure di un piccolo campo. Allo stesso modo noi dobbiamo considerare la terra come nostra, benché ancora non possediamo molto di essa. La terra è nostra se crediamo il vangelo quando ci dice che il Signore Gesù Cristo possiede questa terra già adesso nonostante il fatto che il suo governo sfugga all’occhio umano. Dal vangelo sappiamo che un giorno egli mostrerà il suo potere.